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[Polaris] L'interiorità dei cavalieri
Leonardo:
--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]Non riesco a capire la sicurezza con cui affermi che il Cavaliere è proprietà esclusiva del Cuore. Per me sta emergendo sempre più chiaramente che non è così ed, effettivamente, nelle giocate che ho fatto il Cavaliere risultava ben più del semplice nome o delle sue emozioni e azioni.
--- Termina citazione ---
Non ho mai detto che è proprietà esclusiva del Cuore. Ho detto che è il suo personaggio, vale a dire lo strumento principe che gli consente di esprimersi durante il gioco. Anche nell'altro thread ho sempre sostenuto che per me non è un problema se un Errore accorto fa una affermazione sull'interiorità del mio cavaliere purché tale affermazione sia volta ad offrire nuove possibilità alle mie giocate (e questo comprende anche una spietata generazione di avversità). Quando si racconta la storia di un particolare cavaliere è il Cuore ad essere al centro del palcoscenico. Tutti gli altri, compreso l'Errore (anzi, soprattutto l'Errore), svolgono un ruolo di supporto al Cuore, contribuendo come coautori, ma rimane pur sempre il Cuore che decide la direzione della storia del cavaliere (nel senso generale di "questo è ciò che vorrei vedere in gioco"). L'Errore si adegua e genera avversità a più non posso ma segue il Cuore girandogli attorno per trovare il varco migliore da cui attaccare.
D'altra parte in Polaris ogni giocatore svolge ciascuno dei quattro ruoli previsti dal regolamento. Quando gioco come Errore mi aspetto di avere un ruolo di supporto alla storia del personaggio del Cuore, quando gioco come Cuore mi aspetto che chi fa l'Errore giochi in supporto alla mia. I due ruoli per me non sono equivalenti.
Tra l'altro, considerando anche il gioco libero, l'Errore ha una marea di strumenti per provocare il Cuore e metterlo in difficoltà. Entrare in Conflitto e manovrare direttamente il protagonista per me è un modo decisamente rozzo per svolgere il proprio compito (nella migliore delle ipotesi).
Mauro:
--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]Non poter perdere la Guida sul Cavaliere significa che se questo viene inserito nella scena di un altro non saranno le Lune, ma il suo Cuore a fare queste affermazioni definitive. Così come non può farne neanche l'Errore se non attraverso le Frasi Rituali, ovvero quando le regole dicono che ha autorità su questi aspetti del personaggio e, naturalmente, il framing della scena è uno di questi casi
--- Termina citazione ---
La regola citata mi pare molto più definitiva: nessuna situazione può togliere al Cuore la guida del cavaliere; leggendola, mi pare che neghi persino cose come "E il demoe ti possiede, facendoti uccidere tuo fratello".
Ovvio: le risposte di Lehman confermano che così non è, l'Errore può fare simili affermazioni; ma mi pare in contrasto col manuale. Dalle risposte di Lehman esce un cavaliere molto più condiviso tra i giocatori, ma dal manuale ne esce molto meno; personalmente sto sviluppando l'idea che Lehman abbia cambiato idea, da quando ha scritto il manuale a quando mi ha dato quelle risposte.
--- Citazione ---[cite]Autore: Steppenwolf[/cite][p]Un altro dubbio però mi sorge su questa affermazione del Cuore
Cuore: Vado verso mio fratello per abbracciarlo.[/p][p]Non è una frase non consentita dalle regole in quanto descrive solo un intento?[/p]
--- Termina citazione ---
La questione di dire azione e conseguenze credo sia significativa principalmente nel conflitto; comunque il senso di quell'esempio era avere conferma che l'Errore può fare determinate dichiarazioni, che la frase del Cuore sia "per abbracciarlo" o "e lo abbraccio" in tal senso non cambia.
Marco Costantini:
--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]Non riesco a capire la sicurezza con cui affermi che il Cavaliere è proprietà esclusiva del Cuore.
--- Termina citazione ---
D'altra parte anche la sicurezza opposta mi pare un tantino esagerata. Il manuale dice una cosa, fin'ora ho letto e visto giocare come scritto da manuale; ora Lehamn dice qualcosa che di fatto smentisce il modo di giocare consueto.
