Ecco la prima recensione, di "Lord Tywin"
(i corsivi e gli "a capo" sono com'erano nella mail originale che abbiamo ricevuto):
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Leggere Tu Mi Turbi mi ha colpito.
Arrivato a pagina 2 ho letto della meccanica che lega la risoluzione della partita alle emozioni provate dal giocatore (o dal personaggio) e mi sono detto: "Woah! Che figata!".
Credo che sia la prima volta che vedo un gioco che chiede ai propri partecipanti di esaminare le proprie emozioni per far andare avanti il gioco, e trovo questa un'idea coraggiosa, audace e innovativa.Èanche espressa con semplicità ed efficacia: il gioco ti obbliga ad esaminare in maniera costante le tue emozioni, reazione e sensazioni, e ti induce a farlo perché altrimenti la narrazione stessa non va avanti e, soprattutto, non ottieni quello che vuoi.
La meccanica centrale del gioco è questa ed è anche profondamente "malvagia". Se sei davvero intenzionato ad ottenere un particolare finale puoi letteralmente provare a manipolare emotivamente gli altri giocatori, manipolando, attraverso le loro emozioni, la risoluzione del gioco.
Come nella vita vera.
Malvagio.
Le "meccaniche" del gioco sono semplici ed efficace, già viste e collaudate e assolutamente efficaci. Voglio dire: meccanicamente il gioco ha lo stesso principio del boardgame di Battlestar Galactica, ma il vero cuore del sistema è quell'analisi e stimolo di emozioni che non avevo mai visto in maniera così esplicita. Initeressante anche l'intreccio di poteri narrativi, tra cui l'attribuzione a terzi di aspetti salienti del proprio personaggio. Interessante e funzionale: è Alfa a decidere che cosa Gamma sia, perché Gamma deve andare incontro ad Alfa, e il modo migliore per farlo è chiedere ad Alfa cosa desidera. Al tempo stesso adoro la possibilità di Alfa e Beta di dire come l'altro si sente: si conoscono!
Oppure l'autorità di Gamma sulle scene: è l'elemento instabile, è quello che mette in moto la vicenda. Questo genere di potere sul ritmo è assolutamente appropriato!
Il gioco è scritto in maniera semplice, lineare e molto chiara, anche se segnalo almeno un refuso a pagina 5, terzo paragrafo. Interessante le "note di produzione" su una versione "in scatola", che dimostra un'elevata attenzione al mondo ludico e alle sue tendenze e necessità correnti.
Dubito di poter sollevare critiche o dare consigli sulla sua stesura e le sue meccaniche, ora come ora. Mi sembra molto buono, in questo senso, tanto che intendo giocarlo il prima possibile.
L'unica nota dolente che posso estrarre riguarda il contesto del Game Chef.
Se gli ingredienti usati per Brama e Sospetto mi sembrano molto azzeccati l'Habitus mi appare piuttosto forzato. Non del tutto inappropriato, ma forzato. Il tema è stato probabilmente colpito, anche se, istintivamente, storco un po' il naso. È una visione molto soggettiva, ma personalmente vedo le due frecce come nettamente separate, una superiore e una inferiore, una positiva e una negativa, una spirituale, una materiale, mentre in questo gioco la scelta è tra due elementi simili, le frecce sono orizzontali. Probabilmente agli autori questo commento sembrerà sciocco: è la potenza delle immagini, ognuno le legge secondo la propria sensibilità.
Spero che questa recensione sia equilibrata e risulti utile ad un ulteriore sviluppo del gioco.
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