"Gradisci da bere?" domanda Albert Krall mentre si versa appena due dita di scotch in un basso bicchierino.
Non aspetta nemmeno la risposta, ma si siede su una grande poltrona rivolta verso un finestrone che da su uno stupendo cortile sul mare.
Sorride dopo il primo sorso "Sì, forse è un po' presto per bere, ma non riesco a concentrarmi senza".
Sei stato fatto accomodare in quello che tu definiresti un salone, ma che il signor Krall ha chiamato "il suo studio" ed ora sei anche tu seduto su una comoda poltrona, del tutto identica a quella del padrone di casa, posta più o meno di fronte a lui.
"E' bello vedere che nonostante la tua giovanissima età, ti interessi della vita cittadina. E' una cosa che mi ha colpito fin dalla prima volta che Diana mi ha parlato di te" sorride, ma capisci che ti tiene d'occhio: ha nominato Diana per osservare una tua reazione.
"I miei progetti sono molto semplici, Celeste, e sono gli stessi che ho già esposto al sindaco e che ho cercato di comunicare in molte manifestazioni. Viviamo in un posto stupendo, ma molto degradato. Tu vivi in quel quartiere, sai quanta miseria e quante difficoltà la gente debba sopportare per tirare avanti. Quello che voglio fare è ricostruire, abbellire, creare movimento, lavoro...insomma, trasformare il tuo quartiere in una bella zona della nostra città, prima che diventi una squallida periferia".
Fa una lunga pausa, prendendo ancora un sorso di scotch, poi prosegue: "Se sei venuto a chiedermi se questo mio gesto sia disinteressato la mia risposta è: no, non del tutto almeno. Io sono un imprenditore, Celeste, e spero che questo progetto mi arricchisca".
Sorride bonariamente: "Ma trovo piuttosto sciocco chi crede che una cosa escluda l'altra e cioè che l'aumentare del benessere di un'unica persona non posso coincidere con l'aumentare del benessere per una comunità".
Parla lentamente Albert Krall, come se valutasse attentamente le parole che sta per dire. E non ti risparmia concetti alti o difficili, che includono filosofi, sociologi e molti eventi storici (sembra avere una vera passione per la storia), nonostante in fondo tu sia solo un ragazzino.
Ed è chiaro che parlare gli piaccia molto.
Continua infatti così, finchè tu non lo interrompi...
Vai così, mi piaci aggressivo!