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Gente Che Gioca => Gioco Concreto => Topic aperto da: Zachiel - 2013-04-25 20:43:18

Titolo: Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Zachiel - 2013-04-25 20:43:18
Mi trovo spesso a ritenere che alcuni elementi mi siano necessari per divertirmi e quando penso ad un personaggio per un certo gioco di ruolo questi elementi mi sono spesso d'ostacolo contrapponendosi l'uno all'altro.
Vorrei l'aiuto di qualcuno di esterno e con esperienze diverse dalle mie per identificare se davvero quegli elementi sono tutti necessari, per capire cosa nascondono davvero e di quali invece posso fare a meno.

Voglio insomma capire un po' di più me stesso, avvalendomi della vostra esperienza.


Il gioco per cui voglio creare un personaggio è D&D 3.5, con una lista di manuali e materiale concesso o non concesso ben definita e con meno uso possibile di "ti vengo incontro per farti fare il PG che vuoi introducendo house rules ad-hoc".
L'ultima parte è dovuta soprattutto al fatto che si tratta di una land - un persistent-world in play by chat se vogliamo. Di conseguenza fare personaggi tutti diversi l'uno dall'altro è difficile (ci sono poche build forti con quel materiale, molti puntano a giocarle).

Ora sto provando a costruire un personaggio per giocare con un gruppo di persone in particolare e per entrare in una gilda con delle restrizioni di allineamento e di divinità (ambientazione Forgotten Realms).

Mi ritrovo innanzitutto a desiderare un'ottimizzazione meccanica del personaggio che mi porta a pentirmi delle mie scelte dovutre a quanto appena esposto.
Le divinità che mi consentono la scelta di domini meccanicamente migliore sono divinità che non vanno bene per la mia gilda o che hanno dogmi che mi sono problematici.
Per esempio, se voglio il dominio Incantesimi (perché avere Metamorfosi su un Chierico è vantaggioso e mi consente di non spendere punti caratteristica in forza e destrezza) posso scegliere Thoth - che mi impedisce di prendere un talento che voglio - oppure Savras o Azuth - che mi obbligano a scegliere un allineamento LN che non mi dà accesso a bonus al carisma usando Volto della Divinità Superiore - oppure scegliere Mystra - posso giocarne un chierico CB all'interno di quel clan e quindi beneficiare del bonus a carisma, ma per colpa dei suoi dogmi giocare un chierico di Mystra che ogni giorno si lancia molti incantesimi senza sapere se servono in anticipo viene considerato "forzare l'ambientazione" dagli altri giocatori.

Una persona che non desidera entrare in quel clan può farsi tranquillamente un chierico LB di Savras o Azuth e quindi è tranquillamente possibile che un'altra persona si faccia un personaggio strettamente più potente del mio.

La prima cosa che voglio capire è se è davvero la potenza del personaggio che mi interessa o se è qualcos'altro che posso raggiungere in altri modi quel che cerco davvero. Chiedetemi voi cosa vi serve per capirlo, non voglio riempirvi di troppi dati che magari non hanno attinenza.
Per ora dirò solo che mi mette ansia accorgermi di non aver ottimizzato al massimo il personaggio. Tipo accorgermi che mi serviva 14 di carisma ed io ho messo 15 sprecando un punto che potevo mettere in costituzione o in forza, per esempio.







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Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Patrick - 2013-04-25 22:42:46
Il problema credo tu lo sappia già: in dnd regole e fiction (/storia/ambientazione/interpretazione) fanno a pugni. La conseguenza naturale è la tua situazione: o hai un pg meccanicamente potente, ma con una build che è un'accozzaglia di classi, cdp, talenti, allineamento, divinità, ... che non c'entrano niente (o che semplicemente da un punto di vista ruolistico fanno cagare), oppure fai un pg con esattamente il ruolo e l'interpretazione che vuoi, ma che è uno gnomo paladino di Garl Glittergold (leggi: meccanicamente è utile come un ano sul gomito).
Il prpblema è che un giocatore (tu  io, whoever) quando gioca vorrebbe un pg che sia *sia* bello da ruolare, *sia* forte in combattimento. Ma con quel regolamento le due cose quasi sempre sono mutualmente esclysive.

Tutto lì. Io quando giocavo a dnd permettevo qualsiasi build, visto che per mnoi in fiction non erano rilevanti. Ma sulla tua land è diverso.

Ps: c'è la terza opzione, che è una build forte e che ha anche senso ruolisticamente. Ma sono poche, e tu stesso dici che sono inflazionate (e cmq mi pare di capire che non ci siano per il pg che interessa fare a te)
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Zachiel - 2013-04-26 00:25:44
Oh sì, il problema lo so già. Regole e Fiction fanno a pugni.
Ma com'è possibile che io non riesca a conciliarle, quando altre persone ci riescono?

Ci sono giocatori che si giocano lo gnomo paladino di Garl Glittergold e si divertono ad interpretarlo e riescono a fregarsene se meccanicamente non sono al top.

Il mio problema è: perché mi interessa essere forte in combattimento? Se riesco a scoprirlo, magari riesco a trovare qualcos'altro che mi porti ad ottenere ugualmente quel che voglio anche senza essere ottimizzato, cioè anche fregandomene della build.
Le build forti e che hanno anche senso basterebbero, tralasciando l'inflazione, a darmi in mano un PG che mi diverta a giocare?

Lo so ci vorrebbe uno psicologo più che un giocatore di ruolo, ma se è uno psicologo senza esperienza di GDR trovo molto difficile che sappia darmi una risposta.
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Patrick - 2013-04-26 09:28:50
Perchè non riesco a conciliare Build e Fiction e altri sì?
Perchè per il tuo personaggio (con quelle restrizioni) non esiste una buona build. Quelli che hanno un bel personaggio E una buona build hanno avuto fortuna (o semplicemente hanno scelto un pg per cui esiste una buona build). Renditi conto che ti devi basare su materiale scritto da terzi, e adattarlo alle tue esigenze. Se tra quel materiale non c'è esattamente quello che fa per te, devi arrangiarti mettendo insieme alla bell'e meglio quello che hai a disposizione.

Perchè mi interessa essere forte in combattimento?
E perchè non dovrebbe? è una parte del gioco, ed è anche una delle mie preferite. Non vedo come possa essere un problema che ti piaccia essere forte in combattimento a dnd. Cioè, l'alternativa è fare un personaggio inutile, che in combattimento praticamente sta a guardare gli altri perchè è ininfluente. Vorrei ben vedere che non ti diverti! Quelli che giocano lo gnomo paladino evidentemente non hanno interesse alla parte tattica di combattimento, quindi non hanno problemi a giocare un personaggio scarso. A loro interessano altre parti del gioco (e tu sai come si chiama questo in linguaggio tecnico, no? ;))

Simply as that, a me davvero sembra palese ^^
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Claudia Cangini - 2013-04-26 09:31:44

Il mio problema è: perché mi interessa essere forte in combattimento?


Sono molto ignorante di land ma nei parpuzi menare è spesso il modo più efficace di incidere sulla fiction lasciando al master il minimo della discrezionalità. E' naturale che si voglia dire la propria sulla storia che si sta giocando, in questi giochi essere forti nel combattimento spesso è il modo più efficace di farlo.
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Mattia Bulgarelli - 2013-04-26 10:52:22
Voglio insomma capire un po' di più me stesso, avvalendomi della vostra esperienza.

(Grassetto mio): ...e per questo andrebbe in Gioco Concreto. Sposto.
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Mattia Bulgarelli - 2013-04-26 11:02:59
La mia risposta seria è: ascolta Patrick, che dice cose sensate.

Certo che di tutti i modi di giocare a D&D 3.5, farlo via chat è uno dei modi più scomodi che posso concepire (confrontato con un hangout), un setting che va avanti indipendentemente dal gruppo è un ottimo modo per de-protagonistizzare i PG (altra cosa che rema contro il tuo "desiderio di fiction").

Ti offro una soluzione "zen": fingi che sia un videogioco in cui le classi non sono le Classi, ma le Build.
Scegli una Build tra quelle fattibili/efficaci e poi te la giochi "in fiction" come ti pare...

