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Morale, Giocatori e Personaggi (split)
Niccolò:
--- Citazione ---[cite]Autore: rgrassi[/cite]Mi rendo conto di aver aperto un verminaio (che non volevo aprire).
--- Termina citazione ---
e perchè no? ^_^;
Natale Pezzimenti:
--- Citazione ---
Non credo che la maniera migliore di parlare sia un saggio e non credo che la narrativa non abbia mai detto nulla sulla condizione umana.
Dico che dubito che venga fuori la vera morale delle persone attraverso un gioco di ruolo.
--- Termina citazione ---
Questa posizione è confusa. La vera morale di una persona non esiste. La vera morale non esiste. La morale singola è una approssimazione, un costrutto ideale, uno scaffale nel quale riponiamo su diversi ripiani di volta in volta idee, comportamenti, persone, fatti, cose. La morale (il CARATTERE) non è mai un complesso di norme che rispondono come equazioni a tutte le possibili reazioni dell'universo: quello è moralismo, ed è un modo di analizzare l'animo umano piuttosto riduttivo e fallimentare. Il motivo per cui la poesia, la narrativa, il teatro e il gioco di ruolo possono parlare dell'animo umano e quindi del suo carattere e quindi della sua morale (e quindi dell sue PATOLOGIE) è che la morale è 'in procinto di essere' tutte le volte che agiamo, o di riflesso sperimentiamo una situazione che coinvolge un aspetto morale della speculazione. Non esiste la possibilità di stabilire a priori cosa è moralmente eccellente, ma soprattutto non esiste la possibilità di scindere qualsiasi scelta o azione da un atto morale. Nel gioco di ruolo è sempre in questione la nostra persona perchè si tratta sempre di azioni, sebbene simulate. Il motivo per cui questo coinvolgimento morale è edulcorato al punto da non essere più percepibile è che, come giocatori, non siamo mai stati messi realmente alla prova, a meno di non avere Master davvero molto bravi a porre un certo tipo di questioni. Ma basta giocare anche poco a Polaris, o Dubbio (parlo di quelli che mi hanno toccato di più), per vedere che la morale come se ne parla spesso non esiste, e che la stratificazione sentimentale e morale della nostra persona è costantemente in gioco, costantemente in essere.
Niccolò:
--- Citazione ---Dico che dubito che venga fuori la vera morale delle persone attraverso un gioco di ruolo.
--- Termina citazione ---
questo me l'ero perso. ovviamente, se uno non vuole può sempre giocare safe, ma se non lo fa, certo che salta fuori la sua morale.
Natale Pezzimenti:
Io la dico ancora più estrema: se uno non gioca safe, SCOPRE la sua morale (leggi: scopre qualcosa di sè stesso, che peraltro è un significato fondamentale dell'apprendimento).
Antonio Caciolli:
--- Citazione ---[cite]Autore: Cervantes[/cite][p]Io la dico ancora più estrema: se uno non gioca safe, SCOPRE la sua morale (leggi: scopre qualcosa di sè stesso, che peraltro è un significato fondamentale dell'apprendimento).[/p]
--- Termina citazione ---
scopre la sua morale o scopre uno dei mille lati della sua morale
scusate ma leggendo alcuni post sembra che giocare a un gioco di ruolo sia più efficacie che leggere il giornale parlare con gli amici o andare alle manifestazioni
Dubbio ha sconvolto anche me .... ma sticazzi è pur sempre un gioco, mi ha sconvolto perché non me lo aspettavo così intenso ma rimane confinato nel ludico
pe conoscer una città devi pigiarti una perosna del luogo, per conoscere una persona devi giocarci di ruolo assieme (o combatterci, come diceva il giappo di matrrix?)
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