[cite]Autore: adam[/cite][p]queste persone ricercano invano il mistico senso di meraviglia che si provava all'inizio andando indietro verso il nostalgico passato delle prime volte; non capiscono che il senso di meraviglia che bramano lo possono trovare solo andando in avanti, verso il futuro, scoprendo le novità che avrebbero la capacità di meravigliarli. In tre parole: sono vecchi dentro.[/p]
Certamente. Io ricordo la mia scoperta del gdr come uno dei momenti ludici più gioiosi della mia prima adolescenza (avevo 12 anni mi pare :-) . Cercavo un gioco da tavolo da alternare al risiko ed Hotel, qualcosa di più articolato e profondo, poi in una rivista di videogiochi (si chiamava Guida ai Videogiochi, in formato A5! ) notai la recensione del D&D Companion dove gli eroi costruivano castelli!
Pensando si trattasse di un boardgame ordinai a Pergioco (negozio storico di Milano) la scatola rossa del D&D e le relative espansioni e avventure. All'inizio non capivo bene cosa fosse quel gioco senza TABELLONE, ma poi fu una scoperta straordinaria: iniziai a giocare al gioco esattamente com'era scritto e ogni volta era più divertente della precedente.. ma fin dalle prime battute avvertivo che qualcosa non funzionava.
Troppo tempo per preparare le avventure, troppe regole da ricordare, troppa macchinosità durante i round (segnare la durata delle TORCE!!! ).... c'era qualcosa di meraviglioso in quel gioco, ma era come se non riuscissi a tirarlo fuori veramente.
Allora mi misi a cercare altri che giocavano a quelle cose strane li.. eravamo davvero in pochi all'epoca. Cercai qualcuno che potesse insegnarmi a condurre il gioco, a fare il master in altre parole: lo incontrai e mi insegnò l'uso CORRETTO della regola zero! Fu illuminante!!! Potevo smettere di disegnare tortuosi e dettagliati dungeon, tener traccia della durata dell'olio per lanterna, potevo finalmente dedicarmi alla storia, personaggi, e vicende, ....
Però, anche quel modo di giocare divenne presto stretto(dopo 10 anni!! ), e iniziai a vedere (esattamente come prima) che c'era qualcosa di più, che le potenzialità di quel tipo di gioco erano davvero grandi ed interessanti, ma il sistema non funzionava proprio ..... oggi sono passati oltre 20 anni e gioco ai new wave :-)
[cite]Autore: Domon[/cite][cite]Autore: Lord Zero[/cite][cite]Autore: adam[/cite][p]giocatore dice: (19:40:06)
dai se avremo modo e ti andrà ti masterizzerò un partita a d&D così vedrai come i numeretti servono poco[/p]
[p]Sebbene in modo cortese e non strafottente, lo ha invitato in un certo senso ad imparare come si gioca davvero ad un gdr. :-)[/p]
[p]se è per questo, ha parlato di numeretti, come se un sistema di gioco fosse composto da quelli
[/p]
Eheheh, beh, che potevamo aspettarci? :-)
Alla fine le regole dei tradizionali sono solo due: decide il master e ... no aspetta, una soltanto :-)
Il resto sono solo numeretti che spesso sono più un inutile orpello se non addirittura un ostacolo al gdr (e che sono percepiti erroneamente come le regole del gioco).
Noi diamo per scontato il principio di Lumpley, e forse basterebbe spiegare soltanto questa cosa per far comprendere "l'inconsistenza" del parpuzio. ;-)