Autore Topic: Cosa mi diverte davvero?  (Letto 12052 volte)

Zachiel

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Cosa mi diverte davvero?
« il: 2013-04-25 20:43:18 »
Mi trovo spesso a ritenere che alcuni elementi mi siano necessari per divertirmi e quando penso ad un personaggio per un certo gioco di ruolo questi elementi mi sono spesso d'ostacolo contrapponendosi l'uno all'altro.
Vorrei l'aiuto di qualcuno di esterno e con esperienze diverse dalle mie per identificare se davvero quegli elementi sono tutti necessari, per capire cosa nascondono davvero e di quali invece posso fare a meno.

Voglio insomma capire un po' di più me stesso, avvalendomi della vostra esperienza.


Il gioco per cui voglio creare un personaggio è D&D 3.5, con una lista di manuali e materiale concesso o non concesso ben definita e con meno uso possibile di "ti vengo incontro per farti fare il PG che vuoi introducendo house rules ad-hoc".
L'ultima parte è dovuta soprattutto al fatto che si tratta di una land - un persistent-world in play by chat se vogliamo. Di conseguenza fare personaggi tutti diversi l'uno dall'altro è difficile (ci sono poche build forti con quel materiale, molti puntano a giocarle).

Ora sto provando a costruire un personaggio per giocare con un gruppo di persone in particolare e per entrare in una gilda con delle restrizioni di allineamento e di divinità (ambientazione Forgotten Realms).

Mi ritrovo innanzitutto a desiderare un'ottimizzazione meccanica del personaggio che mi porta a pentirmi delle mie scelte dovutre a quanto appena esposto.
Le divinità che mi consentono la scelta di domini meccanicamente migliore sono divinità che non vanno bene per la mia gilda o che hanno dogmi che mi sono problematici.
Per esempio, se voglio il dominio Incantesimi (perché avere Metamorfosi su un Chierico è vantaggioso e mi consente di non spendere punti caratteristica in forza e destrezza) posso scegliere Thoth - che mi impedisce di prendere un talento che voglio - oppure Savras o Azuth - che mi obbligano a scegliere un allineamento LN che non mi dà accesso a bonus al carisma usando Volto della Divinità Superiore - oppure scegliere Mystra - posso giocarne un chierico CB all'interno di quel clan e quindi beneficiare del bonus a carisma, ma per colpa dei suoi dogmi giocare un chierico di Mystra che ogni giorno si lancia molti incantesimi senza sapere se servono in anticipo viene considerato "forzare l'ambientazione" dagli altri giocatori.

Una persona che non desidera entrare in quel clan può farsi tranquillamente un chierico LB di Savras o Azuth e quindi è tranquillamente possibile che un'altra persona si faccia un personaggio strettamente più potente del mio.

La prima cosa che voglio capire è se è davvero la potenza del personaggio che mi interessa o se è qualcos'altro che posso raggiungere in altri modi quel che cerco davvero. Chiedetemi voi cosa vi serve per capirlo, non voglio riempirvi di troppi dati che magari non hanno attinenza.
Per ora dirò solo che mi mette ansia accorgermi di non aver ottimizzato al massimo il personaggio. Tipo accorgermi che mi serviva 14 di carisma ed io ho messo 15 sprecando un punto che potevo mettere in costituzione o in forza, per esempio.







Questo topic non dovrà contenere:
  • concetti come "cambia gioco". So già che sto mettendo la mano nel tritacarne, sto solo cercando di farmici meno male possibile.

Questo topic potrà contenere:
  • ulteriori domande che vi servono a capire meglio la situazione.
  • le vostre analisi ed opinioni sulla situazione.
  • racconti di simili necessità percepite e di cosa nascondevano nel caso vostro o di vostre conoscenze (anche per sentito dire).

Patrick

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Re:Cosa mi diverte davvero?
« Risposta #1 il: 2013-04-25 22:42:46 »
Il problema credo tu lo sappia già: in dnd regole e fiction (/storia/ambientazione/interpretazione) fanno a pugni. La conseguenza naturale è la tua situazione: o hai un pg meccanicamente potente, ma con una build che è un'accozzaglia di classi, cdp, talenti, allineamento, divinità, ... che non c'entrano niente (o che semplicemente da un punto di vista ruolistico fanno cagare), oppure fai un pg con esattamente il ruolo e l'interpretazione che vuoi, ma che è uno gnomo paladino di Garl Glittergold (leggi: meccanicamente è utile come un ano sul gomito).
Il prpblema è che un giocatore (tu  io, whoever) quando gioca vorrebbe un pg che sia *sia* bello da ruolare, *sia* forte in combattimento. Ma con quel regolamento le due cose quasi sempre sono mutualmente esclysive.

