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Post - Danilo Moretti

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Segnalazioni e News / Re:DUNGEON WORLD - Edizione Italiana
« il: 2013-10-29 07:51:34 »
è arrivato... anche se forse si poteva aspettare dopo Lucca e rifinirlo un po'.

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Segnalazioni e News / Re:Re:Gioco dell'anno
« il: 2013-10-28 07:54:33 »
Ragazzi, sul fatto che un premio sulla qualità e l'innovazione nel GdR in Italia ci possa stare siamo d'accordo tutti, che il BoS (a oggi) non sia quel premio, anche.

Poi fermiamoci qui.

Perché se la discussione poi passa sulla questione dell'ininfluenza di D&D nelle meccaniche di diffusione generali (anche solo in Italia) del GdR ho già letto (in più riprese) un sacco di fiction, pessima fiction.

Fate le cose che sapete fare meglio, giocate, fate giocare i giochi più belli che avete scoperto (e che scoprirete), trasmettete tutta la sincera passione che nutrite per l'hobby, sostenete i progetti anche più azzardati, fate emergere le gemme nascoste, ma vi prego, non lanciatevi in dietrologie e non fabbricate "nemici" che vi tengano uniti. Non vi riesce bene e non vi fa bene.

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quanta carne al fuoco :)

Precisazione: io ho problemi con BoS dal 2009 (dopo la mia esperienza illuminante con Super! - gioco in licenza) se avete tempo e voglia leggete qui tutti i perchécosa scrissi in tempi non sospetti).

E infatti non vi partecipai nel 2010 con Fenomena (autoprodotto sotto Inspired Device) e non vi ho partecipato con Super Adventures quest'anno, tra l'altro di quest'ultimo l'editore (Wildboar) mi ha chiesto se volevo farlo partecipare al PdA, e sono io ad aver detto "no grazie".

Se poi non partecipare a un premio al quale non si riconosce merito o utilità diventa lesa maestà nei confronti dell'istituzione lucchese, della giuria e/o una mossa meschina nei confronti di chi invece ha partecipato (e questo tema è sorto più volte in varie discussioni sul web) francamente...

Sulle dinamiche commerciali: ragazzi se mescoliamo cuore e portafoglio facciamo solo casino. Yu-Gi-Ho spopola nei negozi da anni, come CCG non ha lo "spessore" di Magic o di altri titoli ma per una serie di motivi tira e molto. Un negoziante che ha a cuore il design se punta su un titolo di maggior spessore ma meno seguito a discapito di Yu è un "fine discernitore" ma un pessimo commerciante e perde vendite. Se tra un anno YU smette di essere il "gioco" un commerciante valido sa che ci sarà un altro titolo di punta e il suo skill sta nello scovarlo, non nello spingere il gioco che lui reputa migliore a prescindere dalle richieste di mercato. Io non esprimo valutazioni di merito o filosofiche ma prendo atto che il ruolo di un commerciante è altra cosa da quello del divulgatore di qualità o da quello dell'editore. Ignoriamo questo e non esiste discussione perché tutto e il contrario di tutto hanno uguale valore. Quando uscirà in italiano D&D Next a prescindere dalla sua qualità in fatto di design sarà comunque un titolo su cui qualsiasi negoziante punterà alla cieca... E chi non lo farà per "fine discernimento" sarà un cretino, colto, ma cretino. Anche perché la presenza di un titolo di punta forte in negozio, che con le sue disdicevoli "dinamiche di dipendenza all'acquisto" ha un paio di effetti collaterali che portano vantaggio a tutto il settore, anche agli indie un po' più malmessi in fatto di comunicazione pubblicitaria, il cliente ritorna e ritornando per il suo D&D si espone anche a titoli diversi che nel frattempo sono usciti in sordina... Ed è qui che il negoziante scaltro entra in gioco perché percepisce che i gusti del suo cliente possono essere cambiati (meno tempo, meno voglia, meno soldi) e può indirizzarlo verso titoli  meno blasonati (e di qualità) che magari lo stimolano ad esplorare nuovi approcci o tematiche e cmq lo fanno rimanere nell'ambiente.   

Fatto bene/fatto male: anche qui si mescola pane con fiori, il fatto bene da un punto di vista commerciale non necessariamente coincide con il fatto bene dal punto di vista del design e oltretutto il "valore" percepito di un singolo titolo è mooolto soggettivo, quindi, anche in questo caso se non si stabiliscono dei parametri chiari e univoci (magari discutibili o "esclusivi") inevitabilmente di sguazza nel relativismo, "é fatto bene perché scritto da PippoPappo" o "è fatto bene perché è un manuale a colori" hanno lo stesso valore.

