Autore Topic: Dall'Orgasmo Cerebrale: "Basta con la TVAmerica!"  (Letto 13164 volte)

Michael Tangherlini

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Dall'Orgasmo Cerebrale: "Basta con la TVAmerica!"
« Risposta #15 il: 2010-02-03 07:46:33 »
Io avevo scritto un romanzo fantastico ambientato in Italia. :P

Concordo però con chi dice che il problema è negli occhi dell'osservatore: è chiaro che se sono abituato a realtà locali/nazionali piccole e grette non sarà per me facile riadattarci una situazione di gioco. E' ovvio poi che, a seconda del genere che gioco, la problematica si fa diversa: davvero, se penso alla polizia scientifica non penso ai RIS (che mi fanno venire in mente solo una battuta di Giacobazzi), ma a CSI. E non solo per la serie televisiva, ma anche perché si sono apertamente dimostrati incompetenti. -_-'
Se penso a forze speciali in azione mi vengono in mente i Marines e le SWAT americane, non le Teste di Cuoio o i Paracadutisti. Ed è (secondo me) sempre per lo stesso motivo: un mix di abitudine con informazioni veicolate dai media su ciò che avviene in altri Paesi, disaffezione nei confronti delle realtà nazionali dovuta a pessime esperienze e un tocco d'ignoranza su ciò che c'è attorno a me.
Mescolare e servire freddo.

-MikeT
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Mauro

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Dall'Orgasmo Cerebrale: "Basta con la TVAmerica!"
« Risposta #16 il: 2010-02-03 08:44:46 »
Citazione
[cite]Autore: Hasimir[/cite]secondo gli autori anglofoni Frother era la parola comune e banale, mentre Sbavatore era un affascinante termine straniero dal suono attraentemente latino

Normale: per quanto bene si conosca una lingua straniera, salvo eccezioni rimane sempre straniera, e quindi più esotica di quella che si parla dalla nascita, ogni giorno. Io so che tally significa "contare", "conteggio", ma se lo leggo come nome di un personaggio (caso reale) non mi fa lo stesso effetto che mi farebbe vederlo chiamato "Conteggio" (sesso a parte: era una ragazza, "Conteggio" sarebbe maschile). La scelta dell'editore è stata di non tradurlo, nonostante l'autore avesse volutamente scelto un nome che fosse una parola, e nonostante che - credo - l'effetto che mi avrebbe causato sarebbe quello che tally causa a un americano, e che l'autore voleva ottenere.

Aggiunta: Non so se l'editore sapesse di quell'intenzione dell'autore; io l'ho scoperto in un libro di approfondimento pubblicato in seguito.
« Ultima modifica: 2010-02-03 08:45:35 da Mauro »

Ferruccio A.C.

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Dall'Orgasmo Cerebrale: "Basta con la TVAmerica!"
« Risposta #17 il: 2010-02-03 09:53:08 »
Io, così come Khana, ho sempre usato la mia città(Torino) come setting per le campagne ambientate nel WoD. Vi posso garantire che qualsiasi tentativo di usare una città americana non risultava così coinvolgente e cupo come Torino. La "Città Magica" ha sempre avuto milioni di spunti nella sua aura e nelle sue leggende metropolitane che non poteva esserci un setting altrettanto carismatico(almeno per me) eppure anche io ho la tendenza a vedere l'italia in modo più "ridicolo" e concordo con Domon(sarà perchè, forse, anche io sono Domon? :D) quando dice che è una questione di immagine che ci arriva dai media nostrani. Assassin's Creed II e Jojo, sono esempi di come l'italia, vista da uno straniero, possa essere estremamente affascinante(cosa che è effettivamente, basta guardarsi intorno, anche nella propria città, per scoprire luoghi dannatamente carismatici e affascinanti.)

Renato Ramonda

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Dall'Orgasmo Cerebrale: "Basta con la TVAmerica!"
« Risposta #18 il: 2010-02-03 10:22:16 »
Tanto per aggiungermi alla schiera dei Domon... c'e' un serio problema di qualita' della fiction ambientata nelle nostre terre, cosi' come viene trasmessa e percio' percepita da noi.