Tutto lì. Io quando giocavo a dnd permettevo qualsiasi build, visto che per mnoi in fiction non erano rilevanti. Ma sulla tua land è diverso.

Ps: c'è la terza opzione, che è una build forte e che ha anche senso ruolisticamente. Ma sono poche, e tu stesso dici che sono inflazionate (e cmq mi pare di capire che non ci siano per il pg che interessa fare a te)
Patrick Marchiodi, il Valoroso ~ Bravo Organizzatore di CONTM ~ Prima gioca, poi parla. ~ "La cosa più bella di INC11 è stata giocare con persone conosciute da due ore e avere l'impressione di giocare con amici di una vita" - Dario Delfino

Zachiel

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Re:Cosa mi diverte davvero?
« Risposta #2 il: 2013-04-26 00:25:44 »
Oh sì, il problema lo so già. Regole e Fiction fanno a pugni.
Ma com'è possibile che io non riesca a conciliarle, quando altre persone ci riescono?

Ci sono giocatori che si giocano lo gnomo paladino di Garl Glittergold e si divertono ad interpretarlo e riescono a fregarsene se meccanicamente non sono al top.

Il mio problema è: perché mi interessa essere forte in combattimento? Se riesco a scoprirlo, magari riesco a trovare qualcos'altro che mi porti ad ottenere ugualmente quel che voglio anche senza essere ottimizzato, cioè anche fregandomene della build.
Le build forti e che hanno anche senso basterebbero, tralasciando l'inflazione, a darmi in mano un PG che mi diverta a giocare?

Lo so ci vorrebbe uno psicologo più che un giocatore di ruolo, ma se è uno psicologo senza esperienza di GDR trovo molto difficile che sappia darmi una risposta.

Patrick

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Re:Cosa mi diverte davvero?
« Risposta #3 il: 2013-04-26 09:28:50 »
Perchè non riesco a conciliare Build e Fiction e altri sì?
Perchè per il tuo personaggio (con quelle restrizioni) non esiste una buona build. Quelli che hanno un bel personaggio E una buona build hanno avuto fortuna (o semplicemente hanno scelto un pg per cui esiste una buona build). Renditi conto che ti devi basare su materiale scritto da terzi, e adattarlo alle tue esigenze. Se tra quel materiale non c'è esattamente quello che fa per te, devi arrangiarti mettendo insieme alla bell'e meglio quello che hai a disposizione.

Perchè mi interessa essere forte in combattimento?
E perchè non dovrebbe? è una parte del gioco, ed è anche una delle mie preferite. Non vedo come possa essere un problema che ti piaccia essere forte in combattimento a dnd. Cioè, l'alternativa è fare un personaggio inutile, che in combattimento praticamente sta a guardare gli altri perchè è ininfluente. Vorrei ben vedere che non ti diverti! Quelli che giocano lo gnomo paladino evidentemente non hanno interesse alla parte tattica di combattimento, quindi non hanno problemi a giocare un personaggio scarso. A loro interessano altre parti del gioco (e tu sai come si chiama questo in linguaggio tecnico, no? ;))

Simply as that, a me davvero sembra palese ^^
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Re:Cosa mi diverte davvero?
« Risposta #4 il: 2013-04-26 09:31:44 »

Il mio problema è: perché mi interessa essere forte in combattimento?


Sono molto ignorante di land ma nei parpuzi menare è spesso il modo più efficace di incidere sulla fiction lasciando al master il minimo della discrezionalità. E' naturale che si voglia dire la propria sulla storia che si sta giocando, in questi giochi essere forti nel combattimento spesso è il modo più efficace di farlo.
I nitpicker danneggiano anche te. Digli di smettere.

Mattia Bulgarelli

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Re:Cosa mi diverte davvero?
« Risposta #5 il: 2013-04-26 10:52:22 »
Voglio insomma capire un po' di più me stesso, avvalendomi della vostra esperienza.

(Grassetto mio): ...e per questo andrebbe in Gioco Concreto. Sposto.
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Mattia Bulgarelli

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Re:Cosa mi diverte davvero?
« Risposta #6 il: 2013-04-26 11:02:59 »
La mia risposta seria è: ascolta Patrick, che dice cose sensate.

Certo che di tutti i modi di giocare a D&D 3.5, farlo via chat è uno dei modi più scomodi che posso concepire (confrontato con un hangout), un setting che va avanti indipendentemente dal gruppo è un ottimo modo per de-protagonistizzare i PG (altra cosa che rema contro il tuo "desiderio di fiction").