Sui giochi fatti per appassionati e collezionisti: e qui le dolenti note, se siamo sinceramente e coerentemente interessati alla divulgazione dell'hobby "collezionista" e "appassionato" non dovrebbero essere più target di riferimento per un editore perché sono nicchie interne all'ambiente già consolidato. Edizioni extralusso (ed extracare) che coccolano gli appassionati (vedi "fini discernitori") non sono funzionali ad attirare nuovi giocatori. Se psi*run in scatola è venduto a 34 euro sarà una manna per gli appasionati (abituati alla versione originale più scrausa e disposti a comprare una seconda volta lo stesso gioco) ma sullo scaffale di un negozio (da solo e senza qualcuno che ne tessa le lodi) competerà automaticamente con altri giochi in scatola di quella fascia di prezzo, e se la componentistica non è allo stesso livello, Psi*run "perde" il confronto (e la vendita) e così fallisce nel suo intento di aprire il mercato (intento che probabilmente non ha nemmeno, ma non sono io ad aver tirato dentro il titolo in questione nella discussione :-) poi può essere il gioco dal design più raffinato, ma la percezione di questo valore di "gioco bello" come dicevo e soggettiva e comunque per chi non lo cerca (in quanto già informato a priori - e quindi "fine discernitore") viene assai dopo.

Questa è una community di appassionati e quindi è normale che il sentimento riguardo il bene dell'hobby sia influenzato da una certa visione a discapito delle altre (ed è ok), ma occhio a non considerare l'ottica "deformata" dell'appassionato come il criterio univoco di approccio a qualsiasi questione.

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Segnalazioni e News / Re:Gioco dell'anno
« il: 2013-10-24 07:27:32 »
scusate ma davvero non capisco, da una parte ci sono discorsi di un nuovo sistema commerciale alternativo a sostituzione del diavolo, dall'altra lo stesso ambiente che ne tesse le lodi contiene editori (autoproduttori ecc - me compreso) che continuano a battere (sopratutto) strade tradizionali (distribuzione nel "ghetto" dei negozi specializzati, concorrendo a premi farlocchi, presenziando alle con ecc).

Capisco e rispetto che filosofie alternative e desiderata personali siano importanti e che ognuno vorrebbe il meglio per l'hobby (no, su questo dei dubbi inizio ad averli, ma vabbé), ma al lato pratico e tangibile a quali sono i risultati in Italia (diciamo dal 2008 a oggi) di questo metodo nuovo?
Perché qualcuno lo starà seguendo vero?
No davvero, perché ogni volta che esce fuori questo discorso poi di dati veri se ne vede sempre pochi (in compenso tutti a tirare fuori il vangelo dei carretti bombardati).

Nemmeno a me personalmente piace dover mescolare l'aspetto bassamente commerciale a quello creativo, ma una cosa che ho imparato dai tempi di Rune (e si parla di più di 20 anni fa) è che se il mio gioco/rivista/prodotto non ha visibilità può essere il migliore prodotto di sempre ma mi rimane sul groppone. Per avere visibilità c'è bisogno di presenza continuativa sugli scaffali e per rimanere vivi sugli scaffali (come singolo prodotto) c'è bisogno di catturare prima il distributore/negoziante e non lo fai solo con il design.

Non ci piace questo discorso?
Non ci interessano le questioni commerciali?
Abbiamo a cuore il bene di un hobby sano e scevro da contaminazioni?

Ok
Allora si abbandoni davvero e del tutto l'aspetto commerciale, si facciano associazioni, si traducano, distribuiscano e divulghino giochi free o in licenze accomodanti senza badare alla loro forma, si battano terreni inesplorati cercando di coinvolgere non gli amici degli amici o il pubblico da Con (o peggio di fare Con tra e per gli amici) ma ci si concentri su gente presa da contesti nuovi (al nostro ambiente).

Insomma si faccia davvero gli alternativi/indipendenti.

Diversamente avremo infinite discussioni come questa dove si critica un premio a cui nessuno vorrebbe partecipare (ma che se poi vinci: "vabbè allora te lo sei meritato", ma se non lo vinci: "ecco i soliti trogloditi") e dove si mescolano le visioni inconciliabili come quelle dell'appassionato, del critico ludico e dell'editore che si "azzuffano" credendo di essere sullo stesso ring.

poi, sta cosa del creare trappole...
 ::)

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Segnalazioni e News / Re:Gioco dell'anno
« il: 2013-10-23 23:02:09 »
Sono molto in sintonia con Iacopo che di tutti mi sembra quello con la visione più realistica della situazione, io ho avuto i suoi stessi problemi con la "door selection" dei distributori, ma non ritengo che sia perché sono "cattive sanguisughe" ma semplicemente perché sono dei commercianti e usano criteri legati a quella sfera: in negozio prezzo e confezione (per il cliente ignaro) arrivano prima del buon design. Fatevene una ragione.