Pensateci: per tutta la vita abbiamo imparato che se una storia e' ambientata in italia avra' certe caratteristiche.
Che i personaggi seguiranno certi stilemi.
Che la trama seguira' certi percorsi (non credo sia mai esistita della fiction poliziesca procedurale italiana, non in tv almeno: generalmente entro la seconda puntata inizia la storia d'amore e/o il drammone familiare da telenovela).

C'e' un errore di fondo pero'.

L'italia non e' necessariamente cosi'. E' solo il modo in cui la nostra mente si e' abituata a dare per scontato che le cose andranno. Ed e' un "condizionamento" potentissimo.

Tanto che quando capita di leggere qualcosa di diverso... stupisce! Ricordo di aver letto dei racconti gotico/inquietanti (se mi ricordo autore/titolo lo metto qua) ambientati nella bassa padana. Vi assicuro che davano la birra a Poe e Lovecraft. Il fatto che fossero ambientati tra i canali della pianura padana o in un paesino sperduto dell'appennino non dava nessun problema. Anzi, potenziava l'effetto. Questo per sottolineare l'ovvio: la brutta fiction ambientata in italia e' (shockingly) brutta. Duh, lo so. Ma e' una cosa strisciante: l'abitudine di una vita ci ha dato dei default. Se fossimo abituati a leggere BUONA fiction sull'italia in certi generi anche i nostri pregiudizi sarebbero diversi.

E non dimentichiamoci che certi generi sono NATI in america, e questo fa. Anche solo per il volume di opere che hanno definito i generi stessi.

Al di la' di tutto sto discorso, comunque, vorrei anche far notare che a volte davvero l'ambientazione americana ha la sua utilita' molto pratica. Per tanti tipi di situazione e di storia semplicemente l'italia funziona meno. Le convenzioni sociali sono diverse, la diffusione e l'abitudine alle armi sono enormemente diverse, l'impostazione dei poteri e delle giurisdizioni delle varie forze di polizia. La dimensione delle citta'. La dimensione delle regioni rurali e disabitate. La situazione religiosa. Quella razzista. Eccetera eccetera eccetera...
« Ultima modifica: 2010-02-03 10:23:33 da renatoram »

lapo

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Dall'Orgasmo Cerebrale: "Basta con la TVAmerica!"
« Risposta #19 il: 2010-02-03 10:38:49 »
Non che servisse, ma giusto per portare il mio +1 confermo che una delle cose più belle delle mie primissime partite a Vampires:theMasquerade è che giocavamo a Milano, in vie e case che noi tutti conoscevamo, proprio nel nostro quotidiano. E questo semplice fatto, già da solo, dava buona parte dell'interesse a quella trama…

Però sono anche convinto che sia spesso comodo e utile giocare a Luna City — o in altri luoghi di fantasia che eliminano molti dettagli e permettono di concentrarsi su un certo aspetto, come libri e racconti fantasy e/o sci-fi fanno da tempo…

Il punto di Rafu, piuttosto, lo leggerei non come “come mai giocare fuori dal quotidiano?” ma come “come mai consideriamo sempre gli USA come quotidiano standard?”.

Suna

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Dall'Orgasmo Cerebrale: "Basta con la TVAmerica!"
« Risposta #20 il: 2010-02-03 10:51:21 »
Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite][p]no davvero, nessun commento sulla mia opinione? del fatto che non è l'italia ad essere più ridicola degli usa, ma sono le fiction ambientate in italia ad essere più ridicole di quelle negli usa, e questo si riflette sui nostri gusti? guardate quanto è cool l'italia della 5° serie di JoJo, invece... è perchè è un'italia vista con gli occhi di qualcuno che la adora, anche se non la conosce bene...[/p]


Mi sembra un po' eccessivo come giudizio. Tutta la fiction? Camilleri non mi sembra male, tanto per fare un esempio. E Il Nome della Rosa dove me lo metti? Parliamo del Mestiere delle Armi di Olmi? (può piacere come anche non, non lo nego, ma quantomeno la costruzione dell'ambientazione non mi sembra da poco).
Non commento la tua opinione perché mi sembra una provocazione un po' fine a se stessa.

