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Post - Simone Redaelli

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General / Gente che gioca male...
« il: 2010-08-06 22:22:04 »
Uh!
eh eh.... comprendo bene l'amarezza e la seccatura di vedere un gioco a noi caro giudicato male sulla base di un'esperienza completamente falsata dello stesso (in questo caso per una evidente non comprensione o mala applicazione delle regole).

Tuttavia dissento con forza sull'idea espressa nel precedente post, che teorizza un collegamento diretto ed automatico tra la mancanza di un regolamento preciso ed assoluto (tale da non poter dire facilmente al primo sguardo: "è sbagliato giocare così!") e un'attività disfunzionale, fossilizzante e d'ostacolo al virtuoso miglioramento reciproco.

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General / [Horror story] Come fui estromesso da un gruppo.
« il: 2010-06-12 08:13:58 »
mi vien da dire: meno male che te ne sei andato!

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Generale / I thread sono gratis, i forum... anche.
« il: 2010-05-21 09:31:27 »
credo che se qualcuno pensi che

1) GcG abbia un clima pessimo,
2) se ne freghi degli utenti che ci abitano ma gli stiano a cuore i temi trattati,
3) abbia abbastanza esperienza per imbastire un proprio forum sull'argomento,
 
abbia tutte le motivazioni per aprire un suo nuovo forum.

però:

1) il clima può essere criticato ma può non essere così infernale da giustificare uno scisma.
2) alla gente potrebbero interessare le persone (e criticare per amore delle persone) più dei temi trattati (e di critiche volte quindi a far valere i propri diritti).
3) il singolo potrebbe non sentirsi così sicuro nell'aprire un forum suo che tratti di certi argomenti, che possano magari anche trattare di teoria.

tutto qua.
ricordiamoci che le critiche al clima, soprattutto quelle fatte dall'interno, non dovrebbero essere prese come attacchi (sintomo quindi di ostilità) ma al contrario come tentativi, dal proprio punto di vista, di migliorare QUESTA comunità.
quindi, a mio avviso, cambiare forum spesso non è la soluzione più sensata, a meno che non stiamo parlando di una cellula di appassionati che vuole costituire un altro polo per meglio diffondere il suo modo di giocare...ma non erano le premesse del topic.

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salve a tutti,
faccio un piccolo intervento semi OT per chiarire la questione che mi riguarda:

nessuno mi ha cacciato dal forum (tant'è che sono ancora qui, principalmente a tenermi informato su varie discussioni e novità interessanti).
nessuno mi ha insultato.
nessuno mi ha censurato.
(peraltro a me il termine "parpuzio" sta simpatico, ho iniziato a usarlo anche con i miei amici e sto contribuendo a diffonderlo!)

vero è che ho avuto molta difficoltà a portare avanti qui le mie discussioni (tant'è che ho smesso di farlo).
prima di tutto per il fatto che ad ogni mio post a favore di una data tesi (e non parlo solo della mia famigerata e ormai datata apologia) giungevano 20 post (talvolta un po' arroganti, talvolta un po' supponenti, sarcastici, saccenti o ripetitivi, talvolta invece pazienti e chiarificanti) contro la medesima tesi, e sinceramente faticavo a rispondere a tutti.

secondariamente perchè ho trovato l'ambiente con cui mi sono impattato un po' prevenuto e generalmente molto poco propenso a prendere in considerazione l'idea di fare un passo indietro per discutere con potenziale stimolo e ricchezza reciproca su qualcosa che si ritiene invece chiusa in partenza.    

terziariamente ammetto che parte delle difficoltà fosse derivata da equivoci e incomprensioni duvuti anche alla mia ignoranza sulle definizioni precise dei termini utilizzati (mea culpa).

il mio parere/suggerimento su tutta la questione è:
su questo forum si dicono cose molto giuste, molto consapevoli e molto "evolute" rispetto al medio panorama gidierristico italiano.
davvero, mi complimento e ringrazio per tutto quello che mi ha fatto scoprire.
per me è quindi un gran peccato che questa comunità resti invischiata in queste derive da guerra fredda (o calda che sia) con i sostenitori di "parpuzio" e che riponga parte della propria matrice d'identità nell'avversare in modo un po' settario (passatemi il termine) una maniera di passare il tempo che alla fine ben poco ha da spartire con la propria prevalente passione (il gioco coerente).

