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Sulle traduzioni [iniziata su "[Coyote Press] Hot War"]

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Mauro:

--- Citazione ---[cite]Autore: giullina[/cite]Perché in alcuni casi potrebbe essere l'equivalente di spiegare una battuta
--- Termina citazione ---

Con la differenza che chi compra una traduzione mediamente (almeno, per me) lo fa anche perché simili cose gli siano spiegate: se compro una traduzione perché non capisco la lingua originale, che senso ha che il traduttore lasci qualcosa intradotto e senza note perché io lo capisca da solo? Non lo capirò, è l'esatto motivo per cui ho comprato la traduzione.
E, se compro la traduzione proprio per capire ciò che in originale non avrei capito, qualora non capisca un pezzo lasciato in originale il traduttore ha svolto il suo compito?

Tu dici che "In certi casi si sceglie di avere tante persone che ridono (o annuiscono durante la lettura, nel caso del rimando implicito) e qualcuno che neppure si accorge di essersi perso qualcosa"; ma se la premessa è che chi legge non capisce l'Inglese, si rischia di avere tante persone che nemmeno pensano ci sia un sottinteso e qualcuno che forse se ne accorge (chi conosce bene la lingua di partenza).
Parlando di traduzioni, partire dal presupposto che, lasciando qualcosa di intradotto, tanti capiranno tutti i sottintesi e pochi non li capiranno mi pare sbagliato: in un testo, tra i sottintesi e il testo esplicito la cosa più difficile da cogliere sono i sottintesi; tradurre la parte più semplice e pretendere che i lettori colgano quella più complessa non mi pare molto logico.

È lo stesso motivo per cui a mio parere avete fatto benissimo a mettere le note in NCaS: se lo scopo di una traduzione non è far capire ciò che in originale non si sarebbe capito, allora qual è?

Aggiunta: Più che vedere il mettere la nota come spiegare una battuta, vedo il non metterla come essere pagati per spiegarla, per poi dire "Se non la capisci, fatti tuoi".

Forse è proprio una differenza di pensiero sul cosa dovrebbe dare una traduzione, quindi partiamo dalla base: se io compro una traduzione perché in originale non capirei il testo, ha senso che il traduttore lasci qualcosa di intradotto (e/o senza note) perché io lo capisca da me, oltretutto la parte più complessa (i sottintesi)?
Per me, no: pago il traduttore proprio per capire simili cose; se le avessi capite in originale, non avrei comprato la traduzione.

Emanuele Borio:
/me annuisce

Anche se però secondo me il titolo è da lasciare non tradotto per il fatto che fa più macho XDDDD

giullina:

--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite]E, se compro la traduzione proprio per capire ciò che in originale non avrei capito, qualora non capisca un pezzo lasciato in originale il traduttore ha svolto il suo compito?

Tu dici che "In certi casi si sceglie di avere tante persone che ridono (o annuiscono durante la lettura, nel caso del rimando implicito) e qualcuno che neppure si accorge di essersi perso qualcosa"; ma se la premessa è che chi legge non capisce l'Inglese, si rischia di avere tante persone che nemmeno pensano ci sia un sottinteso e qualcuno cheforsese ne accorge (chi conosce bene lalingua di partenza).
--- Termina citazione ---


Qui secondo me fai l'errore di fare un discorso generale partendo da un caso particolare, ignorando quindi i dettagli che sono la chiave di volta della risoluzione del problema. Non tieni conto del fatto che, nello specifico, si parla di due parole (Hot e War) che sono di facilissima comprensione. Converrai con me che dire che una persona capisce l'inglese e che una persona capisce il significato di "Hot" e "War" è MOLTO diverso. Sono piuttosto sicura di poter dire che praticamente tutta la popolazione di giocatori di ruolo ha una scolarizzazione tale da garantire la conoscenza dei due significati e che la stragrande maggioranza abbia l'elasticità mentale per comprendere il gioco di parole e l'implicito Guerra Calda -> Guerra Fredda.
Da questo si torna poi a cose che sono già state dette nel thread e che è inutile ripetere (coerenza col titolo del gioco precedente, uso comune nel mercato di titoli non tradotti, eccetera).


