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Spione - PbF 2 - Fase 8: Crisi

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Fabio Succi Cimentini:
Basta che finalmente io abbia scritto giusto, non vorrei trovarmi sicari con le chizze a Monza XD
Anche perchè con le chizze in mano loro non avrei neanche voglia di scappare da morte certa.

Ezio:
È James che agisce, ora, quindi per me si ;-)

Luca Veluttini:
– Convincere una persona, a proposito della sua prossima azione

Lucien iniziò a distaccarsi dalle emozioni. Se doveva tornare ad uccidere doveva prima tornare ad essere il vecchio Lucien, quello che con la morte di Eveline aveva cessato di esistere.
"Bianca cara. Io non ho più nulla da perdere. Che vuoi che mi importi di tornare ad avere una vita. Non credere che ora minacciarmi possa servire a qualcosa" disse Lucien, freddamente.
Bianca impallidì e diede uno schiaffo a Lucien, urlando "Non usare quel tono con me, fallito!"
Lucien a quel punto disse serio: "Visto che dovresti essere una garanzia e quindi stringere forte le mie mani attorno al tuo collo non servirebbe a molto, per quanto lo desideri al momento, ma forse c'è una cosa migliore che potresti fare."
"Cosa?" chiese Bianca ancora furibonda.
"Consegnarmi chi ha investito Kostanze e permettermi di agevolare l'incontro con Dio anche al suo compagno. Due vite inutili al prezzo di quella di una persona che neanche conosco."
"Non sei nelle condizioni di trattare"
"No, Bianca, TU non sei nelle condizioni di rifiutare, qui da sola con me e disarmata, mentre stai di fronte ad un uomo che non ha più nulla da perdere."
Bianca a quel punto impallidì. Aveva fatto un errore. Aveva permesso a Lucien di mettersi tra lei e l'unica porta di uscita. Confidava nel fatto che Lucien avrebbe accettato qualsiasi offerta pur di terminare tutto questo.
Bianca non potè far altro che dire "Sì, ma voglio garanzie che tu farai il lavoro"
"Non preoccuparti, due inutilità in meno, un tuo problema risolto... Garanzie? Il fatto che uscirai con le tue gambe e non su un lettino per l'obitorio pensi sia sufficiente?"
Bianca aveva le mani tremanti dopo l'ultima frase di Lucien. Sapeva che sarebbe andato fino in fondo in tutto quello che diceva.
Sommessamente rispose con un timido "Sì..."

Credo tocchi a Glenda ora...

Glenda:
– Rivelare una possibile relazione o evento, come scoperto da un personaggio

Il dolore non gli impediva di pensare.
E avrebbe quasi preferito non farlo, avrebbe preferito che sulla sua mente scendesse quella fitta nebbia che ti ottunde il cervello.
Perché si sorprendeva? Perché si sentiva ferito, tradito, abbandonato? Era così dannatamente ovvio che prima o poi sarebbe successo...era così dannatamente ovvio il motivo per cui Jesse lo aveva trascinato in tutto questo. E lui lo aveva accettato consapevolmente, aveva corso il rischio, perché voleva rimediare a ciò che aveva fatto...voleva mettere una pezza su uno strappo che non si poteva aggiustare.
Doveva pagarlo così caro? Ci voleva addirittura la sua vita? Aveva paura di morire. Eppure, in quel momento, mentre il suo migliore amico arrivava a 'chiedergli' di lasciarsi uccidere senza fare storie, lui, da bravo cretino, aveva ancora voglia di salvarlo.
"L'HVA TI VUOLE MORTO!" gridò "Sanno il tuo nome, dove abiti, per chi lavori, e mi hanno chiesto la vita del tuo capo in cambio della tua! Bianca Morselli è una spia del KGB, sa tutto di me e anche di te! Non hai nemmeno una possibilità di uscirne vivo, Jesse, per dio! Vuoi spararmi? Coraggio, fallo...! Ma poi alza le gambe guarda di sparire, perché nessuno nella tua fottuta ditta ha ancora mosso un dito per salvarti il culo, e l'unico che ha provato a coprirti sono stato io!!!"
Bene.
Che andasse come andasse.
Almeno, lo aveva avvertito.

Luca Veluttini:
Bella lì.

Tocca a Renato/Caretaker.

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