Parto dichiarando la mia formazione: ho maturità classica linguistica ma mi sono laureato in Fisica e faccio l'insegnante precario alle superiori.
un mio libro di fisica diceva che "posto che la fisica non si impara nè la si insegna, ma la si apprende, questo è un libro di testo". Scrivo questo per sottolineare che la mia formazione in materia di filosofia della scienza non è quella di un filosofo di epistemologia, ma è quella di uno "scienziato" che ha appreso una scienza dura.
Per aprire la discussione do' alcuni link a pagine di wikipedia per chi volesse approfondire.
Metodo Scientifico
https://it.wikipedia.org/wiki/Metodo_scientificodi cui metto in evidenza nel primo pezzo il fatto che anche per le "scienze molli" si parli di metodo scientifico anche se è chiaro che dall'impossibilità di quantificare in modo "semplice" delle grandezze misurabili viene proprio la definizione di
soft science.
Popper
https://it.wikipedia.org/wiki/Karl_Popperdi cui è importante, nel nostro contesto, il concetto che una teoria per essere scientifica debba essere falsificabile
Kuhn
https://it.wikipedia.org/wiki/Thomas_KuhnChe prupugna l'idea di un'evoluzione del pensiero scientifico per consenso su paradigmi e che quando questi vengono messi in crisi avviene un cambio di paradigmi.
La mia critica di fondo a ciò che dice Khana è che si focalizza in modo estremo sulle qualità del BM mentre la prima discriminante per capire se si sta parlando di una teoria "scientifica" o no è prima di tutto di natura metodologica ed in seconda istanza di merito. Mentre Khana mi pare faccia il contrario.
Io sostengo quindi che il BM sia una teoria "scientifica" sia dal punto di vista metodologico che nel merito. Lo "scientifica" è fra virgolette perchè va intesa nell'accezione che se ne da' comunemente per le scienze molli, "soft science".
Per sostenere questo criticherò ciò che dice Khana e ricapitolerò alla fine, in positivo, le qualità che a mio parere lo rendono tale.
Quindi...
Il Big Model non è una teoria scientifica. Non ha senso invocare processi di falsificazione, perché il Big Model è, appunto, un MODELLO, ossia una semplificazione schematica della descrizione di un processo.
Questa affermazione è una contraddizione in termini: una Teoria Scientifica È un modello, una semplificazione schematica che descrive un processo. Mi spiego facendo un parallelo che mi serve per illustrare un problema di fondo di tutta l'esposizione di Khana.
Parto da un "actual hard science theory"
La termodinamica classica è falsa.
All'inizio dell'ottocento costruivano le prime locomotive e non avevano la più pallida idea perchè la locomotiva A funzionasse e perchè la locomotiva B gli esplodesse in faccia. Gli stati uniti son venuti su grazie anche alle ferrovie e per 40/50 anni non è che avessero le idee chiare.
In quei tempi c'erano diversi esperimenti che spiegavano F, altri che spiegavano N ma non si capiva come mai fosse possibile sia F che N e le congetture/teorie abbondavano.
Nel frattempo però questi risultati e "teorie parziali e parzialmente contradditorie" aiutarono lo sviluppo dell'industria basata sul vapore, cosa non da poco.
Poi ad un certo punto vari "sviluppi convergenti" fra nuove tecnologie, nuovi strumenti matematici, nuove idee riuscirono a spiegare veramente quel tipo di fisica.
Se non che la "vera termodinamica" è piuttosto complicata per cui tutt'ora nei licei e nei primi anni di università viene insegnata la termodinamica "falsa" anche se con risultati e strumenti matematici adeguati perchè per capire la strangrande maggioranza dei fenomeni "semplici" in realtà è più che sufficiente per le necessità più comuni. N.B. su "vera": nell'accezione scientifica di verità, magari fra 2 giorni esce uno che dice che non c'avevamo mai capito una cippa ma eravamo convinti di sì.
Le leggi termodinamiche ottocentesche erano Teorie: erano cioè un modello qualitativo (una cosa funziona così e cosà)
E QUANTITATIVO (se usi 2 Litri di gas a questa temperatura di 38°C avrai una pressione di X Pascal) espresso sia a parole, schemi e diagrammi di funzionamento che con formule matematiche.
Erano falsicabili? Beh: le teorie successive sono molto più precise, quindi un nuovo esperimento con tecnologie moderne "lo falsifica" perchè quella teoria è, in alcuni casi, un'approssimazione peggiore della teoria più moderna ed in questa accezione "la termodinamica classica è falsa".
