Buonasera,
anche io come Mattia mi sto interrogando sulla questione (interrogando<> sto cercando di convincervi che la mia teoria è giusta) e quindi sono qui per darvi il mio sassetto.
Iniziamo dalle cose semplici (i fatti), ovvero quelle nelle quali so di avere ragione. Non perché io sia più bello, ma perché scrivere fiction è il mio lavoro. Passo ore al giorno a farlo, passo ore al giorno a studiarlo, prendo del denaro per farlo e via discorrendo. Quindi vi passo delle informazioni (informazioni<> pareri)
La divisione che fa AIPS (scene di avanzamento della trama vs. scene di approfondimento dei personaggi) è una distinzione reale nella creazione di fiction. te la insegnano, tanto per capirci. Le scene, per essere ben fatte, devono fare una sola di queste cose. Se ne fanno due sono confuse, se non ne fanno nessuna, sono inutili.
Esempio: Amleto sugli spalti del castello che si interroga su cosa fare è una scena di approfondimento del personaggio. L'autore vuole farci sapere che Amleto è combattuto tra due possibilità e che questo suo essere combattuto è importante sia per capire il perché di scelte future, sia per definire chi è Amleto.
Esempio 2: Amleto che parla con Ofelia è una scena di avanzamento della trama. Il loro discorso fa succedere delle cose: Amleto pensa che Ofelia tradisca la sua fiducia, qualcuno dietro una tenda muore e via discorrendo. Questa scena serve a far capitare degli eventi. Gli eventi che capitano sono non ignorabili e cambiano quello che succede dopo.
Esempio 3: Amleto che nel finale ci espone il sue essere combattuto per la scelta di prima è una scena inutile. Lo sappiamo già. E infatti Shakespeare questa scena l'ha tagliata.
Esempio 4: Amleto che decide come vestirsi per andare ad assistere alla rappresentazione teatrale è una scena inutile. Fa cose, ma queste cose che fa non cambiano quello che succede dopo. E infatti pure questa Shakespeare l'ha tagliata.
Entrambi i tipi di scene sono essenziali in un racconto. Senza le prime non sappiamo chi fa cosa e perché, i personaggi sono monolitici e iniziano la storia così come la finiscono. I personaggi sono "piatti", tanto per usare un gergo comune.
Senza le seconde non succede nulla. C'è gente che parla, ma attorno a loro il mondo non li spinge a prendere decisioni. "non succede niente", sempre in gergo comune.
DISTINZIONE: una scena di approfondimento utile è una scena che ci dice qualcosa di nuovo. una scena di avanzamento utile è una che o risolve un problema (bruce Willis uccide un cattivo e prende il suo mitra) OPPURE che pone un nuovo problema aumentandone la magnitudine del casino (bruce willis fa un errore e ora i terroristi sanno dov'è e si muovono in gruppo per ucciderlo)
Le scene non utili andrebbero tagliate. Senza pietà.
Esempio virtuoso: Die hard. Ci sono ovviamente più scene che fanno avanzare la trama (ad esempio facendo peggiorare o migliorare la situazione di McLane), ma molte delle scene al telefono con Allen sono scene di approfondimento. Ci fanno vedere che McLane è ironico e che questa sua ironia gli serve per non perdere coraggio, che è premuroso e questo serve a farci capire che non è uno stronzo che trascurava la moglie e che si è meritato la separazione.
Esempio non virtuoso: Twilight. Inizia con una marea di scene di approfondimento del personaggio che insistono tutti sulle stesse caratteristiche di Bella Swan. Le scene di avanzamento della trama sono rarefatte e tutte abbastanza inutili. Succedono cose, ma poi la storia continua come prima. Per esempio, la scena in cui lei resta di sola a camminare di notte e lui arriva a salvarla sembra una scena di avanzamento della trama, ma non cambia le relazioni tra di loro (se non ricordo male). Se invece quello è il momento in cui lei decide di non vederlo più, allora ha un senso.
La frequenza e la durata di queste scene determinano il ritmo.
Die hard è un film con un ritmo veloce. Le scene di approfondimento sono brevi e poche, le scene di avanzamento della trama sono tante e lunghe.
Game of thrones (la serie) idem.
I libri da cui è tratta hanno un ritmo molto più lento: le scene di approfondimento sono di più e più costruite. Le motivazioni e i ragionamenti dei personaggi sono sviscerati. Il ritmo più lento però non è un problema, perché in questo ritmo ci vengono dette tutte cose utili al resto.
