[cite] Moreno Roncucci:[/cite][cite] Radagast:[/cite] Quello che non ho capito è perché gli dici che in un "gioco" simulativo bisogna prendere esempio dalla letteratura. ^_^
Non solo dalla letteratura. Anche dai film, dai telefilm, dai documentari, etc.
OK, ho letto l'articolo di Edwards sulla sua personalissima idea di Simulazionismo (finché ho retto il modo pesantissimo e circonvoluto di scrivere che ha quell'uomo), e alla luce di questo capisco la tua asserzione (e anche quella precedente secondo cui il Simulazionismo è un fenomeno di nicchia nella nicchia nella nicchia). Faccio notare che dalle definizioni sintetiche di Simulazionismo che si trovano in giro non si capisce veramente una mazza di quello che è veramente il Simulazionismo nella testa di Edwards (oppure si vede che sono stupido io). Forse la definizione sintetica più comprensibile è quella del 2004 riportata dalla Care Boss, ma comunque senza discussione non basta nemmeno quella a far capire. Vabbè.
Vediamo se ho capito bene: finché la priorità rimane mantenere la coerenza interna al SIS, la CA sarà Simulazionista, a prescidendere che si parli di gente comune che fa la spesa, di personaggi da sceneggiata napoletana, di alieni telepati fatti di pura energia, o di personaggi archetipici alla Shakespeare.
Ma allora la differenza essenziale col Narrativismo qual è? Non credo che nel Narrativismo i personaggi si comportino in maniera incoerente rispetto al SIS (o sì? esempi?). Posso azzardare l'idea che la vera differenza tra Simulazionismo e Narrativismo, per come la vede Edwards, è che nel Simulazionismo non c'è distribuzione tra i giocatori dell'autorità creativa sul SIS? Non lo so eh, sono un ignorante di Big Model e sto solo cercando di capire.
La Creative Agenda e' [size=24]MA VOI, PERCHE' CAVOLO STATE GIOCANDO?[/size]
Uhm, da come la metti tu si direbbe che le CA corrispondano ai Benefici del Process Model, cosa che non mi risulta vera. A me risultava una definizione del 2004 di CA un tantino diversa e (purtroppo) molto meno chiara:
"The aesthetic priorities and any matters of imaginative interest regarding role-playing".
Mi sembra che abbia ragione Mäkelä quando lascia sottinteso, essendo molto più diplomatico del sottoscritto, che nel definire le tre CA Edwards faccia una confusione terribile tra Processi, Benefici e Metodi; infatti per esempio descrive, in termini di Process Model, "the Right to Dream" evidenziando i Metodi che utilizza e il Processo che solitamente viene attivato da questi:
"The Right to Dream maps directly to the Method of in-game causality, and is in close proximity with other Methods, like the use of out-of-character knowledge. It also has a close relationship with the Process of Exploring an Entity of the Shared Imagined Space."
Per "Step On Up" evidenzia il Beneficio che si ottiene e i due Processi che gli stanno alle spalle:
"Step On Up is a driving force behind Competition and Tension. In the Process Model, it is best equated with seeking the specific Social Benefit of an acknowledgment of guts and accomplishment."
Infine, collega direttamente "Story Now" a un ben specifico Processo:
"In terms of the Process Model, this Creative Agenda can simply be likened to the Process of Exploring a Premise, a form of Exploring a Concept Through the Shared Imagined Space."
Vediamo se ho capito bene. Quindi Edwards, immagino tramite osservazioni sul campo (so che è un behaviorista, quindi ho fiducia che le abbia fatte), identifica queste tre CA (che si possono identificare con "pezzi" di schema da Process Model) e dice che, >>>nel gioco tabletop<<<, se questi "pezzi" sono assenti il gioco è disfunzionale. Ossia, non può esistere un gioco funzionale >>>tabletop<<< che non rispetti una di queste CA. Dico bene?
Ora, la cosa che davvero mi interessa è verificare se questo sia vero. Ossia, sono stati osservati casi in cui si giocava in maniera diversa da tutte e tre le CA eppure il gioco era funzionale? [Ovviamente lo chiedo per i tabletop (che hanno tutta una serie di limitazioni, ma anche di libertà, che nei live non ci sono), perché nei live so già che la risposta è "sì, eccome".]
E se la risposta è sì anche nei tabletop, allora perché mettere nel terzetto una CA fortissimamente minoritaria come "the Right to Dream" anziché altre? Solo per cercare di salvare il vecchio GNS, che diceva che quelle erano le uniche tre maniere di giocare con successo?
Domande, domande... ^_^