Seconda parte della risposta, più generale. Ma non subito. Prima c'è una coda al post precedente.
Paolo, con tutta la buona volontà, ammetto che trovo davvero difficile applicare charitable reading al tuo post. Hai aspettato 50 giorni dal giorno di quella partita. In questi 50 giorni ci siamo visti di persona (alla fine della INC e non solo), ci siamo sentiti via email, via forum, via G+.
In questi 50 giorni non mi hai mai accennato al fatto che eri rimasto "infastidito" dalla partita a Dubbio.
Ancora peggio, in questi 50 giorni non ti sei curato di INFORMARTI, prima di accusare.
Nessuno è arrivato in ritardo. Ma comunque visto che siamo arrivati a pelo, sono stati informarti del POSSIBILE ritardo. Delle due partite saltate una, quella di Sporchi Segreti a cui eravamo iscritti sia Io che Matteo Turini, è saltata perchè un altro giocatore non poteva fare tardi. La terza partita (Durance) è partita normalmente.
E tu scrivi:
"C'è una grossa dose di fiducia quando ci si impegna a trovarsi alla tal ora e al tal posto con dei potenziali sconosciuti per giocare. Mancare a quell'appuntamento è una grave mancanza di rispetto. Non c'è nessuna motivazione che giustifichi un comportamento di questo tipo SENZA PRIMA CHIEDERE alla persone esclusa. Bastava perdere 30 secondi, si chiedeva “oh senti, stiamo facendo la miglior partita del mondo di Dubbio, ti dispiace se ritardiamo/saltiamo lo slot di oggi pomeriggio?”. Questa per me è la dose minima di rispetto fra persone civili. E questa per me è una cosa molto brutta. Lo scrivo perché mi è venuto il dubbio di non averlo detto a tutti durante la INC, e invece penso che sia doveroso toccare l'argomento."
No, per me la dose minima di rispetto fra persone civili è informarsi e controllare, e magari chiedere A ME cosa era successo, visto che le possibilità c'erano, prima di sparare accuse a vanvera.
E questa carenza di "basi d'appoggio" su cui basare le tue affermazioni non riguarda solo quest'ultimo pezzo del tuo post, anzi...
Quando parlo di "velleitario comunitarismo" parlo di questo tuo post. Non accuso l'organizzazione della INC per le scale, gli orari delle foto, etc: molte di quelle tradizioni sono nate quando la ING si svolgeva in un albergo, in cui si stava tutti assieme, e non in diversi edifici in un centro storico, in per pranzare facevi 20 metri e al massimo una rampa di scale e mangiavi un menù completo al tavolo, non 200 metri e 5 rampe di scale per mangiare piadina, e dove per fare la foto ci mettevi molto meno tempo. La INC secondo me si deve ancora adattare completamente alla nuova ubicazione, ci sono ancora da prendere le misure per molte cose, sia nei comportamenti comuni che in quelli individuali. Fa niente, si impara. Se la situazione sarà la stessa l'anno prossimo e siamo troppo lontani dal Mirastelle ci portiamo su il cibo direttamente dalla mattinata (l'ho portata io tutta la piadina del venerdì, ci metto poco a portarne anche di domenica). Se ci sono cambiamenti li proveremo, ci adatteremo. Nessuno ha la soluzione in tasca e le cose si provano, si vede se funzionano, e si continuano a fare o si scartano in base ai risultati.
Perchè invece il tuo post è pieno di affermazioni velleitarie? Beh, vediamo, giusto le prima che mi vengono in mente.... critichi chi si "chiude" a giocare con le stesse persone, e poi come "esempio principale" ci metti un evento in cui c'erano due giocatrici nuove alla INC con cui non avevo mai giocato prima. Idem per la presenza femminile: "bisognerebbe", "si dovrebbe", "etc, ma poi critichi un evento che prevede come standard non il 30% di giocatrici, ma dal 40% al 60% (a seconda del sesso del regista).
Ma anche esulando dall'esempio che hai scelto, è velleitaria la maniera in cui dai per scontato che siano i "momenti di folla" quelli che fanno comunità. Che non è vero e non è mai stato vero per nessuna INC. Io tutta la gente che conosco ad INC l'ho conosciuta giocandoci. Non si conosce gente facendo la foto. Non si conosce gente stando in 60 a mangiare. Non si conosce gente in 60, PUNTO. I momenti di folla sono quelli in cui sei più solo, quelli in cui cerchi quelli che conosci già e ci si chiude in gruppetti.
