Gente Che Gioca > Sotto il cofano
[ Idee In Libertà ] Red vs Blu
Michael Tangherlini:
Era più o meno quello che speravo di fare io con il mio "Lornan:" abbinare alcuni elementi tipici del gioco tradizionale (in particolare del d20), snelliti e potenzialmente un po' migliorati, a tecniche di tipo diverso per poter consentire ai giocatori di analizzare mediante il gioco il mondo personale del proprio personaggio.
Io partivo dal presupposto che il personaggio mettesse in gioco se stesso mediante una serie di sfide (in cui il GM va apertamente contro il personaggio, che deve superarle mediante le proprie risorse) in cui il personaggio rischia qualcosa di sé, che può ovviamente andare da un elemento fisico (punti di salute, qualcosa dell'equipaggiamento, il proprio stato psicofisico...) a qualcosa di meno "terra-terra," come una relazione personale, la propria ambizione o quant'altro. In questo modo, ogni sfida apporta potenzialmente un cambiamento nel personaggio.
-MikeT
Suna:
Ma scusate, non è quello che si fa già in Cani? O mi sono perso qualche passaggio?
Iacopo Frigerio:
Dico la mia, prendendola un po' più in generale.
Capisco quello che dici, è una cosa su cui da tempo ci ragiono anche io, pur avendola tenuta ben lontana dai miei design, però credo che posta così potrebbe portare a poco perchè il costrutto "creative agenda" non supporta questo tipo di speculazioni.
Con sistemi del genere e in quel contesto teorico Red e Blue veramente sembrano (da quel che ho capito stai scrivendo) quello portare a quello che ha ribadito Domon, ossia story now e step on up.
In tale cornice essi sono incompatibili tra loro, i rinforzi che porteresti con lo story now porterebbero a disincentivi ai giocatori interessati allo step on up, e viceversa, morale l'incoerenza.
Questo, almeno ipoteticamente, è improbabile solo se continui a volerlo fare all'interno del caposaldo di creative agenda. Potrebbe essere che uscendo da tale teoria sia possibile generare un tipo di gioco in grado di supportare due esigenze diverse evitando che si disincentivino tra loro.
Ma farlo senza un costrutto teorico, che sia più adatto di CA, e riuscirci immagino sia come un terno al lotto, serviverebbe una riflessione e un'osservazione per creare se non la teoria almeno alcuni capisaldi in grado di aiutarci a costruire qualcosa di simile con coscienza...
Prego un certo grado di charitable reading su quello che ho scritto e perdonatemi perchè mi rendo conto che in alcuni passaggi sono un po' troppo implicito e questo potrebbe ostacolare la comprensione.
Niccolò:
--- Citazione ---Dico la mia, prendendola un po' più in generale.
Capisco quello che dici, è una cosa su cui da tempo ci ragiono anche io, pur avendola tenuta ben lontana dai miei design, però credo che posta così potrebbe portare a poco perchè il costrutto "creative agenda" non supporta questo tipo di speculazioni.
Con sistemi del genere e in quel contesto teorico Red e Blue veramente sembrano (da quel che ho capito stai scrivendo) quello portare a quello che ha ribadito Domon, ossia story now e step on up.
--- Termina citazione ---
no attenzione, io dico il contrario. quello descritto da hasimir sembra una contrapposizione (innecessaria) tra strategia e storia, MA NON una contrapposizione tra step on up e story now.
la differenza la fa... il gioco. il combattimento tattico può esistere nel narrativismo (eccome!) come nel gamismo, è il risultato e i motivi di vittoria e sconfitta che non devono essere incoerente. il gioco potrebbe essere rigorosissimo dal punto di vista della tattica ma richiedermi sacrifici del personaggio per vincere (e ti porta a chiederti, e quindi a esprimere, se ne vale la pena), oppure richiedere un forte investimento nella fiction ma al servizio dello scontro di capacità dei giocatori (e ti porta a chiederti come introdurre gli elementi di storia in modo efficace per il tuo pg)
insomma, la CA è ancora una cosa difficile da digerire. prima di dichiarare la necessità di "uscirne", invito tutti a meditare su quello che ancora possiamo fare all'interno. anche perchè uscirne senza conoscerne i confini è un proprosito un po rischioso :D
Iacopo Frigerio:
ma.. In realtà io non ho assolutamente voglia di uscire dai confini.. Lo dicevo solo in termini ipotetici, se si vuole fare certe cose occorre andare oltre l'attuale teoria, questo nella condizione in cui una teoria "non permetta" una tal cosa.
E poi, le scienze umanistiche sono piene di casi in cui nel mentre un costrutto da poco creato veniva esplorato, altri ne uscivano e andavano per la loro strada. Il tutto sta a capire se, personalmente ti trovi meglio a continuare sulla stessa strada o ti ci trovi talmente male che preferisci andare altrove...
Io non sono pienamente schierato, anche se i miei design sono vicini all'esplorare i costrutti già esistenti.
Sul resto, beh se quello che ho detto non c'entra molto con quello che intendeva Domon e che intendeva Hasimir, pardon, prendetelo solo come uno spunto vagamente off topic :-)
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