Hoghemaru

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Dall'Orgasmo Cerebrale: "Basta con la TVAmerica!"
« Risposta #21 il: 2010-02-03 10:54:57 »
tra gli esempi di come possa essere evocativa l'Italia agli occhi degli stranieri, citerei anche Water7 in Onepiece, praticamente una trasposizione dei paesaggi veneziani.

credo anch'io che ambientare una storia nella propria città sia più coinvolgente, soprattutto perché rafforza lo spazio immaginato condiviso: i luoghi descritti li conoscono tutti i partecipanti perché li hanno visti di persona e di conseguenza ne avranno una rappresentazione pressoché identica

inoltre vedere avvenimenti drammatici e fuori dall'ordinario che coinvolgono cose e luoghi a noi familiari crea un forte impatto emotivo.


EDIT: crosspost con gli ultimi 3 interventi
« Ultima modifica: 2010-02-03 10:58:28 da Hoghemaru »
sono un Suino Mannaro - "ci sono solo due persone di cui mi fido: una sono io, l'altra non sei tu!"

Renato Ramonda

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Dall'Orgasmo Cerebrale: "Basta con la TVAmerica!"
« Risposta #22 il: 2010-02-03 10:55:27 »
@Suna: la massa conta piu' della qualita', per formare l'immaginario collettivo. E la massa e' la fuffa che passa in tv.

Prova a guardare una fiction. Una qualsiasi. E poi dimmi se vuoi giocare in QUELLA italia.

Ezio

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Dall'Orgasmo Cerebrale: "Basta con la TVAmerica!"
« Risposta #23 il: 2010-02-03 11:20:04 »
Solo due parole: "Sporchi Segreti".

Sarà che non leggo/guardo/ascolto praticamente nulla di fiction italiana, a parte i fumetti, ma mi sembra che Rafu abbia ragione.
Giocare vicino a casa è un consiglio sacrosanto, e anche se non è propriamente di ordine geografico... perché no? Giocare direttamente nella realtà che conosci ha come effetto quello di rendere più vivo e vicino a te quello che narri, aiuta il bleeding e la forza del gioco, che per me stanno diventando irrinunciabili.
Anche il fantasy (e, davvero... l'America è come i Forgotten Realms, per quanto mi riguarda, possiede la medesima realtà) ha il suo perché e le sue utilità, consente di creare allegorie potentissime, ma se voglio un gioco intenso, che mi colpisca da subito, senza filtri, allora è meglio giocarlo con qualcosa di vero e reale: l'italia.

Se penso a un'auto dei carabinieri che insegue un'altra auto sulla Via Emilia, penso che, cazzo, quella è gente che conosco. Quella è gente come me, che incontro ai bar di Piazza Prampolini. Quel passante che rischia di essere investito... sono io! La prossima volta che attraverserò la Via Emilia ripenserò a quel momento, mi avrà lasciato qualcosa. Forse offrirò un caffé al prossimo carabiniere, perché inizio a pensare quanta paura avrei io a fare quel lavoro.

Se invece penso all'agente Poncharello che insegue un trafficante colombiano su un'highway californiana... si, mi esalto, ma poi mi alzo ed è finita lì. Fa tanto figo, ma non è nulla di reale, non c'è nulla con cui relazionarsi. È come leggere della carica dei Cavalieri di Rohan ai Campi del Pelennor. Figo, esaltante, divertente, ma del tutto irreale.

Citazione
[cite]Autore: Suna[/cite]Parliamo del Mestiere delle Armi di Olmi?


No, per favore... no. :-P
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Dall'Orgasmo Cerebrale: "Basta con la TVAmerica!"
« Risposta #24 il: 2010-02-03 11:25:26 »
Citazione
[cite]Autore: renatoram[/cite]L'italia non e' necessariamente cosi'. E' solo il modo in cui la nostra mente si e' abituata a dare per scontato che le cose andranno. Ed e' un "condizionamento" potentissimo


E non credo sia così dannatamente figa l'America come viene dipinta in tutte le fiction e i film, infatti quelli della scientifica non gireranno per le scene del crimine con i loro vestiti firmati occhiali da sole tacco 16 e via discorrendo ma avranno anche e loro le loro uniformi più o meno scialbe, ma il telefilm è fatto apposta così, vuoi mettere quanto tira di più Orazio che uno sfigato del RIS con la tutina bianca a mò di casper? E diamine, la realtà non vende e bisogna ammettere che loro ci sanno fare, vuoi per i budget, gli sceneggiatori, gli attori non so...ma rendono di più...e per questo se devo immaginarmi un detective cazzuto ce lo vedo di là più che di qua...semplicemente perchè è più figo...o perlomeno così ce lo dipingono anche se non lo è.

