[cite]Autore: Korin Duval[/cite]I "Role-playing games" (sperando che il nome inglese faccia scattare meno automatismi nefasti rispetto al termine italiano) sono tutti quei giochi in cui:
- viene creata una fiction condivisa tra i giocatori, in cui ci sono dei personaggi che vengono controllati, (da cui il "role", "ruolo");
- la fiction viene modificata (da cui "playing") tramite una serie di regole esplicite (che formano il gioco, "game");
- la fiction influenza le opzioni a disposizione dei giocatori.
Precisazione:
Il "play" del termine Role-play identifica il fatto che si "maneggiano i ruoli". Non è riferito ai cambi di Fiction.
Roleplay è un attività, ossia quella di "adottare un altro ruolo", cambiare il proprio comportamento per assumere un ruolo specifico.
Quindi riferire il "play" alle modifiche della fiction è sbagliato.
Roleplay -> perché si assume l'identità o il ruolo di un'altra persona (
qui trovate una spiegazione di un applicazione formativa in azienda del Roleplay)
Games -> perché lo si fa per gioco.
La produzione e i cambiamenti di Ficiton sono il "risultato" dell'attività di Roleplay, un risultato che è "circolare", ossia quegli stessi cambiamenti prodotti diventano spunti per ulteriore attività di Roleplay, quindi possiamo immaginare cambiamenti che stimolano cambiamenti.
Ma questo è "prodotto" dell'attività definita "Roleplay", che è l'attività di "
modificare il proprio comportamento per assumere un ruolo".
Altra precisazione:
L'accostamento con il teatro dell'improvvisazione è semi-corretto.
Lo è nel momento in cui si cita l'opera e il lavoro di Viola Spolin, la quale usava una strana forma di Gioco per insegnare agli attori a improvvisare sul palco. Questi Giochi Teatrali altro non erano che scenari focalizzati su un tema specifico, nel quale gli attori imparavano ad improvvisare su un sentimento specifico o su una situazione specifica.
Viola ha sempre sostenuto che questi suoi giochi fossero "Roleplaying games" e i primi risalgono al 1946. Questo giochi non venivano rappresentati un pubblico (perché non erano "teatro" in senso stretto), erano esercizi basati sull'idea che il gioco sia il modo migliore per apprendere imitando, attraverso la ripetizione e la rielaborazione di eventi e dei sentimenti che producono.
All'interno di questi esercizi venivano presentate e collaudate "tecniche" di recitazione.
Successivamente questi giochi smisero di essere elementi di studio teatrale e tornarono a essere giochi in senso stretto.
Per la cronaca, si ha traccia di divertimento legato alla rievocazione di eventi delle epoche passate già nell'antica Roma, nella Cina imperiale e nel medioevo.
Non parlo di rappresentazioni teatrali, ma di vere e proprie rievocazioni storiche fatte per il solo fine di divertirsi a rievocare epoche precedenti.