Autore Topic: [Calipso e Odisseo] Narrare il passaggio dalla settima tappa al disastro  (Letto 2248 volte)

Daniele Di Rubbo

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Domenica scorsa mi è capitato di giocare in hangout a Calipso e Odisseo con Luca Cecchinelli. Era la mia seconda partita a questo gioco: la prima l’avevo giocata con Elisa Brambilla alla scorsa ArCONate (edizione 2015).

Per ora le mie esperienze sono sempre state positive: questa volta avevo potuto rileggere il manuale prima di giocare, il che di sicuro mi ha aiutato ad avere una comprensione migliore del gioco, rispetto alla prima partita. Alla fine di questa seconda partita posso dire che forse sto cominciando a capire anche un po’ di meccaniche dietro al gioco: le classiche intuizioni che, di solito, si hanno dopo qualche partita, quando si cominciano a notare alcuni dettagli.

La partita è andata liscia. Abbiamo avuto un solo dubbio durante la settima tappa e questo actual play vuole proprio fare chiarezza sulle corrette procedure di gioco, nel caso in futuro possa servire ad altri giocatori.

Siamo alla settima tappa, ed ecco cosa dice il manuale:

Citazione da: “Calipso e Odisseo”, p. 23 (non numerata)
Si gioca come una tappa normale, con una sola sfida che assegna normalmente una carta alle pile; ma al termine della sfida, invece della normale conclusione, Calipso giocherà una seconda carta, a sua scelta, e narrerà come intervenga qualcosa a vanificare la vittoria o peggiorare la sconfitta del Naufrago, trasformandola in un disastro.

La carta serve solo a determinare, con il suo seme, cosa provochi il disastro:

♥ Un tradimento inatteso.
♦ L’eccesso di sicurezza.
♣ Il fato avverso.
♠ Un nemico implacabile.

Odisseo narra come solo il Naufrago riesca a salvarsi e ferito giunga fino a Ogigia, ricollegandosi con quanto detto nella fase preliminare.

Calipso, nei panni della Dea, invita il naufrago a lasciarsi alle spalle il dolore di quei momenti, e vivere felice con lei.

L’ultima carta giocata da Calipso viene scartata.

L’ultima tappa si conclude così.

Passate alla fase finale per conoscere il destino del Naufrago.

L’incertezza nasce da ciò: cominciamo la settima tappa con me (Odisseo) che mi lancio nella Sfida della tappa, come al solito. La Sfida viene vinta da Luca, e questo normalmente dovrebbe significare che è lui a descrivere il fallimento del naufrago, ma poi non riusciamo a capire quando Luca (Odisseo) dovrebbe intervenire giocando la seconda carta e narrando la complicazione intervenuta che peggiora la sconfitta del naufrago (in questo caso).

Lì per lì decidiamo di non fare la classica conclusione narrata da Calipso (Luca), ma stabiliamo che Luca passerà direttamente a narrare il finale della Sfida, introducendo in esso la complicazione determinata dalla carta da lui estratta.

Alla fine della sesione, rimastomi il dubbio, penso di chiedere a Iacopo Frigerio di Coyote Press, curatore ed editore del gioco, che mi risponde in questo modo:

Citazione da: Io
+Iacopo Frigerio, ho un piccolo dubbio personale sulle regole. Nella settima (e ultima tappa), subito dopo aver risolto la prima sfida (l’unica vera sfida della settima tappa), si narra comunque l’esito di quella sfida o si passa immediatamente a far giocare a Calipso la seconda carta, che determina la causa del naufragio?

Te lo chiedo perché a noi era successo che Luca (Calipso) giocasse una carta alta di seme nero e io (Odisseo) in risposta giocassi l’8 di picche, che nell’immagine vedi nella pila della malinconia (siccome ho perso quella sfida, perché la carta di Luca era più alta della mia).

La mia domanda è se, prima che Luca giocasse la seconda carta per andare a vedere qual è la natura della tragedia che causa il naufragio, noi si debba comunque narrare brevemente il naufrago che fallisce e rimpiange la sorte subita (come avviene alla fine di una normale sfida persa), oppure se Calipso della passare direttamente a giocare la seconda, carta senza narrare nulla riguardo al fallimento (o al successo) nella della settima tappa.

Spero di essermi spiegato.

Citazione da: Iacopo
Effettivamente il manuale è poco chiaro.

Preciso e chiarisco:
1- risolvo meccanicamente la sfida as usual.
2- risolvo narrativamente la sfida, secondo l'andamento normale.

MA

3- interrompendo proprio nel durante Calipso gioca una carta e parte a raccontare il naufragio (secondo le regole di risoluzione meccanica)

Citazione da: Io
Quindi di fatto Odisseo narra il suo successo o fallimento, come al solito, ma a un certo punto Calipso pesca la nuova carta e introduce, a seconda del seme, una nuova complicazione che porta alla tragedia che ha causato il naufragio. Ho capito bene?

Citazione da: Iacopo
quasi: non necessariamente una complicazione, magari un nuovo evento vero e proprio.
Quanto a tempistiche, indicativamente io dico meglio interromperlo abbastanza presto, meglio farlo arrivare appena appena a una timidissima beffarda situazione di sicurezza e colpire. Stante, ovviamente che è la situazione e la diegesi che deve fornire la giusta indicazione...

Mi pare che ora sia tutto più chiaro.
« Ultima modifica: 2016-03-20 23:29:35 da Daniele Di Rubbo »