Ti offro una soluzione "zen": fingi che sia un videogioco in cui le classi non sono le Classi, ma le Build.
Scegli una Build tra quelle fattibili/efficaci e poi te la giochi "in fiction" come ti pare...

...s'intende, finché qualcuno non ti vbiene a dire che "il tuo personaggio non lo farebbe mai"... >_<
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Darcadia

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Re:Cosa mi diverte davvero?
« Risposta #7 il: 2013-04-26 11:10:20 »
D&D è un gioco che al suo cuore consiste nel superare le sfide poste e nel diventare sempre più forti nel combattimento. Più in generale di esplorazione di luoghi ostili e combattimento.
Tutto nel regolamento urla questo concetto: il livello, la quantità di punti ferita, la necessità di accumulare oggetti magici, il modo in cui prendi i punti esperienza.
Per come è scritto il regolamento il gioco non solo non ti premia se fai una scelta che non sia orientata al potere ma ti punisce addirittura. Faccio un esempio: ritrovi la spada magica che deve essere consegnata al re per salvare il regno. Consegnadogliela ti sei privato di un oggetto che ti sarebbe potuto servire per un combattimento successivo e per questo il potenziale si è ridotto nonostante tu abbia investito per ottenerla.
Già dall'esempio sopra secondo me si vede che in D&D la storia che si crea non è l'obiettivo ma un prodotto collaterale e del tutto casuale del gioco. Non c'è niente ad esempio nel regolamento che impedisca la morte improvvisa e casuale del personaggio in un incontro. La meccanica dei Punti Ferita infatti è un ingranaggio che meccanicamente ci dice che in questo gioco puoi morire in qualsiasi momento e indifferentemente da qualsiasi estetica di storia che può essersi creata.
Se punti ai tuoi gusti per fare il personaggio il regolamento perciò potrebbe punirti perché ha come unico metro e gestione la potenza del personaggio nelle sue meccaniche, arrivando anche a punirti con la morte se dovessi essere troppo indietro.
Il tuo disagio potrebbe emergere dalla consapevolezza di voler evitare la frustrazione che ne consegue.
Il mio consiglio è di puntare alla meccanica e ingnorare il resto o metterlo in secondo piano.
Nessuna house rule che ho visto cambia la situazione che ho descritto sopra, limitandosi ad aggiungere uno strato extra di restrizioni che puniscono quando si fanno delle scelte totalmente puntate al potere e all'ottimizzazione del personaggio. Purtroppo però, per come è concepito D&D, il potere e l'accumulo del medesimo sono integranti al gioco e in particolare le build sono un pezzo integrante della 3.5 che non si può ignorare.
Alcuni DM pensano di tamponare questa cosa imponendo loro decisioni fuori dal regolamento, introducendo eccezioni o semplicemente barando e ignorando alla bisogna le regole. L'effetto di questo è rendere completamente ininfluenti le tue scelte di creazione del personaggio e quelle in gioco. I giocatori inconsciamente o no se ne accorgono e subentra la noia e/o la passività totale con il DM. E questo nella mia esperienza avviene nella maggioranza dei casi.
Se invece lo si gioca come scritto da manuale e applicato spietatamente puoi avere delle gran soddisfazioni e divertirti per la "sfida" ma devi per forza fare le scelte che sono meccanicamente convenienti.

Quello che devi chiederti è se chi ti fa da DM ti applica le regole come scritte senza se e ma oppure procede ingnorandole all'occorrenza e regolarti di conseguenza sulle tue aspettative dal gioco e quelle degli altri partecipanti con cui necessariamente dovrai confrontarti.

La risposta non te la do io ma miro a facilitarti la decisioni fornendomi questa mia personale prospettiva sull'argomento. Spero ti sia utile e scusatemi la lunghezza.
Francesco D'Arcadia