Non è aritmetica, non è che 60 è meglio di 6 perchè sono di più. È esperienza, l'esperienza che si vive ad ogni INC.
Ma anche sulle altre affermazioni non va meglio....
1) La INC non cresce. Il numero di partecipanti è statico e si aggira sempre sui 60~.
Il NUMERO dei partecipanti è statico, ma se invece di guardare i numeri guardassi le facce, vedresti che ogni volta c'è sempre più gente nuova.
Dove sono i "vecchi"? Ad Arconate, a Etruscon, a Gnoccocon, a GiocaRovereto, a Giocatrento, a LudicaEgo Indie, etc.
Tu non c'eri credo nelle edizioni del 2009 e del 2010, quelle con i grandi numeri di partecipanti. Dagli elenchi iscritti la prima INC a cui hai partecipato è quella del 2011, la prima a Bertinoro, a cui parteciparono solo 50 persone (+tre ospiti e i Cangelli). Non le hai viste le INC con 70 persone. Beh, vai a vedere chi c'era. Da dove venivano. Quanti ce n'erano di Milano, Roma, dal Friuli, da tutta Italia. Perchè all'epoca c'era SOLO la INC. E grazie ad accordi particolarmente vantaggiosi, costava molto meno! (considerando il costo dell'albergo)
Oggi il bacino di persone che viene alla INC comprende a malapena l'Emilia Romagna, le Marche, parte del Veneto e della Toscana. Tutti gli altri hanno convention molto più vicine (e quindi molto più economiche - la spesa principale per le Con sono i trasporti) e se non le hanno giocano via Hangout o con il tempo hanno trovato gruppi con cui giocare nella loro zona. O magari hanno litigato con qualcuno e alla INC non ci vogliono venire.
E nonostante questo, i numeri sono in crescita. 50 persone paganti nel 2011, 54 nel 2012, 56 nel 2013.
E quanti sarebbero, sommando tutte le varie convention indie italiane?
Ma non è solo per quello che ritengo il numero assoluto un falso problema. il secondo motivo è che prima di avere altra gente, bisogna essere sicuri di potersi organizzare. Possiamo? C'è il posto per giocare per tutti? Per mangiare? Per dormire? Si riesce lo stesso a fornire un esperienza "da INC" o maggior folla diventa semplicemente più estraniante, con meno momenti di tranquillità in cui conoscersi?
E il terzo motivo, è quello basilare che tornerà anche più avanti: INC non è PLAY. L'obiettivo primario non è "staccare più biglietti" (anche se rimane un importante obiettivo secondario)
2) La presenza femminile è troppo bassa. Quest'anno con 20 donne su 61 partecipanti (quasi il 33%) è il record assoluto, con punte minime solo al 20%.
OK, record assoluto. Significa che si sta sbagliando?
3) I doppi slot. Per me chiudersi in una stanza con altre 3 persone per tutta la giornata non è partecipare alla INC. Si viene per vedere persone diverse dal solito e per provare giochi diversi. Stare tutta la giornata con gli stessi 3 ceffi è l'esatto opposto di questo. Tutte le persone che hanno fatto un doppio slot, se quella giornata invece che a Bertinoro fossero andate al mare a farsi i cavoli loro non so se mi sarei accorto della differenza.
4) Gli eventi preparati a tavolino. Che uno dica di voler giocare con Caio o Tizia a quel SINGOLO gioco, e decide di farlo alla INC perché in hangout non si può giocare, mi pare sacrosanto. Che una persona arrivi con TUTTI (o comunque ben più della metà) gli slot chiusi, fatti e finiti, accordandosi con persone che nemmeno si sono iscritte alla INC (“ma che poi forse si o no si iscriveranno” cit.). Se il doppio slot è un elemento di chiusura verso l'esterno, questi slot preconfezionati sono palizzate. Immaginatevi cosa succede se si fa un doppio slot, organizzato a tavolino...
Questi li ho messi insieme, perchè dimostrano QUANTO sia velleitario questo elenco di "problemi".
