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Gioco Concreto / Re:[ENG] Circle of Hands: settimane, non ore!
« il: 2017-11-27 14:35:56 »
Tutto chiaro e condivido ciò che scrivi e, per quanto ho letto del manuale penso che la tua interpretazione sia perfettamente corretta.
Sto solo dicendo che per la mia formazione, influenzata da innumerevoli cliché narrativi di genere fa un po' strano un'affermazione del genere:
Lasciando perdere i gdr fantasy tradizionali, da che mondo e mondo se uno decide di andare in un luogo dove c'è un mostro (o un problema) e ci va apposta per quel mostro (o problema), avrà in mente di affrontarlo o risolverlo. Il fatto che ci siano regole così dettagliate di combattimento, un mostrario molto preciso, un elenco di magie estremamente esaustivo e le regole del giuramento per focalizzarsi su obiettivi come "Distruggere un mostro, Far tornare alla vera morte un nonmorto" o cose del genere trovo che confermi questa mia idea.
Per cui possiamo dirci "Hey siamo venuti dove c'è un mostro apposta perché c'è un mostro ma NON siamo tenuti e nessuno ci si aspetta che lo affrontiamo". Però diventa difficile ignorarlo, come sforzarsi di "non pensare ad una scimmia". Dopo X scene in cui gioco ad integrarmi, a cacciare, coltivare, fare chiacchiere... be' prima o poi mi verrà voglia di usare le mie capacità di cavaliere e affrontare gli aspetti della Ventura. In fondo sono venuto lì apposta.
Poi nel caso della nostra ventura be'... Con il mostro è finita a tarallucci e vino e gli abbiamo fatto un regalo, mentre le tensioni sociali le ho fatte esplodere a causa del mio temperamento "feroce e coraggioso" (avventato?). Quindi direi che il mio modo di affrontare i problemi di quel luogo sia stato tuffarmici dentro come zio Paperone nelle monete. Questo ha attivato tutti i tripwire e provocato conseguenze negative a lungo termine per Rolke.
ma interpretando quel cavaliere non riesco a pensare a che altro avrei potuto fare 
Se poi nel dialogo di gioco posso dire "cerco un posto dove vivere per quattro mesi", come una sola azione e tiro. Oppure "voglio fare il mio lavoro di cacciatore assieme ai cacciatori del luogo per sei mesi, distinguendomi per abilità" e anche qui questo si risolve solo con un tiro e un minuto di tempo di gioco allora ok. Però poi ho idea che la "ciccia" del gioco sia quando fai altro in un arco di poche ore o giorni.
Sbaglio?
Sto solo dicendo che per la mia formazione, influenzata da innumerevoli cliché narrativi di genere fa un po' strano un'affermazione del genere:
Citazione
Hanno sentito del mostro e si sono detti "ehi, andiamo, vediamo se ne caviamo qualcosa di buono per rolke".
Lasciando perdere i gdr fantasy tradizionali, da che mondo e mondo se uno decide di andare in un luogo dove c'è un mostro (o un problema) e ci va apposta per quel mostro (o problema), avrà in mente di affrontarlo o risolverlo. Il fatto che ci siano regole così dettagliate di combattimento, un mostrario molto preciso, un elenco di magie estremamente esaustivo e le regole del giuramento per focalizzarsi su obiettivi come "Distruggere un mostro, Far tornare alla vera morte un nonmorto" o cose del genere trovo che confermi questa mia idea.
Per cui possiamo dirci "Hey siamo venuti dove c'è un mostro apposta perché c'è un mostro ma NON siamo tenuti e nessuno ci si aspetta che lo affrontiamo". Però diventa difficile ignorarlo, come sforzarsi di "non pensare ad una scimmia". Dopo X scene in cui gioco ad integrarmi, a cacciare, coltivare, fare chiacchiere... be' prima o poi mi verrà voglia di usare le mie capacità di cavaliere e affrontare gli aspetti della Ventura. In fondo sono venuto lì apposta.
Poi nel caso della nostra ventura be'... Con il mostro è finita a tarallucci e vino e gli abbiamo fatto un regalo, mentre le tensioni sociali le ho fatte esplodere a causa del mio temperamento "feroce e coraggioso" (avventato?). Quindi direi che il mio modo di affrontare i problemi di quel luogo sia stato tuffarmici dentro come zio Paperone nelle monete. Questo ha attivato tutti i tripwire e provocato conseguenze negative a lungo termine per Rolke.


Se poi nel dialogo di gioco posso dire "cerco un posto dove vivere per quattro mesi", come una sola azione e tiro. Oppure "voglio fare il mio lavoro di cacciatore assieme ai cacciatori del luogo per sei mesi, distinguendomi per abilità" e anche qui questo si risolve solo con un tiro e un minuto di tempo di gioco allora ok. Però poi ho idea che la "ciccia" del gioco sia quando fai altro in un arco di poche ore o giorni.
Sbaglio?