Parpuzio possiede dei difetti gravi innegabili che possono (devono!) essere tranquillamente spiegati a coloro che si affacciano per la prima volta a questi concetti. Il termine è volutamente ridicolizzante perchè si riferisce dichiaratamente ad un modo di giocare che nell'evidenza è connotato da negatività.  ...il gioco di ruolo tradizionale però può essere giocato in mille modi diversi e può anche funzionare. e magari qualcuno lo potrebbe trovare lo strumento migliore per le proprie esigenze. e discutere questo fatto è abbastanza inutile ai fini del progresso di questi bei giochi nuovi, ma ammetterlo è, per me, indice di un'umile apertura mentale che non fa mai male.
   
Simone

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sì... la mia domanda era del tutto neutra, per favore, non giungiamo come al solito ad una connotazione in termini di: "Parpuzio vs NW", e ad una necessità di rivolgersi a parpuzisti malfidenti.

continuando in modo neutro mi pare di capire che dal discorso si elevano due idee:
La prima è a livello oggettivo e dice: la maggior parte (quasi tutti?) i giochi nuovi non sono fatti per durare 100 sessioni. In effetti, comunque, nessuno ha mai provato a farlo e forse nemmeno è arrivato alla metà.
L'altra è a livello soggettivo e dice: giocare 100 sessioni ad un unico GdR non mi piacerebbe e la ritengo una cosa noiosa, assurda, che mi fa sentire stupido.

a queste si aggiunge una terza idea che, a scanso di equivoci, precisa:
dal punto di vista dello svisceramento e del godimento di un personaggio, utilizzando certi sistemi, non sono certo necessarie 100 sessioni per riuscire a gustarselo del tutto. Anzi spesso è possibile farlo con pochissime.

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volevo chiedere, per curiosità: qualcuno qui ha provato a portare avanti un'unica esperienza di gioco nuovo/coerente per 100 o più sessioni?
(parlo naturalmente di quei giochi NW che prevedono la possibilità di creare storie lunghe, come AiPS)...

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General / [Rant] Supercalifragilistichespiralidoso
« il: 2010-05-08 22:41:05 »
scusate se mi permetto ma...

Citazione
Almeno per quanto riguarda me, ci sono cose dimostrate dai fatti, e che quindi non sono passibili di opinione, soprattutto da persone che non provano, o sputano sentenze senza sapere. Ora, io mi sbatto per cercare di fargli capire, di fare come ho fatto io ai tempi, provare, esserne sbalordito, e cambiare idea (...)
La verità è che per me le chiacchiere non servono, i fatti sono che mi diverto, e tutti quelli che hanno provato mi hanno confermato la cosa.


mi domando: sono davvero così tante le persone che vengono qui su a dire, parlando per assoluti e senza cercare di capire le tue motivazioni, che i giochi a cui ti sei appassionato non siano divertenti, validi o fatti bene?

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Sotto il cofano / Dagli all'Airone - il mio punto di vista
« il: 2010-05-02 23:16:16 »
Ugh... come sempre mi imbatto nel solito problema, ovverosia che le risposte che ribattono al mio post sono troppo numerose. avrei troppe persone e troppi spunti a cui rispondere su questa questione.
facciamo così, se mi permettete l'OT, invito semplicemente chi fosse interessato ad approfondire con me la questione a contattarmi via mail e continuare in privato singolarmente.

scusate l'interruzione.

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Sotto il cofano / Dagli all'Airone - il mio punto di vista
« il: 2010-05-01 22:12:08 »
Citazione
Ma è comunque innegabile che non diciamo "I tradizionali fanno cagare. Punto." ma argomentiamo e dimostriamo con criteri OGGETTIVI le nostre convinzioni

La mia esperienza qui è un po' diversa.
Mi pare che la maggioranza degli utenti più noti e attivi sia convinta (e lo dica) che il tradizionale "faccia cagare" punto.
Certamente non viene negato che ci si possa divertire (poichè è abbastanza oggettivo) ma non viene riconosciuto nessun merito al tradizionale in sè per questo. Viene semplicemente considerato da molti un sistema obsoleto e superato senza appello, senza che gli si attribuisca un qualsiasi merito o punto favorevole specifico in cui possa essere considerato superiore a giochi NW.