Ora la brutta notizia per chi fa fiction (e facciamo tutti parte di questa categoria, anche solo a livello amatoriale, per l'hobby che abbiamo) ogni battuta(frase?) che dite segue grossomodo le stesse regole.
Esempio: Se io passo 5 righe a descrivere come è vestito il personaggio che è entrato in scena, lo faccio perché, da come sono vestito voglio far sapere delle cose di lui. Se ho la giacca o no, qual'è la qualità della giacca, se ha il taschino o se le tasche sono ancora cucite, dicono delle cose. E fin qui tutto bene.
Se passo 5 pagine a descrivere la stessa cosa, corro il rischio di stare ripetendo dei concetti e pertanto di stare sbrodolando, di stare "ciurlando nel manico", di stare perdendo tempo.
Stessa cosa vale se lo faccio nel costruire una scena di una qualunque partita.
Se faccio una scena in cui voglio sapere "cosa prova Monica per me?" ho due scelte. o agisco attivamente per saperlo (es. glielo chiedo) oppure "esploro il personaggio (di Monica)" cercando prima di capirlo. Appena lo so (uno scambio o due di battute, tanto per capirci), però, o reagisco all'informazione (es. la bacio) o chiudo la scena. Cut. Fine. Prossima scena. Se non lo faccio, sto sbrodolando.
Questo discorso è indipendente da lingua, nazione, fede religiosa. Posso fare esempi di cinema o letteratura provenienti da ogni parte del mondo. Esiste però una questione di gusto, sia personale, sia dovuto a quello a cui siamo stati abituati. Pensate per esempio ai ritmi (statistici) del cinema giapponese.
Fatta questa semplificata premessa (nel senso che le rare eccezioni esistono) posso iniziare col dire a Manuela che, dalla mia esperienza di gioco con te, a te non disturbano le scene lente, disturbano le scene sbrodolate.
Ok. Fine della mia mini lezione di drammaturgia. Ora passiamo ai ragionamenti non confermati che sono il centro di questo thread.
Sono uno di quelli che ha parlato di scuola italiana, ma trovo molto interessante il commento di ezio su G+, per cui le scuole sono qualcosa che serve a posteriori per raggruppare e studiare. Ezio su questo argomento è molto più ferrato di me e quindi parto dal presupposto che abbia ragione e non parli a vanvera.
Purtroppo non ho la conoscenza per dare un'altro nome a questo trend che invece mi sembra di percepire.
Esempio più lampante sono i fumetti. i Bonelliani sono un gruppo specifico di fumetti (non tutti editi da Bonelli) con caratteristiche comuni, tipici della nostra nazione. i fumetti di supereroi per l'america. I manga per il giappone. Questi ultimi sono addirittura divisi in sotto gruppi a seconda di quali delle regole "comuni" alterano (Shonen e shojo per esempio hanno molte cose in comune ma molte altre diverse)
Questa distinzione non impedisce a nessuno di fruire del prodotto di altri gruppi oltre a quello della propria nazione. Io leggo supereroi e manga e italiani e sudamenticani e manwha e indipendenti americani e graphic novel francesi e zerocalcare con lo stesso piacere, anche se in percentuali diverse. E ci sono italiani che hanno scritto e disegnato manga e fumetti di supereroi. ciononostante nascono più fumetti in stile Bonelli che in altri stili in Italia.
Quello che mi chiedo è se si stia formando, lentamente, un gusto comune o uno stile comune. Non so ancora neanche se sia nel design o nel gioco vero e proprio.
Purtroppo in questo ragionamento non possiamo neanche fidarci troppo delle dirette esperienze personali, proprio perché io leggo pìù supereroi che bonelliani e il nostro hobby non è così diffuso da poterci permettere studi statistici rilevanti.
Possiamo, per il momento solo chiacchierarne oziosamente prestando attenzione a quello che succede attorno a noi.
Agli italiani piacciono di più storie con una percentuale di scene di approfondimento del personaggio maggiore che ai corrispettivi giocatori americani? A me sembra di si. Sembra.
Il nostro ritmo di gioco è più lento di quello degli americani. Da quello che leggo (non solo in questo thread), mi sembrerebbe di si. Mi sembrerebbe.
ma è il momento dell'osservazione, non quello di tirare le somme. Delle discussioni leggere e oziose, non della scrittura di trattati. I trattati lasciamoli ai posteri. Noi giochiamo e beviamo aperitivi che è più divertente.