Autore Topic: Nocciolo della questione  (Letto 12950 volte)

il mietitore

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Nocciolo della questione
« il: 2010-03-24 19:49:00 »
Sto pensando da circa un annetto a questa questione che mi attanaglia. Anzi: in realtà ci ho già pensato bene: sto solo pensando al modo migliore per esprimerla. Comincio a scrivere questo thread circa una volta a settimana, poi lo chiudo perchè sembra flame, ma stavolta credo di averlo scritto bene.

Venendo al dunque...

...la domanda fondamentale è: che cosa rende certi giochi* dei giochi di ruolo?

*certi giochi = principalmente giochi narrativisti, direi, ma sono sicuro che pure fuori da questo insieme ci siano altri giochi che dovrebbero far parte del gruppo, che magari esentano da divisioni in classi. Fondamentalmente, mi riferisco a quei giochi il cui scopo esenta dal vivere un'avventura non creata dai giocatori, mentre magari si parla di costruire una storia.

Il fulcro della questione è che sono sempre stato dell'idea che la maggior parte delle incomprensioni relative ai giochi di nuova concezione derivassero dal fatto che venissero considerati non "giochi di ruolo diversi", ma proprio "giochi di ruolo". Davo la cosa per scontato, ma tempo fa dissi che io certi giochi* non li consideravo giochi di ruolo, e mi fu risposto "problemi tuoi".

Tra l'altro, stiamo qui a gingillare sulla difficoltà di definire univocamente il termine "gioco di ruolo", eppure è proprio questo il problema: in questa categoria ci sbattiamo qualunque cosa che sia idealmente derivato dal gioco di ruolo normale, perchè magari è da Dungeons & Dragons e giochi simili che le teorie new wave hanno preso piede... dieci anni fa, discostandosi ora assai dal risultato originale. E mica "gioco di ruolo" è quel gran titolo, visto che attira sguardi di giornalisti che parlano di satanismo (in realtà quello è un po' fuori moda, oggi si parla di lavaggi del cervello e tentativi di omicidio).

Secondo me riordinare un po' le idee (e i giochi) è il primo passo per arrivare a mettere una fine alle incomprensioni e agli squadrismi...
"E non guardare troppo a lungo dentro alla lavatrice, o anche la lavatrice guarderà dentro di te"
Revan Adler, Match d'Improvvisazione Teatrale, Giugno 2009
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Michael Tangherlini

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Nocciolo della questione
« Risposta #1 il: 2010-03-24 20:03:25 »
La contro-domanda è: ma che cce frega? Dopo che io so che CnV è un gioco di ruolo e non un gioco di piplosatura losangata quadridirezionale con scappellamento a destra, mi cambia qualcosa?

-MikeT
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Francesco Berni

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Nocciolo della questione
« Risposta #2 il: 2010-03-24 20:10:35 »
e soprattutto il metodo migliore si è per ora visto essere dire:"chiamali bomboloni alla crema, basta che giochiamo"
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il mietitore

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Nocciolo della questione
« Risposta #3 il: 2010-03-24 20:20:01 »
il problema è che poi da una parte la gente dice che Cani nella Vigna è il gioco definitivo (gioco preso a titolo di esempio), mentre dall'altra i fan della Masquerade scuotono le teste dicendo che fa schifo perchè il master non ha potere decisionale. Ettelocredo che poi la gente non si ritrova in uno dei due, neanche sono la stessa cosa.

Chiama i giochi narrativista & co. "giochi di narrazione", non citare mai i giochi di ruolo nelle introduzioni, evita discorsi sull'evoluzione del gioco e toh, hai risolto il problema...
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Matteo Suppo

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Nocciolo della questione
« Risposta #4 il: 2010-03-24 20:30:56 »
Giochi di narrazione è già stato usato per parlare di quei giochi in cui le regole non contano.
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Michael Tangherlini

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Nocciolo della questione
« Risposta #5 il: 2010-03-24 20:41:31 »
Ma se li chiamiamo "giochi" e basta? Io non capisco, ora come ora, la necessità di dover distinguerli distinguere dagli altri giochi...
Ti danno un'esperienza divertente? Esistono delle regole da seguire? Sono attività sociali? Allora sono giochi. Per me questa è l'unica definizione utile; il resto sono etichette appiccicate per motivi che lasciano il tempo che trovano.