Zachiel

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Re:Cosa mi diverte davvero?
« Risposta #8 il: 2013-04-26 11:55:45 »
Perchè non riesco a conciliare Build e Fiction e altri sì?
Perchè per il tuo personaggio (con quelle restrizioni) non esiste una buona build. Quelli che hanno un bel personaggio E una buona build hanno avuto fortuna (o semplicemente hanno scelto un pg per cui esiste una buona build). Renditi conto che ti devi basare su materiale scritto da terzi, e adattarlo alle tue esigenze. Se tra quel materiale non c'è esattamente quello che fa per te, devi arrangiarti mettendo insieme alla bell'e meglio quello che hai a disposizione.
Ti faccio un esempio di personaggio creato da altra persona e che a me piace molto.
Gli elfi delle stelle sono elfi che hanno vissuto per secoli isolati in un semipiano protetto dove vivere pacificamente. Questo semipiano è stato invaso da una razza aliena, i Nilshai, che approfittando della poca propensione al combattere degli elfi delle stelle li hanno sterminati, costringendo i superstiti alla fuga.
Un'elfa è stata catturata, torturata, affamata e costretta a sfamarsi con i corpi dei suoi familiari (alla Hannibal Lecter insomma). Ha perso tutto quello che c'era di gentile ed elfico in lei (e le hanno insegnato a rubare la magia agli dei), poi è stata lasciata scappare dal semipiano.
Si è lasciata accudire da ignari villaggi elfici per poi raderli al suolo appena era abbastanza potente da farlo senza rischi.
Infine si è stabilita in una città piuttosto grande che ha intenzione di conquistare lentamente nel corso dei secoli.
Ha imparato la lingua comune dalla gente del porto, con relative espressioni non proprio forbite.
Ogni volta che impara nuovi incantesimi divini viene richiamata e riprogrammata dai suoi aguzzini - finché non si ribellerà loro quando sarà arrivata al massimo livello di incantesimi divini.

Ora, a me questo sembra esattamente quello che dici tu, hanno scelto un PG per cui esiste una buona build (per la cronaca: rodomonte 1 mago 4 sacerdote ur 2 teurgo mistico 7 al momento).
Il capo della gilda in cui voglio entrare l'ha definito "un papocchio di classi giocato come un umano con le orecchie lunghe".

Sull'essere forte... il mio scorso personaggio faceva parte di un'organizzazione militare, avevo delle idee chiare su quello che volevo che quell'organizzazione fosse e ne conoscevo i segreti (quindi non potevo facilmente smarcarmene). Arriva la detta elfa, che è del mio livello ma è diverse volte più forte del mio personaggio e per meriti viene dunque promossa ad un grado superiore. L'elfa in questione ha un metodo per nulla amichevole di trattare con le reclute, le prove di ammissione sono "c****, colpiscimi!" quando ha CA a contatto 30 e 52 normalmente... parte del mio voler essere più forte potrebbe voler essere avere più influenza in fiction in questo senso, più che in combattimento.
Credo però che sia possibile costruire un personaggio (la sua personalità, più che la sua build) che risolve questi problemi tramite la politica o che di questi problemi se ne frega... per questo mi domando se davvero essere così forte sia essenziale per me per poter giocare un personaggio più divertente.

Altrimenti ha ragione una mia amica che ieri sera mi scrive "adesso ho capito tutto, tu ti diverti solo se hai il pisello più lungo. Cresci.".




Sono molto ignorante di land ma nei parpuzi menare è spesso il modo più efficace di incidere sulla fiction lasciando al master il minimo della discrezionalità. E' naturale che si voglia dire la propria sulla storia che si sta giocando, in questi giochi essere forti nel combattimento spesso è il modo più efficace di farlo.
Gran parte del tempo il Land si passa a fare scene di dialogo o di allenamento o di trattative tra PG, senza intervento dei master.
Vedi sopra sull'essere più forti.



Certo che di tutti i modi di giocare a D&D 3.5, farlo via chat è uno dei modi più scomodi che posso concepire (confrontato con un hangout), un setting che va avanti indipendentemente dal gruppo è un ottimo modo per de-protagonistizzare i PG (altra cosa che rema contro il tuo "desiderio di fiction").

Ti offro una soluzione "zen": fingi che sia un videogioco in cui le classi non sono le Classi, ma le Build.
Scegli una Build tra quelle fattibili/efficaci e poi te la giochi "in fiction" come ti pare...

...s'intende, finché qualcuno non ti vbiene a dire che "il tuo personaggio non lo farebbe mai"... >_<

Il vantaggio della land, dal mio punto di vista, è di poter giocare quando c'è anche solo uno degli altri giocatori. Lo svantaggio del mondo che va avanti lo conosco bene, è quello che mi ha bloccato quando, qui su GcG, avevo provato a sviluppare un regolamento funzionale.
Almeno quando si tratta di missioni queste non vanno avanti senza i giocatori. Nel senso che per far andare avanti la trama di una quest si aspetta che ci siano le persone che devono affrontarla... il che risolve parzialmente la protagonistizzazione dei PG. Per fortuna va'.
Ovviamente il problema è che in un gioco del genere dove ci sono N decine di utenti, ci si aspetta che uno prenda determinati livelli solo se ne rispetta il role.
Rispetto alla land precedente, dove ti valutavano e se secondo lo staff non eri abbastanza fedele ad una classe ti obbligavano a cambiarla, le cose sono molto migliorate. Gente che si gioca il nano che si diverte ad andare nei bordelli degli umani non viene obbligata a giocarsi un umano ma di sicuro l'opinione che hanno di lui molti dei giocatori più bravi (stilisticamente ed interpretativamente, secondo i miei canoni) decresce assieme alla voglia di coinvolgerlo nelle proprie giocate, immagino perché diminuisce l'immersione nell'ambientazione di riferimento introducendo incongruenze insopportabili ai fan della stessa.
Quindi potrei tranquillamente farmi un chierico di Mystra e non rispettarne i dogmi ma mi guadagnerei l'antipatia della gente con cui voglio giocare. Insomma, una bella etichetta di Pauerpleier da aggiungere a quelle di Rompiballeasfissiante, di Troppoimmedesimatonelpiggì e di Metagamer che ho già. (Metagamer è sorta perché non volevo farmi nemici dei PG anche se ne avevo buoni motivi on-game. E' andata a finire che non devo mai più in vita giocare con quei personaggi, nominarli in gioco o parlare con quei giocatori).

