Autore Topic: Master a pagamento  (Letto 14955 volte)

Master a pagamento
« Risposta #75 il: 2010-02-04 11:59:01 »
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[cite]Autore: il mietitore[/cite]o costruire avventure lo trovo divertente, ed è anche per questo che mi piace masterare. Se mi faccio pure pagare... mah, figata, però sarebbe solamente un prendere per il culo gli altri.

Infatti, perfetto.
E se, un giorno, preparare le avventure smettesse di divertirti (presupponendo che non si vuole cambiare gioco)?
O semplicemente smetti, oppure ti "fai bastare" (in senso lato) un altro tipo di gratificazione: (1) per esempio la gratificazione di tipo sociale ("Lo faccio perchè ci sono i miei amici e voglio stare in compagnia, nonostante non mi diverta"), (2) la gratificazione legata al controllo ("Lo faccio perchè mi piace avere controllo sul divertimento e sul gioco degli altri", questa nella mia esperienza è la più difficile da fare ammettere) oppure (3) la gratificazione di tipo economico: ti fai pagare, appunto.

Questo a prescindere dalle discussioni "morali" sui vari punti, che in questo luogo preferirei evitare. Stavo soltanto elencando le possibilità, rimanderei ad un altro topic le spiegazioni sulle possibili alternative e soluzioni a questo "stallo del master".

Nella mia esperienza, ho visto più spesso la (1) o la (2). Ma anche la (3), in effetti è... "Logica", come soluzione. La capisco, anche se non la condivido (anzi, la trovo proprio alienante, come situazione interna ad un gruppo di amici... Ma tant'è).
Rinominato "Ermenegildo" vox populi, in seguito al censimento dei Paoli.

Emanuele Borio

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Master a pagamento
« Risposta #76 il: 2010-02-04 12:14:37 »
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E se, un giorno, preparare le avventure smettesse di divertirti (presupponendo che non si vuole cambiare gioco)?
O semplicemente smetti, oppure ti "fai bastare" (in senso lato) un altro tipo di gratificazione: (1) per esempio la gratificazione di tipo sociale ("Lo faccio perchè ci sono i miei amici e voglio stare in compagnia, nonostante non mi diverta"), (2) la gratificazione legata al controllo ("Lo faccio perchè mi piace avere controllo sul divertimento e sul gioco degli altri", questa nella mia esperienza è la più difficile da fare ammettere) oppure (3) la gratificazione di tipo economico: ti fai pagare, appunto.


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Master a pagamento
« Risposta #77 il: 2010-02-04 12:25:50 »
dimentichi la gratificazione dovuta allo svolgere con successo un lavoro tutt'altro che facile grazie propria esperienza e abilità.
il lavoro del Master può risultare faticoso e a tratti nemmeno "divertente" in sé...ma se ti riesce proprio bene e vedi la soddisfazione degli altri in seguito ai tuoi sforzi...bhè, direi che anche questa è una gratificazione legittima. Accade in moltissimi altri ambiti.

infine per master particolarmente creativi potrebbe esistere una gratificazione di tipo artistico. preparare una propria bella storia da presentare ai propri amici potrebbe costituire di per sè una gratificazione bastevole a ripagare la fatica del doverla codificare in un'avventura.

poi non saprei...personalmente preparare le avventure per i miei amici generalmente mi piace, quindi non ho il problema di dover trovare in modo drastico altre gratificazioni.

per quanto riguarda il farsi pagare... in effetti è un'idea un po' strana e di primo acchito "deviata" e "corrotta" se pensiamo ad un gruppo di amici che si incontra per divertirsi insieme, dove ci si immagina quindi che tutto debba avvenire nella gratuità.
Ma in contesti diversi dal gruppo amicale potrebbe starci benissimo.
« Ultima modifica: 2010-02-04 12:28:37 da Umile SIRE »

Matteo Suppo

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« Risposta #78 il: 2010-02-04 12:38:51 »
Comunque ci son lavori più remunerativi xD
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Francesco Berni

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Master a pagamento
« Risposta #79 il: 2010-02-04 12:59:21 »
Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]imentichi la gratificazione dovuta allo svolgere con successo un lavoro tutt'altro che facile grazie propria esperienza e abilità.
il lavoro del Master può risultare faticoso e a tratti nemmeno "divertente" in sé...ma se ti riesce proprio bene e vedi la soddisfazione degli altri in seguito ai tuoi sforzi...bhè, direi che anche questa è una gratificazione legittima.