-MikeT
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Moreno Roncucci

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Nocciolo della questione
« Risposta #6 il: 2010-03-24 21:04:54 »
Cos'è un gdr? I manuali promettono tante cose: storie avvincenti, personaggi indimenticabili... tutte cose che Cani nella Vigna fa molto meglio di qualunque gdr "tradizionale", e quindi, partendo da QUELLO CHE PROMETTEVANO, si fa fatica a dire che il gioco che finalmente mantiene quelle promesse non faccia parte della categoria (a meno che il "promettere ma non mantenere" non faccia parte della definizione)

Rimane un alternativa: che da sempre i manuali di gdr straparlino e si facciano dei viaggi assurdi mentre la realtà di gioco è un altra. E non è un ipotesi tanto peregrina...

Ma in pratica, vedo che le discussioni sul fatto che i giochi moderni e coerenti siano gdr o no non arrivano a questi livelli: di solito si fermano a qualche amenità tipo "se c'è competizione non è un gdr" (e allora Amber o D&D non sono gdr), "se i personaggi non aumentano di livello non è un gdr" (e allora Call of Cthulhu non è un gdr), e via su questo livello.

Quindi, sono gdr come gli altri? Beh, no, sono MEGLIO degli altri. Ma non conviene dirlo. Sinceramente credo che il differenziarsi dai vecchi gdr sia vantaggioso. C'è un sacco di gente che considera i vecchi gdr pallosi, "roba per nerd fissati", o che comunque non vi si avvicinerebbe mai. Dire a questi "sono gdr ma fatti meglio" non li convincerebbe.  E' meglio proprio non associarli più a questa categoria sputtanata.
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Ezio

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Nocciolo della questione
« Risposta #7 il: 2010-03-24 21:07:45 »
Citazione
[cite]Autore: il mietitore[/cite]il problema è che poi da una parte la gente dice che Cani nella Vigna è il gioco definitivo (gioco preso a titolo di esempio)


Chi dice una cosa del genere non ha capito un @#zzo dell'idea da cui Cani e nato, per cui...
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Simone Micucci

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Nocciolo della questione
« Risposta #8 il: 2010-03-24 21:12:21 »
Citazione
[cite]Autore: Aetius[/cite]
Citazione
[cite]Autore: il mietitore[/cite][p]il problema è che poi da una parte la gente dice che Cani nella Vigna è il gioco definitivo (gioco preso a titolo di esempio)[/p]
[p]Chi dice una cosa del genere non ha capito un @#zzo dell'idea da cui Cani e nato, per cui...[/p]


volevo rispondere una cosa del genere, ma credevo fosse OffTopic. XD
Simone Micucci - GcG Global Fac - Fan Mail: 70 - Pacche sulla Spalla: 1. "Difficile avere nemici con Caldo+3"

Nocciolo della questione
« Risposta #9 il: 2010-03-24 21:14:55 »
Citazione
[cite]Autore: il mietitore[/cite]il problema è che poi da una parte la gente dice che Cani nella Vigna è il gioco definitivo (gioco preso a titolo di esempio)

Sì, mi stavo chiedendo anch'io: chi è che afferma cose simili?

[crosspost]
« Ultima modifica: 2010-03-24 21:15:43 da Matteo Turini »

Ezio

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Nocciolo della questione
« Risposta #10 il: 2010-03-24 21:17:02 »
Non saprei, essendo un grande esportatore netto di OT non mi è passato neanche per l'anticamera del cervello che non fosse una risposta appropriata :-P

Per inciso, la mia opinione su tutta la faccenda è qui.