A questo aggiungi che quando su una chat IRC con i ragazzi di Rule of Cool (quelli che stanno scrivendo Legend) ho chiesto consigli su una build mi domandano "ottimizzazione teorica o pratica?". Spiego i miei problemi e mi dicono "ah... ottimizzazione ossessivo-compulsiva".
In pratica ho l'ossessione di costruire il PG nel miglior modo possibile all'interno dei vincoli che mi impongo per ragioni di role. Se i accorgo più tardi di aver messo troppo alto qualcosa che non mi serve a scapito di qualcosa che mi serve mi deprimo. (Allo staff non piace, in genere quando succede mi dicono "gioca a un mmorpg, ti conviene".)



D&D è un gioco che al suo cuore consiste nel superare le sfide poste e nel diventare sempre più forti nel combattimento. Più in generale di esplorazione di luoghi ostili e combattimento.
Tutto nel regolamento urla questo concetto: il livello, la quantità di punti ferita, la necessità di accumulare oggetti magici, il modo in cui prendi i punti esperienza.
In una land si prendono punti esperienza anche solo inviando post. Quindi il paradigma non è propriamente il medesimo di D&D da tavolo. Le avventure che si vivono costituiscono dal 10 al 50% dei punti esperienza di ogni livello, a seconda del rapporto tra numero di giocatori e numero di DM e dalla disponibilità di tempo di questi ultimi.
Gran parte della storia del personaggio si forma quindi al di fuori del classico modello EUMATE di D&D.
Tuttavia, per quando c'è da combattere, avere a disposizione un asset potente (dominio della fortuna o talenti di fortuna, metamorfosi, fato fortunato per tornare a 150 pf quando vai a 0, un buon punteggio di costituzione) è essenziale. E' per questo che non voglio giocare un guerriero barbaro ma un chierico o un mago. Per permettere al DM di turno di non doversi frenare quando mi mette contro dei mostri (D&D premia di design la system mastery, no? E allora impariamo questa system mastery!*)
In genere essendo un gioco di stampo abbastanza narrativo, dove il combattimento è solo una piccola parte, i DM cercano di non ammazzare la gente. Avevo un PG di 13° e sono andato con due PG di 5° ad ammazzare un lich. Ogni turno il lich scaricava un dardo incantato rapido su di loro e qualcosa di più grosso su di me, per tenerci sulle spine e non farci morire, io spendevo turni a buffare gli alleati più di me per permettere loro di partecipare all'incontro senza sentirsi inutili e insomma, si collabora tutti... ma se un personaggio può lanciare interdizione alla morte ci si aspetta che lo faccia, per esempio.

Alcuni DM pensano di tamponare questa cosa imponendo loro decisioni fuori dal regolamento, introducendo eccezioni o semplicemente barando e ignorando alla bisogna le regole. L'effetto di questo è rendere completamente ininfluenti le tue scelte di creazione del personaggio e quelle in gioco. I giocatori inconsciamente o no se ne accorgono e subentra la noia e/o la passività totale con il DM. E questo nella mia esperienza avviene nella maggioranza dei casi.
Proprio per questo io voglio fare un personaggio che non costringa i DM a barare per farlo vincere.
« Ultima modifica: 2013-04-26 12:41:46 da Zachiel »