questo rientra benissimo nel caso 1

Citazione
[cite]Autore: Paolo Davolio[/cite]O semplicemente smetti, oppure ti "fai bastare" (in senso lato) un altro tipo di gratificazione: (1) per esempio la gratificazione di tipo sociale ("Lo faccio perchè ci sono i miei amici e voglio stare in compagnia, nonostante non mi diverta"), (

inolre quei 3 casi elencati da paolo sono effettivi se e solamente su:
Citazione
[cite]Autore: Paolo Davolio[/cite]E se, un giorno, preparare le avventure smettesse di divertirti (presupponendo che non si vuole cambiare gioco)?
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Master a pagamento
« Risposta #80 il: 2010-02-04 13:22:02 »
non saprei... il caso 1 lo avevo interpretato più come un: "continuo a fare sta roba anche controvoglia pur di vedere miei amici e farci insieme qualcosa"...
il mio era invece più un caso di "gratificazione professionale" ovvero: "faccio questa cosa perchè è difficile ma stimolante e mi riesce bene".

Citazione
inolre quei 3 casi elencati da paolo sono effettivi se e solamente se, un giorno, preparare le avventure smettesse di divertirti (presupponendo che non si vuole cambiare gioco)...

sì, questo l'avevo capito.
anche il mio caso può essere effettivo in una situazione del genere.
« Ultima modifica: 2010-02-04 13:22:46 da Umile SIRE »

Niccolò

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« Risposta #81 il: 2010-02-04 13:22:46 »
Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]dimentichi la gratificazione dovuta allo svolgere con successo un lavoro tutt'altro che facile grazie propria esperienza e abilità.


ovvero, il tanto negato "celodurismo"?

si gioca nel modo più difficile che esista perchè a parità di risultati si può dire di essere stato in grado di sopportare più fatica e superare più difficoltà?
un vero GM gamista!

Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]Accade in moltissimi altri ambiti.


ed in tutti questi ambiti è segno di insicurezza e "rifugio"

Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]infine per master particolarmente creativi potrebbe esistere una gratificazione di tipo artistico. preparare una propria bella storia da presentare ai propri amici potrebbe costituire di per sè una gratificazione bastevole a ripagare la fatica del doverla codificare in un'avventura.


in questo caso, non esito a dire che stanno sprecando il loro talento in un'attività triviale, quando potrebbero metterlo a frutto in un romanzo, mettersi alla prova e magari diventare famosi. oppure, più probabilmente, accorgersi che non sono così bravi e che devono migliorare, una cosa molto fastidiosa che spinge a restare sul gdr e non mettersi alla prova.

Master a pagamento
« Risposta #82 il: 2010-02-04 13:52:04 »
mmm...
Citazione
ovvero, il tanto negato "celodurismo"?

...può essere, se vogliamo chiamarlo così...
Citazione
si gioca nel modo più difficile che esista perchè a parità di risultati si può dire di essere stato in grado di sopportare più fatica e superare più difficoltà?

"a parità di risultati"? rispetto a cosa?
stai per caso spostando il discorso verso un confronto tra parpuzio e i new wave?

Citazione
ed in tutti questi ambiti è segno di insicurezza e "rifugio"

uh....davvero? Ah...se lo dici tu...e quindi?

Citazione
in questo caso, non esito a dire che stanno sprecando il loro talento in un'attività triviale, quando potrebbero metterlo a frutto in un romanzo, mettersi alla prova e magari diventare famosi.
oppure, più probabilmente, accorgersi che non sono così bravi e che devono migliorare, una cosa molto fastidiosa che spinge a restare sul gdr e non mettersi alla prova

mi pare di aver capito che la tua tesi sia che non vi sono ragioni valide e degne per fare il master nel tradizionale se non c'è il divertimento tecnico nel preparare le avventure... giusto?

ad ogni modo controbatto la tua affermazione.
L'attività non mi pare triviale.
Per scrivere un romanzo occorrono qualità diverse di quelle che servono per preparare una storia in un GdR.
Come qualcuno qui faceva notare il master non è un romanziere. Per scrivere un romanzo degno serve possedere un certo stile di scrittura narrativa che non è affatto automatico e che potrebbe non essere affatto fra le doti del master.
Mettersi alla prova con un romanzo degno richiede suppongo tempi assai più lunghi, grande attenzione alla forma e un attenzione diversa al contenuto.
Mettersi alla prova con un romanzo è un lavoro soprattutto solitario e non prevede molta relazione diretta e immediata con i fruitori della propria storia quanto invece si può fare con lo strumento del GdR.
Infine, diventare famosi e fare delle proprie storie il proprio mestiere di vita potrebbe non essere la vocazione del master in questione.