Non centra un tubo la passione, la divulgazione del buon design ecc che sono cose (bellissime) pertinenti - casomai - alla sfera associativa.

Ogni volta che scatta il disco sui "sistemi malati" si esce sempre a parlare di come sia brutta la doppietta "diffusione del gioco e commercializzazione dei giochi" salvo poi seguire gli stessi binari (stampa e vendi, vendi e stampa) ma oltretutto facendolo fuori dal canale distributivo (perché non si vuole sottostare alle loro regole) e quindi in modo meno efficace, col passaparola tra amici e sui SN/forum (che altro non sono che associazioni "non localizzate") e ritrovarsi a concentrare il 90% delle vendite in una/due convention l'anno.

Ah, già ma non sono vendite, sono sistemi di autofinanziamento (la semanticora).

La verità è che il GdR più bello e Fare gli Editori.

7-9: un po' ci fai e un po' ci sei
10+: ci fai e ci sei

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L'immagine di copertina mi piace!

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Segnalazioni e News / Re:DUNGEON WORLD - Edizione Italiana
« il: 2013-10-21 06:44:47 »
Che dite, Dite non mi farà rimpiangere Sigil?

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Segnalazioni e News / Re:Gioco dell'anno
« il: 2013-10-18 15:50:14 »
Gombloddo su Gombloddo, la trama si infittisce...

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and the price?

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Segnalazioni e News / Re:Gioco dell'anno
« il: 2013-10-18 08:08:44 »
Andrea: a me pare che la credibilità del ex-BoS ora GdA sia sempre un po' ballerina perché come per le vecchie edizioni il bando dice una cosa mentre il gioco premiato in genere sembra disattendere i criteri di valutazione o (interpretarli in modo molto discutibile).

Sulla defezione in massa degli editori di questo anno (e quello che ha comportato sia a livello di immagine sia a valore di competizione)  sicuramente pesa di più (ma non solo) il passato del Bos, però così il prossimo anno non è che andrà tanto meglio.

Io non credo che la giuria si sia fatta influenzare dalle diatribe scatenate su forum siti web (che per quanto vivaci non rappresentano le opinioni dei "giocatori la fuori" ma solo il sentimento dello zoccolo duro) ma alla fine se l'intento era premiare un gioco secondo i requisiti che hai elencato ancora non ci siamo (inciso, non credo che nessuno dei giochi presentati lo fosse davvero, salvo fooooorse Baccanalia, che però è anche quello più border se si parla di GdR).

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Superata anche la soglia dei 20.000 paperdollari e questo significa un volume di 320 pagine a colori!

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Pochi giorni alla fine (il manuale interamente a colori è a un passo!)

Ma non finisce qui: sulla pagina di KS anteprime degli accessori inclusi nei pledge level più alti ma non solo...

RELIC HUNTER:
Un nuovo tipo di supporto, con manuale, schede Aspect riusabili (plastificate per pennarelli a inchiostro secco) e _fiches_ personalizzate!!!

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Aembra che i gestori di fateitalia si siano presi l'impegno di tradurre la SRD, e questo potrebbe aiutare a diffondere ulteriormente il gioco (che in Italia per ora è solo incarnato da Lo Spirito del Secolo edito da Janus Design)

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La traduzione professionale di un manuale di 320 pagine "tecnico" può costare mediamente dai 4000 ai 5000 euro più IVA (22%), a cui si  aggiunge il lavoro di layout (che non è un impegno di mezza giornata).

Ciò comporterebbe un ulteriore stretch goal di almeno +5000$ da raggiungere in una settimana, vedo difficile che in Italia si possa scatenare una frenesia tale per un sistema (il Fate) che ancora non ha uno zoccolo duro di appassionati reali (non di quelli che lo apprezzano ma di quelli che anche lo giocano con una certa continuità).

Poi magari mi sbaglio, ma se su GcG - che è il polo indie emerso per eccellenza - di Fate se ne parla poco significa che i più facilmente raggiungibili sono al momento anche i meno interessati.

Poi amerei essere smentito :)

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sarebbe bello (e il Fate non ha bisogno di presentazioni) tuttavia è ancora presto, DS in inglese deve ri-consolidare il suo seguito prima di poter generare una fan base anche all'estero (tipo da noi)... Vediamo come vanno le cose una volta che i supporter avranno per le mani il manualone e inizieranno a giocarci (anche perché il progetto non è quello di fermarsi al Core book).

Nel caso sarò lo spammatore di fiducia.

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