Sai come ho fatto io ad andare avanti organizzando eventi che si dice "non si possono fare in uno slot", tipo Annalise l'anno scorso (e ci sarei riuscito senza problemi anche quest'anno con Dubbio senza tutte quelle interruzioni) senza ricorrere al doppio slot?
Organizzando gli eventi prima. Sapendo prima chi sono i giocatori. Pretendendo che siano un po' informati prima, dandogli informazioni, preparando i personaggi via email, per ottimizzare i tempi.
Non ti piace? Vuoi eventi con posti liberi per chi arriva il giorno stesso senza prenotazione? E allora beccati il doppio slot, perchè un ora buona va via a presentare un gioco.
Ma non chiedere la botte piena, la moglie ubriaca e gli asini che volano: eventi da un solo slot di 3 ore (magari interrotti due volte), giocabili senza avere già la lista dei partecipanti e senza contattarli prima, e che magari siano di richiamo per persone che vogliono qualcosa di più profondo di un dungeon o di un Fiasco, così magari aumenta il pubblico femminile....
Cosa scelgo io? Per il SENSO della INC, perchè è una convention rivolta alla socializzazione e al giocare, non a staccare biglietti o a vendere manuali, per me ci sono pochi dubbi... EVENTI ORGANIZZATI. La gente deve imparare ad iscriversi prima e a prepararsi (ma li hai visti che razza di preparazione fanno per le Con nordichje?) . Con il NUMERO DI GIOCATORI GIUSTO, senza "gonfiarlo" con l'idea di "fare proselitismo ad eventuali nuovi arrivati" e poi non riesci nemmeno a concludere l'evento.
Accentua questi due aspetti, e il problema dei doppi-tripli slot si riduce da solo (non sparirà perchè a volte sono davvero necessari, ma almeno si fanno per la durata reale del gioco, non perchè prima devi spiegare il gioco a tutti)
E se è necessario il doppio slot, È BENE CHE CI SIA IL DOPPIO SLOT. Perchè INC NON È PLAY. Non bisogna far sedere più gente possibile con il massimo turn over. Invece, BISOGNA POTER GIOCARE A TUTTI I GIOCHI. Non voglio che Grey Ranks non si possa giocare perchè "non è da INC, non è abbastanza corto", e idem per qualunque altro gioco.
Ritornando a parlare di critiche velleitarie...
5) ...succede che ci sono persone che le ho incontrate in pausa pranzo, se no non mi sarei nemmeno accorto che c'erano. Questa è la terza INC che faccio. Nella prima ho conosciuto gente nuova. Nella seconda ho conosciuto gente nuova e rivisto vecchi amici. In questa, di nuovo, ho solo conosciuto gente nuova, perché i vecchi amici erano tutti nel loro tavolino assiepati a farsi i cazzi loro, almeno per la maggior parte del tempo.
Dunque, anche qui, prima ti lamentavi che "INC non cresce", ora ti lamenti che "hai parlato solo con gente nuova perchè i vecchi erano al bar"
OK, ma allora, questa gente nuova c'era? O non c'era? Deciditi....
Sai quando è che "i vecchi vanno al bar"? Quando si è in 60. E allora è normale che si formino gruppi di gente che si estrania.
Vuoi spezzare questa logica, vuoi mescolare le carte (e gli iscritti)? Allora RIDUCI gli spazi sacrificati a questa velleitaria "ricerca del maggior numero di persone insieme", e crea più momenti in cui poche persone si parlino.
Alcune idee:
- dividere i luoghi in cui si mangia. Invece di magiare in 60 tutti insieme in piedi, mettere le 8 persone di tre tavoli da gioco vicini a mangiare insieme da soli. Così si parlano e si conoscono. (nelle due INC balneari un po' funzionava così con i tavoli del ristorante)
- Dare più tempo alle partite (slot più lunghi) per dare il tempo di parlare e commentare nel post-partita invece di correre via di corsa. Il tempo lo guadagni facilmente se non cerchi di fare un "momento comunitario" con 60 persone che devono arrivare da punti diversi di un centro storico.
- Alla cena del sabato sera, assegnare i posti a sorteggio. (quello è un momento di "festa" oltre che di cibo, quindi non ha senso dividerla, si fa tutti insieme. Pero almeno si evita la solita divisione in tribù che avviene sempre quando metti insieme 60 persone).