Saludos. ;-)
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il mietitore

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Nocciolo della questione
« Risposta #11 il: 2010-03-24 22:55:04 »
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]Cos'è un gdr? I manuali promettono tante cose: storie avvincenti, personaggi indimenticabili... tutte cose che Cani nella Vigna fa molto meglio di qualunque gdr "tradizionale"[/p]


Ciò che cambia non è tanto il quando bene si raggiunge un obiettivo, il che è tra l'altro piuttosto qualitativo (ma non è questo il luogo, e nemmeno il tempo); ciò che cambia è proprio il modo di raggiungerlo: da una parte i giocatori si muovono in una storia prefatta, dall'altra la creano. Lo scopo ultimo è completamente diverso, e solo lontanamente le meccaniche possono assomigliare a quelle di un tradizionale. Toh, abbiamo dadi (e a volte nemmeno quelli), i giocatori (ma quanti poi? il master ogni tanto non c'è, a volte sono tutti master...) hanno il loro personaggio...

Citazione
[cite]Autore: Matteo Turini[/cite]
Citazione
[cite]Autore: il mietitore[/cite][p]il problema è che poi da una parte la gente dice che Cani nella Vigna è il gioco definitivo (gioco preso a titolo di esempio)[/p]
[p]Sì, mi stavo chiedendo anch'io: chi è che afferma cose simili?[/p][p][crosspost][/p]


Si beh, casini espressivi miei, ormai mi conoscete... fondamentalmente mi riferivo alla diffusa teoria secondo la quale un gioco new wave funziona molto meglio di uno tradizionale. Si, ci assomiglia poco, ma volevo veramente dire questo ':(

(e comunque, dato un insieme di persone R, secondo me esiste sicuramente almeno un individuo I appartenente a R tale per cui I dice che CnV è il gioco definitivo. Scriverlo in formula matematica avrebbe avuto tutto un sapore diverso...)
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Nocciolo della questione
« Risposta #12 il: 2010-03-24 23:06:13 »
Be', tutto dipende dalle aspettative, penso.
Per ottenere storie di "intimo orrore" (TM), sono abbastanza sicuro che La mia vita col padrone sia molto più efficace di Vampiri the Masquerade (quindi sì, funziona meglio, decisamente meglio).
Allo stesso modo in cui Agon, per fare del sano confronto testosteronico, è molto più adatto di D&D 3.5.

Sinceramente, non ci vedo nulla di strano, mi sembra pacifico.

Un altro conto è dire che La mia vita col padrone si il gioco definitivo ("con cui puoi fare tutto", immagino); be', è una cavolata. Per fare i bulli, ad esempio, è totalmente inadatto, meglio Agon. O per narrare il lento logoramento delle convinzioni di un personaggio, fino a scegliere fra il diventare un freddo fantasma di se stesso o non scendere a compromessi con la realtà e morire: funziona meglio Polaris.

Forse non ho afferrato a pieno il tuo discorso....

EDIT: cioè, il mio dubbio è: che cosa rende Vampiri, D&D e GURPS dei giochi di ruolo?
[ho preso prodotti che penso che tu consideri gdr, nel caso non fosse così metti pure i nomi che ritieni giusti, la domanda non cambia]
« Ultima modifica: 2010-03-24 23:14:34 da Matteo Turini »

Iacopo Frigerio

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« Risposta #13 il: 2010-03-25 02:22:54 »
Ne parlavo su gdritalia tempo fa... La questione è affine a quando un bambino (ma non solo perchè è bambino, ma proprio perchè arriva a conoscere quelle cose quando è bambino, altrimenti ce se li ripone pari pari tra adulti) vedendo un delfino, un ornitorinco o un pipistrello dice "non è un mammifero". Capita quindi che gente che ha giocato per anni a D&D e pensando (senza magari capire veramente cosa significasse, quindi conoscenza per evidenza e non conoscenza per comprensione) di sapere che il Gioco di Ruolo aveva determinate caratteristiche, non riscontrandole gli veniva facile assumere ed asserire che esso non fosse un gdr.
Peccato che così come un bambino non si rende conto che non è lo stare sulla terra o il non deporre uova a decretare un mammifero come tale, anche chi pone tali questioni non si sia accorto che non è l'avere una plancia per miniature o l'avere un master che decide tutto a rendere un gioco un RPG ma altro, il gioco si allontana dall'ideale culturale generale di gioco di ruolo (che è assimilabile di solito a D&D per il tavolo, ai giochi con spade di lattice, vampiri o murder party per i live) ma non perde la caratteristica che permetterebbe tranquillamente a Linneo di identificarlo senza problemi.

