Grazie per le testimonianze!
Comunque: io sono uno che sostiene l'idea della donna che non è tenuta a innamorarsi. Però Kagematsu e l'amata devono collaborare per un lietofine.
Più che "lieto fine", direi "un finale soddisfacente". Che, per un gioco come Kagematsu, può anche essere una tragedia (ricordo partite molto belle con finali in cui l'amata moriva durante la battaglia, o in cui la minaccia vinceva, anche se quest'ultimo caso capitava molto più spesso nelle prime partite, quando i giocatori puntavano ad ottenere per primi la promessa senza afferrare quanto in realtà fosse slegata dall'essere l'amata...)
Come ho detto nel primo post, non mi è mai capitato un Kagematsu odioso (forse sarò io che sarò "facile", non so...

), a volte sembravano tali ma era un paravento messo su da giocatrici che magari l'avevano già giocato per rendere la partita più "difficile", ma c'era sempre una ragione per quel comportamento e un Kagematsu diverso dietro la maschera. Però il fatto che entrambi abbiate raccontato di aver fatto morire il vostro personaggio mi ha fatto venire in mente un caso quasi analogo che ho giocato, anche se a ruoli invertiti.
In una partita dove tutto sembrava andarmi bene, ad un certo punto, proprio sugli ultimi tiri (e con quasi tutti i gesti disperati usabili e non ancora utilizzati), ho iniziato a fare tiri pessimi, e ho dovuto usare un sacco di gesti disperati, "bruciandoli" uno dopo l'altro nella stessa scena senza riuscire ad ottenere il successo se non dopo averne usati tanti. Il fatto che fosse capitato in una partita che stava andando benissimo mi ha scatenato un po' di "tigna", volevo assolutamente ottenere il successo... e quando l'ho ottenuto mi sono reso conto che avevo totalmente stravolto il personaggio, rendendolo una persona che non mi piaceva molto (e questo era il problema base, in Kagematsu il risultato dei tiri influisce sempre sui personaggi e un po' li cambia, ma dovrebbe comunque rimanere qualcuno per cui "fai il tifo"... ). Eravamo vicinissimi al finale e quando è scattato il combattimento finale, l'ho fatta morire. Da allora ci sto molto più attento, e preferisco perdere un tiro piuttosto che stravolgere il personaggio...
(nonostante la sua semplicità, credo che Kagematsu si sveli come gioco dopo averlo giocato diverse volte, credo di aver cambiato moltissimo la mia maniera di giocarlo con il tempo e l'esperienza, le prima volte non mi sarebbe mai venuto in mente di fare scene chiedendo segni d'affetto che realisticamente non avrei potuto ottenere, giocando invece tutta la narrazione sul probabile insuccesso, eppure è una tattica efficacissima... ma talmente anti-intuitiva per un gdr che mi ci è voluto un bel po' per accorgermene)
Alla fine, anche questa è una scelta tematica che fai durante il gioco: non solo se si può amare una persona così, ma se una persona così merita, alla fine, un lieto fine...
Parlando di collaborazione, vorrei fare un'altra domanda a te e Daniele: per quello che avete capito e vi ricordate di quelle partite... la giocatrice che giocava Kagematsu, voleva sinceramente giocare a QUEL gioco? Cioè, stava veramente giocando a Kagematsu (lasciando aperta la porta ai segni d'affetto, sia pur rendendoli più o meno difficili) e semplicemente non c'era alcuna alchimia fra i vostri personaggi, oppure aveva frainteso il suo ruolo e stava giocando per NON farvi ottenere Segni D'affetto? O peggio ancora, non aveva davvero nessuna voglia di giocare a questo gioco?
P.S.:
Ricordo un kagematsu orrendo, vigliacco, sciovinista e cafone. E ricordo che a un certo punto persi totalmente la voglia di corteggiarlo. Continuavo a farlo, richiedendo i gesti in un modo che non mi desse fastidio, ma non ero minimamente intenzionato a giocare una donna che avesse una buona opinione di lui.
La cosa preoccupante, è che credo che in Kagematsu venga fuori l'immagine mentale che abbiamo dell'altro sesso...

Una cosa che dico spesso è che sperare di "insegnare" qualcosa con un gdr è al massimo una pia illusione. Certo, puoi fare informazione con le notizie riportate sul manuale (ma quello è "leggere", non "giocare"), puoi addestrare le abilità che usi davvero come giocatore durante il gioco (matematiche-recitative di solito, ma anche la coordinazione manuale se giochi a Starcrossed...), ma MENTRE GIOCHI dal gioco tiri fuori solo quello che ci mettono dentro i giocatori. Alla fine, è una conversazione. Conosci meglio te stesso e gli altri giocatori che stanno giocando con te, non i problemi di altre persone (l'autrice iniziale aveva ideato Kagematsu come un gioco che potesse far provare almeno un po' l'esperienza transgender, ma abbandonò il gioco quando questo si rivelò un totale fallimento da questo punto di vista: il gioco diventava una sorta di conversazione fra giocatori, usando la fiction, sulle loro esperienze e gusti in fatto di partner... fu la giocatrice che giocava sempre Kagematsu nei playtest, Danielle, a portare avanti il design del gioco per gli anni successivi)
Da nessuna parte nel manuale c'è scritto come giocare Kagematsu e le donne, come devono comportarsi, come devono atteggiarsi, cosa devono provare sentimentalmente... tutto questo, ce lo mettono dentro i giocatori.
