:°D Io adoro Eva e la vedo molto tranquillamente così: è una serie sperimentale e ipervelleitaria e pure un po' paracula, e quasi di certo - anche per via del fandom che s'è venuto a creare - la si adora o la si odia. Faccio per l'appunto parte della prima schiera, ma comprendo abbastanza la seconda pure non condividendo.
Anche perchè, vabbè, secondo me chiunque si metta ad analizzare la componente mistica di Eva va proprio a prendere un granchio: Anno probabilmente si sarà 'acculturato' di nomi angelici ed ebraici giocando a Shin Megami Tensei*, altro che il sentiero iniziatico di Shinji lungo le Sephirot. E anche l'impianto fantascientifico, per quanto molto suggestivo, alla fine è setting.
Alla fine di cosa parla? Di personaggi. Di persone irrisolte che cercano una via. Probabilmente anche come specchio dei travagli dell'autore, in modo non troppo dissimile dal rapporto tra Tomino e le serie che l'hanno reso famigerato. E lo fa con una grande forza, senza lesinare colpi allo stomaco (e anche sotto): una delle cose che più mi colpisce di Eva è che - in un genere spesso ipercinetico e ricco di sangue e botte - al contrario di serie col decuplo degli sbudellamenti la sua violenza non è mai stilizzata. E' sempre cattiva ed emotiva. E anche il finale, per quanto di nuovo lo si possa chiamare velleitario e paraculo, non cessa mai di affascinarmi.
Questo in soldoni è il mio parere. Il resto, i significati più o meno nascosti e più o meno interpretrabili li lascio alle singole sensibilità.
*: gran serie di videogiochi tra l'altro, lungi da me volere fare lo spregiatore della "cultura inferiore"