[cite]Autore: Korin Duval[/cite][p]Ho finito la prima lettura completa (appendici incluse) di AP, ma il discorso m'interessa anche in termini più generali, in altri giochi, ecc. ^_-[/p]
Io ti direi che dipende dal gioco:
in Agon è l'Antagonista a creare le avversità tramite punti Strife (che sono limitati e che può spendere in maniera limitata), ma nulla ti vieta di creare un normalissimo PNG "al limite" (un cinghiale di bronzo gigante), e poi moltiplicarlo x10 e farli incontrare al gruppo contemporaneamente (10 cinghiali di bronzo giganti). Non sarebbe divertente probabilmente, ma si può fare.
In The Questing Beast, la Guida (il GM) ad ogni conflitto assegna da 1 a 3 dadi a chi tira, a proprio piacimento. E' completamente arbitrario, basato esclusivamente sui gusti del GM o su come vorrebbe che andasse il conflitto. Però sono in numero tale da non "ribaltare" automaticamente l'esito del conflitto (perchè il giocatore potrebbe mettercene anche una dozzina, dopo aver saputo quanti gliene da il GM). Quindi sì, qui c'è un sistema di sicurezza.
In D&D 3.5, il DM dovrebbe fissare la difficoltà dei tiri in maniera verosimile, ma la segretezza della scelta (e di alcuni tiri, anche), insieme al possedere risorse illimitate, lasciano le porte aperte ai più variegati abusi possibili. Se cerchi di attraversare a nuoto un torrente calmo, il DM che non vuole che passi potrebbe alzare la CD dichiarando che mentre passi arriva un'onda di piena improvvisa (alzando la CD di Nuotare da 15 a 35, mettiamo), e da regolamento avrebbe il diritto di farlo...
Quando il regolamento fornisce al GM risorse illimitate, o utilizzabili in maniera simile (come l'esempio dei 10 cinghiali di bronzo in Agon) la differenza la fa, credo, come te lo pongono sul manuale:
in NCaS, per esempio, non ti dicono esplicitamente quanti dadi Dolore massimi puoi tirare, ma ti danno come indicazione che l'Incubo con più dadi ne ha 12, e ti regoli di conseguenza...
Nel Solar System, il GM ha risorse illimitate per gli ostacoli da piazzare, ma leggendo il manuale si nota che l'autore insiste spesso sul fatto che devono essere usate in maniera "giusta" e credibile, senza abusarne.
In D&D 3.5 (dimenticandoci per ora la Regola 0) il DM ha potere assoluto sull'inserimento delle difficoltà, ma ci sono dettagliate spiegazioni sulla Guida del DM su come bilanciare gli incontri (GS, LI e tutto il resto).
Mi risulta che un incoraggiamento all' "equità e giustizia" per il GM manchi invece in Vampiri.