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Quattro chiacchere su... Terry Pratchett
Ezio:
Sottotitolo: "Le chiacchere oziose di un ozioso".
Così, giusto per fare quattro chiacchere, con una pipa virtuale accesa, senza la necessità di "arrivare" da qualche parte, se qualcuno lo conosce e ne ha voglia, su uno dei maggiori umoristi contemporanei, nonché uno dei miei autori preferiti in assoluto.
Dissacrante, sì, ma soprattutto un genio assoluto della decostruzione, non solo di un genere (fantasy), ma di un poutpourri di generi mai visto e, soprattutto, della realtà. L'unico autore che ho trovato gli stia alla pari in questo senso è lo Swift de I Viaggi di Gulliver, ovviamente prima della sua rilettura come "narrativa per bambini", nella sua accezione primaria di satira sociale.
Trovo i suoi romanzi di una freschezza e di una lucidità sconcertante e rinfrescante e il suo humor tutto inglese, le battute che ti immagini tranquillamente pronunciate da un distinto signore che mantiene la faccia dignitosa e impassibile anche quando spara le storielle più assurde o sconce, del tutto irresistibili.
Sotto questo strato, poi, troviamo quello ancora più intenso e vibrante dei personaggi mai semplici macchiette, che sfiorano l'archetipo caratteriale e vengono usati magistralmente, maltrattati e, perché no, abbandonati quando hanno fatto il loro tempo, per focalizzare attraverso se stessi il punto del romanzo in questione.
Stavo giusto riflettendo l'altro giorno sull'evoluzione del ciclo "delle streghe". Dai romanzi con protagoniste Granny&Nanny siamo passati da un po' di tempo a quelli, ingiustamente ritenuti "per ragazzi" (o almeno, non semplicemente per ragazzi) di Tiffany.
I romanzi di Granny&Nanny hanno chiaramente, tutti, lo stesso schema: rottura dell'equilibrio; Granny Wheaterwax sta a guardare o cerca di risolvere le cose usando il semplice buon senso, l'headology o altri metodi "convenzionali"; all'ultimo momento Granny tira fuori un atto di "vera" Magia; Granny si adatta alla nuova situazione e rivela di non essere così "rocciosa" come sembrava.
Apparentemente i romanzi di Tiffany (e dei Feegle!!!! Non scordarti dei Feegles, crivens!) sono sullo stesso filone, ma a ben guardare lo schema è completamente diverso: rottura dell'equilibrio dovuta a un fatto magico; Tiffany rifiuta le soluzioni "mondane"; intervento esterno di un mentore; Tiffany risolve la situazione incorporando alla Magia il suo sentire mondano.
Trovo stupendo come pur navigando nelle stesse acque Terry riesca a sfruttare gli stessi personaggi e gli stessi temi per analizzare presupposti così diversi, ho trovato ben pochi autori che ne fossero capaci.
Ah, come ultima cosa, e giusto per ricordarmi di essere in un forum di gdr... la mia morosa chiede da mesi un hack de "La Mia Vita col Padrone": "My life with Vimes" o "My life with Vetinari" XD
"There is a rumour going around that I have found God. I think this is unlikely because I have enough difficulty finding my keys, and there is empirical evidence that they exist. "
"I create gods all the time - now I think one might exist, says fantasy author Terry Pratchett," The Daily Mail (2008-06-21)
lapo:
Uhm... ho iniziato "il colore della magia" esaltato dai racconti di molti amici e (con mio sommo sconcerto) ho dovuto interromperlo a metà, proprio non mi "prendeva" (la mazzata finale è stata la battuta "echo-gnomics" che ho letteralmente detestato, forse per il fatto che detesto l'economia, non tanto la battuta).
Ma troppa gente (anche tra miei amici fidatissimi di gusti simili ai miei) insiste troppo spesso che è geniale, quindi prima o poi gli darò una seconda chance.
Anche perché, ad oggi, è l'unico libro che io abbia lasciato a metà e lo ritengo indegno di me (come puoi intuire non sono per niente d'accordo con i "10 diritti" del lettore di Pennac; anzi, per molti di quello sostengo fortemente il contrario: il lettore NON HA il diritto di fare le orecchie alle pagine, e io sono la punizione).
Cioè, ho finito perfino il deserto dei tartari e inshallah, per rendere l'idea. -_-
Lavinia:
I primi romanzi soffrono un po' dello svolgersi in un universo ancora in via di definizione; personalmente ho trovato i primi due libri di Scuotivento (Il colore della magia e La luce fantastica) e il primo delle streghe (Sorellanza stregonesca) un po' più difficili da far ingranare, poi i seguenti sono filati via lisci. Inoltre siccome a seconda dei protagonisti cambia (più o meno evidentemente) lo stile adottato da Pratchett, se proprio vedi che il povero Scuotivento non ti prende prova con una delle altre "serie", probabilmente troverai qualcosa che meglio si confà al tuo palato letterario :)
lapo:
--- Citazione ---[cite]Autore: Lavinia[/cite]se proprio vedi che il povero Scuotivento non ti prende prova con una delle altre "serie"
--- Termina citazione ---
Beata ignoranza: pensavo fossero una singola serie.
Beh, allora decisamente proverò con altre serie, prima di riprovare con i colori della magia. =)
--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]There is a rumour going around that I have found God.
--- Termina citazione ---
Questo però mi preoccupa: quando è successo ad Anne Rice... il mondo narrato ne è uscito stravolto!
(passare da "sono agnostico, neanche i più vecchi vampiri hanno mai visto niente di superiore" a "ciao sono il diavolo e ora ti porto in gita" è un cambio non da poco... e non poco fastidioso, per un mangiapreti come me)
Lavinia:
Metto qua il link all'ordine di lettura dei vari romanzi (in inglese, purtroppo quella in italiano che ho trovato non è aggiornata). In realtà si possono leggere anche indipendentemente, è chiaro che si perdono magari riferimenti a quanto accaduto in altri romanzi ma non trattandosi di serie vere e proprie alla fine non è un grosso problema. Anzi, rileggere un romanzo di Pratchett dopo averne letto un altro correlato e cogliere tutte le piccole allusioni e i collegamenti rende le seconde (e terze, e quarte...) letture sempre fresche.
Consiglio inoltre di non snobbare i romanzi di Tiffany e "Il prodigioso Maurice e i suoi geniali roditori" perchè classificati letteratura per ragazzi, si possono leggere su molti livelli, diversi dei quali decisamente adulti. Maurice è uno dei miei romazi preferiti in assoluto al momento. :)
Confido che il buon Terry non parta per la tangente, in ogni caso qui l'articolo completo, nel caso a qualcuno interessi leggerlo (è un po' lungo, ma meno dei post a cui Moreno ci ha abituati :P).
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