Ha ragione Suna, ci sono anche esempi di ottimi prodotti italiani...ma quanti sono?.....le famose mosche bianche penso, che in mezzo a tutto il resto sembrano ancora troppo poco rispetto allo sbarluccichume della concorrenza.

Per finire concordo con Hasimir, seppur sia estremamente figo giocare un'ambientazione nostrana che si conosce bene soprattutto se si gioca horror, utilizzare ambienti "esterni" ti può far sentire più libero di sparare str.....te a raffica, la mente viaggia più libera sollevata dal timore di risultare ignorante e per certi versi può risultare più comodo

EDIT: crosspost ovviamente
« Ultima modifica: 2010-02-03 11:27:14 da Talos 2.0 »

Dall'Orgasmo Cerebrale: "Basta con la TVAmerica!"
« Risposta #25 il: 2010-02-03 11:30:06 »
Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite][p]tutti gli esempi di diction ambientati in italia, o quasi, che abbiamo... FANNO SCHIFO.[/p][p]di contro, quelli ambientati in america sono spesso fighi. it's simple like that.[/p]


Domon: basta voler provare, con la consapevolezza che tu NON fai quella fiction.

Una delle demo migliori che abbia mai fatto in una con fu BESM, Minimod 2001. Per la Cronaca, BESM -- Big Eyes Small Mouth -- era un gdr (parpuziesco) che si proponeva di essere un gdr generico per anime. Idee carine dal punto di vista di creazione del personaggio, meccanica mediocre... anzi, quasi bacata.

Bene, la demo era un "pilot" di una serie di Anime ambientata nella Bologna del 2024 al limite della rivolta, dove l'università è confinata in una gigantesco  ghetto/cupola geodesica che sovrasta, visto dai colli, le due torri e dove i mech bianchi e blu dei carabinieri reprimono nel sangue le manifestazioni in Piazza Maggiore.

Poi, col mio vecchio gruppo, feci una campagna di UA sempre ambientata a Bologna, dove i protagonisti erano dei videomaker d'assalto per la fantomatica Telepetronio, e il loro programma -- un notiziario montato un po' come Blob in acido -- era un programma di culto.

Poi, sul perché la fiction in italia è quella che è, vi copincollo questo, che raccoglie i più beceri stereotipi del cinema italico (e anche della fikscion). E' un poco datato, ma gli stereotipi biechi ci sono tutti

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IL DOGMA ITALICO

1) sono vietati i carrelli circolari

2) sono vietate rappresentazioni di donne isteriche e di uomini che non vogliono crescere

3) sono vietate le inquadrature di libri, locandine, quadri se non per fini esplicitamente commerciali o per ragioni narrative fondamentali. Il cinema deve far pensare e non suggerire il modo di pensare giusto o, peggio, suggerire un gusto.

4) è vietato l'uso della voce over per più di trenta secondi per ora di pellicola

5) sono vietate le rappresentazioni di minoranze di ogni genere secondo cliché: basta gitani vitali e furbetti e danzerecci , bravi senegalesi sfortunati, gay autoironici, ecc. Queste caratteristiche ci possono essere ma devono essere mixate ad altri tratti che emergono. Altrimenti è razzismo

6) sono vietate sequenze in casolari ristrutturati, specie se con le ante pitturate in celeste

7) sono vietati gli interni dipinti in giallo arancio/giallo/celeste tenue e dipinti in spugnato o consimili

8) gli esordienti registi, per passare ai lungometraggi, oltre a innovativi corti devono dimostrare di aver girato almeno 3 filmini di matrimonio/battesimo/cresima e di essere stati pagati dalle zie per questo

9) i provini degli attori devono essere eseguiti con accanto un paracarro per la prova di espressività

10) la psicanalisi, se presente, deve essere seria e motivata

11) è vietato il viraggio in seppia (Soderbergh maledetto)

