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Chiacchieriamo => Generale => Topic aperto da: Iconpaul - 2011-05-27 21:46:57

Titolo: Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Iconpaul - 2011-05-27 21:46:57
Allora, premetto che non mi pare di aver letto che la pirateria fosse argomento vietato (altrove succede) e ovviamente non è mia intenzione invitare nessuno a violare la legge sul diritto d'autore, quindi spero di non offendere nessuno.

Ho visto che le case editrici dei giochi dal design moderno sono generalmente piccole rispetto ai colossi del settore (capitan ovvio!), ma risultano comunque affette dal problema della distribuzione illecita dei loro materiali; farsi un semplice giro in rete per credere.
So che la Hasbro qualche anno fa aveva intentato cause ai singoli utenti che condividevano manuali di D&D su siti come Scribd e volevo chiedere a voi se gli autori o le case editrici "moderne" avevano mai mosso passi in questa direzione o avevano comunque lamentato la presenza del fenomeno pubblicamente.

In secondo luogo, ho notato che sia Donjon sia Anima Prime (i due giochi letti/usati più di recente) sono entrambi sotto licenza CC. Sapete se è stata una adesione alla filosofia di libera condivisione che permea le licenze oppure una semplice constatazione di impotenza contro la diffusione illecita via internet?
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Paolo "Ermy" Davolio - 2011-05-27 22:04:55
Ciao!


Non so se tu l'abbia già visto, ma su The Forge se ne sta parlando proprio in questi giorni, se ti interessa seguire. 


Re: Ethical moderation i... (http://www.indie-rpgs.com/forge/index.php?topic=31549.msg286376#new)



Non conosco bene i punti di vista dei singoli autori però. Questo link è dove inizia e finisce la mia conoscenza sull'argomento ;-)
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Moreno Roncucci - 2011-05-27 22:08:58
La domanda mi sembra malposta già in partenza: non stiamo parlando un blocco unico con una "mente alveare",  ciascun autore-editore ha le sue idee e le sue strategie. C'è chi mette tutto il gioco in cc addirittura nella versione impaginata e c'è chi non fa una versione in pdf per paura della pirateria.  Sono tutti individui, la base della filosofia Indie è "del tuo gioco fai quello che ti pare, nessuno ti può dire niente", la cosa più pratica se vuoi sapere come la pensa ciascuno di loro è chiederglielo direttamente (sono tutti raggiungibili molto facilmente via email)

So che la Hasbro qualche anno fa aveva intentato cause ai singoli utenti che condividevano manuali di D&D su siti come Scribd e volevo chiedere a voi se gli autori o le case editrici "moderne" avevano mai mosso passi in questa direzione o avevano comunque lamentato la presenza del fenomeno pubblicamente.

Consiglio di fare una ricerca nei vari forum con i nomi dei giochi e degli autori (se fai una ricerca generale su questi argomenti ti vengono un milione di link)

Io non ho mai pensato di tenermi i link perchè sono un po' tutte uguali come discussioni, però di recenti ricordo questa:
http://www.indie-rpgs.com/forge/index.php?topic=31549.0 (http://www.indie-rpgs.com/forge/index.php?topic=31549.0)
e questa:
http://story-games.com/forums/comments.php?DiscussionID=12659 (http://story-games.com/forums/comments.php?DiscussionID=12659)

Citazione
In secondo luogo, ho notato che sia Donjon sia Anima Prime (i due giochi letti/usati più di recente) sono entrambi sotto licenza CC. Sapete se è stata una adesione alla filosofia di libera condivisione che permea le licenze oppure una semplice constatazione di impotenza contro la diffusione illecita via internet?

Su Dunjon purtroppo non esiste più il blog ma Clinton è sempre stato un convinto assertore del software free (ha scritto un articolo su the forge su come ha impaginato Shadows of Yedterday solo con software free). Anime Prima è stato finito adesso, dubito che sia cc da 2-3 anni per reazione alle mancate vendite del prossimo mese...

[crosspost]
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Iconpaul - 2011-05-27 22:41:25
Pensavo -a questo punto, evidentemente, sbagliando- che gli autori stessi fossero più coesi e, se non altro tramite Forge, avessero cercato un accordo per affrontare il fenomeno (abbracciare o combattere la diffusione illecita).
Dalla semplice lettura della discussione sulla forgia, invece, si capisce che -proprio come diceva Moreno- ognuno la pensa a proprio modo e non si è raggiunto un accordo. Ma in effetti si tratta di una soluzione che era pronosticabile, visto che ci sono molti editori o addirittura autoproduzioni (sia come creazione che come distribuzione), quindi la mancanza di colli di bottiglia rende gli accordi meno probabili.

