Roberto, Gabriele... eppure avete visto le discussioni a cui fa riferimento Michele. Ci avete pure partecipato. Come fate adesso a cadere dal pero così?
Inizio a pensare che sia un meta-commento: così come c'è gente secondo cui non esistono gruppi di gioco disfunzionali, così non esistono discussioni disfunzionali. Nemmeno se ce ne è stata una ieri... =:-I
Il "teorema" è semplice: per capire una battuta, servono dei riferimenti. E' OVVIO che la battura è sempre "su quegli altri", ma quegli "altri" LI DEVI AVERE DAVANTI.
Io posso dire come è cambiata la mia fruizione di IKotDT col tempo. Una volta lo trovavo esilarante. E se qualcuno mi avesse detto che quelle parodie non erano basate sulla realtà, l'avrei preso per matto. O per uno che non aveva mai giocato ai gdr. Ovviamente, io "non ero come quelli del fumetto". Ci riconoscevo alcuni dei miei problemi, ma in forma ovviamente esagerata. E il fatto che fossero così esagerati, tanto da riderci sopra, rende in fondo KotDT un fumetto consolatorio: "potrebbe andare peggio, potresti avere Bob al tavolo"
Adesso, non mi fa più ridere. Sul serio. Non è un atteggiarsi, un fare lo snob o altro. Davvero, non ci rido più. Perchè ho perso "l'empatia" con qualunque personaggio. Prima in B.A. riconoscevo una parodia di cose che toccava fare anche a me, un esagerazione di cose "normali", adesso mi esaspera, mi pare un imbecille e basta.
Roberto, il teorema di Michele non parla di persone che non credono di essere Dilbert, nè di persone che non credono che Dilbert esista. Parla di persone che credono che non esistano proprio ditte, tout court. E' più chiaro così?