Quanto alla possibilità di dialogo, quella che ho sperimentato io, almeno su certi argomenti, lasciava un po' a desiderare: i miei vari tentativi di discutere oggettivamente dei pregi del tradizionale sono sempre stati più o meno messi a tacere perchè considerata insufficiente la mia esperienza di giochi NW... e ho il sospetto che molti miei interventi siano anche stati sottovalutati o fraintesi un po' a priori. La mia impressione fu che qualsiasi argomentazione io imbastissi non venisse considerata a priori in quanto uscita da un ignorante di NW o peggio venisse considerata un attacco ai suddetti giochi.
Per il resto io, master di tradizionale, ho dovuto subire parecchi attacchi gratuiti e ironici, tacitamente accettati dalla comunità, a quello che ritengo un sistema di gioco con senz'altro gravi rischi ma anche importanti pregi; attacchi nei quali i difetti tipici di alcune degenerazioni del tradizionale sono state estese tranquillamente a tutto l'universo tradizionale o elevate a icona del modo di giocare tradizionale.

per Mauro: ero per caso io quell'utente?

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General / Ma che me ne frega del tradizionale?
« il: 2010-02-24 15:59:57 »
non si tratta di essere ipocriti o di usare paroline dolcemente menzognere. si tratta di essere, date le circostanze e dato il tema, meno coinvolti dalle proprie esperienze negative e quindi meno categorici, dato che ognuno poi si diverte come vuole.
Citazione
"La triste verità è che quello che fin'ora ti hanno venduto come Tennis in realtà è un gioco delle balle, che insulta lo stesso essere del Tennis, e rovina l'immagine di un bellissimo gioco quale è il Tennis"

questo, detto a uno che gioca a quel tennis e magari si diverte un sacco, suona come un'ingerenza ingiustificata nel proprio modo di divertirsi/realizzarsi. e anche come una presa di posizione superiore, come se chi parla conoscesse come quel tennista si diverta, perchè giochi proprio a tennis, e possedesse in definitiva la verità assoluta sulle cose.
A mio parere sarebbe meglio dire: "io ho provato il tuo tennis ma non riuscivo a divertirmi per questi tali motivi che ho riscontrato risultare negativi anche per moltissimi altri tennisti. secondo me quest'altro sport riesce meglio a soddisfare quello che uno di solito vuole dal tennis."

Citazione
"Questa bacata rappresentazione del Tennis danneggia tutto lo sport, ne sputtana l'immagine e, storicamente, l'ha fatto etichettare da tutti "una attività da deficienti" e questo ne ha pregiudicato l'interesse di molti nuovi e promettenti giocatori".

mi pare di capire che qui la gente lo senta molto questo problema dell'immagine. parpuzio c'è, che sia giocato da deficienti o meno, e di sicuro non mi pare un buon motivo combatterlo solo perchè si chiama GdR come i giochi funzionanti. se è un problema di immagine legato al nome (GdR), come discusso in altro thread, cambiamo nome ai giochi funzionanti. così da non spartirci più nulla.
se i giocatori di ruolo sono percepiti come sfigati perchè molti sfigati giocano a parpuzio, allora non definiamoci giocatori di ruolo.

Citazione
E per quale ragione io dovrei anche lontanamente preoccuparmi di quello che pensano persone talmente insicure e immature da identificare la propria dignità con quella del proprio hobby? Perché dovrei pesare le parole in considerazione di questi individui?

bhè, attenzione che è proprio un po' l'effetto che potrebbero fare molte posizioni di questo forum ad un occhio esterno: gente che non si accontenta semplicemente di giocare a qualcosa che piace loro ma che fonda la propria dignità e quella del loro hobby sulla denigrazione dell'hobby altrui. come se dovessero in qualche modo riscattarsi da un passato "sfigato". Naturalmente io ben immagino che non sia così, ma talvolta l'apparenza (dato che se ne stava parlando) può essere quella...

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General / Uso di Levity per educatori di strada
« il: 2010-02-24 11:28:42 »
no no, istituzionale! ci mancherebbe.
i ragazzi devono sapere che è un educatore sovvenzionato dal comune o dalla coopertativa xyz.
i risultati, appunto, oscillano. non sempre vengono accettati...fa parte del loro mestiere.

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General / Uso di Levity per educatori di strada
« il: 2010-02-23 19:27:20 »
è un educatore professionale che si occupa di andare a incontrare i ragazzi disagiati direttamente sulla strada, nell'informalità dei loro ritrovi, di instaurare con loro relazioni di fiducia e di portare avanti con loro degli eventuali percorsi di azione.

comunque io sono assolutamente interessato alla cosa.