Patrick

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Re:Cosa mi diverte davvero?
« Risposta #9 il: 2013-04-26 14:08:00 »
Il problema secondo me è quello che dicevo sopra: tu dal gioco vuoi qualcosa di diverso rispetto ai chi gioca (e gestisce) quella land, e/o rispetto a quello che ti permette di fare dnd. Tu vuoi poter ruolare e giocarti il tuo personaggio, sentendoti figo, facendo belle giocate, e *anche* fare combattimenti difficli, tattici, impegnativi e avere la soddisfazione di superarli, anche grazie alla build che ti sei tirato insieme.
Mi sembra di capire che in quella land i giocatori bravi siano quelli che fanno altre cose.
Patrick Marchiodi, il Valoroso ~ Bravo Organizzatore di CONTM ~ Prima gioca, poi parla. ~ "La cosa più bella di INC11 è stata giocare con persone conosciute da due ore e avere l'impressione di giocare con amici di una vita" - Dario Delfino

Luca Maiorani

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Re:Cosa mi diverte davvero?
« Risposta #10 il: 2013-04-26 15:10:32 »
L'unico commento sensato che mi sento di darti è: abbandona le land. Qualsiasi land.
Sono nonniste e classiste, piramidali nel modo più brutale. Non riuscirai mai a fare un PG che ti piace, se questo non piace al chichessia della gildaX o al gestore stesso. La storia dell'elfa lo dimostra. Abbandona le land, ti farai solo male. Sono una gara a chi lo ha più lungo e i criteri di merito si basano spesso su cose assurde tipo: "quello è più bravo perché scrive poemi più lunghi dei miei con più paroloni". Non so quella land, ma mi pare di capire che la bravura venga quantificata  in base a cose che a te interessano poco.
Lo dico con l'esperienza di uno che la sua land l'aveva creata e conosce bene i problemi: lascia le land.

Non scendo molto nei meriti di D&D, perché tu stesso hai detto di non consigliarti altri giochi. Ma le land, accidenti, lasciale stare. Gioca con persone fidate, i classici pochi ma buoni, e vedrai che parte dei problemi scompariranno. Forse ne avrai altri, ma quelli sono connaturati al gioco.
D&D è così: sei portato a creare un personaggio granitico, quadrato e per forza di cose la fiction perde molto senso. Devi badare più ai +2 e ai talenti che non a chi è il personaggio, cosa vuole, da dove viene, ecc. Conosco personalmente giocatori che vedono il loro PG come un accozzaglia di caratteristiche, non come un personaggio che si presume vivo. Forse provare qualcosa di nuovo ti aiuterebbe a capire meglio cosa vuoi da D&D, non credi?
« Ultima modifica: 2013-04-26 15:15:19 da Luca Maiorani »

Zachiel

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Re:Cosa mi diverte davvero?
« Risposta #11 il: 2013-04-26 15:21:50 »
Il problema secondo me è quello che dicevo sopra: tu dal gioco vuoi qualcosa di diverso rispetto ai chi gioca (e gestisce) quella land, e/o rispetto a quello che ti permette di fare dnd. Tu vuoi poter ruolare e giocarti il tuo personaggio, sentendoti figo, facendo belle giocate, e *anche* fare combattimenti difficli, tattici, impegnativi e avere la soddisfazione di superarli, anche grazie alla build che ti sei tirato insieme.
Mi sembra di capire che in quella land i giocatori bravi siano quelli che fanno altre cose.

I giocatori bravi sono quelli che scrivono bene (ma questo è completamente slegato dalla build, per mia fortuna) e che costruiscono personaggi credibili all'interno dell'ambientazione. Un chierico di Toth nato in zone distanti dal Mulhorand perché così può prendersi il talento Esperienza Mercantile, per esempio, è un'evidente forzatura che mi rifiuto io stesso di eseguire.

Dovrei trovare un metodo per riconoscere in tempi umani quali sono le cose forti che non mi creano problemi.

Ma dove per altri giocatori "sono un mago con una CdP che mi alza i livelli di incantatore ad ogni livello, ho intelligenza al massimo e costituzione e destrezza subito sotto" è una condizione sufficiente per ritenere di avere un PG soddisfacente, per me non basta.
A me servirebbe un mago con esattamente i punti di intelligenza che gli servono per lanciare esattamente le magie di cui ha bisogno giornalmente, in grado di difendersi da solo contro un party di GS pari al suo che lo attaccasse di sorpresa (anche se non succederà mai nel gioco, questo il personaggio non lo sa), con almeno una statistica maxata perché se non ho portato qualcosa al massimo mi sembra di aver sbagliato qualcosa (il mio scorso PG aveva 18 in intelligenza, statistica di lancio incantesimi, e poi pompava costituzione che era partita a 8... non mi soddisfaceva), che abbia tutte le abilità che gli servono per rispondere al concetto di personaggio che ho ideato (es. se è un chierico amante dello studio deve alzare le abilità di conoscenza anche se non servono a nulla in gioco)...
Insomma non riesco a combinare quello che vorrei con quello che posso avere con quello che mi serve avere. Anche senza scomodare le impressioni degli altri giocatori.
E siccome voglio combattere in mischia devo per forza ottenere metamorfosi in un troll delle caverne perché in mischia è il migliore e devo per forza avere un modo per avere il BAB pieno ed attacco poderoso.