Possiamo dargli ragione: essendo l'autore probabilmente ha bene in mente dove voleva andare a parare.
Oppure possiamo considerare quello che dice oggi come un cambiamento di idee, ovviamente ragionato, ma restare col nostro modo di fare.
Ho giocato via forum a Spione con Francesca, Moreno e Claudia e lì ho davvero amato il fatto che il Protagonista non sia nelle mani di un solo giocatore. In Spione tutti possono far dire, far fare, far provare -in definitiva, giocare- il protagonista. E per quel gioco funziona magnificamente. Ma è anche vero che ci sono altre ingranaggi che aiutano questa modalità: ci sono solo due protagonisti, c'è un modo di fare tagliare mooolto particolare.
Non so se sia un azzardo mettere a paragone i due giochi, ma rispetto al discorso sull'ownership del personaggio anche in Spione c'è una rete di sicurezza: il giocatore cui è "affidato" un Protagonista può in ogni momento vetare un giocatore che nel proprio turno giochi in modo non consono -sempre secondo lui- il Protagonista.
Ripeto: anche io, come praticamente tutti mi pare di aver capito, ho avuto una buona esperienza con Polaris quando l'Errore si è spinto a proporre situazioni che riguardassero le azioni (anche i moti interiori) del Cuore. ma, avendo considerato le regole del manuale, in quella situazione mi sono sentito di accettare quella frase conscio della mia "rete di sicurezza" che consisteva nel poter vetare quanto proposto.
Matteo Stendardi Turini:
--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite]La regola citata mi pare molto più definitiva: nessuna situazione può togliere al Cuore la guida del cavaliere; leggendola, mi pare che neghi persino cose come "E il demoe ti possiede, facendoti uccidere tuo fratello".
--- Termina citazione ---
In realtà, quella sezione parla dei cavalieri in gioco durante la storia di un altro cavaliere (pag. 83):
"Ogni scena si concentra su un solo protagonista. Altri protagonisti possono essere presenti, ma vano trattati come personaggi secondari [...]. Ci sono però due importanti eccezioni.
Primo, come menzionato sopra, il Cuore di un protagonista mantiene sempre la guida su di esso, indipendentemnete dall situazione. [...]"
Menzione precedente (pag. 82): "A volte [...] può essere comodo cedere la guida di un personaggio o due ad un altro giocatore, [...] con l'eccezione del Cuore, che non può mai cedere la guida del proprio protagonista.
Ogni volta che un protagonista appare in una scena centrata su un secondo protagonista, il Cuore del protagonista mentiene la guida del proprio personaggio, indipendentemente dalla posizione del personaggio nel Cosmo. In effetti, nessuna situazione può causare al cuore del protagonista di perdere la guida delle azioni del proprio personaggio."
Il Cuore ha effettivamente il totale controllo dell'interiorità del personaggio, e questo tramite l'uso delle frasi rituali. Esattamente come in Cani nella Vigna: se il master (qui l'Errore) fa un rilancio scollegato dalla fiction, gli altri giocatori alzano il sopracciglio (qui possono chiedere: "In che modo?", portando a riformulare la sentenza); ed allo stesso modo, se il master avanza invece un rilancio "pesante" a livello di fiction, l'altro giocatore può semplicemente ritirarsi dal conflitto.
In Polaris puoi scegliere se approfondire la situazione e porre condizioni ("Ma solo se...", "E inoltre..."), ritirarti dal conflitto ("Ma non era destino che accadesse..."), obbligare il giotaore a cambiare il rilancio ("Stai chiedendo troppo.") [e poi decidere comunque sulla frase successiva] o andare anche ai dadi di autorità ("Questo non accadrà.").
Mi sembra che lasci pure molto più potere (ossia, libertà meccanica di scelte) decisionale al Cuore sul proprio cavaliere di quanta Cani ne lasci al giocatore che controlla il personaggio.
Davide Losito - ( Khana ):
--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite]direi che matteo ha colto nel nocciolo
--- Termina citazione ---
Sta dicendo la stessa cosa che diciamo io e Iacopo :D
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