Insomma: il fatto che uno sia bravo a creare storie sotto forma di avventure di GdR non è affatto sintomo che costui sia bravo anche a scrivere romanzi o che abbia interesse nel farlo. in effetti le considero due tipi di produzioni artistiche piuttosto differenti. e anche due vocazioni differenti.
Citazione
oppure, più probabilmente, accorgersi che non sono così bravi e che devono migliorare,

non sono così bravi a fare cosa? a scrivere romanzi? probabile. a inventare storie per avventure? questo lasciamolo stabilire dagli eventuali giocatori di tali storie.
« Ultima modifica: 2010-02-04 14:06:37 da Umile SIRE »

Niccolò

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« Risposta #83 il: 2010-02-04 14:54:27 »
Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]"a parità di risultati"? rispetto a cosa?
stai per caso spostando il discorso verso un confronto tra parpuzio e i new wave?


no, altrimenti avrei detto "con risultati inferiori". lo sai bene. ho scritto a parità di risultati per sottolineare come escludessi la variabile "risultati"

Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]uh....davvero? Ah...se lo dici tu...e quindi?


e quindi il fatto che succeda in tanti altri ambiti non significa che sia "buono". ma se è come dico io o diversamente, solo l'introspezione onesta del singolo per rivelarlo. ho solo messo sotto i riflettori un'ipotesi che non era ancora stata espressa.

Citazione
mi pare di aver capito che la tua tesi sia che non vi sono ragioni valide e degne per fare il master nel tradizionale se non c'è il divertimento tecnico nel preparare le avventure... giusto?
ci sono delle ragioni al di fuori di quella "tecnica", ma generalmente puntano in direzioni "pericolose". se si vuole analizzarle appieno, bisogna anche fare i conti con queste motivazioni, perchè sono quasi sempre auto-elusive. ma vabbè, io sono un freudiano e credo che praticamente TUTTO quello che diciamo su noi stessi sia parte della nostra maschera.

Citazione
Per scrivere un romanzo occorrono qualità diverse di quelle che servono per preparare una storia in un GdR.
Come qualcuno qui faceva notare il master non è un romanziere. Per scrivere un romanzo degno serve possedere un certo stile di scrittura narrativa che non è affatto automatico e che potrebbe non essere affatto fra le doti del master.


per scrivere un romanzo ci vogliono le stesse (più qualche dote letteraria). è nel condurre che si aggiungono davvero doti diverse, ma usciamo dall'ambito della preparazione.



Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]Mettersi alla prova con un romanzo degno richiede suppongo tempi assai più lunghi(1), grande attenzione alla forma(2) e un attenzione diversa al contenuto.(3)


1 - rispetto a una campagna di 3 anni, i 6-7 mesi che si passano a scrivere un romanzo sono poca roba
2 - non sai molto di editoria commerciale, eh? della forma se ne occupano i curatori.
3 - ovvero?

Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]Infine, diventare famosi e fare delle proprie storie il proprio mestiere di vita potrebbe non essere la vocazione del master in questione.


è una questione di vocazione? allora ti dirò che anche fare il master intrattenitore spesso non è la vocazione dei master tradizionali, ma ci rimangono incastrati lo stesso per abitudine e frustrazioni.

Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]non sono così bravi a fare cosa? a scrivere romanzi? probabile. a inventare storie per avventure? questo lasciamolo stabilire dagli eventuali giocatori di tali storie.


certo, lasciamolo stabilire a loro. molto meglio una giura composta da 5 amici, se uno ha paura dei commenti negativi.

Matteo Suppo

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« Risposta #84 il: 2010-02-04 15:00:00 »
Personalmente preferisco che la gente faccia campagne per gli amici piuttosto che intasare ulteriormente il mercato con libri spazzatura. ^^
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Master a pagamento
« Risposta #85 il: 2010-02-04 15:16:33 »
Ecco perchè avevo scritto che intendevo solo esporre un elenco di casistiche, senza giudizi di qualità ne proposte di soluzioni: perchè così, inevitabilmente, si va OFF TOPIC.

Io volevo soltanto "posizionare" la gratificazione economica all'interno di un contesto più ampio legato alla mia esperienza, e guarda un po' cosa mi ritrovo...

Sto aprendo un'altra discussione per le gratificazioni dell'essere master. Credo sia meglio continuare li, per evitare ulteriori derive.
Rinominato "Ermenegildo" vox populi, in seguito al censimento dei Paoli.