@Moreno: Non è detto che se una versione Beta è CC lo debba essere anche la versione definitiva, perchè l'autore è libero di modificare od eliminare la licenza su nuove opere derivate da quella già prodotta. Comunque, essendo io stesso un sostenitore del CC, non posso che essere felice della scelta.
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Ariele Agostini - 2011-05-27 23:23:10
Direi che un esempio eclatante è Do: Pilgrims of the Flying Temple di Daniel Solis.
Se non sbaglio questo gioco è stato scaricabile gratuitamente per almeno un annetto. Quando Daniel ha voluto pubblicarlo, aprendo un Kickstarter da 4.000 dollari (obiettivo da raggiungere in un mese e mezzo)... li ha avuti in meno di tre giorni!
Questo Kickstarter si è concluso 3-4 giorni fa con un successo letteralmente senza precedenti: più di 24k dollari, disintegrando il precedente record relativo al finanziamento di progetti per GdR. E il tutto con un gioco che si poteva scaricare da un anno senza pagare un cent.

Credo che sia un caso da analizzare, su questo discorso. Evidentemente esiste una fetta di pubblico maturo* che è disposta a pagare se valuta che un prodotto merita dei soldi, non importa se scaricabile gratuitamente. Particolarmente significativo da questo punto di vista il contributo di chi ha donato solo per ricevere il PDF: chi ha pagato per il cartaceo in fondo aveva qualcosa in più, ma il pdf... dubito abbiano pagato per le illustrazioni e l'impaginazione.


*per maturo intendo "consapevole". Un po' come per molti altri beni facilmente ottenibili tramite download o file-sharing: quando il costo del prodotto originale è ragionevole molta gente (che pure lo aveva avuto gratuitamente prima) lo compra.
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Rafu - 2011-05-28 04:01:16
Dire "pirateria" per "libera copia di opere dell'ingegno" è già capitolare agli interessi di chi (ATTIVAMENTE MALVAGIO) vuole convincerci che la libera copia è sbagliata e le opere dell'ingegno possono essere "possedute". "Proprietà intellettuale" è un altro diffuso termine propagandistico che consiglio di evitare.

Su Clinton R. Nixon (qui citato come autore di Donjon): non a caso, la sua opera più famosa e importante, ovvero The Shadow of Yesterday (poi rielaborata da Eero Tuovinen come Solar System e il suo supplemento World of Near) è stata rilasciata nel Pubblico Dominio — un passo ben più radicale rispetto a una licenza CC. ^__^
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Moreno Roncucci - 2011-05-28 05:13:08
Oh, sul passaggio di TSOY dalla licenza CC (all'inizio) allo stato attuale un paio di link ce li ho (mancano come al solito quelli del blog di Clinton, cancellato più volte...)
http://story-games.com/forums/comments.php?DiscussionID=4534  (il thread del 2007 con il cambio di licenza e le motivazioni)
http://indie-rpgs.com/archive/index.php?topic=25396.0 (i primi presagi del solar system)
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Mauro - 2011-05-28 13:21:11
La discussione è anche sulla pirateria in generale? Nello specifico ho in mente il commento di Rafu, cui non ho chiaro se sia in tema rispondere o no.
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Iconpaul - 2011-05-28 15:52:00
@Rafu: Se noti ho usato pirateria solo nel titolo e nella premessa, come termine sintetico che conoscono tutti.
Poi ho preferito utilizzare distribuzione/diffusione illecita, che mi sembra più appropriato, se non altro perchè chi condivide/scarica files da internet non dovrebbe essere paragonato a un filibustiere che uccide e razzia le navi  ;)

@Mauro: Se non si tratta di una divagazione eccessiva direi che se ne può discutere anche qui.
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Mauro - 2011-05-28 17:13:49
Non credo sia eccessiva, in caso dimmi tu ;D

Premesso che sono d'accordo con tutti i discorsi sul fatto che la legislazione attuale dovrebbe essere cambiata, che i DRM sono assurdi, ecc.:
Dire "pirateria" per "libera copia di opere dell'ingegno" è già capitolare agli interessi di chi (ATTIVAMENTE MALVAGIO) vuole convincerci che la libera copia è sbagliata e le opere dell'ingegno possono essere "possedute". "Proprietà intellettuale" è un altro diffuso termine propagandistico che consiglio di evitare
Se parliamo di quell'85% (stima di Boyle) di sapere che per vari motivi - l'editore è fallito, non si sa chi è l'autore, non si fanno ristampe da decenni, ecc. - è tagliato fuori dalla fruizione a causa delle leggi sul diritto d'autore, posso in generale essere d'accordo; se invece parliamo per esempio di opere appena uscite, non mi trovo necessariamente d'accordo: trovo giusto che un autore (cosí come chi corregge, e chi impagina, e chi fa la copertina, ecc.; dietro un'opera non c'è solo il lavoro dell'autore) venga retribuito per il lavoro che ha fatto, cosí come trovo giusto che possa scegliere se chiedere o no qualcosa in cambio della fruizione.
Certo: come detto la situazione attuale è assurda. La Progenie è venduto, in elettronico, a 13,99 € (http://www.lafeltrinelli.it/products/9788852010712/La_progenie/Chuck_Hogan.html) con DMR, un prezzo assurdo; L'Ultimo Elfo in eBook (http://www.ibs.it/ebook/de-mari-silvana/ultimo-elfo/9788862563253.html) costa piú del cartaceo (http://www.ibs.it/code/9788884519511/de-mari-silvana/ultimo-elfo.html), il che è parimenti assurdo; ma Scene Selezionate della Pandemia Gialla viene 1,99 € (http://ultimabooks.simplicissimus.it/scene-selezionate-della-pandemia-gialla) e non ha DRM: prezzo onestissimo, e in quel caso non trovo giusto che il testo venga piratato e messo in giro. Anzi: se c'è qualcuno "attivamente malvagio", in quel caso è chi distribuisce la propria copia.
La situazione attuale è assurda in un senso, ma quella di scaricamente selvaggio senza reribuzione è assurda nell'altro.
Quindi, pur dicendo "pirateria" per "libera copia di opere dell'ingegno" non mi considero capitolato agli interessi di chicchesia, né trovo che chi si dice contro la libera copia sia automaticamente malvagio.

