beh, ho ricevuto 3 valutazioni su 4, e ormai è l'ultimo giorno, e scrivendo le valutazioni per gli altri mi è venuta voglia di rispondere alle mie... quindi ecco un pò di risposte
Intanto un caveat.
Io questo gioco non l'ho ancora mai provato al tavolo, non ne ho avuto nè il tempo nè l'occasione.
Se la voglia di partecipare al GameChef mi ha assalito negli ultimi 3 giorni utili, l'effettiva idea di COSA fare e di COME farlo e la successiva scrittura del testo sono avvenute nelle ultime 24h
Altra cosa... la meccanica base è a dir poco derivativa >__<
È infatti ripresa para para dai nanogames recentemente pubblicati da Epidiah Ravachol.
Io ho cambiato setting e situation, e poi ho aggiunto l'ambaradan dei Feticci.
È di fatto un hack di Vast & Starlit.
- - -
@ FabioSicuramente il testo va rifinito in mille piccoli modi, per essere più chiaro e meno equivoco (almeno sulle procedure, su altre parti DEVE essere equivoco, ma ne parlo dopo).
Si, il gioco finisce quando tutti i Cercatori hanno "trasceso il mondo mortale"; lo renderò più chiaro.
Si, il gioco è progettato per essere "solo" una breve corsa in un tunnel di bizzarra follìa ... non c'è tempo nè modo di esplorare la vita normale di un Dio Senzanome, di stabilire legami e rapporti profondi, etc ... è un nanogioco, una microesperienza.
Sul rischio di "correre al rituale" ... non lo vedo come un problema, anzi.
Prendo ad esempio l'Atto Rituale del Verme, che a naso è il meglio formulato... rubare il cappello a un passante a random non dovrebbe essere qualificabile come Atto Rituale, che ne sai se quell'oggetto è "prezioso" per lui?
Per forza di cose sarà necessario giocare scene in grado di stabilire tale elemento di fiction.
Se poi i giocatori fanno un framing aggressivo e riescono a narrare subito di come quel cappello sia un oggetto di valore unico per quella specifica persona, e il Verme se ne impossessa, allora ok ... avete semplicemente fatto framing più aggressivo e siete giunti al punto rapidamente
[Appunto Mentale: magari cambiere il testo da "prezioso" a "intimamente prezioso" per dare meglio l'idea di cosa intendo]
Di contro le meccaniche dell'Atto Rituale implicano sempre un qualche tipo di prezzo da pagare a livello umano.
Il Cercatore se da un lato ha lo scopo dichiarato di recuperare la propria essenza divina, dall'altro sà che se non lo fa questa volta, lo potrà fare al turno successivo ... non è una gara e quindi non ha alcun incentivo ad accettare situazioni che non gli piacciono.
Dall'altra parte gli Osservatori non hanno alcun motivo nè per tirare la cosa per le lunghe, nè di chiuderla il prima possibile... in altre parole, non hanno motivo specifico di rendere facile/difficile la vita al Cercatore ... facciano ciò che più gli piace e diverte (esattamente come il Cercatore).
Si, l'Ombra è il meno riuscito dei Feticci, lo vorrò sicuramente modificare per essere più unico e distintivo... ho già qualche idea in mente
Sulle domande iniziali... in origine avevo tentato di fare tre domande specifiche per ogni Feticcio.
Ma poi mi sono reso conto che non serviva (imho ovviamente ^_^)
Da un lato andavo sempre a battere su punti simili usando parole diverse; ho quindi ridotto il tutto alle tre domande che aprono ogni Feticcio... sono molto personali e imho generano di per sè sufficiente diversità.
Dall'altro lo stesso Atto Rituale è di fatto una sorta di domanda implicita... che significa PER TE "portare gelo" ?
Il Finale.
All'inizio avevo la tentazione di offrire un finale più aperto, in cui magari praticare la proverbiale scelta fra mondo divino e mondo mortale... o qualcosa di simile.