12) sono vietate rappresentazioni di simpatici gaglioffi che negli anni 60/70 volevano cambiare il mondo ma poi sono i traumi, il sesso, le violenze, gli eventi a modificare loro (almeno questo non deve essere il messaggio principale)

13) le attrici non possono indossare gonnelloni lunghi a fiori

14) i trentenni in crisi hanno decine di pessime pellicole sull'argomento in cui ritrovarsi: moratoria di dieci anni su questo tema

15) in un film non possono comparire più di tre canne, non ci possono essere epifanie dovute alla THC. Si può superare questo limite solo se sono presenti altre sostanze stupefacenti.

16) tutti i registi che vogliano cimentarsi in una scena di sesso devono fare un anno di formazione: non ne posso più di gente che non sa girare il sesso, anche quando deve essere squallido la povertà di mezzi non riesce nemmeno a farlo sembrare squallido.

17) le canzoni pop di dieci anni anteriori all’uscita del film devono apparire una sola volta e non devono essere invasive

18) è vietato raccontare la vita degli studenti fuorisede a Bologna

19) a ognuno il suo mestiere: multimedialità non vuol dire che ogni cialtrone può fare qualsiasi cosa. Per scontare Pasolini abbiamo avuto Sepulveda, la Tamaro, Ligabue, Battiato, Paul Auster ecc. Il cinema non è solo un modo di esprimersi, è anche un linguaggio, ed è complesso da utilizzare. Se voglio esprimermi non scrivo liriche in lituano - lingua a me ignota - né organizzo un concerto per chitarra quando so eseguire solo “La canzone del sole” e pure male

20) è vietato il genere "elogio del cazzone" (es. Santa Maradona) - (definizione di A. Pezzotta, per onestà)

21) i personaggi non possono avere rendite petrolifere nascoste. Niente più sottoproletari che abitano in Piazza Navona, niente più traduttori (che vengono pagati un tanto al kilo come le aringhe) che vivono in lussuosi loft, niente disoccupati che hanno case disegnate da architetti di grido.

22) vietata l’apologia del ritorno alla natura. Sono vietate quindi le opposizioni semantiche civiltà cattiva /natura buona, che si manifestino, ad esempio, con "telefonino=cattivo/suono del corno di capra dei Monti Sibillini=buono". Vietati altresì, per le stesse ragioni, i remake di Laguna blu ambientati in Salento

23) vengono istituite delle scuole di dizione e di lingua italiana in sette località del territorio nazionale, lontane dai centri di produzione del cinema. Si propongono: Tarvisio, Cuneo, Gela, Correggio, Empoli, Isernia, Olbia. Gli aspiranti attori dovranno trascorrere in ciascuno di essi un periodo di almeno tre mesi in una sorta di Via Crucis della Crusca

24) i personaggi dei film italiani non possono pretendere di essere più interessanti dei loro spettatori, a meno che non lo dimostrino in modo convincente.

25) i bambini, a meno che non siano diretti da registi tipo De Sica (Vittorio), dovranno essere interpretati da adulti dotati di apposite maschere.

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Per finire, se proprio devo trovare un piccolo, minimo esempio positivo: ALMOST BLUE, dal romanzo di Lucarelli, regia Alex Infascelli. Quasi passabile, imho
« Ultima modifica: 2010-02-03 11:31:40 da MaxLambertini »

Renato Ramonda

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« Risposta #26 il: 2010-02-03 11:31:35 »
Citazione
E non credo sia così dannatamente figa l'America come viene dipinta in tutte le fiction e i film


Oh, assolutamente. per questo parlavamo di fiction (sia per l'italia che per l'america): quante persone sovrappeso, obese e malvestite si vedono nei telefilm? Meno del 70-80% di sicuro, quindi non e' certo la realta'.

cosi' come non si leggono i diritti agli arrestati, e lo slogan della polizia NON e' "To Protect and to Serve", ecc ecc ecc

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« Risposta #27 il: 2010-02-03 11:45:50 »
Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite][p]no davvero, nessun commento sulla mia opinione? del fatto che non è l'italia ad essere più ridicola degli usa, ma sono le fiction ambientate in italia ad essere più ridicole di quelle negli usa, e questo si riflette sui nostri gusti? guardate quanto è cool l'italia della 5° serie di JoJo, invece... è perchè è un'italia vista con gli occhi di qualcuno che la adora, anche se non la conosce bene...[/p]


Ci sono anche serie anime dove si vedono.... LE FIAT PANDA VECCHIO MODELLO! (si vede che ero un orgoglioso possessore della Panda?)