...s'intende, finché qualcuno non ti vbiene a dire che "il tuo personaggio non lo farebbe mai"... >_<
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Darcadia - 2013-04-26 11:10:20
D&D è un gioco che al suo cuore consiste nel superare le sfide poste e nel diventare sempre più forti nel combattimento. Più in generale di esplorazione di luoghi ostili e combattimento.
Tutto nel regolamento urla questo concetto: il livello, la quantità di punti ferita, la necessità di accumulare oggetti magici, il modo in cui prendi i punti esperienza.
Per come è scritto il regolamento il gioco non solo non ti premia se fai una scelta che non sia orientata al potere ma ti punisce addirittura. Faccio un esempio: ritrovi la spada magica che deve essere consegnata al re per salvare il regno. Consegnadogliela ti sei privato di un oggetto che ti sarebbe potuto servire per un combattimento successivo e per questo il potenziale si è ridotto nonostante tu abbia investito per ottenerla.
Già dall'esempio sopra secondo me si vede che in D&D la storia che si crea non è l'obiettivo ma un prodotto collaterale e del tutto casuale del gioco. Non c'è niente ad esempio nel regolamento che impedisca la morte improvvisa e casuale del personaggio in un incontro. La meccanica dei Punti Ferita infatti è un ingranaggio che meccanicamente ci dice che in questo gioco puoi morire in qualsiasi momento e indifferentemente da qualsiasi estetica di storia che può essersi creata.
Se punti ai tuoi gusti per fare il personaggio il regolamento perciò potrebbe punirti perché ha come unico metro e gestione la potenza del personaggio nelle sue meccaniche, arrivando anche a punirti con la morte se dovessi essere troppo indietro.
Il tuo disagio potrebbe emergere dalla consapevolezza di voler evitare la frustrazione che ne consegue.
Il mio consiglio è di puntare alla meccanica e ingnorare il resto o metterlo in secondo piano.
Nessuna house rule che ho visto cambia la situazione che ho descritto sopra, limitandosi ad aggiungere uno strato extra di restrizioni che puniscono quando si fanno delle scelte totalmente puntate al potere e all'ottimizzazione del personaggio. Purtroppo però, per come è concepito D&D, il potere e l'accumulo del medesimo sono integranti al gioco e in particolare le build sono un pezzo integrante della 3.5 che non si può ignorare.
Alcuni DM pensano di tamponare questa cosa imponendo loro decisioni fuori dal regolamento, introducendo eccezioni o semplicemente barando e ignorando alla bisogna le regole. L'effetto di questo è rendere completamente ininfluenti le tue scelte di creazione del personaggio e quelle in gioco. I giocatori inconsciamente o no se ne accorgono e subentra la noia e/o la passività totale con il DM. E questo nella mia esperienza avviene nella maggioranza dei casi.
Se invece lo si gioca come scritto da manuale e applicato spietatamente puoi avere delle gran soddisfazioni e divertirti per la "sfida" ma devi per forza fare le scelte che sono meccanicamente convenienti.

Quello che devi chiederti è se chi ti fa da DM ti applica le regole come scritte senza se e ma oppure procede ingnorandole all'occorrenza e regolarti di conseguenza sulle tue aspettative dal gioco e quelle degli altri partecipanti con cui necessariamente dovrai confrontarti.

La risposta non te la do io ma miro a facilitarti la decisioni fornendomi questa mia personale prospettiva sull'argomento. Spero ti sia utile e scusatemi la lunghezza.
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Zachiel - 2013-04-26 11:55:45
Perchè non riesco a conciliare Build e Fiction e altri sì?
Perchè per il tuo personaggio (con quelle restrizioni) non esiste una buona build. Quelli che hanno un bel personaggio E una buona build hanno avuto fortuna (o semplicemente hanno scelto un pg per cui esiste una buona build). Renditi conto che ti devi basare su materiale scritto da terzi, e adattarlo alle tue esigenze. Se tra quel materiale non c'è esattamente quello che fa per te, devi arrangiarti mettendo insieme alla bell'e meglio quello che hai a disposizione.
Ti faccio un esempio di personaggio creato da altra persona e che a me piace molto.
Gli elfi delle stelle sono elfi che hanno vissuto per secoli isolati in un semipiano protetto dove vivere pacificamente. Questo semipiano è stato invaso da una razza aliena, i Nilshai, che approfittando della poca propensione al combattere degli elfi delle stelle li hanno sterminati, costringendo i superstiti alla fuga.
Un'elfa è stata catturata, torturata, affamata e costretta a sfamarsi con i corpi dei suoi familiari (alla Hannibal Lecter insomma). Ha perso tutto quello che c'era di gentile ed elfico in lei (e le hanno insegnato a rubare la magia agli dei), poi è stata lasciata scappare dal semipiano.
Si è lasciata accudire da ignari villaggi elfici per poi raderli al suolo appena era abbastanza potente da farlo senza rischi.
Infine si è stabilita in una città piuttosto grande che ha intenzione di conquistare lentamente nel corso dei secoli.
Ha imparato la lingua comune dalla gente del porto, con relative espressioni non proprio forbite.
Ogni volta che impara nuovi incantesimi divini viene richiamata e riprogrammata dai suoi aguzzini - finché non si ribellerà loro quando sarà arrivata al massimo livello di incantesimi divini.

Ora, a me questo sembra esattamente quello che dici tu, hanno scelto un PG per cui esiste una buona build (per la cronaca: rodomonte 1 mago 4 sacerdote ur 2 teurgo mistico 7 al momento).
Il capo della gilda in cui voglio entrare l'ha definito "un papocchio di classi giocato come un umano con le orecchie lunghe".

Sull'essere forte... il mio scorso personaggio faceva parte di un'organizzazione militare, avevo delle idee chiare su quello che volevo che quell'organizzazione fosse e ne conoscevo i segreti (quindi non potevo facilmente smarcarmene). Arriva la detta elfa, che è del mio livello ma è diverse volte più forte del mio personaggio e per meriti viene dunque promossa ad un grado superiore. L'elfa in questione ha un metodo per nulla amichevole di trattare con le reclute, le prove di ammissione sono "c****, colpiscimi!" quando ha CA a contatto 30 e 52 normalmente... parte del mio voler essere più forte potrebbe voler essere avere più influenza in fiction in questo senso, più che in combattimento.
Credo però che sia possibile costruire un personaggio (la sua personalità, più che la sua build) che risolve questi problemi tramite la politica o che di questi problemi se ne frega... per questo mi domando se davvero essere così forte sia essenziale per me per poter giocare un personaggio più divertente.

Altrimenti ha ragione una mia amica che ieri sera mi scrive "adesso ho capito tutto, tu ti diverti solo se hai il pisello più lungo. Cresci.".




Sono molto ignorante di land ma nei parpuzi menare è spesso il modo più efficace di incidere sulla fiction lasciando al master il minimo della discrezionalità. E' naturale che si voglia dire la propria sulla storia che si sta giocando, in questi giochi essere forti nel combattimento spesso è il modo più efficace di farlo.
Gran parte del tempo il Land si passa a fare scene di dialogo o di allenamento o di trattative tra PG, senza intervento dei master.
Vedi sopra sull'essere più forti.



Certo che di tutti i modi di giocare a D&D 3.5, farlo via chat è uno dei modi più scomodi che posso concepire (confrontato con un hangout), un setting che va avanti indipendentemente dal gruppo è un ottimo modo per de-protagonistizzare i PG (altra cosa che rema contro il tuo "desiderio di fiction").

Ti offro una soluzione "zen": fingi che sia un videogioco in cui le classi non sono le Classi, ma le Build.
Scegli una Build tra quelle fattibili/efficaci e poi te la giochi "in fiction" come ti pare...

