Gente Che Gioca > Sotto il cofano
Deriva off-topic del thread sulla Creative Agenda
Moreno Roncucci:
Un ultima cosa: a meno di un qualche colpo di fortuna, SENZA GIOCARE NON CAPIRETE MAI.[size=24][/size]
Un esperienza stranissima è stata, per me, rileggere gli articoli di Edwards (che avevo letto l'ultima volta nel 2003, senza capirci molto) dopo aver giocato a DitV, MLWM, e ad un sacco di altri giochi indie.
Dopo aver giocato, era tutto chiarissimo. Lampante. Edwards scrive in modo VERAMENTE CHIARO. Solo che scrive per gente che abbia giocato certe cose, facendo riferimenti ad esperienze di gioco, senza perdere (vanamente - lo dico per esperienza personale) tempo a spiegarle a chi non le ha mai provate.
Se non avete mai avuto esperienze di Creative Agenda diverse, se avete sempre e solo giocato allo stesso gioco nella stessa maniera.... è ovvio che non capirete quello che c'è scritto. Vi parla di un colore che non avete mai visto. Se ve lo immaginate ve lo immaginate come un verde un po' diverso e invece no, è proprio un altro colore. Allora pensate che non sia un colore, che sia un altra cosa, partite per la tangente ipotizzando colori che si sentono con le orecchie e vi fate castelli in ariasenza alcuna base nella realtà.
E' troppo presto, e questo danneggia solamente la vostra comprensione. State solo perdendo tempo, creandovi nella testa solo errori su errori. Prima, giocate.
Se non avete mai giocato in vita vostra almeno una manciata di giochi diversi (e tutti i gdr tradizionalisti o quelli dove qualcuno abbia usato la regola zero non contano), con almeno due creative agende diverse, parlare di differenze fra le creative agenda è assolutamente prematuro e fuorviante. Come si fa a parlare di una differenza che non avete mai visto?
Immaginate di spiegare la differenza fra i Led Zeppelin e Raul Casadei a qualcuno che in vita sua abbia sentito solo Raul Casadei, con li che vi chiede continuamente se la differenza sta nel fatto che i suoni si sentano con le orecchie o nel fatto che ci si muova durante la musica... :roll:
Non fa prima a ascoltarsi direttamente i Led Zeppelin invece di chiedere a me di descrivergli la differenza? :evil:
Radagast:
--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]
--- Citazione ---[cite] Radagast:[/cite] Quello che non ho capito è perché gli dici che in un "gioco" simulativo bisogna prendere esempio dalla letteratura. ^_^
--- Termina citazione ---
Non solo dalla letteratura. Anche dai film, dai telefilm, dai documentari, etc.
--- Termina citazione ---
OK, ho letto l'articolo di Edwards sulla sua personalissima idea di Simulazionismo (finché ho retto il modo pesantissimo e circonvoluto di scrivere che ha quell'uomo), e alla luce di questo capisco la tua asserzione (e anche quella precedente secondo cui il Simulazionismo è un fenomeno di nicchia nella nicchia nella nicchia). Faccio notare che dalle definizioni sintetiche di Simulazionismo che si trovano in giro non si capisce veramente una mazza di quello che è veramente il Simulazionismo nella testa di Edwards (oppure si vede che sono stupido io). Forse la definizione sintetica più comprensibile è quella del 2004 riportata dalla Care Boss, ma comunque senza discussione non basta nemmeno quella a far capire. Vabbè.
Vediamo se ho capito bene: finché la priorità rimane mantenere la coerenza interna al SIS, la CA sarà Simulazionista, a prescidendere che si parli di gente comune che fa la spesa, di personaggi da sceneggiata napoletana, di alieni telepati fatti di pura energia, o di personaggi archetipici alla Shakespeare.
Ma allora la differenza essenziale col Narrativismo qual è? Non credo che nel Narrativismo i personaggi si comportino in maniera incoerente rispetto al SIS (o sì? esempi?). Posso azzardare l'idea che la vera differenza tra Simulazionismo e Narrativismo, per come la vede Edwards, è che nel Simulazionismo non c'è distribuzione tra i giocatori dell'autorità creativa sul SIS? Non lo so eh, sono un ignorante di Big Model e sto solo cercando di capire.
