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Spione - PbF2 - Fase 7: Manovre

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Ezio:
Urrà urrà!

Ezio:
4. Aggiungere qualche descrizione non essenziale a quanto è stato già narrato, sia in generale che a una scena esistente. Questo può essere fatto da chiunque, e in qualche modo costituisce un “passare”, ma spesso contribuisce in modo positivo all’esperienza di gioco.

La voce di James, al telefono, era roca e stanca, gracchiante come una vecchia registrazione. La voce di chi aveva passato la notte in piedi, fumando una sigarette di cartone dopo l'altra, e bevendo il peggior whiskey che Berlino poteva offrire, mentre il fumo gli arrossava gli occhi e l'alcool da quattro soldi gli uccideva le cellule cerebrali

-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*

Oui, je sui parisienne...

Luca Veluttini:
Non mi ero accorto che toccasse a me.... a breve posterò... ^_^

Luca Veluttini:
3. Aggiungere ulteriori dialoghi e azioni in una scena esistente. Una persona può narrare le azioni, gli eventi, e i dialoghi di una scena. Questo può essere fatto da chiunque per qualunque scena attualmente attiva, ma se dichiari azioni o dialoghi per la spia di un altro quella persona ha l’autorità finale (ovverosia il potere di veto) su queste affermazioni.

"Signora Rothburg, di sicuro sanno di me e mi stanno addosso, per questo ho bisogno di un posto sicuro. Per ora li ho seminati. Ma ho bisogno di tranquillità" chiede Lucien, quasi fosse pronto a tutto pur di ottenere accesso al magazzino.
"Professore, stia attento. Qualcuno si sta agitando per la sua presenza in un po' troppe strane situazioni in città" risponde pacatamente l'anziana "Non le consiglierei stanotte di rimanere qui" continuò, cambiando tono, parlando più seriamente e con voce ferma.
"Cosa c'era che non andava?" si chiede Lucien, ma la rabbia iniziava a montagli in corpo e non riuscì a trattenersi. "HANNO UCCISO KOSTANZE SOTTO I MIEI OCCHI! CREDE CHE SIA VENUTO QUI PER UN PESSIMO PASTO GRATUITO E PER DORMIRE SU UN LETTO?" urla Lucien, rosso in viso, raccogliendo le poche forze che ancora lo sostenevano.
La signora fu visibilmente sorpresa di vederlo così e disse sommessamente "Non dovrebbe succedere mai niente di così grave a un innocente...".
Poco dopo una chiave fece scattare una serratura e Lucien si trovò a scendere le scale che conducevano al magazzino.
Mentre scendeva, sentì la signora che componeva un numero di 3 cifre e per tre volte rispondeva "Sì".

Fatto... putroppo il crash del forum credo abbia spezzato un po' il ritmo... :(

Glenda:
Sta a me! Urrà!

Scusate...non trovo più la barra dei caratteri e non riesco a mettere il grassetto e il corsivo

3. Aggiungere ulteriori dialoghi e azioni in una scena esistente.

Ce ne erano state, nella loro vita, di volte in cui aveva riportato a casa a spalla Jesse dopo una sbronza, ce ne erano state anche molte in cui lo aveva chiamato con quella voce roca e impastata...Lui era il ragazzo per bene, quello di buona famiglia, che non frequenta cattive compagnie ed aveva due genitori apprensivi che si preoccupavano di lui: Jesse, invece, non era altrettanto fortunato. Eppure, alla fine, quello che si era cacciato nei guai era stato lui, David...e Jesse ne aveva pagato le conseguenze.
Si lavò il viso in fretta e furia.
Avrebbe voluto mettere in tasca il biglietto di Aston, come un piccolo porta fortuna, ma non era logisticamente opportuno.
Anzi, forse avrebbe dovuto bruciarlo, farlo sparire...
Non ne ebbe il coraggio, e lo nascose tra le pagine di un libro.
Quando raggiunse James al "solito posto", uno squallido locale in Charlottenburg, lo trovò trasandato e con lo sguardo stanco. Tuttavia fu molto diretto.
> sbottò, forse senza nemmeno la forza di arrabbiarsi. Poi fece una pausa e proruppe >
David rimase qualche istante in silenzio. Doveva mostrarsi stupito? Fingere? Probabilmente una vera spia avrebbe fatto così.
>
Altro silenzio.
>
>
> lo fissò negli occhi >

OT/ se non fosse che lo devo "dire" a voce, avrei anche rivelato la trasgressione...sono in difficoltà perché David non è uno che parla molto in questo senso...

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