Qui si è andati OT un pò troppo direi lol. Comunque mi pare che tu Alex stia facendo un po troppa confusione tra interpretazione, story now, backstory, scopo del gdr, storia e creazione della medesima, ecc... solo per dirne alcune.
[cite]Autore: il mietitore[/cite]Beh, se ho capito quello che intendi si, comunque in parole povere è il DM che ce l'ha messo.
Diciamo che sto giocando a qualche gioco NW narrativista. Arriviamo da qualcuno che ci dà la mappa per arrivare dall'anziano e farlo fuori, e ci dice "è nel sottoscala". E allora penso "caspita che schifo", e procedo con conflitti e balle varie per metterlo in qualche posto che più si presti. Questo se e solo se me ne importa onestamente qualcosa che il vampiro capace di distruggere l'universo sia impalettato in un sottoscala. Se è una storia bella E NON TRASH che voglio fare venendo al tavolo di gioco, chiaramente.
Ma se stò giocando ad altro in cui la mia prerogativa sia muovere il PG e giocarlo in relazione a quel che lo circonda, va bene, è veramente orribile che l'anziano sia lì, ma quello è solo un aspetto. Voglio dire, poco me ne frega, magari è anche buffo, e comunque anche un'assurdità del genere è fronteggiabile senza problemi.
Questo è un esempio della suddetta confusione... andando per punti:
- non si può parlare di un qualche gioco narrattivista .... ogni gdr new wave è diverso l'uno dall'altro (a volte c'è un abisso tra uno e l'altro sistema). Un esempio del genere è quindi già senza senso.
- confondi backstory con storynow. La presenza della prima non implica l'assenza della seconda.
- interpretare un personaggio è una tecnica di gdr non uno scopo. Lo scopo si riassume con l'intento creativo ricercato dal gruppo che può anche essere quello di ricreare (celebrare) il metaplot di Vampiri: in questo caso però il sistema di Vampiri non è adatto. Si ha bisogno in questo caso di un gdr che spinga coerentemente una CA simulazionista semmai.
Sul discorso dello scopo poi ci sono alcune cose da dire.
Se io chiedo ad un giocatore di scacchi qual'è lo scopo del gioco sicuramente mi risponderà: fare scacco al Re. Ma se gli chiedo cosa lo diverte del gioco degli scacchi mi dirà sicuramente qualcosa di diverso... :-)
E' questo il problema dei tradizionali: non hanno uno scopo preciso. Non hanno regole precise. E' tutto troppo confuso e incoerente.
L'idea sbagliata che lo scopo di un gdr sia un generico divertirsi (che è come dire che l'acqua è bagnata) è conseguenza proprio di questa confusione generata nel tempo da parpuzio.
[cite]Autore: Domon[/cite]quello che dico non è che "hai sbagliato". dico che queste sono le tipiche abitudini che nascono da parpuzio, guardndo in giro, e che ci sono giochi che ci "addestrano" meglio 
Esattamente. Alex, punire un giocatore (confabulando alle sue spalle poi??? ) ti pare una cosa sensata? Lo so anche io che è così che si fa.. perchè decenni di tradizionali hanno insegnato anche a me tali metodi: ma però, sono sbagliati :-)
Imho li hai due problemi:
1) un problema a livello sociale con il giocatore in questione (anche se potrei sbagliarmi, visto che il tuo amico ha voluto imitare un personaggio di One Piece, che combatteva con la tecnica delle tre spade.. quindi per lui poteva essere perfettamente plausibile in un contesto onirico; in una situazione non derivata da anni di parpuzio la cosa l'avreste risolta facilmente)
2) una brutta abitudine da tradizionali.
Insomma è come se giocando a scacchi il tuo avversario dicesse che il suo pedone ora vale come la regina, e tu reagissi togliendo dalla scacchiera i suoi cavalli, alfieri e torri coì impara a fare mosse che non c'entrano col gioco.
In definitiva si può affermare benissimo di trovarsi a proprio agio con una macchina rotta per andare a fare la spesa al supermercato (si può sempre dire, contento tu contenti tutti) ma affermare che tra una vettura rotta ed una funzionante non ci sono differenze perchè è una questione di gusti, o addirittura che quella rotta mi permette di fare cose impossibili rispetto all'auto funzionante, mi pare eccessivo.
PS: ricordiamoci anche che usare un new wave come fosse un tradizionale significa di fatto giocare al tradizionale... con solo una differente ambientazione. E questo capita (è capitato a tutti, diciamolo) a chi è abituato ai tradizionali da diverso tempo.