...s'intende, finché qualcuno non ti vbiene a dire che "il tuo personaggio non lo farebbe mai"... >_<

Il vantaggio della land, dal mio punto di vista, è di poter giocare quando c'è anche solo uno degli altri giocatori. Lo svantaggio del mondo che va avanti lo conosco bene, è quello che mi ha bloccato quando, qui su GcG, avevo provato a sviluppare un regolamento funzionale.
Almeno quando si tratta di missioni queste non vanno avanti senza i giocatori. Nel senso che per far andare avanti la trama di una quest si aspetta che ci siano le persone che devono affrontarla... il che risolve parzialmente la protagonistizzazione dei PG. Per fortuna va'.
Ovviamente il problema è che in un gioco del genere dove ci sono N decine di utenti, ci si aspetta che uno prenda determinati livelli solo se ne rispetta il role.
Rispetto alla land precedente, dove ti valutavano e se secondo lo staff non eri abbastanza fedele ad una classe ti obbligavano a cambiarla, le cose sono molto migliorate. Gente che si gioca il nano che si diverte ad andare nei bordelli degli umani non viene obbligata a giocarsi un umano ma di sicuro l'opinione che hanno di lui molti dei giocatori più bravi (stilisticamente ed interpretativamente, secondo i miei canoni) decresce assieme alla voglia di coinvolgerlo nelle proprie giocate, immagino perché diminuisce l'immersione nell'ambientazione di riferimento introducendo incongruenze insopportabili ai fan della stessa.
Quindi potrei tranquillamente farmi un chierico di Mystra e non rispettarne i dogmi ma mi guadagnerei l'antipatia della gente con cui voglio giocare. Insomma, una bella etichetta di Pauerpleier da aggiungere a quelle di Rompiballeasfissiante, di Troppoimmedesimatonelpiggì e di Metagamer che ho già. (Metagamer è sorta perché non volevo farmi nemici dei PG anche se ne avevo buoni motivi on-game. E' andata a finire che non devo mai più in vita giocare con quei personaggi, nominarli in gioco o parlare con quei giocatori).

A questo aggiungi che quando su una chat IRC con i ragazzi di Rule of Cool (quelli che stanno scrivendo Legend) ho chiesto consigli su una build mi domandano "ottimizzazione teorica o pratica?". Spiego i miei problemi e mi dicono "ah... ottimizzazione ossessivo-compulsiva".
In pratica ho l'ossessione di costruire il PG nel miglior modo possibile all'interno dei vincoli che mi impongo per ragioni di role. Se i accorgo più tardi di aver messo troppo alto qualcosa che non mi serve a scapito di qualcosa che mi serve mi deprimo. (Allo staff non piace, in genere quando succede mi dicono "gioca a un mmorpg, ti conviene".)



D&D è un gioco che al suo cuore consiste nel superare le sfide poste e nel diventare sempre più forti nel combattimento. Più in generale di esplorazione di luoghi ostili e combattimento.
Tutto nel regolamento urla questo concetto: il livello, la quantità di punti ferita, la necessità di accumulare oggetti magici, il modo in cui prendi i punti esperienza.
In una land si prendono punti esperienza anche solo inviando post. Quindi il paradigma non è propriamente il medesimo di D&D da tavolo. Le avventure che si vivono costituiscono dal 10 al 50% dei punti esperienza di ogni livello, a seconda del rapporto tra numero di giocatori e numero di DM e dalla disponibilità di tempo di questi ultimi.
Gran parte della storia del personaggio si forma quindi al di fuori del classico modello EUMATE di D&D.
Tuttavia, per quando c'è da combattere, avere a disposizione un asset potente (dominio della fortuna o talenti di fortuna, metamorfosi, fato fortunato per tornare a 150 pf quando vai a 0, un buon punteggio di costituzione) è essenziale. E' per questo che non voglio giocare un guerriero barbaro ma un chierico o un mago. Per permettere al DM di turno di non doversi frenare quando mi mette contro dei mostri (D&D premia di design la system mastery, no? E allora impariamo questa system mastery!*)
In genere essendo un gioco di stampo abbastanza narrativo, dove il combattimento è solo una piccola parte, i DM cercano di non ammazzare la gente. Avevo un PG di 13° e sono andato con due PG di 5° ad ammazzare un lich. Ogni turno il lich scaricava un dardo incantato rapido su di loro e qualcosa di più grosso su di me, per tenerci sulle spine e non farci morire, io spendevo turni a buffare gli alleati più di me per permettere loro di partecipare all'incontro senza sentirsi inutili e insomma, si collabora tutti... ma se un personaggio può lanciare interdizione alla morte ci si aspetta che lo faccia, per esempio.

Alcuni DM pensano di tamponare questa cosa imponendo loro decisioni fuori dal regolamento, introducendo eccezioni o semplicemente barando e ignorando alla bisogna le regole. L'effetto di questo è rendere completamente ininfluenti le tue scelte di creazione del personaggio e quelle in gioco. I giocatori inconsciamente o no se ne accorgono e subentra la noia e/o la passività totale con il DM. E questo nella mia esperienza avviene nella maggioranza dei casi.
Proprio per questo io voglio fare un personaggio che non costringa i DM a barare per farlo vincere.
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Patrick - 2013-04-26 14:08:00
Il problema secondo me è quello che dicevo sopra: tu dal gioco vuoi qualcosa di diverso rispetto ai chi gioca (e gestisce) quella land, e/o rispetto a quello che ti permette di fare dnd. Tu vuoi poter ruolare e giocarti il tuo personaggio, sentendoti figo, facendo belle giocate, e *anche* fare combattimenti difficli, tattici, impegnativi e avere la soddisfazione di superarli, anche grazie alla build che ti sei tirato insieme.
Mi sembra di capire che in quella land i giocatori bravi siano quelli che fanno altre cose.
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Luca Maiorani - 2013-04-26 15:10:32
L'unico commento sensato che mi sento di darti è: abbandona le land. Qualsiasi land.
Sono nonniste e classiste, piramidali nel modo più brutale. Non riuscirai mai a fare un PG che ti piace, se questo non piace al chichessia della gildaX o al gestore stesso. La storia dell'elfa lo dimostra. Abbandona le land, ti farai solo male. Sono una gara a chi lo ha più lungo e i criteri di merito si basano spesso su cose assurde tipo: "quello è più bravo perché scrive poemi più lunghi dei miei con più paroloni". Non so quella land, ma mi pare di capire che la bravura venga quantificata  in base a cose che a te interessano poco.
Lo dico con l'esperienza di uno che la sua land l'aveva creata e conosce bene i problemi: lascia le land.

Non scendo molto nei meriti di D&D, perché tu stesso hai detto di non consigliarti altri giochi. Ma le land, accidenti, lasciale stare. Gioca con persone fidate, i classici pochi ma buoni, e vedrai che parte dei problemi scompariranno. Forse ne avrai altri, ma quelli sono connaturati al gioco.
D&D è così: sei portato a creare un personaggio granitico, quadrato e per forza di cose la fiction perde molto senso. Devi badare più ai +2 e ai talenti che non a chi è il personaggio, cosa vuole, da dove viene, ecc. Conosco personalmente giocatori che vedono il loro PG come un accozzaglia di caratteristiche, non come un personaggio che si presume vivo. Forse provare qualcosa di nuovo ti aiuterebbe a capire meglio cosa vuoi da D&D, non credi?
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Zachiel - 2013-04-26 15:21:50
Il problema secondo me è quello che dicevo sopra: tu dal gioco vuoi qualcosa di diverso rispetto ai chi gioca (e gestisce) quella land, e/o rispetto a quello che ti permette di fare dnd. Tu vuoi poter ruolare e giocarti il tuo personaggio, sentendoti figo, facendo belle giocate, e *anche* fare combattimenti difficli, tattici, impegnativi e avere la soddisfazione di superarli, anche grazie alla build che ti sei tirato insieme.
Mi sembra di capire che in quella land i giocatori bravi siano quelli che fanno altre cose.

I giocatori bravi sono quelli che scrivono bene (ma questo è completamente slegato dalla build, per mia fortuna) e che costruiscono personaggi credibili all'interno dell'ambientazione. Un chierico di Toth nato in zone distanti dal Mulhorand perché così può prendersi il talento Esperienza Mercantile, per esempio, è un'evidente forzatura che mi rifiuto io stesso di eseguire.

Dovrei trovare un metodo per riconoscere in tempi umani quali sono le cose forti che non mi creano problemi.

