Ciao a tutti, ringrazio di nuovo per l'attenzione sul manuale e per l'aiuto che state dando in vista della pubblicazione.
Quello che fate è davvero tanto e mi sento in obbligo nei vostri confronti, quindi sentitevi liberi di chiedermi in cambio, quantomeno, un favore simile

Avevo iniziato a rispondere più o meno passo a passo al post di apertura di Hasimir, ma mi sono poi reso conto che diventerebbe esageratamente lungo e incapibile e apparirebbe come un colpo-a-colpo che non mi pare il caso di mettere in piedi, perché ho visto già che assume presto i toni del flame, che non serve a nessuno.
Ci sono critiche interessanti nel post di Hasimir, che sostanzialmente sono quelle riferite alla successione dei paragrafi delle regole e che sicuramente andrò a ricontrollare per evitare di citare dei termini che sono spiegati troppo oltre.
Altri punti scritti mi pare siano più un generale fraintendimento della CA SIM su cui il gioco si basa, oppure una mia incapacità di comunicarla al meglio.
Il gioco è dichiaratamente SIM. Io mi rendo conto che la CA SIM sia "oscura" in sè, perché è difficile cercare di capire cosa voglia dire giocare per "celebrare un genere". Ma Fragma sostanzialmente fa questo.
Ci sono 2 fasi, la prima serve a definire il framing, la seconda "gioca" il framing.
Esiste la possibilità di avere pitch più orientati a istanze narrativiste o approcciabili con intenti gamisti, ma è sostanzialmente il gioco è SIM.
Il potere che "appare" essere in mano al GM serve per preoccuparsi che la SIM "esista" ed è per questo che parlo di "coerenza". Sicuramente ci sono frasi che possono essere fraintese e alcuni passi (come quello sulle pertinenze) l'ho già rivisto in modo da dare la "validazione" della pertinenza in mano ai 2 Giocatori che stanno eseguendo il Conflitto, oltre che esserci l'obbligo di inserire le Descrizioni Pertinenti nella narrazione della risoluzione di un conflitto.
Ma quando parlo di Giocatori, parlo sia di Narratore, sia di Interpreti.
La figura del Narratore oltretutto è stata addirittura introdotta abbastanza di recente, proprio per "evitare" il Gioco della Conchiglia. Serve una advocacy per "l'ambiente", serve una sorta di delegazione ad una figura percepita come "esterna" per garantire una sorta di neutralità a tutto ciò che è "esterno" ai Protagonisti.
Non è molto diverso dal ruolo che ha il GM in NCaS o in Cani (e la Nemesi non è NULLA di diverso dal GM che assegna peccati e abilità agli abitanti di una città).
Il gioco è a poste. Sicuramente rivedrò alcuni dei paragrafi dei conflitti, seguendo il consiglio di Rafman e (anche se non è qui presente) di Rafu nel "dare alle cose il loro nome", ma quello che ho scritto era un tentativo di esplicitare ai "non addetti ai lavori" cosa sia un "dichiara prima la posta e poi tira".
Il Narratore in Elar/Fragma entra molto poco nella narrazione dell'Azione e non partecipa per nulla alle fasi Narrative di Transizione (ossia tutte le fasi Narrative successive all'Antefatto).
Gli interventi che fa non sono interventi di "potere", ma richiama gli Interpreti (verosimilmente impegnati nell'interpretazione dei loro Protagonisti...) sulle regole meccaniche del gioco. Per questo, ad esempio, può chiamare un'Alienazione, perché magari un Interprete può "dimenticarsela".
Non capisco perché poi aggiungi "poco importa se può essere attivata volontariamente...". Ci sono tre modi in cui un'Alienazione può essere attivata, sono tutti e tre "importanti" alla stessa maniera in quanto sono tutte e tre "regole".
Tra parentesi... un personaggio in fase di Alienazione vince il -primo- conflitto, quello che è obbligato a descrivere come risolto nel momento in cui si Aliena. Poi può essere contestato tranquillamente da chiunque al tavolo.
Il passaggio di Priorità Narrativa non è un Gioco della Conchiglia, non è nulla di diverso dall'opzione contenuta in NCaS in cui la narrazione della risoluzione di un Conflitto è in mano al giocatore con la pool Dominante. Invece che essere data come opzione, è regola, ed è in mano al giocatore con "il pool vincente". Ossia chi vince il Conflitto.
Detto con estrema sincerità e trasparenza, non mi sarei mai aspettato che la critica più grossa al sistema potesse concentrarsi su questo punto, anche perché al tavolo è una delle caratteristiche più apprezzate.
Anche l'autorità del Narratore di richiamare, sempre tramite un Conflitto, l'attenzione sul "Genere" dichiarato del Racconto è molto piaciuta, perché è stato gradito il fatto che esista una regola che eviti (cito un commento fatto ad Este) "come capita ai giochi di ultima concezione di finire troppo spesso e troppo in fretta nel grottesco".
Sicuramente dovrò trovare il modo migliore per far capire che non si tratta di un veto assoluto, ma prima di Moreno ed Hasimir non mi erano mai arrivati commenti di questo tipo.
Vediamo...
pieno zeppo di meccaniche volte a mantenere i PG "aggiornati" rispetto agli sviluppi della storia, modificandone tratti, punteggi, sviluppo psicologico, etc.
Sì, questo sì, ma non capisco in che misura dovrebbe essere una critica...