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General / Master a pagamento
« il: 2010-02-04 16:41:38 »
Per Domon.
Citazione
no, altrimenti avrei detto "con risultati inferiori". lo sai bene. ho scritto a parità di risultati per sottolineare come escludessi la variabile "risultati"

se escludi un termine di paragone che senso ha accusare quel master di celodurismo? Io dico semplicemente che una delle motivazioni invece che essere pagato è la seguente: "il master reputa il suo compito difficile ma lo fa anche per trarre soddisfazione dal riuscire a superare la difficoltà con la propria abilità". per quel che riguarda il mio discorso quel master potrebbe anche pensare che sia l'unica via per raggiungere quei risultati".
Tu invece stai probabilmente presupponendo che egli sappia e creda che esistono modi per fare lo stesso (o meglio) con minore sforzo e si impunti nel voler faticare di più per "celodurismo".
Comunque sia...se la tua intenzione era quella di aggiungere un caso al nostro schema direi che il "celodurismo" possa semplicemente essere un sottoinsieme del caso da me evidenziato.

Citazione
e quindi il fatto che succeda in tanti altri ambiti non significa che sia "buono".

non credo che si stesse parlando di bontà.
in linea con quello che fa giustamente notare Paolo, preciso che l'aspetto morale di questa questione era avulso dal mio discorso. io ho aggiunto due motivazioni che mi preva non fossero state incluse nella casistica di Paolo. le trovo legittime nel senso che le trovo logiche e comprensibili. che poi siano "buone" o "cattive" è un altro discorso.

se vogliamo parlarne possiamo farlo naturalmente. anche perchè personalmente temo di non essere d'accordo con te sull'equazione "debolezza/rifugio (contestualizzati al discorso) = male".

Citazione
per scrivere un romanzo ci vogliono le stesse (più qualche dote letteraria). è nel condurre che si aggiungono davvero doti diverse, ma usciamo dall'ambito della preparazione.

non sono assolutamente d'accordo.

Citazione
1 - rispetto a una campagna di 3 anni, i 6-7 mesi che si passano a scrivere un romanzo sono poca roba
2 - non sai molto di editoria commerciale, eh? della forma se ne occupano i curatori.
3 - ovvero?

1) però consideriamo che stiamo sempre parlando di un caso in cui al master non piace preparare un'avventura tecnicamente e che cerca gratificazione solo nella presentazione della sua storia. quindi sotto analisi è la scrittura dell'avventura rispetto alla scrittura del romanzo. il tempo del gioco e quello della lettura non sono pertinenti al problema "lo faccio anche se è faticoso"
2) uh... cioè se devo scrivere un romanzo io posso scriverlo in qualche maniera e poi sono dei terzi che lo mettono giù con uno stile decente?
3) ovvero un'avventura di un GdR prevede che il contenuto della storia sia in un certo senso "aperto", può prevedere scelte o bivi o azioni in sospeso, l'ordine di ciò che succede potrebbe non essere fisso, si lascia lo spazio a possibili eventualità impreviste e a possibili previsioni, le battute dei protagonisti non sono presenti, le relazioni tra protagonisti sono spesso tralasciate, molte descrizioni ed emozioni non sono presenti. gli ambienti sono spiegati ma spesso non sono resi, così come le azioni dei personaggi.
Inoltre la storia di un romanzo ha maggiormente il problema di doversi confrontare con il concetto di originalità. l'avventura di un GdR molto meno. il suo valore infatti si basa anche sul fatto che possibilmente verrà giocata e non semplicemente letta. quello che leggendo o vedendo in un film potrebbe apparire banale, giocarlo in prima persona potrebbe benissimo avere un tutt'altro valore. e questa cosa connota la forma letteraria peculiare dell'avventura di GdR.
Insomma un'avventura narrativa GdR tradizionale (anche senza le parti tecniche ma solo appunto come viene "pensata la storia") e un romanzo ispirato alla stessa sono proprio due format artistici diversi.

Citazione
è una questione di vocazione? allora ti dirò che anche fare il master intrattenitore spesso non è la vocazione dei master tradizionali, ma ci rimangono incastrati lo stesso per abitudine e frustrazioni.

per me questo esula dal nostro discorso.