E, tra parentesi: tutti i discorsi sul fatto che si dovrebbe trovare un altro modo per retribuire il lavoro che sta dietro un'opera richiederebbero come minimo (1) di considerare il dritto decisionale dell'autore sugli aspetti economici (diritto non necessariamente sbagliato); e (2) che prima si trovi quel modo e poi si parli di mandare all'aria lo stato attuale; perché gridare tanto - termine generale, non riferito specificamente ai presenti - contro una situazione e non dare soluzioni pratiche non ha valore (con questo mi riferisco alla frangia del "Devo poter scaricare gratuitamente tutto! È assurdo pagare per cose digitali!", "assurdo" proprio a livello di "L'autore non ha diritto a/non dovrebbe ricevere nulla, se la sua opera è digitale").
E la libera offerta in sé non è necessariamente questo gran sistema: Alex (http://mcnab75.livejournal.com/) ha pubblicato gratuitamente, tra racconti e romanzi (escludo il SB), nove opere; attualmente, il totale delle libere offerte tramite il tasto di PayPal ammonta a ben 1 €.
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Moreno Roncucci - 2011-05-28 19:25:27
Il link non l'ho conservato e non mi interessa particolarmente ritrovarlo (è nel forum di Burning Wheel), ma il motivo per cui solo la primissima edizione (quella andata fuori produzione nel 2005) di Burning Wheel si trova in pdf, è lo scorno di Luke Crane nel vedere pochissime vendite (non mi ricordo la cifra esatta, forse una ventina. Di un manuale che in cartaceo aveva venduto mille copie) e l'immediata comparsa del manuale nei siti pirata.

Poi però Crane da questo punto di vista è un po' incoerente: Mouse Guard e Burning Empires sono venduti in pdf.  Sono però opere molto più curate a livello grafico, e probabilmente non considera (giustamente) il pdf come concorrenziale con il volume stampato.
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Salkaner il Nero - 2011-05-29 16:59:40
Beh, di sicuro la pirateria fa più male agli indie che ai grandi.
 
E fa più male a chi pubblica in CC e similia che agli altri...
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Iconpaul - 2011-05-29 17:04:08
E fa più male a chi pubblica in CC e similia che agli altri...
Chi pubblica in Creative Commons consente esplicitamente agli altri di diffondere l'opera protetta a fini non commerciali (alcune licenze anche a fini commerciali).
Quindi, in questo senso la pirateria (se intendi diffusione non autorizzata) praticamente non esiste e la diffusione tramite torrent o altro non fa che contribuire a raggiungere lo scopo che l'autore si è prefissato, ovvero la massima diffusione.
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Salkaner il Nero - 2011-05-29 17:07:30
E fa più male a chi pubblica in CC e similia che agli altri...
Chi pubblica in Creative Commons consente esplicitamente agli altri di diffondere l'opera protetta a fini non commerciali (alcune licenze anche a fini commerciali).
Quindi, in questo senso la pirateria (se intendi diffusione non autorizzata) praticamente non esiste e la diffusione tramite torrent o altro non fa che contribuire a raggiungere lo scopo che l'autore si è prefissato, ovvero la massima diffusione.

Non mi sono spiegato.
Il fenomeno in generale della pirateria fa male a chi pubblica in CC.
 