Quindi...
quindi dire che il BM non è una teoria perchè è un modello, una semplificazione schematica della realtà, è per me una contraddizione in termini: tutte le teorie scientifiche sono modelli che descrivono un fenomeno naturale, sono tutti semplificazioni della realtà.
non tutti i modelli sono teorie scientifiche, ma tutte le teorie scientifiche hanno un modello o non sono teorie. Quell'affermazione è per me quindi palesemente falsa.
Il BM ha però le altre qualità che lo rendono una teoria scientifica? potrebbe essere un modello, ma non essere una teoria...
Dando per scontato che non risolveremo qui il problema epistemologico di cosa sia una teoria scientifica elenco alcune cose che in genere sono riconosciute essere presenti...
- partire dall'osservazione di fenomeni che hanno grandezze misurabili (con che accelerazione cade la mela? a 9.81 metri al secondo^2 )
- spiegare in modo qualitativo e quantitativo il fenomeno tramite un modello matematico (la legge della forza di gravità è F = ... )
- essere verificata o falsificata tramite esperimenti riproducibili "da chiunque" (lanciamo una mela e vediamo che succede)
- essere predittiva (se lasciamo una mela, questa cadrà con questa accelerazione)
quindi...
C'è il problema della quantificazione di grandezze misurabili.
Io penso che questo, e torna rispetto alla definizione linkata sopra, che si sia nell'ambito di una Soft Science, una scienza molle. È estremamente difficile individuare grandezze misurabili in modo chiaro.
Infatti quando Moreno parla di impossibilità di stabilire la coerenza di un manuale o di una singola giocata in modo ha assolutamente ragione in senso stretto: è coerente al 50%, al 90%... rispetto a chi e a cosa poi? come ne quantifichiamo la coerenza: non esiste un coerenzometro. così per altre "grandezze".
Se stiamo però nell'ambito delle scienze molli però allora le cose cambiano: abbiamo un modello non quantitativo che descrive qualitativamente non un singolo fenomeno irripetibile, ma fa un'analisi di una grossa mole di fenomeni (le partite) e propone delle astrazioni generali che servano a descriverne qualitativamente l'evoluzione sia per singole partite prese in analisi, sia per classi di partite che analizza. Abbiamo un modello, anche se non matematico.
Quando poi si dice "partiamo dall'actual play" non mi sembra che si stia facendo una cosa molto diversa dall'Antropologo che gira una regione abitata da una particolare etnia e con una serie di interviste ricostruisce, chessò, a grossi tratti la mitologia di un popolo di quella regione poco conosciuto avanzando ipotesi e teorie a partire dai dati raccolti.
Sottolineo che l'analisi che viene fatta è molto di più di un semplice lessico tecnico: non dice solo "quando si tira un dado si sta usando una meccanica" in modo descrittivo, ma fornisce strumenti di analisi qualitativi della dinamica del processo in atto.
In questo senso quindi il BM ed il processo storico che lo ha generato è tipicamente scientifico: si sono osservati dei fenomeni, le partite e come i regolamenti influenzavano le partite, come il modo in cui i gruppi di gioco ignoravano/applicavano le regole, come si svolgeva nella pratica una singola partita di quel gioco etc.
Da qui si sono proposti dei modelli di cui si è cercata non la falsificabilità in senso stretto, ma la verificabilità in senso ampio.
Faccio altro parallelo con la fisica: il Bosone di Higgs.
higgs fa il suo articolo tot anni fa ed ne ipotizza l'esistenza dato che tutta una serie di teorie piuttosto accettate "si risolvevano bene" con quest'idea.
Siccome a tutti sembrava ragionevole si è cercata questa particella per molto tempo ed alla fine la si è trovata. BAM la teoria di Higgs ha un fondo di verità.
Ora, mentre la si cercava per molto tempo si è fallito: infatti la particella ha una caratteristica che la teoria non poteva prevedere con esattezza. Era più probabile che avesse un valore X piuttosto che Y ma erano buone entrambe. È stata cercata prima X e non si è trovato nulla, e la gente stava incominciando a dire "uh, magari si sbagliava, forse le cose funzionano in altro modo", poi si è provato anche in Y e s'è trovata: la teoria è verificata.
