Ethawe
Sei all'entrata della cucina, in forma di corvo, pronto a superare quel tratto di fornace che ti separa dai tuoi amici.
Quattro dei superstiti che hai trovato, aggirando con orrore il mezzorco e il poveraccio con cui è avvinghiato a terra, si lanciano verso la salvezza, consapevoli che per ogni momento che passa, l'inferno diventa sempre più mortale.
Ma tu li superi sfrecciandogli accanto.
Dal fumo nero sbuca qualcosa all'improvviso, una sagoma indistinta diretta verso la cucina. Impossibile evitarla. Ci sbatti contro, accartocciandoti sul pavimento qualche metro più in la.
Normalmente non avresti accusato un urto del genere, ma in forma di corvo sei molto più fragile: la tua ala è piegata in maniera innaturale, e il dolore ti strappa uno dei tuo versi sinistri.
{{Prendi 1d6 danni, non hai armatura}}
Da terra, mentre cerchi di riassestarti, riesci a intravedere lo zombie che hai investito. Anzi, a guardar meglio è una zombie: si direbbe una robusta massaia con i capelli raccolti in uno chignon semi-disfatto. Si è già attaccata al collo del primo che ha trovato.
Fortunatamente sei caduto oltre il punto più rovente. Riesci a vedere il camino, ed avresti via libera se non fosse per l'ennesimo non morto che si sta rialzando proprio dietro un ignaro Jon.
Senti un'altra esplosione e altre urla da dietro. Un pezzo di soffitto crolla come un grosso tizzone ardente, librando mille scintille al suo impatto.
Non c'è un secondo da perdere.
Cosa fai?
{{Il DD era +COS perché, per quanto sei veloce, dovevi pur sempre attraversare un'area rovente e fumosa, potenzialmente mortale soprattutto per un uccello.}}