(e CMQ in stretta teoria è possibile piratare cose in CC: basta non citare l'autore, ad esempio)
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Iconpaul - 2011-05-29 17:14:37
Non mi sono spiegato.
Il fenomeno in generale della pirateria fa male a chi pubblica in CC.
Anche adesso non ti sei spiegato, hai solo detto la tua opinione, senza spiegare  ;)

Citazione
(e CMQ in stretta teoria è possibile piratare cose in CC: basta non citare l'autore, ad esempio)
Questo assolutamente, pensavo che intendessi pirateria come la condivisione illecita di documenti così come sono, che è il fenomeno di questo tipo più diffuso.
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Salkaner il Nero - 2011-05-29 17:18:22
Non mi sono spiegato.
Il fenomeno in generale della pirateria fa male a chi pubblica in CC.
Anche adesso non ti sei spiegato, hai solo detto la tua opinione, senza spiegare  ;)

 
OK, X chi ha voglia di una lunga dissertazione, rinvio qui http://ltsn.altervista.org/legg20.html (http://ltsn.altervista.org/legg20.html)
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: vonpaulus - 2011-05-29 17:45:24
Pur essendo a favore della libera distribuzione della cultura dei copyleft dei CC etc. sono altrettanto convinto del rispetto del lavoro delle persone che decidono di mettere in vendita le proprie opere di ingegno.


Quindi di pirateria si tratta in quanto questi artisti, autori etc. hanno stabilito di fronte al mondo che vogliono un compenso per il prodotto del loro lavoro. Non esiste differenza tra opera di ingegno e bene fisico. Se pago per una birra (invece di fabbricarmela in casa)  devo essere disposto a pagare per un gioco (invece di scrivermelo da solo). Esiste anche qualcuno che da via la birra gratis e mette fuori la cassa delle offerte. Così come esiste qualcuno che invece del prezzo chiede una donazione.


L'utente ha sempre il diritto di rifiutare la logica del prezzo e rifiutarsi di acquistare un gioco o un disco a pagamento così come ovviamente può rifiutarsi di acquistare un birra.



Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Francesco Berni - 2011-05-29 18:23:44
you wouldn't download a beer.
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Serenello - 2011-05-29 20:11:21
you wouldn't download a beer.
screw you, i would if i could (cit)
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Francesco Berni - 2011-05-29 20:34:25
fanmail per aver preso al volo la citazione
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Iconpaul - 2011-05-29 20:45:03
@Salkaner/Alberto: Il ragionamento è corretto e fa leva sulle esternalità positive di rete (maggiore diffusione -> maggiore valore attribuito dagli utenti al bene), che nei gdr sono un elemento molto importante per le analisi di mercato.

A questo punto sarebbe necessario vedere se la teoria corrisponde alla pratica e se davvero le quote di mercato di D&D siano aumentate dal 2000 ad oggi.

OT: Per i prodotti di lusso esistono anche i cd. effetti snob, che sono esternalità di rete negative: alcuni clienti di Ferrari potrebbero attribuire all'auto un valore minore proprio per il fatto che sono diventate molto diffuse e tutti i "pezzenti" se le possono permettere.
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Tronk - 2011-05-29 22:08:27
Non condivido del tutto il ragionamento di Salkaner/Alberto. Per le automobili non fa una piega, ma i GdR sono un'altra cosa e come spesso accade con le metafore si enfatizza un punto ma se ne trascurano altri.
Premettendo che per me la scelta di come distribuire una propria opera dovrebbe spettare all'autore e a nessun altro. Fra gli effetti più importanti (riportati anche nella discussione sulla forgia) di una diffusione libera (lecita o meno) c'è la possibilità di creare un circuito di diffusione dell'opera e arrivando a più utenti trovarne alcuni disposti a contribuire con il lavoro dell'autore.
Per i giochi indipendenti può assumere un ruolo ancora più importante in quanto permettono ad autori poco conosciuti (magari alla loro prima pubblicazione) di arrivare alle "masse" e crearsi un nome da poter spendere in seguito.
Quando poi è presente anche una versione cartacea il discorso si complica ulteriormente: la copia digitale (lecita o meno) ha lo stesso appeal? La veste grafica può essere diversa, il risultato di stampa e rilegatura casalinga non sono paragonabili a quelli di tipografia.

Considerando tutto questo penso che sia impossibile valutare se la distribuzione illecita di un GdR danneggi le parti coinvolte e in quale misura.


[Avrei altre obiezioni al ragionamento di Alberto, ma in questo contesto sono fuori luogo, quindi non mi dilungo.]
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Fabrizio - 2011-05-30 00:05:57
Il core di Eclipse Phase è stato rilasciato tramite CC
Ed apparentemente, la pirateria non ha avuto effetti negativi su di loro http://story-games.com/forums/comments.php?DiscussionID=13816&page=1
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Michele Gelli - 2011-05-30 03:09:09

Volevo aggiungere alla discussione un altro case history.


Lavoravo alla Granata Press (quindi stiamo pescando "un poco" indietro). Avevo per ragioni professionali accesso diretto ai dati di vendita. Maison Ikkoku è in TV, in chiaro, non censurata, sul circuito Junior TV replicata a tutte le ore del giorno e della notte. In zone come Forlì era possibile vederne anche 4 puntate al giorno, fra nuove e repliche. Ricordo che si parla più o meno di anni 80, dove avere due videoregistratori era "roba da Ricchi". E comunque una copia di una VHS perdeva significativamente di qualità rispetto all'originale.