Torniamo ai giochi. Immaginiamo Ron ed altri che discutono dei giochi e tirano su il GNS e le idee che poi formeranno il BM.
In questa fase si formula un metodo osservativo qualitativo basato su actual play, si formulano delle Ipotesi su come funzionano le partite e si definiscono un nuovo lessico praticamente da zero.
A mio parere è ragionevole sostenere ed immaginare che se queste ipotesi non avessero nessun fondamento allora chi le ha usate per creare dei giochi avrebbe creato dei giochi di merda (esattamente come le locomotive che esplodevano in faccia).
Se non avessero nessun fondamento allora persone che avessero usato la teoria in modo predittivo e costruttivo per riprodurre dei risultati desiderati allora avrebbero fallito. All'inizio avrebbero dato la colpa a loro stessi o ad una teoria da perfezionare ma con il tempo, mancando dei risultati concreti, avrebbero via via abbandonato le idee che propugnavano.
Sarebbe mancata la riproducibilità dei fenomeni spiegati dalla teoria, che è una cosa "più di base della falsificabilità"
Ma The Forge HA prodotto un sacco di giochi estremamente funzionali e che vengono ben spiegati con il BM...
Ben spiegati all'interno di un contesto di una scienza molle, all'interno di una teoria che non è quantitativa e che può darsi sia "solo" un'approssimazione di una teoria del gdr più precisa ed accurata che magari un "nuovo Ron" proporrà.
Accenno ora per tornaci poi un'importante distinzione: una cosa è una teoria, una cosa sono "le nuove tecnologie" che si basano su di essa.
Alla luce di tutto questo torno a contestare le cose che dice Khana:
Nella fattispecie, il Big Model descrive quelle cose che un gruppo fa quando decide di giocare di ruolo. Ossia, descrive un processo di pratica creativa di gruppo.
Assomiglia, in modo molto vago, ai paradigmi di Khun, ma, appunto, se fosse un paradigma khuniano, dovrebbe attraversare delle fasi ben precise, prima tra tutte quella pre-paradigmatica… e non mi pare di averla vista.
Non c'è, perché stiamo parlando di uno strumento che descrive il gioco di ruolo. Non stiamo parlando di "scienza". Non stiamo parlando di principi di verità, non dobbiamo dimostrare niente.
Nell'ambito di una scienza molle, così come la sociologia ha delle teorie sul comportamento umano che non sono completamente quantitative il BM è a mio parere una teoria. vediamo cosa c'entra Khun.
Il problema dell'usare le idee di Khun è che sono idee che analizzano, per quel che ho capito, il processo di evoluzione della scienza dal punto di vista storico. Usandole in modo stretto sul singolo caso in esame dovresti ipotizzare che la teoria del gdr BM abbia già percorso tutte le fasi di Khun... che è un'ipotesi piuttosto forte anche se non irragionevole. È il problema di applicare il metodo storico con fatti recenti... puoi prenderci ma anche no...
Ad esempio: potrei dire che la fase preparadigmatica è stata la fase dei primi giochi di ruolo quando era DeD e poco altro e la gente semplicemente "copiava" DeD perchè era figo.
Poi siccome era molto figo allora quello è diventato un paradigma: "i giochi di ruolo sono quella cosa fatta come ded e funzionano così e cosà"... con la sua cultura e tutte le cose di cui parla moreno nei suoi post sulla storia del gdr.
Poi è venuto fuori il paradigma "vampiri" che si è proposto come cosa diversa, con regole (apparentemente per noi oggi, ma non allora) diverse e focus diversi e per alcuni è diventato un paradigma, paradigma in contrasto con il precedente.
poi è arrivato il BM che ha detto "non avevate capito nulla ecco come funziona", da cui ulteriore complicazione del paesaggio.
Il fatto è che le idee di khun si applicano all'intera comunità scientifica pensata come un corpo unico che discute e che ha un metodo quantitativo per stabilire se una cosa è vera o no all'interno del metodo scientifico "hard".
Ma nelle scienze molli è forse più corretto parlare di diverse scuole di pensiero che lottano finchè una particolare scuola non si afferma per un certo periodo di tempo. Ma scuola è solo, in questo contesto, un sinonimo "più dolce e molle" di paradigma.
