[cite]Autore: p[/cite]Anche qua, se qualcuno presenta un nuovo gioco scritto da lui che ha dei difetti credo che si cerchi di farglieli notare con tatto, piuttosto che dirgli "e' una merda, lascia perdere e gioca a Polaris".
No, questo non avviene.
Di norma avviene che "ah, ma è un gioco italiano? no, allora non mi interessa".
Oppure "ma cosa investi soldi in giochi italiani? ma hai presente come sono stati fino ad ora i giochi italiani? delle merde!" (manuale che, esattamente chiuso come lo era prima, vola sul banco dello stand di Lucca)
Oppure "scusa, ma non so bene di cosa tu stia parlando" (e il gioco è in giro da 4 anni e ci ti parla ha già partecipato a discussioni online al riguardo).
Oppure ancora "ma sei -davvero- sicuro di avere compreso le teorie a cui ti ispiri?"
Oppure ancora "sì, mi ricordo che un mese fa ti ho confermato che l'avrei provato, ma ora ho davvero un sacco da fare" (e va a bere il caffè con persone appena conosciute)
Oppure "ma quello che hai scritto non è -veramente- un gioco forgita... perché su the Forge non se ne è parlato..." (che è la più bella di tutte)
Nessuno di questi commenti, ovviamente, proviene da persone che abbiano mai giocato al gioco che gli presenti.
Io ho riportato le frasi che sono state dette a me, ma credo che Mirkolino abbia una collezione altrettanto ridicola per Vento dell'Est; a Lucca eravamo nello stesso banco e mi ricordo anche commenti idioti fatti al suo gioco; sempre da persone che non l'hanno né aperto, né provato. Una è stata "no, guarda, davvero, non ho proprio il tempo di provare sta 'cosa' " sghignazzando sotto i baffi.
Insomma, siamo in Italia e lo sport nazionale è smerdare l'Italia e i prodotti italiani. E meno li si conosce, più li si smerda e li si smerda con più gusto.
Siamo nel paese per cui l'autorevolezza di una persona è inversamente proporzionale al grado di conoscenza che uno si sente di avere: ossia, "più ti conosco e meno è probabile che tu ne sappia di quello di cui stiamo parlando", fa niente se poi uno è laureato, esperto, certificato, accreditato, premiato... se ti conosco, ne sai meno di me. Punto.
Sì. Questo è un
rant. Ma è il mio

e ci faccio quello che voglio.

[cite]Autore: Meme ò_ò[/cite]CoC è un brutto gioco, che spinge sul piano sociale, con regole incomplete, a volte mancanti, e a volte inutili, che crea sudditanza e disfunzionalità nel gruppo di gioco, per cui...
CoC spinge sul piano sociale.
Regole incomplete e mancanti non mi ricordo.
Inutili, sicuramente: tirare i d100 per sapere se sei riuscito a fare un'accordo in Fa Maggiore e quindi aprire la porta della caverna è, in effetti, inutile; ma un po' come tutti i Task esageratamente "fisica del mondo".
Crea sudditanza e disfunzionalità... NO. La grossa differenza tra CoC e gli altri tradizionali sta proprio nel fatto che, quando viene giocato come ci si aspetta(*), ossia RTD Lovecraftiano, i personaggi muoiono talmente in fretta che il circolo vizioso "wish fullfillment" / "master-dio-che-avvera-i-desideri" non parte neanche.
CoC è "un gioco a parte"; tradizionale quanto volete, ma ha sempre generato giocate differenti rispetto a D&D e i suoi cloni e anche rispetto al WoD.
Mi domando quale reale esperienza di gioco avete su CoC per uscirvene con gli stessi commenti normalmente associati al -regolamento- di D&D e al -comportamento- dei gruppi WoD.
(*) "quando viene giocato come ci si aspetta" vale qui, come vale quando mi si deve dimostrare che io sbaglio ad aspettarmi di poter giocare un Halfling impaurito a D&D e come vale quando ci si deve sbellicare dalle risate leggendo l'AP di Polaris imparpuziato da chi vuole sapere quante monete d'oro riceve uccidendo il drago-demone.