Gratata Press stampa la serie in videocassetta. Le videocassette contengono le puntate passate in TV "as is", senza NESSUN lavoro di sistemazione del doppiaggio. La serie svivacchia al pelo della chiusura. Col passare delle uscite le vendite vengono fisiologicamente erose fino ad arrivare al punto limite. Come tentativo di salvataggio si inserisce il macrovision, che per l'epoca era un sistema anticopia abbastanza efficace. Vendite triplicate (o quadruplicate, non ricordo esattamente, ma per certo aumentate da un numero all'altro di svariate volte).

Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Paolo "Ermy" Davolio - 2011-05-30 04:47:08
@Michele: c'è da dire che (e qui lo so che mi odierai) stiamo parlando di 20-30 anni fa... ;-) Adesso il mercato è un poco diverso, e soprattutto l'ambito specifico di cui parliamo, i gdr indie, ha caratteristiche peculiari MOLTO forti e caratterizzanti...


Tra cui un aspetto "morale", ma più che morale diciamo solidale, che io sento molto pressante su di me (forse sono l'unico, ma nel dubbio scrivo): io, se dovessi scaricare un gdr indie in pdf su qualche torrent per poi giocarlo e apprezzarlo, ma senza poi mai pagare la mia copia all'autore, mi sentirei in colpa, proprio come se rubassi 10 euro dal portafoglio di un amico.


Sarà che questi autori indie li sento molto vicini - sono semplicemente appassionati dell'hobby che ci accomuna, gente che ha scritto un gioco e l'ha messo in vendita; e magari con quei soldi ci pagano le bollette. Diamine, potrei essere io tra meno di dieci anni! In circostanze diverse, potrei essere io OGGI!
E, sarà che so che quelli che ci guadagnano sono soltanto gli autori (e/o gli editori nel caso della triade di case che tanto amiamo) o comunque soltanto le persone che ci hanno messo il sudore della propria fronte, in quel gioco.
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Ezio - 2011-05-30 12:19:57
Tra cui un aspetto "morale", ma più che morale diciamo solidale, che io sento molto pressante su di me (forse sono l'unico, ma nel dubbio scrivo): io, se dovessi scaricare un gdr indie in pdf su qualche torrent per poi giocarlo e apprezzarlo, ma senza poi mai pagare la mia copia all'autore, mi sentirei in colpa, proprio come se rubassi 10 euro dal portafoglio di un amico.


No, non sei l'unico, faccio così anch'io ^^
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Ivano P. - 2011-05-30 20:42:07
Citazione
"Proprietà intellettuale" è un altro diffuso termine propagandistico che consiglio di evitare.

Perché?

Visto che si è usciti dall' ambiente forgita/Indipendente aggiungo un aneddoto mio
Nel mio caso (come in molte associazioni live) ho subito tentativi di pirateria sociale, ossia tentativi di prendere il regolamento che usavano, modificarlo arbitrariamente (contro gli scopi per cui è stato fatto, e azzerando tutto il lavoro dietro, visto che di fatto avrebbero aggiunto pezzi a caso a votazione), alternati a tentativi di eliminarmi dallo staff (riusciti quand ero sotto tesi con conseguenze disastrose).
Nel caso specifico avrei vinto la votazione, non si è arrivati a votare perché si trattava di una mia propretà intellettuale.
ma conosco vari casi in cui al poveraccio che si era sbattuto per il gioco, appena le cose sono andate bene è andata mooolto male (a esser precisi, è una delle ragioni per cui ho sin da subito chiarito il concetto -il regolamento è mio-).
Essenzialmente lo scopo non era tanto piratare il regolamento quanto rubare quello che vedevano come un posto al sole. Senza sottolineare che era mia "proprietà intellettuale" e arrivare a stabilire che l'associazione non può andare contro la legge ci saremmo ritrovati con continui conflitti a ogni cambiamento d' umore tra i soci.
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Iconpaul - 2011-05-30 21:00:37
Citazione
"Proprietà intellettuale" è un altro diffuso termine propagandistico che consiglio di evitare.

Perché?
Il diritto d'autore concede facoltà molto più ridotte rispetto a quelle della proprietà fondiaria (o di cosa mobile), vedi il limite temporale, la tutela della sola espressione (e non dell'idea), le libere utilizzazioni...
Altrimenti, anche perchè è una traduzione impropria dell'inglese Intellectual Property, dove property è un fascio di diritti esclusivi (atti a escludere altri dal godimento di un bene), non nello specifico una proprietà come la intendiamo noi in italiano.

Più ampiamente, si critica la sussistenza di diritti ampi ed esclusivi su beni che sono pubblici in senso economico: il loro godimento non è rivale (il fatto che io ne goda non limita l'utilità che tu trai dal godimento dello stesso bene) nè esclusivo (il godimento del bene crea dei benefici esterni, che vanno a vantaggio anche dei terzi).
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Leonardo - 2011-05-30 23:31:02
Quindi di pirateria si tratta in quanto questi artisti, autori etc. hanno stabilito di fronte al mondo che vogliono un compenso per il prodotto del loro lavoro. Non esiste differenza tra opera di ingegno e bene fisico. Se pago per una birra (invece di fabbricarmela in casa)  devo essere disposto a pagare per un gioco (invece di scrivermelo da solo). Esiste anche qualcuno che da via la birra gratis e mette fuori la cassa delle offerte. Così come esiste qualcuno che invece del prezzo chiede una donazione.