Ma dove per altri giocatori "sono un mago con una CdP che mi alza i livelli di incantatore ad ogni livello, ho intelligenza al massimo e costituzione e destrezza subito sotto" è una condizione sufficiente per ritenere di avere un PG soddisfacente, per me non basta.
A me servirebbe un mago con esattamente i punti di intelligenza che gli servono per lanciare esattamente le magie di cui ha bisogno giornalmente, in grado di difendersi da solo contro un party di GS pari al suo che lo attaccasse di sorpresa (anche se non succederà mai nel gioco, questo il personaggio non lo sa), con almeno una statistica maxata perché se non ho portato qualcosa al massimo mi sembra di aver sbagliato qualcosa (il mio scorso PG aveva 18 in intelligenza, statistica di lancio incantesimi, e poi pompava costituzione che era partita a 8... non mi soddisfaceva), che abbia tutte le abilità che gli servono per rispondere al concetto di personaggio che ho ideato (es. se è un chierico amante dello studio deve alzare le abilità di conoscenza anche se non servono a nulla in gioco)...
Insomma non riesco a combinare quello che vorrei con quello che posso avere con quello che mi serve avere. Anche senza scomodare le impressioni degli altri giocatori.
E siccome voglio combattere in mischia devo per forza ottenere metamorfosi in un troll delle caverne perché in mischia è il migliore e devo per forza avere un modo per avere il BAB pieno ed attacco poderoso.

Forse si inizia a capire qualcosa di qual'è il mio problema? Come mai voglio avere tutto e quando mi trovo davanti a dover scegliere se avere questo o quello mi blocco e non so prendere una decisione?




@Luca: la richiesta era proprio di non chiedermi di abbandonare le land, non di chiedermi di non cambiare D&D.
Non voglio rinunciare alle land per diversi motivi. Sono sempre lì e quando voglio posso giocarci contrariamente ad un hangout o a un gruppo fisso. Però contrariamente a un Mmorpg si focalizzano sull'incontrare personaggi e non sul farmare oggetti o esplorare mappe.
Sono il gioco più vicino alle mie necessità.
Non mi era mai capitato prima, però, un simile blocco.

Quando mi chiedono "ma che personaggio vuoi giocare?" una volta me ne uscivo con un concetto figo e da lì costruivo il personaggio.
Ora è come se avessi finito i personaggi che volevo giocare a livello interpretativo e sia rimasto solo con "mi piacerebbe giocare un tizio con questa quella e quell'altra capacità di classe" - di solito tre capacità di 17° livello da tre classi diverse...
Cosa diavolo è cambiato?
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Alessandro Piroddi (Hasimir) - 2013-04-26 15:51:20
Che dire Zachiel... salta il fosso!
Costruisciti una tua "land", con le tue regole, in modo che tanto per cominciare funzioni alla maniera che serve a te per divertirti ... gli altri di certo si aggregheranno.

Io è da un pò che ragiono sull'ipotesi di creare una roba simile... però con regole come Dio comanda.
Post limitati, stile Twitter, che sfruttino un regolamento fiction-first creato su misura per il medium web.
Magar un'interfaccia che oltre a contare i caratteri rimanenti per il tuo post (come twitter) possa anche associarli a un colore di sfondo/cornice specifico ... in modo da poter distinguere fra post riguardanti le azioni del tuo PG, quelli in cui tu contribuisci alla descrizione dell'ambiente, quelli contenenti messaggi tecnici relativi alle regole meccaniche (sò esempi buttati a caso, eh!) ... e magari il limite per giocatore è di 1 post per tipo a turno, dove magari il post per le azioni del PG è obbligatorio, quello tecnico lo si mette solo se serve, e quelli descrittivi sono facoltativi ma se li fai ottieni un qualche tipo di bonus.

In questo modo fotti i "poeti" (sfidandoli ad essere espressivi in 200-300 caratteri), faciliti il gioco a chi è meno agile con le parole, fotti i powa che non descrivono mai nulla (offrendo bonus a chi lo fa, senza punire chi non lo fa), etc.
Teoricamente potresti pure mantenere il regolamento base di D&D e sovrapporci sopra questo livello di meccaniche comportamentali ... ma imho faresti diecimille volte meglio a usare regole ad-hoc invece di quel coso d20.

Non so, butto là idee :P
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Zeph - 2013-04-26 16:10:26
 non capisco come non possa piacere essere forti in combattimento in un gioco che si basa sul combattimento (e solo quello fisico) come d&d
hai una scheda dove tutte le caratteristiche indicano le tue statistiche in combattimento (caratteristiche, tiro per colpire, armatura, equipaggiamento), puoi usare in maniera creativa, in 3.5 solo qualche incantesimo arcano (e spesso nemmeno, perchè magari hanno una durata in numero di round che in tempo reale è niente)
 
te lo scrivo anche se non scrivo mai post perchè dal mio piccolo anche io ho attraversato un periodo nel quale i gdr che facevo non mi piacevano, anzi da una parte mi annoiavano, dall'altra mi frustravano perchè cercavo solo di costruire qualcosa di forte mescolando cose da mille manuali (senza peraltro avere tutta questa voglia di legger nmila pagine di regole, oggetti osceni, ambientazioni che, ai miei gusti, erano davvero noiose)
 
giocare poi con i post imho credo che finisci per mescolare i peggiori power player a quelli verbosi che per dire "il mio mezz'uomo John va a fare la pipì dietro la siepe fischiettando" scrivono un poema di mezza pagina inneggiando a divinità immaginifiche, mondi ancestrali e all'infinito oltre la siepe (che poi la loro lunghezza del pene non è dettata dalla potenza in combattimento ma dal narcisismo col quale scrivono e sono magari acclamati da alcuni).
 
 (scusa se il mio intervento è stato poco costruttivo e troppo distruttivo Zachiel, ma se non vuoi abbandonare come stile di gioco quello, e però  vuoi provare un'esperienza diversa, il consiglio di Hasimir mi sembra buono)


p.s.: dal titolo: "cosa ti diverte davvero" secondo me, lo devi ancora scoprire, perchè il gioco a cui giochi, per definizione, offre un range di divertimenti troppo piccolo dove, magari, il tuo nemmeno c'è del tutto

 
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Alessandro Piroddi (Hasimir) - 2013-04-26 16:16:21
Quando mi chiedono "ma che personaggio vuoi giocare?" una volta me ne uscivo con un concetto figo e da lì costruivo il personaggio.
Ora è come se avessi finito i personaggi che volevo giocare a livello interpretativo e sia rimasto solo con "mi piacerebbe giocare un tizio con questa quella e quell'altra capacità di classe" - di solito tre capacità di 17° livello da tre classi diverse...
Cosa diavolo è cambiato?


imho?
è cambiato che stai venendo traumatizzato.
è come quando cominci a chiuderti su posizioni egoistiche e agorafobiche (fanculo tutti, d'ora in poi penso a me e basta, il mondo è cattivo e allora io sarò cattivo col mondo) a causa di una lunga serie di costanti e ripetute ferite e delusioni.


Tu stai giocando in una maniera che ti lascia frustrato, insoddisfatto, e per giunta scarica la colpa di tutto ciò su di TE, che sei l'unico stronzo incapace di divertirsi con la roba che invece agli altri diverte senza problemi.
E piano piano questo ti sta logorando.
Lo vedi da te che stai cambiando in una maniera che non ti spieghi, considerando che non ti piace.


Stai "imparando" che per interpretare un personaggio X la conditio sine qua non è il possesso di una scheda appropriata.
No scheda, no party.
Stai "imparando" che senza il Talento Zumpappero non puoi descrivere le azioni fighe che ti immagini, senza la CdP Bambarabà non puoi andare in giro per la land dicendo che i tuoi discendenti sono gnomi da giardino, senza un valore di CHA +23 non puoi giustificare di sedurre l'affascinante donna a capo del Bordello dei Bordelli che si suppone sia immune al fascino dei mortali.


Non importa cosa immagini tu.
Non importa cosa piace a te.
Non importa cosa fai, dici, scrivi o produci ... vale tutto ZERO senza un appropriato "+1" nel posto giusto.


...tutto questo è vero UNICAMENTE nel malsano ambiente che hai scelto di non cambiare a nessun costo... quindi l'unica soluzione è quella che si sta già attuando: se il gioco non si cambia, se l'ambiente non si cambia, a cambiare dovrai essere tu.
E poco importa se "non vuoi" oppure "non ti piace" ... il segno c'è e diventa ogni giorno più marcato.