Citazione
certo, lasciamolo stabilire a loro. molto meglio una giura composta da 5 amici, se uno ha paura dei commenti negativi.

continuo a non essere d'accordo con questo tuo a rifiuto a considerare la figura del romanziere e quella dell'ideatore di avventure come due degne figure artistiche distinte.

Per Moreno:
secondo me sbagli il punto di vista.
tu sta riportando il caso di una schema ad un caso specifico dando anche tu un giudizio funzionale.
io dico che secondo me esiste chi continua a fare il master anche se non si diverte nella preparazione tecnica dell'avventura (PNG, CD, regole, schede, gradi di sfida, ricompense)
per la gratificazione che gli deriva dal proporre una sua storia agli altri.
la storia non va come se l'era immaginata? non lo so: dipende da come se l'era immaginata. dipende da quanto spazio aveva lasciato alle imprevedibili mosse dei personaggi, dipende da quanto erano precise le sue aspettative su dei punti specifici. dipende da quanto accetta di essere il coautore della storia o al contrario da quanto forza le cose per far sì che venga comunque la sua storia.
che funzioni o meno non è ambito di discussione mi pare.

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General / Master a pagamento
« il: 2010-02-04 12:52:04 »
mmm...
Citazione
ovvero, il tanto negato "celodurismo"?

...può essere, se vogliamo chiamarlo così...
Citazione
si gioca nel modo più difficile che esista perchè a parità di risultati si può dire di essere stato in grado di sopportare più fatica e superare più difficoltà?

"a parità di risultati"? rispetto a cosa?
stai per caso spostando il discorso verso un confronto tra parpuzio e i new wave?

Citazione
ed in tutti questi ambiti è segno di insicurezza e "rifugio"

uh....davvero? Ah...se lo dici tu...e quindi?

Citazione
in questo caso, non esito a dire che stanno sprecando il loro talento in un'attività triviale, quando potrebbero metterlo a frutto in un romanzo, mettersi alla prova e magari diventare famosi.
oppure, più probabilmente, accorgersi che non sono così bravi e che devono migliorare, una cosa molto fastidiosa che spinge a restare sul gdr e non mettersi alla prova

mi pare di aver capito che la tua tesi sia che non vi sono ragioni valide e degne per fare il master nel tradizionale se non c'è il divertimento tecnico nel preparare le avventure... giusto?

ad ogni modo controbatto la tua affermazione.
L'attività non mi pare triviale.
Per scrivere un romanzo occorrono qualità diverse di quelle che servono per preparare una storia in un GdR.
Come qualcuno qui faceva notare il master non è un romanziere. Per scrivere un romanzo degno serve possedere un certo stile di scrittura narrativa che non è affatto automatico e che potrebbe non essere affatto fra le doti del master.
Mettersi alla prova con un romanzo degno richiede suppongo tempi assai più lunghi, grande attenzione alla forma e un attenzione diversa al contenuto.
Mettersi alla prova con un romanzo è un lavoro soprattutto solitario e non prevede molta relazione diretta e immediata con i fruitori della propria storia quanto invece si può fare con lo strumento del GdR.
Infine, diventare famosi e fare delle proprie storie il proprio mestiere di vita potrebbe non essere la vocazione del master in questione.

Insomma: il fatto che uno sia bravo a creare storie sotto forma di avventure di GdR non è affatto sintomo che costui sia bravo anche a scrivere romanzi o che abbia interesse nel farlo. in effetti le considero due tipi di produzioni artistiche piuttosto differenti. e anche due vocazioni differenti.
Citazione
oppure, più probabilmente, accorgersi che non sono così bravi e che devono migliorare,

non sono così bravi a fare cosa? a scrivere romanzi? probabile. a inventare storie per avventure? questo lasciamolo stabilire dagli eventuali giocatori di tali storie.

30
General / Master a pagamento
« il: 2010-02-04 12:22:02 »
non saprei... il caso 1 lo avevo interpretato più come un: "continuo a fare sta roba anche controvoglia pur di vedere miei amici e farci insieme qualcosa"...
il mio era invece più un caso di "gratificazione professionale" ovvero: "faccio questa cosa perchè è difficile ma stimolante e mi riesce bene".

Citazione
inolre quei 3 casi elencati da paolo sono effettivi se e solamente se, un giorno, preparare le avventure smettesse di divertirti (presupponendo che non si vuole cambiare gioco)...

sì, questo l'avevo capito.
anche il mio caso può essere effettivo in una situazione del genere.

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