Mauro

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« Risposta #86 il: 2010-02-04 16:03:04 »
Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite]2 - non sai molto di editoria commerciale, eh? della forma se ne occupano i curatori

Quando va bene; altrimenti, della forma se ne fregano un po' tutti, curatori compresi.

Moreno Roncucci

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« Risposta #87 il: 2010-02-04 16:17:26 »
Citazione
[cite]Autore: triex[/cite]Personalmente preferisco che la gente faccia campagne per gli amici piuttosto che intasare ulteriormente il mercato con libri spazzatura. ^^


Applausi!  :-)

Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]infine per master particolarmente creativi potrebbe esistere una gratificazione di tipo artistico. preparare una propria bella storia da presentare ai propri amici potrebbe costituire di per sè una gratificazione bastevole a ripagare la fatica del doverla codificare in un'avventura.


Per questa via si va nel pianto e nello stridore di denti.  Non accadrà MAI che, in gioco, la "storia" sia così bella come te la sei immaginata: i giocatori non diranno la cosa giusta al momento giusto, e invece di seguire con continuità la tua traccia, dovrai sembra andare a rincorrerli e riportarli in carreggiata con tecniche illusionistiche. D'altronde loro ci metteranno pochissimo del loro, visto che vedono che è inutile. Alla fine di tutta questa fatica invece di avere applausi ammirati avrai se va bene qualche "sì, carina..." (a meno che non capiscano che i finti applausi sono necessari per farti continuare a fare quella fatica, ovvio). Tu ti convincerai di avere dei giocatori incapaci che ti rovinano le storie, loro si convinceranno di avere un GM che non è bravo a fare le storie. Perchè entrambi "sapete" (ve l'ha detto IL MANUALE) che un bravo GM non ha questi problemi, e i bravi giocatori non hanno di questi problemi, e quindi i problemi sono causati (per te) dai giocatori e (per loro) da te.

E' una bomba ad orologeria che ticchetta fino alla dissoluzione del gruppo. Che può anche non essere violenta con liti o cose simili: se ne vanno, prima uno e poi l'altro, per impegni vari, familiari, di tempo, etc, difficile che qualcuno dica che non si diverte (n questa cultura malata, significa dirti in faccia "non sei bravo", è un insulto personale). Se ti va bene trovi continuamente altri, non ancora smagati, con cui sostituirli. Ma chissà perchè, anche fra questi nuovi, di giocatori "veramente bravi", di quelli che rendono le storie belle come te le immagini mentre le crei, non ce n'è mai nessuno...
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Mattia Bulgarelli

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« Risposta #88 il: 2010-02-04 16:37:26 »
Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite][p]ovvero, il tanto negato "celodurismo"?[/p][p]si gioca nel modo più difficile che esista perchè a parità di risultati si può dire di essere stato in grado di sopportare più fatica e superare più difficoltà?[/p]

Questo è quello che si vede più facilmente nei forum.
IO sono bravo, IO so far funzionare il gioco, il GdR è per pochi eletti come me, mica per le masse ignoranti, ecc. ecc. >__<

Poi, oh, in TV una volta ho visto un tizio che ha battuto il record mondiale (per l'altezza) di salto dal trampolino sul materassino gonfiabile.
Intervistato, fa: "dedico questo record a mio padre, che è morto tentandolo (...) io ci ho rimesso un rene in allenamento" ecc. ecc.

Io ho pensato: BRAVO EBETE. -__-
« Ultima modifica: 2010-02-04 16:40:21 da Korin Duval »
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

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« Risposta #89 il: 2010-02-04 17:41:38 »
Per Domon.
Citazione
no, altrimenti avrei detto "con risultati inferiori". lo sai bene. ho scritto a parità di risultati per sottolineare come escludessi la variabile "risultati"

se escludi un termine di paragone che senso ha accusare quel master di celodurismo? Io dico semplicemente che una delle motivazioni invece che essere pagato è la seguente: "il master reputa il suo compito difficile ma lo fa anche per trarre soddisfazione dal riuscire a superare la difficoltà con la propria abilità". per quel che riguarda il mio discorso quel master potrebbe anche pensare che sia l'unica via per raggiungere quei risultati".
Tu invece stai probabilmente presupponendo che egli sappia e creda che esistono modi per fare lo stesso (o meglio) con minore sforzo e si impunti nel voler faticare di più per "celodurismo".
Comunque sia...se la tua intenzione era quella di aggiungere un caso al nostro schema direi che il "celodurismo" possa semplicemente essere un sottoinsieme del caso da me evidenziato.