--- Citazione ---Parlando di traduzioni, partire dal presupposto che, lasciando qualcosa di intradotto, tanti capiranno tutti i sottintesi e pochi non li capiranno mi pare sbagliato: in un testo, tra i sottintesi e il testo esplicito la cosa più difficile dacogliere sono i sottintesi; tradurre la parte più semplice e pretendere che i lettori colgano quella più complessa non mi pare molto logico.

È lo stesso motivo per cui a mio parere avete fatto benissimo a mettere le note in NCaS: se lo scopo di una traduzione non è far capire ciò che in originale non si sarebbe capito, allora qual è?

Aggiunta: Più che vedere il mettere la nota come spiegare una battuta, vedo il non metterla come essere pagati per spiegarla, per poi dire "Se non la capisci, fatti tuoi".

Forse è proprio una differenza di pensiero sul cosa dovrebbe dare una traduzione, quindi partiamo dalla base: se io compro una traduzione perché in originale non capirei il testo, ha senso che il traduttore lasci qualcosa di intradotto (e/o senza note) perché io lo capisca da me, oltretutto la parte più complessa (i sottintesi)?
Per me, no: pago il traduttore proprio per capire simili cose; se le avessi capite in originale, non avrei comprato la traduzione.
--- Termina citazione ---


Tutto questo discorso secondo me è inficiato dall'errore di prima: partendo dalla generalizzazioni sui significati di "testo in lingua inglese" (implicando sia frasi intere che parole singole) e "sottointesi" (implicando sia fatti oscuri che fatti piuttosto ovvi) ti perdi la scala reale del testo, che è a un livello di dettaglio molto maggiore e che si compone di una serie di scelte che al livello generale sarebbero incoerenti ma che caso per caso si rivelano efficaci. Ad esempio, le note di Non Cedere al Sonno erano su cose percepite come non sufficientemente immediate per essere comprese dalla maggior parte dei lettori. Ma in generale devi tener conto del fatto che le note vivono in un contesto che non è il solo contenuto del testo. Questo fatto ha un suo valore (positivo o negativo), che va tenuto in conto nella scelta delle note, che se usate con oculatezza funzionano, altrimenti rischiano di generare un sovraccarico di informazioni per il lettore medio. Alla fin fine penso che tutto questo discorso nasca dal fatto che tu, detto francamente e senza alcun intento offensivo, non sei un lettore medio; la passione filologica che ti anima è una tendenza minoritaria: la gran parte delle persone preferisce un testo che funziona da solo, senza preoccuparsi di quanto sia stato perso o guadagnato nel passaggio di traduzione, e davanti a molte note ritorna agli anni delle scuole dell'obbligo e alle miriadi di note dei Promessi Sposi (e a tutto il bagaglio emotivo che questa cosa si porta dietro).

In sintesi, il punto è che il lavoro di traduzione è prettamente umanistico e non scientifico. E' quindi impossibile identificare una procedura standard da seguire per creare un libro (come composizione armonica di contenuto e forma) ed è sicuro che applicare una procedura generale produrrà risultati meno soddisfacenti che non la risoluzione di dettaglio delle singole questioni. Il mio consiglio quindi è quello di non tentare di estrapolare da un singolo caso una regola universale per giudicare il processo della traduzione, altrimenti il risultato è questo tipo di discussione in cui alla fine c'è ben poco di produttivo.

Mauro:

--- Citazione ---[cite]Autore: giullina[/cite]Sono piuttosto sicura di poter dire che praticamente tutta la popolazione di giocatori di ruolo ha una scolarizzazione tale da garantire la conoscenza dei due significati e che la stragrande maggioranza abbia l'elasticità mentale per comprendere il gioco di parole e l'implicito Guerra Calda -> Guerra Fredda
--- Termina citazione ---