Nella comunità dei gdr assistiamo sicuramente all'esistenza di diverse scuole, fieramente in lotta fra loro. Dal mio punto di vista alcune propugnano teorie nel senso proprio del termine, altre propongono "best practices for not exploding the locomotive in your face, but if it explodes it's totally your fault"

Ma un'analisi di khun avrà senso farla a posteriori fra qualche decennio: analizza la storia e la storia del gdr è troppo contemporanea per essere letta in modo "duro" con quell'ottica.
Questo dizionario terminologico descrive un'attività di gruppo.
Questa attività di gruppo è creativa.
Questa attività di gruppo è ludica.
Ergo, per sintesi, è un'attività ricreativa.
Cioè, stiamo parlando di qualche cosa che non ha nessun grado di differenza rispetto a "ora vi faccio uno schema di cosa succede ad un gruppo di amici quando decidono di andare a mangiare la pizza".
No, ti contraddici e sbagli: se stai dicendo "faccio uno schema comportamentale di cosa succede a tutti i gruppi di amici quando decidono di andare a prendere una pizza" questo è il modello sociologico di comportamento di un gruppo; è una generalizzazione ed astrazione della dinamica di un fenomeno... è quindi una teoria che spiega come funziona il mondo.
Mentre quello che scrive Khana sopra è la descrizione qualitativa di un singolo fenomeno: è ovvio che non sia una teoria!
è la differenza che passa fra: "ho lasciato cadere una palla di ferro, è caduta a terra" e "l'accelerazione di gravità g esercitata su un grave libero di muoversi fa sì che questo cada" (n.b la quantità di informazioni in più che ho dovuto dare)
Il Big Model è uno schema.
Dentro a questo schema, sono compresi tutti i tipi di gioco di ruolo conosciuti
Argh: non è che se usi schema con l'accezione di modello allora non è un modello che fa parte di una teoria. ed ancora: rispetto a quello che dice Khana due righe sopra nel precedente quote si contraddice: un conto è parlare di una descrizione di una singola cosa che avviene a quel singolo tavolo; un conto è dare un modello, una chiave di lettura, che comprende TUTTI i giochi.
Non cito il passaggio immediatamente successivo perchè mira a sfatare delle interpretazioni erronee del BM... ma nulla di ciò che dice da
"Nel tuo post fai una distinzione per me molto dubbia, " a "
Questo "stato di grazia" del divertimento ludico, lo puoi ottenere con qualsiasi gioco di ruolo conosciuto, da Parpuzio a Fiasco."
Non c'entra nulla con il dimostrare o meno che il BM sia una teoria o no, ne elenca solo delle caratteristiche particolari.
poi...
Ma questa non è scienza.
Non è un paradigma, non è un assioma. Non è una teoria e non è verità.
E' "quello che sta succedendo al tavolo".
Esattamente in questa sequenza:
1. Let's Play!
2. Voglio giocare l'eroe che salva il mondo, dopo mille peripezie sempre più rischiose.
3. Scelgo D&D
4. Dopo 3 mesi di gioco, il mio PG di primo livello ha salvato il mondo, ora è al 15 livello ed è ricoperto di oggetti che se guardati con il Detect Magic, causano cecità.
Figata! Rifacciamolo! Ripetere i punti 2-3-4.
Questo gioco è coerente. Ha fatto raggiungere una CA al gruppo.
Quale CA ha fatto raggiungere? (Perdona il francesismo): NON CE NE FOTTE UNA MAZZA(ferrata: perché in quanto "bluedgeoing" ha +2 a colpire contro le chain mail.).
Qui Khana fa un'enorme confusione a mio parere fra lo spiegare COME si usa il BM ed il fatto che il BM sia o non sia una teoria.
Fa delle affermazioni che per lui sono vere a prescindere e poi si mette a spiegare come funziona il BM nell'analisi di una singola istanza di gioco... e quindi? cosa c'entra con la cosa che "non è una teoria e non è una verità" e sopratutto cosa c'entra quest'ultima affermazione con "Quale CA ha fatto raggiungere? (Perdona il francesismo): NON CE NE FOTTE UNA MAZZA" ?
Non tutti sanno come funziona il circuito elettrico di un tostapane: che gliene frega, vogliono il pane tostato!
Il fatto che vogliano il pane tostato e che non vogliano sapere come funziona il tostapane non è un argomento nè a favore nè contro il fatto che esista o meno una teoria dei circuiti elettrici. Tutto quel pezzo quindi è solo buona retorica, ma è priva di argomenti reali.
A questo punto spezzo il contributo anche perchè poi Khana fa un salto interessante...