Rafu

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Dall'Orgasmo Cerebrale: "Basta con la TVAmerica!"
« Risposta #28 il: 2010-02-03 11:49:59 »
Sulla base solo di una rapida scorsa al topic (quindi potrebbe essermi sfuggito qualcuno o qualcosa)... SIETE TUTTI OFF-TOPIC TRANNE LAPO E EZIO. :/ Che sta succedendo?

P.S. interessante il decalogo, Max. Anche se off-topic.

Marco Costantini

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Dall'Orgasmo Cerebrale: "Basta con la TVAmerica!"
« Risposta #29 il: 2010-02-03 11:52:47 »
Citazione
[cite]Autore: Hasimir[/cite][p]che poi in realtà non è nemmeno vero
è la nostra mente che è deviata ... non la realtà circostante ad essere ridicola[/p][p]ricordo ancora lo sceneggiato "La Piovra" e quella era una storia noir-poliziesca-politica-drammatica con le palle che fumavano
se penso a certe realtà di Roma o di altre città che ho visitato, resto a bocca aperta da quanto sono interessanti, dark, etc
ed i Carrramba? ...ma avete mai visto da vicino l'uniforme completa dei Carabinieri, col cappotto nero lungo e tutto il resto? ...è spettacolare! Altro che le camiciole a mezzemaniche della polizia ordinaria americana! :P[/p][p]il problema però sta nell'occhio di chi guarda[/p][p]Berlusconi è visto da buona parte della popolazione mondiale come una specie di super-criminale larger-than-life ... una figura più che adeguata a gettare un'ombra sul setting italiano.
Putin era il cazzo di capo del KGB per la miseria!
e noi?
Noi li scartiamo come personaggi da fiction perkè li immaginiamo come delle macchiette alla Franco e Ciccio ... il puttaniere con l'amico straniero ... il problema è decisamente nella nostra testa.[/p][p]Questo si che è un bel pezzo di brain-damage![/p]


Sono stradaccordo con questo intervento di Alessandro.
Se volessimo, potremmo veramente ricavare ogni genere di "setting" (anche emotivo e morale, non solo meramente fisico) dalla nostra Italia. Già solo le poche note date da Alessandro la dipingono come interessante, ma ci sarebbero altre millemila cose (per dire, in un territorio piccolo come il nostro ci sono una serie di associazioni criminali così diverse e strutturate da perdercisi; e la politica piena di squali, criminali ed idealisti?; il dramma degli extracomunitari?; le periferie desolate; le grandi opere perennemente incompiute lasciate all'abbandono).

D'altra parte però, c'è da valutare una cosa.
Faccio un esempio, un bell'AP tanto per restare fedele ai dettami di GcG: nel PbF che sto giocando con Fabio ed Emanuele, ho subito proposto a Fabio di non ambientare il gioco in un luogo specifico. La città in cui si muovono i personaggi non esiste, è solo nostra. Ho fatto questa proposta, però, perchè mi pareva funzionale al gioco (Solipsist) visto che in ogni momento potrebbe essere ridefinita dai giocatori. Inoltre un'ambientazione "favola" (che può essere l'Oscura brughiera di Ktor o NewYork) è utile perchè ci permette di inserire dettagli man mano, senza che questo provochi scombussolamenti nell'immaginario condiviso. Infatti, quando costruiamo il nostro immaginario condiviso, anche giocando (ma anche quando leggiamo un libro; Eco docet), se partiamo da qualcosa che conosciamo buttiamo dentro tutte le informazioni che abbiamo su quello "spazio".

In sostanza, la funzionalità o meno di una cosa del genere è legata a quello che vogliamo ottenere/comunicare con la nostra attività (nel caso specifico, giocando di ruolo) e non è data a prescindere. Almeno per me.
Escalo a Fisico: ti abbraccio.

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