Gente Che Gioca > Sotto il cofano
Alternative a "New Wave" (era: "nuova definizione di New Wave")
Moreno Roncucci:
--- Citazione ---[cite]Autore: Ggoso[/cite]Detto questo ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte a delle tipologie ben definite di giochi che pur essendo diversi tra loro per regole specifiche ed ambientazioni mantengono almeno un elemento in comune che può essere considerato per struttura narrativa:
--- Termina citazione ---
Bisognerebbe, a questo punto, stabilire cos'è la "struttura narrativa", e siamo daccapo... :-)
E oltretutto, è molto, molto più complicato e complesso di così...:
--- Citazione ---[cite]Autore: Ggoso[/cite]1 giochi in cui la storia è predefinita da un giocatore (il master) e gli altri giocatori vengono trascinati da essa;
2 giochi in cui il mondo è precostituito da un giocatore (il master), i giocatori interpretano alcuni personaggi che con le loro scelte influenzano in modo più o meno importante l'andamento di una storia in evoluzione;
3 giochi in cui il mondo è definito a grandi linee e dove tutti partecipano a raccontare una storia e a descrivere il contesto in cui si svolge.
--- Termina citazione ---
4) Giochi in cui "la storia" è visibile solo a posteriori e non esiste durante il gioco.
5) giochi in cui la "storia" è decisa da un GM momento per momento, improvvisando, a suo arbitrio.
6) giochi in cui varia a seconda di come lo giochi
7) giochi in cui e' il caso a generare la storia.
8) giochi in cui si usano contemporaneamente i sistemi 1-7.
Dico subito la distribuzione statistica: il 100% dei giochi appartiene alla categoria 8... :-)
Massimo Baldan:
Secondo me servirebbe definire sia i giochi a S0 e quelli non S0.
Definire gli uni, senza definire gli altri vuol dire non definirli.
Ma c'è davvero un sistema di fondo?
Ovvero
Che descrizione si può dare ai giochi S0?
Che descrizione si può dare ai giochi N-S0?
Forse una volta chiarito questo si può dire questo è la definizione per gli S0 e questa è la definizione per uno che non è S0
Moreno Roncucci:
--- Citazione ---[cite]Autore: Paolo Davolio[/cite]Io, termini come New Wave, Parpuzio, Forgita, Indie e così via, mi sto sforzando di usarli il meno possibile in pubblico (tranne quando voglio scherzare). Ora li uso soltanto con la gente che sa già di cosa sta parlando, e che sonosicuronon fraintenderà.
Ecco perchè, per me, "ufficializzare" le categorie è dannoso, oltre che inutile. Prima i giochi vanno provati, e poi, forse, si può parlare di categorie, se c'è l'interesse. Cerco di evitare il più possibile di andare su un altro forum di gdr e dire "questo gioco è categoria-X, quest'altro è categoria-Y" e così via. Piuttosto dico "provalo, questo gioco, poi dimmelo tu". ;)
--- Termina citazione ---
Io considero questa posizione, ovviamente, di gran lunga la più sensata.
Ma questo thread non è inutile, anzi, è utilissimo: leggete tutti i post e guardate quanti equivoci, in QUESTO forum e in QUESTO thread, vengono generati dall'uso di queste categorie a priori, specie se prima di aver provato i giochi...
Moreno Roncucci:
E immaginate di provare a convincere qualcuno a giocare a Risiko parlando di Callois, di divisione in giochi a tabellone e a schema libero, di generazioni di giochi da tavolo, etc, e ditemi quali pensate possano essere i risultati...
A me PIACE parlare di evoluzione del design, di tipologie di gioco, etc, ma mi piace parlarne CON ALTRE PERSONE CHE SANNO DI CUI STO PARLANDO. Altrimenti è aria fritta.
Matteo Stendardi Turini:
--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]E immaginate di provare a convincere qualcuno a giocare a Risiko parlando di Callois, di divisione in giochi a tabellone e a schema libero, di generazioni di giochi da tavolo, etc, e ditemi quali pensate possano essere i risultati...[/p][p]A me PIACE parlare di evoluzione del design, di tipologie di gioco, etc, ma mi piace parlarne CON ALTRE PERSONE CHE SANNO DI CUI STO PARLANDO. Altrimenti è aria fritta.[/p]
--- Termina citazione ---
Sì, sopratutto è controproducente. E' come sostenere che per leggere un racconto di Cortazar sia necessario conoscere nei dettagli l'evoluzione della letteratura sud-americana dal '700 ad oggi.
Insomma, scoraggia abbastanza facilmente anche coloro che partono con le migliori intenzioni [e poi non è detto che se ne parli sempre con perfetta cognizione di causa - anche in buona fede].
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