Credo che ci sia un problema fondamentale con l'idea di "torneo" in un gdr. Magari non irrisolvibile, ma finora per quanto ne so non c'è riuscito nessuno...
Un gdr, per quanto competitivo e gamista, si basa sempre comunque su una fiction creata e condivisa da un gruppo al tavolo. Anche nella competizione, non si cercano "punti" per vincere magari un prosciutto, ma si cerca di ottenere l'ammirazione degli altri, è un reward di carattere sociale.
Quindi hai comunque giochi con una fortissima componente collaborativa (negli scacchi non devi metterti d'accordo con il tuo avversario su come si svolgono certi eventi, ti basta concordare sul non rovesciare la scacchiera), e con un "premio" finale collegato all'apprezzamento di un gruppo di giocatori.
In altre parole, anche nei gdr gamisti, il "giocar bene" vale di più (ti dà più rewards) che non il fare più punti. Non è come il calcio. Se fai falli, se blocchi il gioco, se fai melina, se butti la palla in tribuna, non vieni premiato dal gioco.
E chi cerca i gdr gamisti, è proprio questo che cerca. Se volesse solo fare più punti, giocava a flipper o a tennis. Ma un gdr, in cui puoi dimostrare la tua bravura manipolando una fiction, dà emozioni non ottenibili con altri giochi.
Inserire tutto questo dentro una competizione, in cui non devi più impressionare gli altri componenti del gruppo, ma fare punti, ti mette in conflitto di interessi con la collaborazione con gli altri. Non è più tuo interesse avere una situazione e una fiction chiara, perché se crei equivoci puoi sfruttarli per fregare gli altri. È tuo interesse giocare "male", in maniera incoerente, snaturando il personaggio ogni 5 minuti, se ti conviene.
Questo non è più "giocare gamista", è fare la mela marcia, quello da cacciare dal gruppo al più presto.