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Definizione di metagame
Mauro:
Riproporrei la prima parte di questa mia risposta; mi interesserebbe sapere cosa ne pensate, perché ipotizzando l'esattezza di quanto detto lí la discussione in sé mi pare perdere di significato.
Davide Losito - ( Khana ):
Io vi copio una definizione trovata a caso googlando "metagioco".
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Passiamo al meta-gioco. Meta-gioco è tutto ciò che non è interno all'ambientazione di gioco, al "mondo".
L'esempio più classico di elemento di meta-gioco che si inserisce a sproposito sono le regole. Un "guerriero di V livello" è una definizione di meta-gioco: il livello è una regola, un'astrazione per definire l'esperienza e l'eccellenza del personaggio. Un "guerriero piuttosto forte" potrebbe esserne la traduzione in termini in-gioco.
L'altro esempio frequente sono le conoscenze del giocatore considerate come conoscenze del personaggio. Urko incontra un troll, non ne ha mai visti nè ne ha mai sentito parlare: "Poso la spada e prendo una torcia!" Perchè? "Perche se no rigenera!" E tu che ne sai? "Sò vent'anni che gioco, vuoi che non conosca i troll?". Il GIOCATORE li conosce, il PERSONAGGIO no!
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Quindi secondo questa definizione, Metagioco è inserire in un contesto in character delle informazioni out of character.
Ora... inserire in un discorso in character "buongiorno signora guardia, sono un guerriero di quinto livello" non è meta-gioco; è solo ridicolo.
La parte interessante è ovviamente la seconda.
E' un problema? Boh... dipende.
Esempio 1, CA SIM:
Stiamo giocando un gioco SIM, dove "Urko" è un ragazzo di un villaggio sperduto sulla costa del mare, chiuso in una insenatura di un promontorio alto 1000 metri e la cui cultura bandisce, pena la morte, l'allontanamento dall'insenatura stessa. Il villaggio vive dell'allevamento di molluschi all'interno dell'insenatura; non sa costruire barche più grandi di una gondola, non sa orientarsi con le stelle.
Ovviamante non sanno scrivere, non sanno leggere, non hanno una biblioteca, ma soprattutto, non hanno mai ricevuto visite dall'esterno.
Urko è una tabula rasa che fino ad ora ha visto solo mare e cozze.
In questo caso, sì, Urko è -imposibilitato- ad avere qualsiasi informazione sui Troll.
In un qualsiasi altro contesto fantasy -serio- basta che una persona vada a leggere in una biblioteca dei bestiari (che vi ricordo essere, nell'era medioevale, il libro più comune) e l'informazione Troll/fuoco è raggiungibile.
Basta anche aver frequentato per un po' la taverna locale, e per sentito dire, l'associazione Troll/fuoco è raggiungibile.
Se uno poi è un mago, ritengo davvero inopportuno che alla locale accademia di magia nessuno gli abbia fatto presente che i Troll vanno bruciati.
Se uno è un chierico di un dio "buono", trovo inopportuno che nessuno gli abbia fatto una lista di quelle "creature malvage" che si possono incontrare per strada.
Già perché stiamo sempre e comunque parlando di persone che hanno deciso di fare gli avventurieri e quindi, o uno è un emerito coglione (oops, dovevo dire "sprovveduto") oppure un minimo di informazioni su cosa vive nelle foreste intorno l'avrà anche raccolta...
Esempio 2, CA GAM:
Stiamo giocando da giocatori con l'astuzia di noi giocatori, molto probabilmente da min-maxer.
Se il master mi dice "il tuo personaggio non ha mai incontrato un Troll, non può sapere questa cosa", forse ha sbagliato CA... oppure sta cercando di ovviare ad una sua svista (ha piazzato in combat un mostro "banale") con una mossa degna del peggior System-0 possibile.
Esempio 3, CA NAR:
Se è importante per la Storia che i Troll risorgano, risorgeranno; se -non- è importante, non risorgeranno.
Esempio 4, CA qualsiasi, sistema a Conflict Resolution con Posta:
La mia posta è "Uccido il Troll". Vinco il conflitto. Ho ucciso il Troll. Punto. Sarà chi narra, dopo che io ho realizzato la posta, a inserire la descrizione "... e per sicurezza, bruciate i cadaveri".
Mauro:
--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite]L'esempio più classico di elemento di meta-gioco che si inserisce a sproposito sono le regole. Un "guerriero di V livello" è una definizione di meta-gioco: il livello è una regola, un'astrazione per definire l'esperienza e l'eccellenza del personaggio
--- Termina citazione ---
Aggiungo una considerazione a quanto hai detto: "Un chierico di quinto livello" è metagioco? Per me no, basti vedere la realtà: invece di chiamarlo "Sacerdote" "Vescovo" "Papa" lo chiami "Quinto livello" "Quindicesimo livello" "Ventesimo livello". Discorso analogo si può fare per i maghi. Anzi: prendendo per vero quanto dice Wikipedia, "Nella dottrina cattolica l'espressione sacerdozio ministeriale indica il secondo e terzo grado del sacramento dell'ordine, chiamati rispettivamente presbiterato e episcopato" (enfasi mia).
Matteo Suppo:
A me sembra il buon vecchio http://en.wikipedia.org/wiki/Fourth_wall
Iacopo Frigerio:
confermo wikipedia
diaconato, presbiterato, episcopato a cui volendo di aggiunge il papa che è un episcopo pari agli altri, però il primo tra pari...
Ad essi persi aggiungono vari gradi infatti tra i vescovi (episcopato) ci sono in ordine d'importanza vescovi, arcivescovi e partiarchi (il grado dipende dal luogo, da quanto è importante il territorio e la città, Milano ha l'arcivescovo, Venezia addirittura il patriarca).
Una cosa simile la si può fare anche col presbiterato, tra coadiutori, parroci e decani (e un'altro che adesso non mi viene).
Inoltre ci sono il monsignorato che è non è gerarchico ma serve a segnalare chi è particolarmente distinto e infine il cardinalato che segnala chi viene assegnato a una basilica romana (è come se fosse nominato consigliere stretto del papa), equivale effettivamente a un massimo grado, ma non è un aspetto di nobilitazione, infatti esistono (o sono esistiti, adesso non sono aggiornato) anche cardinali presbiteri e cardinali diaconi.
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