Play by Forum > (Cani nella Vigna) PbF 5
[CnV] - PbF - Wild Rose
Marco Amicone:
"Mio zio ha esagerato e poi penseremo a qualcosa anche per lui, ma non lo ha fatto per cattiveria, lo ha fatto perché era stravolto! Per te è amore solo quando va tutto rose e fiori? Il sovrintendente ha già capito i suoi errori ed è già pronto per riaccettare sua figlia... A differenza di altri che invece credono di avere ragione a prescindere..."
Osserva fisso Sybrina, con ritrovata risolutezza.
"Non voglio far soffrire la gente, ma non posso agire guardando solo quello che mi fa comodo!"
imbrattabit:
Alla reazione di Virgil stringe i pugni fino a farsi diventare bianche le nocche.
Poi quando Sybrina replica in quel modo, fa fatica a trattenersi.
"Fratello Nathaniel dice il giusto", dice, digrignando i denti e fissando Sybrina con occhi di fuoco.
"Pensi che sia un gioco Sorella? Aah a te sembra tutto facile, tu che sei cresciuta al caldo di un focolare domestico!"
Aggiunge poi, mentre alza un braccio ad indicare la coppia.
"Pensi che sia in gioco il loro amore soltanto? Qui c'è l'autorità di un cane messa in discussione, fondamento dell'ordine nel villaggio. Se chiunque può fare come vuole, che ne sarà della nostra missione?"
inspira rumorosamente.
"noi dovremmo prima ristabilire l'ordine delle parti e mettere a confronto le persone coinvolte, e solo dopo sanare i sentimenti afflitti, ed invece di cani nella vigna ci azzuffiamo come cani da cortile"
Allarga le braccia in segno di impazienza.
"io voglio sapere BENE" marca l'ultima parola "come stanno le cose e sentire TUTTE le persone coinvolte"
Sempre rivolto a Sybrina
"cosa vorresti fare tu? Andare dal sovrintendente e dirgli ? O andare dallo sceriffo a dirgli "
Conclude, a voce stridula visibilmente spazientito.
Ashrat:
"Non c'è motivo di discutere in questo modo!"
Noah si fa avanti portandosi accanto a Sybrina.
"Una figlia deve obbedienza al padre, ma un padre non può respingere un legittimo corteggiatore per sua figlia perché non gli piace sua madre. Ma come, se un Infedele si converte e ha un figlio, costui non potrà avere moglie nelle nostre comunità? Che modo di comportarsi è mai? Chi ha sbagliato ha già sofferto e pagato, a quanto pare. Piuttosto, dovremmo preoccuparci del fatto che uno sceriffo voglia andare a sparare a un uomo solo perché non ha sposato sua figlia!"
Emanuele Borio:
Virgil rimane in silenzio a osservare l'alterco tra di voi, guardando uno per uno tutti voi, come fosse un imputato in tribunale, poi guarda Cleopha, che ancora dietro di lui gli stringe la camicia, pallida e tremante, con le lacrime agli occhi, il fiato sospeso a aspettare la risoluzione della cosa. Il ragazzino si sente decisamente fuori posto, in piedi dietro a Virgil, senza sapere cosa fare e mordendosi nervosamente il labbro. L'atmosfera si fa pesante e il cielo minaccia burrasca. Nere nuvole si avvicinano a coprire il sole, lanciando un alone di grigio su tutta la scena.
In lontananza si sentono rumori di tuoni.
Marco Amicone:
"Mio zio ha agito accecato dai pregiudizi e dal dolore per la scomparsa della moglie... Ha sbagliato e se ne è pentito, però non avrebbe reagito così se Virgil non avesse agito d'impulso e ceduto ai suoi bassi desideri! Avrebbe dovuto aspettare, cosa credeva? Di non salvare sua moglie e poi aspettarsi che mio zio lo ringrazi e gli offra la figlia? Queste sono faccende che richiedono tempo... Almeno sarebbe una buona idea riportare la figlia a casa e cercare di farsi perdonare, no?"
Annuisce, cercando di assumere un aspetto il più deciso possibile.
"Per quanto riguarda lo sceriffo... Si direi che prima dobbiamo pensare a lui... Mi chiedo però se sia davvero tutto qui, non credo che un uomo se ne vada in giro con un fucile in cerca di vendetta solo per un corteggiamento sfumato!"
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