Forse si inizia a capire qualcosa di qual'è il mio problema? Come mai voglio avere tutto e quando mi trovo davanti a dover scegliere se avere questo o quello mi blocco e non so prendere una decisione?




@Luca: la richiesta era proprio di non chiedermi di abbandonare le land, non di chiedermi di non cambiare D&D.
Non voglio rinunciare alle land per diversi motivi. Sono sempre lì e quando voglio posso giocarci contrariamente ad un hangout o a un gruppo fisso. Però contrariamente a un Mmorpg si focalizzano sull'incontrare personaggi e non sul farmare oggetti o esplorare mappe.
Sono il gioco più vicino alle mie necessità.
Non mi era mai capitato prima, però, un simile blocco.

Quando mi chiedono "ma che personaggio vuoi giocare?" una volta me ne uscivo con un concetto figo e da lì costruivo il personaggio.
Ora è come se avessi finito i personaggi che volevo giocare a livello interpretativo e sia rimasto solo con "mi piacerebbe giocare un tizio con questa quella e quell'altra capacità di classe" - di solito tre capacità di 17° livello da tre classi diverse...
Cosa diavolo è cambiato?

Alessandro Piroddi (Hasimir)

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Re:Cosa mi diverte davvero?
« Risposta #12 il: 2013-04-26 15:51:20 »
Che dire Zachiel... salta il fosso!
Costruisciti una tua "land", con le tue regole, in modo che tanto per cominciare funzioni alla maniera che serve a te per divertirti ... gli altri di certo si aggregheranno.

Io è da un pò che ragiono sull'ipotesi di creare una roba simile... però con regole come Dio comanda.
Post limitati, stile Twitter, che sfruttino un regolamento fiction-first creato su misura per il medium web.
Magar un'interfaccia che oltre a contare i caratteri rimanenti per il tuo post (come twitter) possa anche associarli a un colore di sfondo/cornice specifico ... in modo da poter distinguere fra post riguardanti le azioni del tuo PG, quelli in cui tu contribuisci alla descrizione dell'ambiente, quelli contenenti messaggi tecnici relativi alle regole meccaniche (sò esempi buttati a caso, eh!) ... e magari il limite per giocatore è di 1 post per tipo a turno, dove magari il post per le azioni del PG è obbligatorio, quello tecnico lo si mette solo se serve, e quelli descrittivi sono facoltativi ma se li fai ottieni un qualche tipo di bonus.

In questo modo fotti i "poeti" (sfidandoli ad essere espressivi in 200-300 caratteri), faciliti il gioco a chi è meno agile con le parole, fotti i powa che non descrivono mai nulla (offrendo bonus a chi lo fa, senza punire chi non lo fa), etc.
Teoricamente potresti pure mantenere il regolamento base di D&D e sovrapporci sopra questo livello di meccaniche comportamentali ... ma imho faresti diecimille volte meglio a usare regole ad-hoc invece di quel coso d20.

Non so, butto là idee :P
www.unPlayableGames.TK ...where game ideas come to die

Zeph

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Re:Cosa mi diverte davvero?
« Risposta #13 il: 2013-04-26 16:10:26 »
 non capisco come non possa piacere essere forti in combattimento in un gioco che si basa sul combattimento (e solo quello fisico) come d&d
hai una scheda dove tutte le caratteristiche indicano le tue statistiche in combattimento (caratteristiche, tiro per colpire, armatura, equipaggiamento), puoi usare in maniera creativa, in 3.5 solo qualche incantesimo arcano (e spesso nemmeno, perchè magari hanno una durata in numero di round che in tempo reale è niente)
 
te lo scrivo anche se non scrivo mai post perchè dal mio piccolo anche io ho attraversato un periodo nel quale i gdr che facevo non mi piacevano, anzi da una parte mi annoiavano, dall'altra mi frustravano perchè cercavo solo di costruire qualcosa di forte mescolando cose da mille manuali (senza peraltro avere tutta questa voglia di legger nmila pagine di regole, oggetti osceni, ambientazioni che, ai miei gusti, erano davvero noiose)
 
giocare poi con i post imho credo che finisci per mescolare i peggiori power player a quelli verbosi che per dire "il mio mezz'uomo John va a fare la pipì dietro la siepe fischiettando" scrivono un poema di mezza pagina inneggiando a divinità immaginifiche, mondi ancestrali e all'infinito oltre la siepe (che poi la loro lunghezza del pene non è dettata dalla potenza in combattimento ma dal narcisismo col quale scrivono e sono magari acclamati da alcuni).
 