Sei passato a volere che il gioco ti offra cose "impossibili" a volere invece cose "possibili" ... sei passato dal volere il personaggio X a volere il Talento Y.
Ma non basta.
E mi pare normale.
È un palliativo, è il macchinone che si compra l'uomo in crisi di mezza età.


Sei un carnivoro che si ostina a mangiare verdura in mezzo a un ambiente di vegani ... a cui però la verdura fà schifo, i vegani gli fanno schifo (dai tuoi post a te NON piace come gioca la gente che invece è contenta della Land). Stai tentando di tutto per farti andare giù quella roba ma, per tua "sfortuna", hai gusti diversi.
Il latte di soia NON è come quello vero.
Gli hamburger di tofu NON sono come quelli di manzo.
Un sedano NON è una costoletta di maiale.


Sei avviato al burnout, e pure di quelli brutti e possenti.
Tu vuoi cambiare, ma ovviamente non è facile, e il modo in cui stai cambiando nemmeno ti piace.
Se non cambi qualcosa del gioco o dell'ambiente, non hai speranza, continuerai a roderti fino al punto di rottura, e poi ciao...


Il mio consiglio per cambiare l'ambienre (come funziona una land) e magari anche il gioco te l'ho dato prima, poi vedi tu :P

Alla fine mi spiace sinceramente di vedere un giocatore così pieno di voglia e passione soffrire in croce (perchè tu SEI in croce, inchiodato da uno due tre perni che non vuoi assolutamente rimuovere).
Davvero, sto quasi male per te :P
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Mattia Bulgarelli - 2013-04-26 16:20:17
Che dire Zachiel... salta il fosso!
Costruisciti una tua "land", con le tue regole, in modo che tanto per cominciare funzioni alla maniera che serve a te per divertirti ... gli altri di certo si aggregheranno.

Io è da un pò che ragiono sull'ipotesi di creare una roba simile... però con regole come Dio comanda.

Se n'era parlato qui, tra le altre cose: http://www.gentechegioca.it/smf/index.php?topic=5041.0

Comunque concordo: Marco, il problema è che vuoi la botte piena e la moglie ubriaca.

Vuoi un gioco con dentro D&D 3.5 (che ha schede lunghe come una dichiarazione dei Redditi, è NORMALE che le persone si aspettino che min-maxare sia parte del gioco).
Però lo vuoi spostato in un media che non è il suo.
E poi non vuoi dover pensare a min-maxare.

(minchia, CA 52 è davvero sgrava, per un PG... come diavolo ha fatto?)


E poi sì, il clima culturale delle Land è nefasto, perché punta ad accontentare tutti e non accontenta nessuno.
E perché crea un appiattimento verso lo stereotipo (cfr. dove dici "potrei tranquillamente farmi un chierico di Mystra e non rispettarne i dogmi ma mi guadagnerei l'antipatia della gente con cui voglio giocare") invece della ricerca del PG interessante che va bene con altri personaggi.


CROSSPOST con Hasimir, a cui va una FANMAIL di dimensioni COSMICHE.
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Bramante - 2013-04-26 17:13:10
Questo topic mi ha una certa sensazione di deja vù
Vedo con dispiacere che il problema di Zachiel nel tempo non è cambiato di una virgola, anzi è peggiorato xD

Vedo sostanzialmente una forte componente legata al clima e allo stile di gioco adottato nella Land dove stai giocando a D&D, in parole povere il loro stile non ci azzecca una sega col tuo, lo sai, ma il tuo desiderio di giocare è più forte dell'evidenza. Boh è un po' come stare con una tipa che non ami più, ma hai paura di stare da solo. Tutte le necessità che senti, anche se non ti interessano realmente, sono i mezzi per cui in quella land puoi contare qualcosa. In sostanza a te interessa status sociale nella land e li lo puoi ottenere solo attraverso un pg cazzuto-sgravato-pp, però quel tipo di pg a te non frega. LOL
Giuro che mi sembra addirittura di aver già scritto pure queste cose xD
Gli altri hanno già detto tutto e anche di più.
Sull'affermazione della tua amica c'è un po' da riflettere però: cos'è che non ti garba? che dopo anni che stai in quella land, il tuo pg e quindi tu come giocatore (perchè è questo secondo me il ragionamento che ne esce), non conti un cazzo li dentro?
Ipotizzo eh ^^
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Luca Maiorani - 2013-04-26 17:59:33
Che dire Zachiel... salta il fosso!
Costruisciti una tua "land", con le tue regole, in modo che tanto per cominciare funzioni alla maniera che serve a te per divertirti ... gli altri di certo si aggregheranno.

Io è da un pò che ragiono sull'ipotesi di creare una roba simile... però con regole come Dio comanda.
Post limitati, stile Twitter, che sfruttino un regolamento fiction-first creato su misura per il medium web.
Magar un'interfaccia che oltre a contare i caratteri rimanenti per il tuo post (come twitter) possa anche associarli a un colore di sfondo/cornice specifico ... in modo da poter distinguere fra post riguardanti le azioni del tuo PG, quelli in cui tu contribuisci alla descrizione dell'ambiente, quelli contenenti messaggi tecnici relativi alle regole meccaniche (sò esempi buttati a caso, eh!) ... e magari il limite per giocatore è di 1 post per tipo a turno, dove magari il post per le azioni del PG è obbligatorio, quello tecnico lo si mette solo se serve, e quelli descrittivi sono facoltativi ma se li fai ottieni un qualche tipo di bonus.

In questo modo fotti i "poeti" (sfidandoli ad essere espressivi in 200-300 caratteri), faciliti il gioco a chi è meno agile con le parole, fotti i powa che non descrivono mai nulla (offrendo bonus a chi lo fa, senza punire chi non lo fa), etc.
Teoricamente potresti pure mantenere il regolamento base di D&D e sovrapporci sopra questo livello di meccaniche comportamentali ... ma imho faresti diecimille volte meglio a usare regole ad-hoc invece di quel coso d20.

Non so, butto là idee :P

Ecco, vedi, in una land così giocherei. Avevo pensato anche io una cosa del genere.
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Zachiel - 2013-04-26 21:05:43
A me invece piace un casino come giocano quelli a cui la land piace. Se facessi una land mia non limiterei affatto a 200-300 caratteri perché a me le descrizioni in prosa viola, le descrizioni dove il carattere del personaggio emerge dalle sue espressioni ed azioni piacciono. Il personaggio con la doppia personalità che spunta fuori in determinati momenti, lo adoro.

Quello che è cambiato, così a pensarci per conto mio, è che una volta giocavo personaggi che avevano molti più problemi.
Giocavo il personaggio un po' macchietta, quello che era nato in una tribù di barbari ed era un barbaro ma era gracilino di costituzione ma bravo in strategia.

Poi hai ragione Hasimir, come ho imparato che il buttar giù una porta a spallate o il dondolare da un candeliere a D&D non serve a nulla (mentre invece nel combattimento del film di Robin Hood quello vecchio è la cosa migliore da fare) ho imparato anche che quel barbaro che non era utile in combattimento veniva un po' messo da parte.
E' cambiato forse che prima non avevo tempo di partecipare alle parti del gioco dove si combatteva ed invece adesso ho tempo di farlo e mi rendo conto solo ora di quanto sia brutto non essere all'altezza di un nemico teoricamente più debole di me (abituato poi con un gruppo di PG a cartaceo che fanno lo schiacciasassi pur senza essere ottimizzati. Però dove ad un pg di cartaceo mago bastano destrezza forza e intelligenza ad uno da interpretare servono pure un po' di carisma e saggezza).

E' una questione di perdita dell'innocenza.