Mi cito: «non sto dicendo di fare una nota che spieghi il legame tra "Guerra Fredda" e "Guerra Calda"; ma una che spieghi quello tra Hot War e "Guerra Calda", e tutti i vari significati rilevanti che ha il primo termine. Perché se è plausibile che un inglese sappia che significa "Guerra Totale", è plausibile che uno che compra la traduzione non lo sappia (ed è certo che tra gli acquirenti c'è chi non lo sa)».
Come detto, sono d'accordo che i lettori abbiano la capacità di capire il legame tra "Guerra Calda" e "Guerra Fredda", e sono d'accordo sul non fare una nota per dirlo; per contro, so per certo che c'è chi non sa che Hot War indica anche "Guerra Totale"; comprando il gioco tradotto mi aspetterei di trovare una nota che me lo dica. Soprattutto se, come ventilato da khana, Hot War sarà tradotto in più modi.

Aggiunta: "Guerra Totale" non è un significato a caso tra tutti, lo porto perché khana ha detto che sarebbe il miglior candidato possibile per la traduzione; e, se è il miglior candidato possibile, personalmente reputo meriti una nota che dica che Hot War significa anche quello.


--- Citazione ---[cite]Autore: giullina[/cite]Tutto questo discorso secondo me è inficiato dall'errore di prima: partendo dalla generalizzazioni sui significati di "testo in lingua inglese" (implicando sia frasi intere che parole singole) e "sottointesi" (implicando sia fatti oscuri che fatti piuttosto ovvi) ti perdi la scala reale del testo
--- Termina citazione ---

Non credo sia così: sarebbe come dici se io avessi sostenuto la necessità di spiegare il legame tra "Guerra Calda" e "Guerra Fredda", cosa che però non solo non ho fatto, ma ho anzi esplicitamente escluso.
Prendendo invece quello cui mi riferivo, per esempio spiegare che Hot War significa "Guerra Totale", non reputo si tratterebbe di spiegare fatti ovvi.


--- Citazione ---[cite]Autore: giullina[/cite]la gran parte delle persone preferisce un testo che funziona da solo, senza preoccuparsi di quanto sia stato perso o guadagnato nel passaggio di traduzione, e davanti a molte note ritorna agli anni delle scuole dell'obbligo e alle miriadi di note dei Promessi Sposi
--- Termina citazione ---

Può essere, ma io faccio un semplice ragionamento: se le note ci sono, chi non vuole leggerle le salta; se non ci sono, chi vorrebbe leggerle non può farlo. Non sto dicendo che quindi si fa un'inondazione di note (vedi per esempio la spiegazione del legame Guerra Fredda/Calda, che concordo essere inutile), ma reputo che sia da tenere in considerazione che la presenza della nota non obbliga a leggerla, mentre l'assenza impedisce di farlo.


--- Citazione ---[cite]Autore: giullina[/cite]E' quindi impossibile identificare una procedura standard da seguire per creare un libro (come composizione armonica di contenuto e forma) ed è sicuro che applicare una procedura generale produrrà risultati meno soddisfacenti che non la risoluzione di dettaglio delle singole questioni
--- Termina citazione ---

Concordo, infatti non ho mai detto che ci sia una procedura standard da applicare a ogni singolo caso; il mio discorso era un altro.

Davide Losito - ( Khana ):
Mauro, i discorsi che fai, in linea teorica, sono precisi.
Nessuno li mette in dubbio.
Però c'è l'aspetto pratico da considerare, che è quello che ti sta dicendo Giullina.
Per questo gioco specifico ci sono parecchi motivi per i quali abbiamo deciso di lasciare il titolo in originale.
Alcuni sono comparsi in questo thread, altri no perché fanno riferimento a step del progetto "Hot War" che vedranno la luce in seguito.

Hot War è un gioco su cui punteremo molto e per il quale c'è un piano editoriale a lungo termine.
La situazione attuale riguardo alla traduzione e all'edizione italiana di Hot War è il frutto di scelte che sono funzionali a tale progetto. Sicuramente coinvolgono anche il gusto personale, ma c'è un preciso ragionamento dietro.
"Guerra Totale" verrà usato come titolo, ma non per la traduzione di Hot War. Però per questo, ti chiedo di aspettare settimana prossima, quando Coyote darà un annuncio abbastanza rivoluzionario per il mercato GdR italiano.
Stay Tuned ;)

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