Secondo me il punto è quale sia il metodo migliore per garantire un compenso agli autori (e più spesso agli editori) per il loro lavoro, massimizzando allo stesso tempo il ruolo socialmente utile della diffusione della "cultura". Nel caso delle opere di intrattenimento, con il sistema attualmente in vigore, tu paghi un servizio: l'accesso all'opera dell'autore in una determinata forma e a determinate condizioni. Succede quando vai al cinema, quando guardi un canale satellitare a pagamento, quando acquisti un dvd o un libro o quando vai ad un concerto. Il lavoro (ed eventualmente la volontà) dell'autore andrà a contribuire a stabilire quanto valga questo accesso, ma tu non paghi mai direttamente per il lavoro dell'autore.

Un modello di questo genere funziona ed è remunerativo fino a quando colui che vende il servizio mantiene il totale e completo controllo su di esso, creando un collo di bottiglia nel sistema di distribuzione. Se siamo nel deserto, c'è un solo pozzo d'acqua, e tu hai i mezzi per difenderlo e consentire l'accesso solo a chi vuoi tu, dietro pagamento, allora gestisci un servizio economicamente vantaggioso. Se ci sono dieci pozzi e ne controlli solo uno andiamo tutti a prendere l'acqua agli altri e tu fallisci.
Il problema creato dalle nuove tecnologie all'industria dell'intrattenimento è proprio dovuto al fatto che tali tecnologie hanno reso infinitamente più facile distribuire un'opera al di fuori dei canali ufficiali. A questo si aggiunge quanto diceva sopra Ivano, in particolare relativamente al "godimento non rivale". La reazione sembra seguire sostanzialmente due strade parallele: cercare di chiudere i canali alternativi (l'avvelenamento dei pozzi) e, nell'impossibilità di farlo, stabilire per legge che i canali che non ufficiali sono illegali (se attingi ad un pozzo che non sia il mio il sultano ti decapita).

E' questo tentativo di restringere artificialmente l'accesso per proteggersi ad essere altamente impopolare, specialmente perché, in virtù del fatto che godere "illegalmente" di un'opera di finzione non inficia la possibilità che altri hanno di usufruirne (sia legalmente che no), chi tenta di legittimare la scelta di restringere l'accesso è spesso costretto a ricorrere a quelli che sono dei veri e propri ricatti morali (ve la ricordate vero la pubblicità "scaricare film è come rubare" che compariva anche nei dvd legalmente acquistati e che non si poteva bypassare avanzando alla traccia successiva?).
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Mauro - 2011-05-31 12:28:04
I problemi che finora ho riscontrato con i modelli alternativi di cui ho letto sono principalmente (1) la presenza di persone che non importa quanto poco costi il file: se è elettronico, non va pagato; e (2) la difficoltà di retribuire le piccole realtà: il classico "Pago una quota e scarico quello che voglio" apre il problema di come dividere le quote tenendo in considerazione anche l'autore che magari vende trenta copie.

Una parentesi sul "non inficia la possibilità che altri hanno di usufruirne": vero, ma il problema è se l'autore abbia o no il diritto di decidere, almeno per un ammontare limitato di tempo, se la fruizione della sua opera debba sottostare a qualche condizione economica. Ovvio: la legislazione attuale è ridicola, ma questo non significa automaticamente che il concetto sia sbagliato.
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Michele Gelli - 2011-05-31 12:33:10
@Michele: c'è da dire che (e qui lo so che mi odierai) stiamo parlando di 20-30 anni fa... ;-) Adesso il mercato è un poco diverso, e soprattutto l'ambito specifico di cui parliamo, i gdr indie, ha caratteristiche peculiari MOLTO forti e caratterizzanti...

So che il case history è abbastanza datato, e non ho nessuna pretesa che che sia applicabile al 100%.
Ma è una cosa che però mi impressionò tantissimo. Anche in presenza di un programma visibile in chiaro, anche in presenza di una forte difficoltà di fare copie*, anche in presenza di un sensibile decadimento della qualità delle copie è esistito almeno un caso in cui la pirateria si è ingollata almeno il 75% delle vendite.