Bramante, il problema si è rovesciato nel tempo. Mi sono reso conto che se voglio essere gradito non devo essere PP-sgravato-cazzuto. Quello serve a sopravvivere contro i mostri, ma non ad essere accettato.
(o forse stavo parlando dell'altra land, quella dove ho il PG non da combattimento. Ironia della sorte, la land dove sono favorevoli ad un PG PP che più è PP e meglio è è quella dove non mi lasciano comprare 30 desideri perché mi arrivano sul collo gli Inevitabili se ci provo, e quindi posso pomparmi solo due stat. Quella dove posso pomparmi liberamente tutte le stat basta avere i soldi è quella dove fare i PP è malvisto - non proibito, non mi fanno nulla se lo faccio, però i giocatori mi guardano male)

In quella land (questa di cui parlo ora) mi sono allontanato un anno e mezzo per andare a giocare nell'altra land e poi sono ricomparso dal nulla con un PG di 8° senza storia alle spalle. Forse è questo. Arrivo dal nulla dopo anni di disinteresse e pretendo di essere trattato come quelli che hanno scritto la storia del primo anno e mezzo di land.
C'è da dire che è la mia fortuna che quegli anni abbiano contato qualcosa. Dopo aver litigato con altri giocatori per motivi che non starò a dettagliare, se non sono stato buttato fuori è proprio perché "quattro anni fa non eri così". Quindi perché già mi conoscevano.
Si domandano anche loro (lo staff) cosa sia cambiato.


Sul fare una land mia (a parte che non saprei da dove partire) è una fatica inutile: quelli con cui mi piace giocare sono in gran parte i vertici di quelle in cui gioco (per meriti, spesso, o perché quando l'hanno fondata hanno chiesto a gente che aveva un bel gioco per i canoni del webmaster).
E' possibile che possa trovarne altre, di persone, anche migliori... ma ora che conosco queste non mi va di abbandonarle - e non mi va di lasciarci lì il costo sommerso di 13 livelli.



Se facessi una land io di sicuro metterei che il pg di livello più alto influenza la crescita in px degli altri PG in modo che più sono distanti e più salgono di livello in fretta, però su cose tipo "se sei un seguace di questa divinità ti comporti come la divinità prescrive", giocando in ambientazione FR, sarei molto fiscale anche io.
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: thondar - 2013-04-26 21:35:29
Per esempio, se voglio il dominio Incantesimi (perché avere Metamorfosi su un Chierico è vantaggioso e mi consente di non spendere punti caratteristica in forza e destrezza) posso scegliere Thoth - che mi impedisce di prendere un talento che voglio - oppure Savras o Azuth - che mi obbligano a scegliere un allineamento LN che non mi dà accesso a bonus al carisma usando Volto della Divinità Superiore - oppure scegliere Mystra - posso giocarne un chierico CB all'interno di quel clan e quindi beneficiare del bonus a carisma, ma per colpa dei suoi dogmi giocare un chierico di Mystra che ogni giorno si lancia molti incantesimi senza sapere se servono in anticipo viene considerato "forzare l'ambientazione" dagli altri giocatori.
[...]
La prima cosa che voglio capire è se è davvero la potenza del personaggio che mi interessa o se è qualcos'altro che posso raggiungere in altri modi quel che cerco davvero.
Non lo so, ma sarebbe del tutto normale visto che parte del gioco è stato costruito apposta per questo. Da quanto dici però forse esageri perché non è che devi per forza essere il più forte di tutti. Comunque non capisco l'esempio esposto: se vuoi quel dominio devi scegliere una di quelle divinità che però hanno altre conseguenze negative. E allora? quelle sono le regole, fai la tua scelta e tientela. Meno male che non ti sei accorto che il chierico usa il d8 per i PF altrimenti ora saresti qui a lamentarti che vuoi un chierico ma col d12 del barbaro... queste sono pippe mentali che ti fai e c'è solo un sistema per smettere di farsele: smettere di farsele.

Apparte questo ti darò un consiglio filosofico: tu puoi anche preferire una cosa piuttosto che un'altra ma nel momento in cui hai qualcosa guarda di fartela piacere e magari scoprirai un nuovo modo di divertirsi che prima non apprezzavi.
Oh sì, il problema lo so già. Regole e Fiction fanno a pugni.
no, non direi che facciano a pugni, più che altro se ne fregano. In D&D regole che riguardano la fiction (cioè l'interpretazione) ce ne sono ben poche, il problema da quanto leggo è che invece te e quelli della land pensate ci siano e poi non vi torna nulla. L'interpretazione riguarda la personalità del PG e un Pg divertente da interpretare è quello dove nel background hai messo qualcosa che ti divertirà interpretare. A tal fine Classi, CdP, talenti, abilità contano quasi zero (anzi, contano zero, ma ci sono delle eccezioni). Il tuo PG si è perso nel bosco e ha vissuto li per qualche anno. Passi di livello, devi diventare ranger? Ma anche no! Le due cose non sono legate. Cappuccetto rosso non era un ranger...
Certo se vuoi, se vuoi, puoi diventare ranger e comunque eviterai certe classi ma per il resto sei libero di prendere ciò che preferisci, non per niente nella 4°ed hanno reso le classi molto più dirette eliminando il pericolo che qualcono si blocchi in questi ragionamenti malsani che alla fine ti rovinano il divertimento della build senza darti il divertimento dell'interpretazione (perché scegliere il ladro per aver rubato una mela non è divertente).

Quindi per prima cosa dovresti convincere te stesso e per seconda cosa dovresti trovare il modo di essere compatibile con i master della land (di convincere loro non se ne parla). Ovvero di fare la build che ti pare senza fartene accorgere :) dovrai perdere un pò di tempo a trovare una giustificazione alle tue scelte, magari preparandoti per tempo la build e introducendone gli elementi nel gioco per tempo (se vuoi fare il ladro inizi a rubare qualcosa... tipo una mela da un albero, nulla di compromettente). E' una noia lo so, ma l'alternativa è rinunciare alla build ottimizzata (e magari ti diverti uguale).

PS: per avere esperienza Mercantile un chierico di Thot può fare il mercante anche a casa sua... non capisco perché ci dovrebbe essere bisogno di farlo nascere lontano... forse è un talento regionale? bè, comunque loro non te lo permetteranno ma fare un chierico di una divinità remota potrebbe essere una bella esperienza interpretativa, altro che una forzatura...

Quindi in definitiva:
1) smetti di fare ottimizzazione estreme. O almeno smetti di farle mentre giochi
2) smetti di pensare che classi e talenti siano regole per interpretare: non lo sono.
3) fai finta di pensare che lo siano e inventati qualche scusa per cui dovevi prendere proprio quel talento
4) divertiti a interpretare
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Zachiel - 2013-04-26 22:10:44
Thondar thondar... se sapessi come smettere di fare ottimizzazioni estreme (certo che è un talento regionale... e inizio a livello 13 non è che posso infilare un livello di qualcosa senza che se ne accorgano. Che poi non mi serve, voglio chierico puro) avrei rispolto il mio problema.
Sto appunto cercando di capire perché non ci riesco.

Come anche faccio fatica ad identificare cosa mi piacerà giocare.
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Giorgia - 2013-04-27 00:59:26
imho l'unico modo per risolverti il dubbio su cosa ti piace è provare e sperimentare.

prova a cambiare punto di vista sul gioco e ad analizzare il tuo scopo.
cosa cerchi dall'esperienza nella land?

Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Patrick - 2013-04-27 01:12:12
Zachiel, ti va di postare questi dubbi anche sul mio forum di dnd? riceveresti pareri da gente con una mentalità più vicina alla tua situazione, magari loro vedono qualche aspetto che a noi fugge ^^
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Zachiel - 2013-04-27 14:10:04
Ecco un altro punto molto psciologico che mi ammorba.
Preferisco non giocare e non guadagnare punti esperienza che giocare, guadagnarne e poi spenderne per cambiare personaggio.

E' come quando piuttosto che fare un'ora di straordinario mi concedo un'uscita in pizzeria o al cinema in meno.

A me piacerebbe trovare in land un gruppo di persone complici con le quali fare un gioco coordinato per portare avanti una storia comune e soddisfacente per tutti.
Quando affrontiamo una missione però mi vengono ansie tipo: e adesso come si comporterebbe il mio personaggio? Ed ora, cosa gli conviene fare per non mettersi nei guai? E adesso, come faccio a non morire? Se il mostro lo mette KO, il mio personaggio generalmente si deprime. Se il PG non rischia di morirci, generalmente si sente sottovalutato da chi l'ha mandato proprio contro quel mostro piuttosto che contro uno più forte.
Una volta giocavo un pg e per farle confessare una cosa che aveva fatto, l'hanno incastrata con delle domande innocenti. Una volta che era chiaro che aveva perso, io mi sentivo con l'acqua alla gola e non sapevo come continuare senza che il PG si sentisse una merda.
Mi hanno detto che mi ero preso troppo a cuore il PG - io ho paura che sia una cosa che mi capita con tutti i PG.


