32 pagine A6 sono "tante pagine" per chi non è iniziato ai gdr e si sente proporre "dai facciamo un gioco".
Allo stesso modo, 32 pagine A6 di regole regoline e regolette (no perchè hai Forza Destrezza e Costituzione, la spada causa 1d6 danni, però il GM deve tenere a mente che) sono "tante regole".
Questo intendevo.
Se poi consideriamo che moltissimi fra i gdr indie hanno di base la medesima lunghezza o meno, davvero non ha senso paragonare i "Giochi del 2000" con gli attuali nanogames.
Questo senza nulla togliere a, come Eugenio faceva notare, il pionieristico sentimento di voler (già nel '98) offrire un gioco "minimale".
La mia notazione di "flop" era solo una risposta alla domanda di Mattia sul come mai una simile innovazione (per l'epoca) non avesse riscosso successo, ma anzi (come testimonia lo stesso Angiolillo altrove) aveva fatto storcere moltissimi nasi e prendere per matti i fautori del progetto.
Mentre la risposta di Moreno (IMHO) penso scaturisca più che altro da una discussione parallela, sulla Tana dei Goblin, dove al mio articolo la reazione diffusa è stata più o meno "Embèh? Noi nel duemille già lo si faceva, non vedo nulla di nuovo" ... che NON è quello che ha scritto Eugenio, ma siccome un pò lo ricordava ecco scattare il raffronto di Moreno.
Poi non sò.
Personalmente di là mi stò sforzando di evitare polemiche (e BAN >_<) dicendo l'ovvio (per me) ... cioè che non ci vuone una cippa a fare un parpuzio-light (4 regole incoerenti in croce e poi decide tutto il GM) mentre sti nanogame sono, cavolo, giochi coerenti e funzionanti spesso persino masterless!
Il tutto in un biglietto da visita, altro che 32 pagine A6

Era invece sensato menzionare i Giochi Bonsai della DaVinci ... è un pò meno difficile fare un boardgame nello spazio di una carta da gioco (esistono millanta giochi QUASI piccoli così) però è certo un risultato notabile
