[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]che si trovino altri difetti nello stile di quel master del mio esempio, non ci interessa
Qui non mi hai capito: io non parlo di difetti del master, ma di differenze personali. Quello che per te è bello e migliore non necessariamente lo è per me; ma non perché tu hai difetti come master, semplicemente perché siamo due persone diverse con gusti diversi.
È semplice vita vissuta, slegata dal GdR e valido per tutto: ogni persona ha i suoi gusti, ciò che è bello per uno non lo è necessariamente per un altro, e quindi che Tizio decida che una cosa è per il bene della storia non significa che quella cosa sia il bene della storia anche per chi non è Tizio.
Ripeto: questo non è un discorso di teoria, è vita vissuta. È il motivo per cui un mio amico adora
Il Signore degli Anelli e un altro lo odia. È il motivo per cui a uno piace passare tre ore a farsi la scheda di D&D 4ª e un altro non ci passerebbe tre minuti. È il motivo per cui a te magari piacciono gli spinaci, ma io proprio non posso vederli. Nel momento in cui qualcuno pensa cosa per lui è più bello, e non sto parlando solo di gioco di ruolo, sta pensando a cosa
per lui è più bello, senza assicurazione che lo sarà anche per altri.
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]per allineare il senso estetico, oltre ad un certo possibile accordo di base sui gusti, c'è già, e in parpuzio non è propriamente trascurabile, la gestione delle scene da parte del famigerato buon senso del master
Quello non allinea niente; non allinea niente perché è sempre il master a fare, è sempre il master a gestire le scene, è sempre il master a decidere cosa è buon senso e ad applicarlo. Cosa può allinearsi, se è solo una persona a fare tutto, e a causa dell'illusionismo questo tutto non è nemmeno palese?
Aggiunta: Questo, tra parentesi, è vita vissuta, non sto facendo un esempio teorico: il fatto che tutto passi attraverso una persona fa sì che la storia si allinei ai suoi gusti, perché sono gli unici che pesano; l'unico modo per uscire da questo è che questa persona abbia dei commenti e debba adattarsi di conseguenza (notare: "debba". Se può scegliere se farlo o no, di nuovo si torna al suo gusto). Che si sia arrivati a parlare - in generale, non qui - della storia del master non mi pare poco significativo.
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]questo dipende però da quanto il master rende evidente i suoi interventi e da quanto ai giocatori interessi porsi questa domanda ogni volta...se i giocatori vedono che apparentemente il master non bara mai e se a loro interessa godersi la storia in immersione e non mettersi a rimuginare ogni volta se e dove ci sia dietro lo zampino dell'illusionista... bhè... potrebbe non importare poi così tanto
Io parto dal presupposto che ai giocatori interessi godersi la storia in immersione, attenzione a questo: io parto da quel presupposto. Ma che immersione può esserci se non sai nemmeno se le tue azioni hanno influenza o no? Il tuo personaggio muore, e ti chiedi se è una scelta del master; il tuo personaggio si salva per un pelo, e ti chiedi se è una scelta del master.
Non è questione di
volersi fare quelle domande; semplicemente, una volta che sai che
ogni cosa è soggetta al master, ogni tanto verrà istintivo chiedersi se quella particolare scena è passata per dadi o per scelta del master. E nel momento in cui ce lo si chiede, anche senza essere veramente interessati alla risposta, l'immersione è venuta meno.
Aggiunta: Anche qui, vita vissuta: è come quando in un libro ambientato nel Medioevo leggi "E il carro armato avanzò". L'immersione viene rotta, perché qualcosa di esterno l'ha disturbata.
Sapere che il master potrà cambiare le cose prima o poi porta,
non fosse altro per semplice curiosità, a chiedersi se in un punto lo ha fatto. E credo che chiunque sia un minimo curioso.
Inoltre, non hai risposto al fulcro del messaggio, che ripeto: «Il problema è in questa frase: "Da parte mia cercherò di rendere il più possibile la storia di cui i vostri personaggi saranno i protagonisti esteticamente di qualità. per questo specifico motivo talvolta potrebbe capitare che, in rari casi, io mi permetta di ignorare qualche regola o tiro di dado e di andare a buon senso per migliorare il risultato narrativo della storia stessa". Anche tralasciando che è sempre il master a valutare la qualità estetica, nonché se e cosa per lui migliora la storia, nel momento in cui ignori regole o tiri, i personaggi non sono più protagonisti, quindi sei venuto meno a quella premessa».
Nel porre la premessa, la neghi; se ti basi su quello per la validità del tuo discorso, allora tale validità viene meno, visto che la premessa ha in sé la sua stessa negazione.
[cite]Autore: -Spiegel-[/cite]Il fatto che "ma guarda, nei punti in cui decide il Master loro fanno davvero il cazzo che gli pare" non cambia che l'unico a decidere è ancora il Master
E decide sempre il master, anche quando non cambia il risultato: perché ha
deciso di non cambiare il risultato.