--- Citazione ---La Creative Agenda e' [size=24]MA VOI, PERCHE' CAVOLO STATE GIOCANDO?[/size]
--- Termina citazione ---
Uhm, da come la metti tu si direbbe che le CA corrispondano ai Benefici del Process Model, cosa che non mi risulta vera. A me risultava una definizione del 2004 di CA un tantino diversa e (purtroppo) molto meno chiara:
"The aesthetic priorities and any matters of imaginative interest regarding role-playing".
Mi sembra che abbia ragione Mäkelä quando lascia sottinteso, essendo molto più diplomatico del sottoscritto, che nel definire le tre CA Edwards faccia una confusione terribile tra Processi, Benefici e Metodi; infatti per esempio descrive, in termini di Process Model, "the Right to Dream" evidenziando i Metodi che utilizza e il Processo che solitamente viene attivato da questi:
"The Right to Dream maps directly to the Method of in-game causality, and is in close proximity with other Methods, like the use of out-of-character knowledge. It also has a close relationship with the Process of Exploring an Entity of the Shared Imagined Space."
Per "Step On Up" evidenzia il Beneficio che si ottiene e i due Processi che gli stanno alle spalle:
"Step On Up is a driving force behind Competition and Tension. In the Process Model, it is best equated with seeking the specific Social Benefit of an acknowledgment of guts and accomplishment."
Infine, collega direttamente "Story Now" a un ben specifico Processo:
"In terms of the Process Model, this Creative Agenda can simply be likened to the Process of Exploring a Premise, a form of Exploring a Concept Through the Shared Imagined Space."
Vediamo se ho capito bene. Quindi Edwards, immagino tramite osservazioni sul campo (so che è un behaviorista, quindi ho fiducia che le abbia fatte), identifica queste tre CA (che si possono identificare con "pezzi" di schema da Process Model) e dice che, >>>nel gioco tabletoptabletop
Radagast:
--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]Un esperienza stranissima è stata, per me, rileggere gli articoli di Edwards (che avevo letto l'ultima volta nel 2003, senza capirci molto) dopo aver giocato a DitV, MLWM, e ad un sacco di altri giochi indie.
Dopo aver giocato, era tutto chiarissimo. Lampante. Edwards scrive in modo VERAMENTE CHIARO. Solo che scrive per gente che abbia giocato certe cose
--- Termina citazione ---
Uhm. Di solito per esprimere in poche parole questo concetto si usa dire che uno "non sa spiegare". ^_______^
Renato Ramonda:
--- Citazione ---Quello che non ho capito è perché gli dici che in un "gioco" simulativo bisogna prendere esempio dalla letteratura. ^_^
--- Termina citazione ---
Perche', scusa, in un gioco che si basa sulla simulazione/emulazione/omaggio di un genere letterario... su cosa dovrebbe basarsi la simulazione?
Se giochiamo a CoC mi aspetto che venga emulato/simulato/omaggiato il fatto che se faccio l'eroe e prendo a pugni la creatura dell'oltrespazio... io impazzisca e muoia tra atroci tormenti, perche' E' COSI' CHE DEVE SUCCEDERE IN QUESTO GENERE LETTERARIO.
Se giochiamo ad Action! invece mi aspetto che il sistema mi permetta di emulare Doc Savage, e la creatura dell'oltrespazio si prendera' un bel cazzotto e si arrendera'... perche' questo e' cio' che succede IN QUEL GENERE LETTERARIO.
Stesso discorso per Pendragon.
Radagast:
--- Citazione ---[cite] renatoram:[/cite]Perche', scusa, in un gioco che si basa sulla simulazione/emulazione/omaggio di un genere letterario... su cosa dovrebbe basarsi la simulazione?
--- Termina citazione ---
Sisì, adesso questo mi è chiaro. :D
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