è un riassunto.
facciamo un esempio: stai giocando a super mario e davanti a te compre un goomba. puoi scegliere
a) di saltarlo, superandolo o
b) di non saltarlo, morendo.
la scelta è banale.
in dnd, hai un nemico a 2 metri. lo colpisci con il 4+.
a) puoi caricarlo e fargli un attacco che lo colpisce col 2+ o
b( puoi avvicinarti e fargli 4 attacchi che colpiscono col 4+/6+/8+/10+.
la scelta è sostanzialmente banale.
in parpuzio, se davanti a un'interazione dove è evidente che devi accettare le condizioni del png. se le accetti il gioco va avanti e il master è contento. se non le accetti il gioco si blocca e il master è scontento. la scelta è banale, scontata.
in magic stanno lanciandoti un incantesi che li fa vincere.
a) lo counterspelli o
b) scelgi di non counterspellarlo?
scelta banale.
una scelta profonda è diversa: non è autoimaticamente chiaro quale scelta sia migliore, ma la scelta si rivela migliore o peggiore nel contesto della partita, e del momento.
viceversa, un gioco complesso mette una barriera di conoscenza, di maestria del sistema A FRONTE, come precursore della capacità di riconoscere la scelta corretta, ma una volta che hai il bagaglio di conoscenze necessario, la scelta è fondamentalmente banale e ovvia.
magic è un buon esempio, se lo conoscete: all'aumentare dei cardset, il numero di mazzi considerabili validi in torneo, controintuitivamente, si RIDUCE, perchè alcune scelte sono così forti che tagliano fuori tutte le scelte non alla loro altezza (i famosi mazzi in meta)
il parallelismo con i gdr non è automatico, ma c'è e non si riduce alle interazioni "videogiocoso-boardgameose", ogni interazione in un gioco è potenziale donte di profondità, e ogni regola di complessità. è più difficile forse capire riconoscere che c'è "una scelta giusta", ma se c'è inficia immediatamente la profondità potenziale del gioco.