Personalmente continuo a non avere, per la maggioranza dei giochi in commercio grossi dubbi. Un roleplaying game è un gioco (quindi entriamo nel mondo ludico) di roleplaying. Visto che ormai certe parole inglesi sono entrate nella nostra lingua (le fiction di canale 5, per esempio) potremmo anche cominciare a chiamarli giochi di roleplaying o giochi di roleplay. Il roleplay è una cosa che non mi va di stare a cercare di spiegare qui in poche parole, chi vuole va a cercarselo a partire da wikipedia e poi passando ad altro. Il roleplay nasce (a quanto pare :-) ) da Jacob Moreno in modo affine anche al "teatro della spontaneità", ai suoi albori ha svariate funzioni, per lo più terapeutiche e poi formative. Anche grazie alla migrazione di Moreno e altri attecchisce molto in america e viene usata per molte cose sia in terapia sia in aziende e organizzazioni. (Una citazione ad esempio è in shutter island di scorsese, dove il dottore parla apertamente di un roleplay, era un caso terapeutico). Se io prendo un gioco di roleplay mi aspetto ci sia roleplay e io so cos'è e non c'entra con l'avere o meno dei tabelloni, con l'avere o meno uno o più master con vari poteri etc. Quello magari è utile per distinguere le "specie" e le "famiglie".

E ci sono due corollari... Il primo è che la mancanza di una conoscenza delle caratteristiche fondanti essendo il mondo ludico dei roleplay ne propriamente "professionale" ne "accademico" ha portato al fatto che anche i designer, o alcuni di essi, non avessero chiaro in testa cosa fosse un rpg (oppure comodo usarlo anche se non lo era e lo si sapeva) e nominavano rpg cose che imitavano caratteristiche comuni a molti rpg ma che non erano quelle fondanti, alimentando così la proliferazione culturale che facesse pensare a rpg cose che ci assomigliano per taluni aspetti ma non sono veramente rpg (un esempio su tutti... i final fantasy sono chiamati rpg ma non lo dovrebbero essere, imitano aspetti molto comuni a molti rpg, come l'avanzare di livello, la gestione delle risorse e una storia che si dispiega e che puoi influenzare direttamente in alcuni aspetti, ma che mancano della base più importante).
Il secondo corollario è che a livello di classificazione non ce ne frega niente se poi usi tre sedie come "letto" per dormire, rimangono tre sedie. Un gdr è un gdr anche quando non lo usi come gdr, conta l'intento con cui è stato dato e le istruzioni che ti da, Indipendentemente dal fatto che il singolo utente finale lo adoperi bene o meno.
« Ultima modifica: 2010-03-25 02:24:20 da El Rethic »
L'amore è quel particolare rapporto nel quale una persona può mostrarsi perdente

Mauro

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Nocciolo della questione
« Risposta #14 il: 2010-03-25 09:03:14 »
Citazione
[cite]Autore: il mietitore[/cite]fondamentalmente mi riferivo alla diffusa teoria secondo la quale un gioco new wave funziona molto meglio di uno tradizionale

Dipende da cosa intendi con "funziona": se io dico che un gioco funziona, mi riferisco al gioco così come scritto, perché se lo cambio per renderlo funzionale non è quel gioco che funziona, ma una sua versione riscritta, poco o tanto che sia (e credo sia l'unico significato propriamente inteso, visto che avere una versione modificata che funziona e su questa base dire che il gioco originale funziona non mi pare avere molto senso).
In questo senso, per me è giusto dire che giochi come Cani nella Vigna funzionano meglio di quelli tradizionali, per il semplice motivo che quelli tradizionali partono dal presupposto che per funzionare debbano essere cambiati; e, quindi, dal presupposto che il gioco così come presentato non funziona.

Citazione
[cite]Autore: El Rethic[/cite]Il secondo corollario è che a livello di classificazione non ce ne frega niente se poi usi tre sedie come "letto" per dormire, rimangono tre sedie. Un gdr è un gdr anche quando non lo usi come gdr, conta l'intento con cui è stato dato e le istruzioni che ti da

Però è giusto dire che in quella specifica sede non è stato usato come un GdR?

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