Patrick, PMami il link.
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Patrick - 2013-04-27 14:15:01
Le meccaniche che descrivi sono difetti del regolamento: il gioco permette queste situazioni, e secondo me se non sono volute è un problema di design. Ma è un discorso ampio e merita un topic a parte ^^
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Zeph - 2013-04-28 16:00:03
Una volta giocavo un pg e per farle confessare una cosa che aveva fatto, l'hanno incastrata con delle domande innocenti. Una volta che era chiaro che aveva perso, io mi sentivo con l'acqua alla gola e non sapevo come continuare senza che il PG si sentisse una merda.
Mi hanno detto che mi ero preso troppo a cuore il PG - io ho paura che sia una cosa che mi capita con tutti i PG.

 ma è il suo bello, un pg incastrato, acqua alla gola, sensazione di impotenza e magari tentativo di rivalsa (sociale e/o fisica). Se vuoi giocare con coerenza il pg è normale che non possa superare ogni sfida e che questo si senta una merda alle volte, ma in un gioco come d&d invece è tutto improntato a vinci il conflitto->accumuli risorse-> diventi più forte->affronti un conflitto con un GS maggiore a suon di "fantasiosi" tiri per colpire con un d20->ripeti tutto;
il problema è, come ti hanno detto:
1 - non ci sono regole che ti permettano di sfruttare gli aspetti che vuoi te (es. io sono sempre del'idea che una trovata come le chiavi del solar system siano una figata [l'ho ripreso in mano da un paio di settimane e mi da grandi soddisfazioni al momento (chiaramente le chiavi sono solo un aspetto, tutto il resto del gioco è coordinato con quell'aspetto]);
2- come può non sembrare assurdo un mondo nel quale casualmente ai primi livelli ti imbatti nel bosco solo con goblin e quando sei al decimo al posto della tribù di goblin ci sono troll?
O per lo meno: non è assurdo, fa parte del gioco, ma non puoi pretendere da un'esperienza di gioco del genere di poterti dedicare a certi tipi di aspetti del pg (è come se quando gioco a unreal pretendessi di instaurare trattati commerciali con gli alieni o di capire i loro sentimenti: hai una scheda con solo indici della tua forza in combattimento, non hai strumenti per divertirti e tradurre in aspetti di gioco tutta una serie di elementi che sembra di capire, invece, ti piacerebbero). Vuoi troppo dal sistema che usi.
però mi pare anche di capire che da una parte vuoi analizzare il problema, dall'altra non te la senti di cambiare tipo di gioco, per cui la tua mi pare una analisi un po' fine a se stessa se ho capito bene
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Zachiel - 2013-04-28 21:35:04
Mai pensato che quando sono al 10° e ci sono i goblin nel bosco ci mando i personaggi di livello più basso? (è una delle belle cose della land, puoi giustificare queste cose facilmente...)
Il personaggio con l'acqua alla gola o meglio, il personaggio che si trova a guardarsi le mani chiedendosi perché non è competente abbastanza per ottenere quello che vuole, per una volta, posso non farlo?
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Mattia Bulgarelli - 2013-04-29 10:29:45
Mai pensato che quando sono al 10° e ci sono i goblin nel bosco ci mando i personaggi di livello più basso? (è una delle belle cose della land, puoi giustificare queste cose facilmente...)

Non è che "le puoi giustificare", le DEVI fare così.

Impariamo dai videogiochi, in cui c'è gente PAGATA per fare 'ste cose... pensa a World of Warcraft: ci sono delle zone più o meno pericolose, però, per evitare di rovinare il divertimento, ci sono delle meccaniche che ti spiegano BENE in quanti guai ti stai cacciando prima di andarci.

Ragazzi, mi raccomando: occhio all'Actual Play e allo scopo del thread.
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Zachiel - 2013-04-29 11:49:57
Ottimo paragone Mattia, anche se è un attimo diverso.
Si mantiene l'illusione che ci siano minacce che possiamo affrontare, magari il PG di livello alto trova dei goblin, però alla fine di un paio d'ore di giocata in cui li batte con facilità non parte per il folto della foresta per fare tutto da solo ma fa il PNG della situazione: "io ho cose più urgenti a cui badare, andateci voi" (i mostri a zone... sì, ci sono posti da cui i personaggi di livello basso sanno di doversi tener distanti... ma in generale è un brutto concetto per una land, toglie immersione)
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Giulia Cursi - 2013-04-29 12:02:31
Ho la netta impressione che la discussione stia virando verso l'argomento "la land e le sue caratteristiche", fate attenzione a non spostarvi troppo dall'argomento principale del thread, come ha sottolineato Mattia.
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Mattia Bulgarelli - 2013-04-29 12:42:52
(i mostri a zone... sì, ci sono posti da cui i personaggi di livello basso sanno di doversi tener distanti... ma in generale è un brutto concetto per una land, toglie immersione)

Credo che sia IT: vedi, questa è una di quelle cose per cui dico che vuoi la botte piena e la moglie ubriaca: vuoi un regolamento con il potenziamento, nato per seguire la crescita di un gruppo di eroi che va contro mostri sempre più grossi, cazzuti e oggettivamente (!) più potenti...

...però vuoi anche, contemporaneamente (!), che funzioni bene per un numero indefinito di eroi che possano girare il mondo in lungo ed in largo.

Tra "giocare a carte scoperte, e metterci una toppa d'ambientazione" (= mostri a zone e rischi indicati, alla WoW) e "lasciamo che ognuno vada in giro e impari sulla sua pelle dove sono i mostri pericolosi" (= mostri a zone, ma senza indicazioni, stile il primissimo Final Fantasy), la soluzione "che paga" è sicuramente la prima, specialmente quando non hai un salvataggio da caricare ed il tuo PG sbranato da un dinosauro perché è andato fuori dal sentiero resta morto-morto.

Oppure, se vuoi DAVVERO un mondo da esplorare in libertà, devi togliere i fattori punitivi, ovvero giocare con un regolamento che non renda certo al 99,99% lo sterminio di un gruppo di 6-8 livelli al di sotto del "par".

Immagina un regolamento che sia "punitivo", sì, ma in cui i giocatori abbiano un'opzione "torno a casa con le ossa rotte e senza aver ottenuto niente" al posto di "porco boia, sono morto, ora mi devo fare un personaggio nuovo, cosa che mi richiederà due ore per compilare la scheda (oppure torno in gioco con un clone identico del PG precedente)".

Questo, per tornare IT, ti divertirebbe? Salverebbe l' "immersione"?
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Zachiel - 2013-04-29 13:25:45
Per me ci stiamo insaccando in un falso problema. Ovviamente preferirei il tastino d'emergenza ma essendo D&D mi devo accontentare della regola zero... o di avere addosso un oggetto che mi consenta di teletrasportarmi altrove in caso d'emergenza.

Però non c'entra nulla con quello che mi diverte o no. Anche ritirarmi con il tastino d'emergenza (il teletrasporto) per il mio scorso PG è stato un problema, perché contrariamente ai personaggi dei manga che quando vengono sconfitti in poco tempo scoprono qualcosa che consente loro di tornare all'attacco più forti di prima e di riscattarsi, qui se perdi contro qualcuno non eri abbastanza forte e ci vorrà del dannatissimo tempo per diventare abbastanza forte - mentre il mondo non sta lì ad aspettare te.
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Mattia Bulgarelli - 2013-04-29 13:34:47
E questo è un problema di design.

Stai giocando un gioco che ti impedisce attivamente di divertirti, perché considera "divertente" e "da supportare" degli stilemi che non ti piacciono: il mondo di gioco che va avanti "nonostante i PG", la "morte del PG come sfida e gusto del rischio", ecc. ecc.

