Da poco arrivati nel nuovo ramo, i cani cercano di trovare una scusa per dissimulare il vero motivo della loro visita a Fratello Hernest, di professione dottore. Un giocatore propone: “Potremmo fare che durante il viaggio verso questo ramo, mi sono slogato una caviglia.”
Se il gruppo lo ritiene verosimile, si può modificare retroattivamente la fiction aggiungendo questo elemento? Concretamente qualcosa tipo: “Ok, allora facciamo che fino ad adesso il tuo personaggio è stato un po’ zoppicante.”
È ancora valida la regola del “Dì di sì o tira i dadi” nel caso di un “revisionismo” della fiction (ove questo ovviamente non influisca in maniera determinante nella narrazione)?
Questo non è un problema di regolamento, ma di dialogo fra i giocatori al tavolo. Come in molti altri giochi (anche non di ruolo), se un giocatore dimentica di fare una cosa dice "oh, scusate, mi sono dimenticato, devo anche fare x", e gli altri anche se è ormai il loro turno lo lasciano fare, mica si stanno giocando la coppa del mondo.
Se un giocatore mi dice "ah, mi sono sempre scordato di dirlo, ma il mio personaggio è biondo con gli occhi azzurri" non è che mi impunto a dirgli che doveva dirlo subito, un sacco di cose si dicono dopo. Se dopo che sono entrati in paese uno fa "ah, mi sono dimenticato di dirlo prima ma io cavalco dietro gli altri" va bene, chissenefrega.
Se invece mi dice, dopo che uno gli spara, "ah, scusate, mi sono dimenticato di dirlo prima, ma io stamattina mi sono messo un giubbotto antiproiettile", anche qui non è un problema di regolamento, sono direttamente io che gli dico "dai, gioca seriamente e smettila di dire cazzate".
Prima ancora di guardare il regolamento: si gioca insieme, onestamente, a tutti può capitare di dimenticare di dire una cosa, ma se si cerca di approfittarne non si sta giocando onestamente.
E nei casi dubbi? Lì entra in gioco il regolamento. E non una regola qualsiasi, ma una delle regole fondamentali del gioco:
"I Rilanci ecc. di tutti dovrebbero essere conformi agli standard del Giocatore più critico.In altre parole, TUTTI (te compreso) al tavolo hanno trovato naturale e verosimile questa cosa? Se non è così, non è accettabile in gioco.
Il "Dì di sì o tira i dadi" non c'entra assolutamente nulla, è una regola che qui non è nemmeno applicabile. Si applica quando I PERSONAGGI cercando di fare qualcosa. Vuoi dirmi che i PERSONAGGI hanno detto, fra di loro, "ehi, compagni Cani, minacciamo il GM con le nostre pistole per fargli cambiare il nostro passato!" ?

Uno dei due cani è solo a casa con Sorella Martha. Nasce un conflitto con posta “Sorella Martha riesce a sedurlo” mentre l’altro cane è occupato lontano nei campi. Quest’ultimo non partecipa fisicamente alla scena (e non ne è nemmeno consapevole) e tuttavia ha interesse nella posta. Può giocare il conflitto?
Assolutamente no. Come potrebbe partecipare senza violare gli standard del giocatore più critico? Come potrebbe dichiararti un azione del suo personaggio tesa a fargli guadagnare la posta, se non sa nemmeno che c'è un conflitto? Come potrebbe descriverti come il suo personaggio entra nel conflitto, se non è lì e non sa nemmeno che c'è un conflitto? Mi sa che il giocatore sta cercando di applicare le regole di un altro gioco....
Il mio personaggio estrae e punta la pistola contro Fratello Geremia durante un conflitto ma non ha alcuna intenzione di sparare, vuole solo spaventarlo. L’ambito dunque in questo caso è solo “Fisico”?
Sì, e in base alla situazione potrebbe pure essere solo verbale (se l'estrarre la pistola è solo un gesto che accentua la comunicazione, come quando gesticoli parlando)
Però i dadi per la pistola li tiri lo stesso. La stai usando.
L’ordine durante una veduta è:
- Descrizione della veduta in fiction
- Tiro degli eventuali dadi dovuti a tratti, proprietà, etc.
- Utilizzo dei dadi per vedere
Il dubbio è: come posso descrivere adeguatamente la fiction, in particolare distinguendo tra Accusare/Parare/Ritorcere, se non conosco in anticipo il numero di dadi che utilizzerò per vedere?
Non devi pre-narrare la parata!
Esempio, per parare un colpo di pistola ti ripari dietro un barile, e tiri i dadi del barile, senza ancora sapere il risultato e se riuscirai a parare o no.
Se mi dichiari "mi nascondo dietro al barile e la sua pallottola si conficca nel legno" PRIMA di scegliere i dadi con cui rispondere, al mio tavolo tiro fuori il randello di legno, te lo dò sulla crapa, e ti dico "non prenarrare!"
Tu devi dichiarare LA TUA AZIONE E BASTA! Cioè, "mi nascondo dietro il barile", o meglio ancora "cerco di nascondermi dietro al barile", o "faccio un balzo per nascondermi dietro al barile"
POI, dopo aver scelto i dadi, narri L'ESITO: "riesco con un balzo felino a nascondermi dietro al barile, e sento il rumore della pallottola che si conficca nel legno" o altrimenti "non riesco a gettarmi dietro al barile prima di sentire un forte dolore ed essere scagliato all'indietro dalla pallottola".
È una semplice scansione IIEE :
- Intento (decidi di compiere l'azione)
- Inizio (dell'azione)
- Esegui (l'azione)
- Esito (dell'azione)
Descrivere gli esiti quando dovresti descrivere l'azione che vuoi compiere è un errore, ciamato "pre-narrazione", paragonabile al raccontare al GM in D&D che hai ammazzato il lich e stai frugando il suo cadavere... prima ancora di tirare i dadi per l'iniziativa.