 (scusa se il mio intervento è stato poco costruttivo e troppo distruttivo Zachiel, ma se non vuoi abbandonare come stile di gioco quello, e però  vuoi provare un'esperienza diversa, il consiglio di Hasimir mi sembra buono)


p.s.: dal titolo: "cosa ti diverte davvero" secondo me, lo devi ancora scoprire, perchè il gioco a cui giochi, per definizione, offre un range di divertimenti troppo piccolo dove, magari, il tuo nemmeno c'è del tutto

 
Matteo Polloni

Alessandro Piroddi (Hasimir)

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Re:Cosa mi diverte davvero?
« Risposta #14 il: 2013-04-26 16:16:21 »
Quando mi chiedono "ma che personaggio vuoi giocare?" una volta me ne uscivo con un concetto figo e da lì costruivo il personaggio.
Ora è come se avessi finito i personaggi che volevo giocare a livello interpretativo e sia rimasto solo con "mi piacerebbe giocare un tizio con questa quella e quell'altra capacità di classe" - di solito tre capacità di 17° livello da tre classi diverse...
Cosa diavolo è cambiato?


imho?
è cambiato che stai venendo traumatizzato.
è come quando cominci a chiuderti su posizioni egoistiche e agorafobiche (fanculo tutti, d'ora in poi penso a me e basta, il mondo è cattivo e allora io sarò cattivo col mondo) a causa di una lunga serie di costanti e ripetute ferite e delusioni.


Tu stai giocando in una maniera che ti lascia frustrato, insoddisfatto, e per giunta scarica la colpa di tutto ciò su di TE, che sei l'unico stronzo incapace di divertirsi con la roba che invece agli altri diverte senza problemi.
E piano piano questo ti sta logorando.
Lo vedi da te che stai cambiando in una maniera che non ti spieghi, considerando che non ti piace.


Stai "imparando" che per interpretare un personaggio X la conditio sine qua non è il possesso di una scheda appropriata.
No scheda, no party.
Stai "imparando" che senza il Talento Zumpappero non puoi descrivere le azioni fighe che ti immagini, senza la CdP Bambarabà non puoi andare in giro per la land dicendo che i tuoi discendenti sono gnomi da giardino, senza un valore di CHA +23 non puoi giustificare di sedurre l'affascinante donna a capo del Bordello dei Bordelli che si suppone sia immune al fascino dei mortali.


Non importa cosa immagini tu.
Non importa cosa piace a te.
Non importa cosa fai, dici, scrivi o produci ... vale tutto ZERO senza un appropriato "+1" nel posto giusto.


...tutto questo è vero UNICAMENTE nel malsano ambiente che hai scelto di non cambiare a nessun costo... quindi l'unica soluzione è quella che si sta già attuando: se il gioco non si cambia, se l'ambiente non si cambia, a cambiare dovrai essere tu.
E poco importa se "non vuoi" oppure "non ti piace" ... il segno c'è e diventa ogni giorno più marcato.


Sei passato a volere che il gioco ti offra cose "impossibili" a volere invece cose "possibili" ... sei passato dal volere il personaggio X a volere il Talento Y.
Ma non basta.
E mi pare normale.
È un palliativo, è il macchinone che si compra l'uomo in crisi di mezza età.


Sei un carnivoro che si ostina a mangiare verdura in mezzo a un ambiente di vegani ... a cui però la verdura fà schifo, i vegani gli fanno schifo (dai tuoi post a te NON piace come gioca la gente che invece è contenta della Land). Stai tentando di tutto per farti andare giù quella roba ma, per tua "sfortuna", hai gusti diversi.
Il latte di soia NON è come quello vero.
Gli hamburger di tofu NON sono come quelli di manzo.
Un sedano NON è una costoletta di maiale.


Sei avviato al burnout, e pure di quelli brutti e possenti.
Tu vuoi cambiare, ma ovviamente non è facile, e il modo in cui stai cambiando nemmeno ti piace.
Se non cambi qualcosa del gioco o dell'ambiente, non hai speranza, continuerai a roderti fino al punto di rottura, e poi ciao...


Il mio consiglio per cambiare l'ambienre (come funziona una land) e magari anche il gioco te l'ho dato prima, poi vedi tu :P

Alla fine mi spiace sinceramente di vedere un giocatore così pieno di voglia e passione soffrire in croce (perchè tu SEI in croce, inchiodato da uno due tre perni che non vuoi assolutamente rimuovere).
Davvero, sto quasi male per te :P
www.unPlayableGames.TK ...where game ideas come to die

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