(che tra parentesi non sono neanche direttamente parte del pacchetto-base di D&D 3.X, ma sono "recuperi" di una "cultura del gioco" diversa)
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Zachiel - 2013-04-29 14:22:05
Come ha detto Giulia non è l'argomento del topic ma ci tengo a chiarire... la morte del pg come sfida e gusto del rischio nel mio gioco non la vedo, anzi salvo poche occasioni PG che muoiono ce ne son veramente pochi, anche quando i PNG potrebbero.

Credo piuttosto (e torniamo in-topic) che ci sia un problema di conflitto interno tra le mie aspettative. Combattimenti che mi portano a rischiare contro sicurezza di scamparla. A me emozionano gli scontri dove ce la faccio per un pelo, che probabilmente non sono una caratteristica di D&D... ma non vedo modo di ottenerli in un gioco se non obbligandoli, al che perdono tutto il loro fascino... (e se vuoi parlare di questo, per quanto non credo serva, per favore apri un altro thread).

Se quella volta che mi hanno lanciato addosso Recyprocal Gyre fossi finito a 3 PF invece che a -3 ed avessi avuto qualcosa che mi permettesse di contrattaccare e ribaltare l'incontro in un turno mi sarei sentito molto soddisfatto... come la volta che uno swordsage mi ha fatto 100 danni tondi di danno su 112 pf che avevo ed il turno dopo si è beccato uno completo di troll delle caverne che lo ha fatto secco appena prima che toccasse di nuovo a lui e che ammazzasse me o il mio alleato (l'alleato si era preso quei 100 danni e anche una carica nel primo round e quindi pur avendo più pf di me era ad una manciata di PF anche lui - nota come il DM abbia caricato l'altro e non me. E come abbia usato un potere che era sicuro non ci avrebbe ucciso ma solo ridotto in fin di vita, eppure la scena che ne è uscita era epica nonostante sapessi che il combattimento era pilotato.)
E quando lo stesso DM mi ha mandato a -3 e poi il suo PNG ha perso un turno a lanciarsi qualcosa di difensivo mentre lasciava il tempo ad un mio alleato di bere pozioni di volare, invece, ne sono uscito col il PG che improvvisamente realizza quanto sia facile morire. Ma il problema non è tanto il sistema, anzi credo che in qualsiasi sistema ci possa essere questo problema.

Il problema è che quando quel mio personaggio ha realizzato che è bastato un incantesimo per buttarlo al suolo (e quel giorno avevo anche 50 punti ferita più del solito) la mia reazione sarebbe stata "basta, mi ritiro dall'avventura, è troppo pericoloso".

Il che credo venga meno a qualsiasi contratto sociale eccetto quello di giochi specificamente basati su questo concetto (grey ranks, DitV).
Credo che qui ci sia una delle mie radici base. Mi soddisfa un personaggio che non abbia motivo di ritirarsi dai giochi.
Può darsi che questo si risolva semplicemente inserendo in background qualcosa per cui il personaggio, per quanto debole sia, non ha altre alternativa che continuare a lottare (diventare forte abbastanza da vendicare qualcuno, per esempio).
Può darsi che non basti... ma credo di essere arrivato ad una delle radici.

La seconda me la suggerisce un lurker: mi diverte avere un personaggio che sia memorabile, non importa come. Finora ho sempre fatto personaggi con qualcosa di fisicamente strano. Mi sono giocato una barda con le zanne di drago, una contorsionista, un druido mutaforma warshaper con le corna o la coda di drago o le zanne quando girava in forma umanoide, un camaleonte che girava con l'aspetto di una statua d'argilla dagli artigli di falco.
Se imparassi a fare un personaggio memorabile per la sua caratterizzazione caratteriale (perdonate il pasticcio) potrebbe bastarmi ugualmente.
Il prossimo, per dire potrebbe essere "quello che era appassionato di giochi di guerra"

Queste sono due radici, probabilmente ne mancano ancora.
Non so se ho scavato abbastanza in profondità ma come analisi provvisoria potrebbe non essere male.
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Antonio Caciolli - 2013-04-29 14:36:33
personalmente alla terza pagina non riesco ancora ben a capire il punto della discussione. Mi pare che all'inizio abbiano già detto (Claudia?) che cercare in un gioco cose che non ti può dare non conviene molto. Alternativamente si può cercare di adattarsi al tipo di gioco :-)


scrivo perché mi pare che le frasi che metti in grassetto non siano proprio possibili con un D&D3.5 proprio perché si basa sul fatto che un PG sia messo in sfide che devono essere valutate prima e durante proprio perché la tattica è una parte importante del gioco


inoltre è un gioco in cui tu devi sfidare via via creature più potenti e in cui devi mettere in gioco la morte idiota del tuo PG e quindi il fatto che sia memorabile è molto GM dipendente (nel bene e nel male)


la prima frase in realtà non la vedo calzante per nessun buon GDR proprio perché in tutti i GDR il PG deve essere costretto a fare scelte e quindi a rischiare di dover abbandonare :-)


a me pare la sindrome dell'eterna insoddisfazione per cui qualsiasi cosa manca di qualcosa ... che poi tende alla ricerca del GDR perfetto che faccia tutto peché negli altri c'è sempre qualcosa che non va bene e che potrebbe essere meglio
noi l'abbiamo tantissimo e infatti cambiamo gioco ogni tre per due godendo poco di quello che giochiamo e non è il massimo :-(
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Zachiel - 2013-04-29 19:36:59
Ma secondo me anche no.
Mi spiego. Prendi the Burning Wheel. Hai in scheda degli obiettivi di corto, medio e lungo periodo che vuoi raggiungere. Degli obiettivi che ti spingono a rischiare il personaggio anche quando se fa un passo falso ci può restar secco.
Il problema è che in D&D puoi morire per la freccia del secondo orchetto a destraTM prmia di arrivare a quell'obiettivo... ma se sopravvivi cosa c'è che non ti fa tornare dal Signore degli Elfi a dire "arrangiatevi tu e lo stupido anello di invisibilità dell'halfling".

Se Frodo non avesse avuto la missione "conquista ventiquattro terr... ahem... getta l'anello nel Monte Fato" ma "andiamo a farci un giro per la Terra di Mezzo", non credete che sarebbe tornato nella Contea alla prima difficoltà e non ci sarebbe stato il libro?

In D&D è la stessa storia, puoi andare in un amissione "perché il DM ha preparato quella" oppure "perché cerco sfide per riguadagnare la stima di mio padre".
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Antonio Caciolli - 2013-04-29 21:36:30
sinceramente non ho mai giocato a D&D senza una missione che fosse condivisa dal mio PG (magari costruita a tavolino con il DM ma parte integrante con la storia)
cmq avevo frainteso il tuo primo grassetto


continuo a non capire perché continui a giocare ad un gioco che non ti soddisfa e perché ci cerchi cose che non ti può dare
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Simone Micucci - 2013-04-29 22:08:13
Si chiama dipendenza.

Probabilmente dipendenza da quelle specifiche dinamiche sociali, che quando correttamente innestate generano un ciclo di soddisfazione e di gratificazione. Non è una cosa così rara.
Titolo: Re:Cosa mi diverte davvero?
Inserito da: Zachiel - 2013-04-29 23:44:27
Che può darmi quello che cerco (soddisfazione) è indubbio. La dà ad altri e l'ha data anche a me. Ma bisogna che becchi il PG giusto per stimolare dal gioco (sistema + giocatori) la risposta che riesce ad esaltarmi.
Il problema è che non so individuare com'è fatto un PG che piaccia a me, che mi riesca bene e che infilato nel gioco mi restituisca quello che voglio.

Io personalmente in un'altra land mi gioco un personaggio che sta più distante dall'avventura possibile. Al punto che un DM una volta mi ha detto "dovrei farti togliere livelli da esploratore e metterti livelli da esperto, sei un PNG".
Ogni tanto mi mancano le dinamiche dell'"andiamo a fare i fighi insieme abbattendo mostri" e del "vengo da te perché so che mi sarai utile" o del "ti faccio il culo a strisce prima che ti venga in mente di metterti contro di me", però il personaggio per il resto funzionava abbastanza bene, finché non l'hanno truffato approfittandosi della sua ingenuità.