Citazione
e quindi il fatto che succeda in tanti altri ambiti non significa che sia "buono".

non credo che si stesse parlando di bontà.
in linea con quello che fa giustamente notare Paolo, preciso che l'aspetto morale di questa questione era avulso dal mio discorso. io ho aggiunto due motivazioni che mi preva non fossero state incluse nella casistica di Paolo. le trovo legittime nel senso che le trovo logiche e comprensibili. che poi siano "buone" o "cattive" è un altro discorso.

se vogliamo parlarne possiamo farlo naturalmente. anche perchè personalmente temo di non essere d'accordo con te sull'equazione "debolezza/rifugio (contestualizzati al discorso) = male".

Citazione
per scrivere un romanzo ci vogliono le stesse (più qualche dote letteraria). è nel condurre che si aggiungono davvero doti diverse, ma usciamo dall'ambito della preparazione.

non sono assolutamente d'accordo.

Citazione
1 - rispetto a una campagna di 3 anni, i 6-7 mesi che si passano a scrivere un romanzo sono poca roba
2 - non sai molto di editoria commerciale, eh? della forma se ne occupano i curatori.
3 - ovvero?

1) però consideriamo che stiamo sempre parlando di un caso in cui al master non piace preparare un'avventura tecnicamente e che cerca gratificazione solo nella presentazione della sua storia. quindi sotto analisi è la scrittura dell'avventura rispetto alla scrittura del romanzo. il tempo del gioco e quello della lettura non sono pertinenti al problema "lo faccio anche se è faticoso"
2) uh... cioè se devo scrivere un romanzo io posso scriverlo in qualche maniera e poi sono dei terzi che lo mettono giù con uno stile decente?
3) ovvero un'avventura di un GdR prevede che il contenuto della storia sia in un certo senso "aperto", può prevedere scelte o bivi o azioni in sospeso, l'ordine di ciò che succede potrebbe non essere fisso, si lascia lo spazio a possibili eventualità impreviste e a possibili previsioni, le battute dei protagonisti non sono presenti, le relazioni tra protagonisti sono spesso tralasciate, molte descrizioni ed emozioni non sono presenti. gli ambienti sono spiegati ma spesso non sono resi, così come le azioni dei personaggi.
Inoltre la storia di un romanzo ha maggiormente il problema di doversi confrontare con il concetto di originalità. l'avventura di un GdR molto meno. il suo valore infatti si basa anche sul fatto che possibilmente verrà giocata e non semplicemente letta. quello che leggendo o vedendo in un film potrebbe apparire banale, giocarlo in prima persona potrebbe benissimo avere un tutt'altro valore. e questa cosa connota la forma letteraria peculiare dell'avventura di GdR.
Insomma un'avventura narrativa GdR tradizionale (anche senza le parti tecniche ma solo appunto come viene "pensata la storia") e un romanzo ispirato alla stessa sono proprio due format artistici diversi.

Citazione
è una questione di vocazione? allora ti dirò che anche fare il master intrattenitore spesso non è la vocazione dei master tradizionali, ma ci rimangono incastrati lo stesso per abitudine e frustrazioni.

per me questo esula dal nostro discorso.

Citazione
certo, lasciamolo stabilire a loro. molto meglio una giura composta da 5 amici, se uno ha paura dei commenti negativi.

continuo a non essere d'accordo con questo tuo a rifiuto a considerare la figura del romanziere e quella dell'ideatore di avventure come due degne figure artistiche distinte.

Per Moreno:
secondo me sbagli il punto di vista.
tu sta riportando il caso di una schema ad un caso specifico dando anche tu un giudizio funzionale.
io dico che secondo me esiste chi continua a fare il master anche se non si diverte nella preparazione tecnica dell'avventura (PNG, CD, regole, schede, gradi di sfida, ricompense)
per la gratificazione che gli deriva dal proporre una sua storia agli altri.
la storia non va come se l'era immaginata? non lo so: dipende da come se l'era immaginata. dipende da quanto spazio aveva lasciato alle imprevedibili mosse dei personaggi, dipende da quanto erano precise le sue aspettative su dei punti specifici. dipende da quanto accetta di essere il coautore della storia o al contrario da quanto forza le cose per far sì che venga comunque la sua storia.
che funzioni o meno non è ambito di discussione mi pare.
« Ultima modifica: 2010-02-04 17:53:33 da Umile SIRE »

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