* = stiamo parlando di tempi dove un vcr dal dignitoso in su era capace di costare uno stipendio, figuriamoci quante persone potevano averne due o con che gioia ne imballavi uno per portarlo a casa del tuo amico...
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Paolo "Ermy" Davolio - 2011-05-31 18:29:11
Sono d'accordo con te, è effettivamente impressionante! Con quelle cifre ci mancherebbe altro ^.^


Però d'altro canto sono rimasto molto impressionato, in tempi recentissimi, del senso di positività generato dal bundle di The Sight for Sore Eyes (link: http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,4157.0.html ): ok che è una situazione diversa - non si tratta di pirateria, ma di un'opera di carità in cui certi autori mettono volontariamente a disposizione le proprie opere, gratuitamente), in cui... Beh, certi autori mettono volontariamente a disposizione le proprie opere, gratuitamente, e apparentemente nessuno ci perde!


Mi riferisco in particolare al relativo commento di Baker sul suo blog, qui: http://www.lumpley.com/marginalia.php?entry=568&comment=14834, e in particolare alla frase:


The world isn't sum-zero if you're creating things.


Ci sono autori che hanno messo a disposizione tanto per questo bundle (se non ricordo male ad esempio Lehman aveva messo direttamente il pdf di Polaris), e l'hanno fatto gratuitamente, volentieri! Ovvio che stiamo parlando sempre di un'opera di carità, non di un "lo metto gratuito perché sì", però effettivamente così Lehman (sempre per stare nell'esempio) ha raggiunto col suo gioco molte più persone di prima, che magari vorranno comprare il cartaceo, e/o lo giocheranno con altre persone che ne parleranno e/o vorranno comprare il cartaceo, e il tutto fondamentalmente a costo zero per lui (il tempo materiale di spedire un pdf a Elizabeth).


Non sono favorevole alla pirateria di opere intellettuali in senso assoluto, però non posso fare a meno di pensare che nel nostro caso, quello dei gdr indie, cioè un prodotto che non ha (per ora) raggiunto la massa come la maggior parte dei media, e che è utilizzato abitualmente solo da una cerchia piuttosto ristretta (per ora, di nuovo) di appassionati dell'hobby, che peraltro spesso sono in stretti contatti anche personali con gli autori, e in cui quasi nessuno sembra voler investire molto pubblicità (l'unica che mi viene in mente è quella delle tre case italiane - pieghevoli, volantini eccetera)...


Ecco, in questo nostro molto specifico caso, a volte un pdf illegale su un qualche torrent forse può fare più bene che male.


Poi come ho scritto anche sul relativo recente thread su The Forge: ogni autore sembra avere la propria opinione in merito, e penso che sia un bene. Personalmente cercherò di formare una mia opinione ben definita solo se e quando mi dovessi ritrovare anch'io con un mio gdr indie sul mercato, cosa che di sicuro non accadrà nel breve/medio periodo, sempre che accada (anche perché può dipendere molto di prodotto in prodotto... Per esempio, prova a mettere su torrent Zombie Cinema, se ci riesci ;-D ).
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Moreno Roncucci - 2011-05-31 18:39:13
La pirateria DI SICURO fa sì che qualcuno che avrebbe comprato il tuo gioco (conoscendolo) se lo goda gratis.
La pirateria DI SICURO fa conoscere il tuo gioco a più persone.

Basta vedere queste due frasi, per me, per capire che nessuna risposta sui danno della pirateria possa prescindere dal vedere di che gioco stiamo parlando.  Perchè bisogna vedere quanto era conosciuto prima, quanto costa, etc.

D&D potrà guadagnare dalla pirateria attraverso la vendita di altri servizi (forse), ma dubito che ci guadagni sulla vendita dei manuali base: che margine di miglioramento può avere sul farsi conoscere?

Però anche per i giochi semisconosciuti non è detto che ci sia un saldo positivo: può darsi benissimo che HAI GIA' RAGGIUNTO IL TUO PUBBLICO, e la maggiore esposizione data dalla pirateria non ti aiuti minimamente. Questo vale soprattutto per i giochi con temi particolari, di nicchia, "difficili", e non abbastanza di grana grossa per il grosso pubblico.
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Paolo "Ermy" Davolio - 2011-06-01 17:06:45
Citazione
D&D potrà guadagnare dalla pirateria attraverso la vendita di altri servizi (forse), ma dubito che ci guadagni sulla vendita dei manuali base: che margine di miglioramento può avere sul farsi conoscere?

Però anche per i giochi semisconosciuti non è detto che ci sia un saldo positivo: può darsi benissimo che HAI GIA' RAGGIUNTO IL TUO PUBBLICO, e la maggiore esposizione data dalla pirateria non ti aiuti minimamente. Questo vale soprattutto per i giochi con temi particolari, di nicchia, "difficili", e non abbastanza di grana grossa per il grosso pubblico.

Infatti se noti ho sempre parlato di gdr indie, mai di gdr mainstream: D&D è un gioco "di consumo", fatto per vendere una grande mole di manuali ad una relativamente grande mole di utenti (vedi anche le decine, quando non centinaia, di supplementi...). Li sono ragionevolmente sicuro che la pirateria gli faccia dei danni economici (anche se il formato classico dei manuali di D&D 3a - non ricordo se anche di quelli dopo -, la pagina verticale su doppia colonna, è particolarmente scomodo da leggere a schermo... Ma questo non sembra fermare chi li mette su torrent).

Vero però che, effettivamente, ci sono giochi che hanno già raggiunto una fetta di appassionati relativamente consistente e che si sono fatti "un nome" (i primi a venirmi in mente sono Cani nella Vigna e Apocalypse World, giochi che hanno fatto vendite abbastanza consistenti relativamente al mercato dei gdr indie - c'era un thread su The Forge di Baker in merito...) e quindi, per questi specifici, effettivamente credo che la pirateria possa fare del male - anche se Baker dice "I don't super care" in merito alla pirateria dei suoi giochi. ;-)
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Mauro - 2011-06-01 17:13:00
Il problema del valutare il danno economico in simili casi è capire quante delle persone che lo hanno scaricato lo avrebbero altrimenti comprato: se non lo avrebbero fatto, resta la questione dell'uso senza controparte, ma non è che senza pirateria l'autore ci avrebbe guadagnato di piú.
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Rafu - 2011-06-01 21:26:29
D&D è un gioco "di consumo", fatto per vendere una grande mole di manuali ad una relativamente grande mole di utenti (vedi anche le decine, quando non centinaia, di supplementi...). Li sono ragionevolmente sicuro che la pirateria gli faccia dei danni economici (anche se il formato classico dei manuali di D&D 3a - non ricordo se anche di quelli dopo -, la pagina verticale su doppia colonna, è particolarmente scomodo da leggere a schermo... Ma questo non sembra fermare chi li mette su torrent).

Anche questo è discutibile, veramente. E non lo dico da sostenitore dell'attuale modello commerciale di D&D, bensì da suo detrattore.

Un "marchio" come D&D (perché è nel "marchio" che una azienda delle dimensioni della Hasbro traffica) è commerciabile perché esiste una "sottocultura" che lo consuma. Anche lo scambio di riproduzioni dei manuali non approvate dall'editore è parte di ciò che tiene viva tale sottocultura, e perfino in quello esiste concorrenza: per un'azienda dominatrice del mercato, com'è la Hasbro, è comunque conveniente che i cosiddetti "pirati" diffondano D&D piuttosto che altri giochi. Naturalmente, poiché una parte delle entrate della Hasbro derivano dalla vendita dei manuali (principalmente i manuali "base", che è la ragione per cui commercialmente occorrono nuove edizioni o "mezze" nuove edizioni con una certa frequenza), si ha una tensione interna per cui l'editore vuole contenere la circolazione non autorizzata al minimo, ma i loro sforzi - se strategicamente ben diretti - sono nella direzione di sopprimere la "pirateria" in generale, non di sottrarre esclusivamente i loro prodotti da quel giro (ed è questa la ragione per cui editori, case discografiche e cinematografiche tendono a collaborare su questo fronte). Fintantoché esisterà un "mercato nero" dei manuali scansionati, la Hasbro avrà una volontà di dominare anche quel mercato così come domina nelle librerie (certo, l'editore preferirebbe che tale "mercato nero" non esistesse affatto, ma le aziende sono realiste).

Il paragone che si può fare (con le dovute proporzioni, naturalmente, perché D&D non fa del male a nessuno) è con la Microsoft e Windows. La reperibilità di copie "piratate" dei sistemi operativi Windows è funzionale alla strategia di dominazione del mercato della Microsoft (azienda praticamente monopolista, se si guarda agli OS per computer non "lockati" - quello del Macintosh può essere analizzato come un mercato separato, visto che concorre simultaneamente sul piano dell'hardware). Per il consumatore esistono due scelte evidenti: acquistare "legittimamente"  Windows (pagandolo) o procurarsene per vie traverse una versione "crackata"; le numerose terze scelte, come nelle elezioni politiche, scivolano completamente fuori dallo spazio del discorso.

Per le aziende che già dominano un settore di mercato, quindi, è sempre vantaggioso (o, meglio, una strategia di preservazione del potere) monopolizzare il discorso attorno alla relativa cultura del consumo. Anche quando si parla di scaricamenti "illegali" dai torrent.
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Paolo "Ermy" Davolio - 2011-06-01 23:15:01
Piccola parentesi: per chi volesse leggere "com'è andata a finire" (o quasi) su The Forge, Ron ha da poco postato cosa intende fare.

http://www.indie-rpgs.com/forge/index.php?topic=31549.msg286448#msg286448 (http://www.indie-rpgs.com/forge/index.php?topic=31549.msg286448#msg286448)
Titolo: Re:Pirateria, Creative Commons e altre amenità connesse
Inserito da: Salkaner il Nero - 2011-06-05 10:47:30
La pirateria DI SICURO fa sì che qualcuno che avrebbe comprato il tuo gioco (conoscendolo) se lo goda gratis.
La pirateria DI SICURO fa conoscere il tuo gioco a più persone.
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Ma siccome il tempo non è una risporsa infinita... la pirateria di un gioco danneggia gli altri giochi...