Ma ho ritenuto meglio (per i miei gusti) limitare la cosa per porre con più forza il PUNTO del gioco.
Il testo ti dice che sei un Dio.
Ma ti dice anche che non hai poteri, nè ricchezze, nemmeno un tetto sulla testa.
Le procedure ti fanno giocare sempre scene in ambienti borderline/poveri/degradati.
Un Osservatore descrive sempre la presenza di qualcosa di strano o bizzarro.
Quando il Cercatore accumula 3 atti, deve distruggere la sua prigione di carne usando mezzi comuni/terreni.
The End.
In pratica il gioco è volutamente vago nel farti giocare quello che potrebbe essere un Dio imprigionato che trascende il mondo mortale, o un barbone allucinato che si suicida ... non c'è una verità, non c'è un indizio definitivo ... it's a sick joke
Cioè, tu sempre e comunque SEI un barbone che si suicida; potrebbe essere solo apparenza, o no.
[Appunto Mentale: modificare "cosa c'è di strano" in "cosa c'è di sottilmente strano" per meglio evitare draghi verdi nei sobborghi delle città]
- - -
@ PatrickChi descrive il posto dove si svolge la scena?
Il testo dice "Il Cercatore si trova in un luogo di degrado ai confini della società civile; descrivilo".
mmm, rileggendolo capisco il dubbio, avrei dovuto scrivere "Cercatore, ti trovi in un luogo etc" ... insomma, è il Cercatore stesso a decidere il luogo.
Sugli Osservatori.
Il gioco è pensato per 3 o 4 persone.
Il testo dice all'inizio al lettore di radunare 2 o 3 amici.
Dopo di chè, chiunque può dire qualsiasi cosa... cioè, i dettagli della scena (mortali, stranezza e pericolo) li decide uno a uno "un Osservatore", punto, non importa chi sia ... potrebbe dirli anche tutti e tre lo steso Osservatore.
Altrove nel testo è specificato "un diverso Osservatore" ma qui no.
La meccanica base è strutturata per generare una fiction molto dinamica e ancorata alle comuni (e spesso mediocri?) capacità del normale agire umano... una cosa difficile si fà, ma con un prerequisito... una cosa pericolosa si fà, ma danneggiando qualcuno... una cosa difficile E pericolosa è troppo e cuserà problemi ed imprevisti.
Questa è la base dei nanogame di Epidiah, sia nel caso dei rapinatori-astronauti di
What Is a RPG , sia nel caso dei fuggiaschi spaziali di
Vast & Starlit.
(a me fece venire leggermente in mentre FIASCO in questo ambito)
È da notare che questa meccanica vale tanto per il pg del Cercatore, quanto per i png mossi dagli Osservatori!
L'Atto Rituale in questo contesto è un'arma a doppio taglio.
Da un lato è un effettivo power-up... se la cosa che vuoi fare è difficile E pericolosa e la fai come AR, allora puoi riuscire a farla, anche se a caro prezzo.
Da un lato è una pugnalata alle spalle... se la cosa che vuoi fare è semplice e sicura e la fai come AR, essa diventerà per forza un atto difficile E pericoloso, ma fattibile a caro prezzo
Sulla durata davvero non saprei.
In teoria le scene difficilmente saranno lente o neutre, in quanto da regole ogni scena nasce come "situazione tesa e pericolosa".
Personalmente dubito che in 3 una partita completa possa superare i 60 minuti ... ma andrebbe giocato per verificarlo
Personalmente condivido la tua fissa del momento riguardo alle indicazioni chiare chiare chiare per evitare che vengano fraintese o mal usate.
Ho scelto il nanogame proprio per disintossicarmene.
Un'interessante discussione su G+ partita da Vincent Baker verteva proprio sul dubbio se i nanogames fornissero o no gli strumenti necessari al gioco, e se richiedessero particolari abilità di fondo o no.
In questa Epidiah riporta che in più o meno tutti i suoi playtest i nanogame funzionano perfettamente con chi non ha idea di cosa sia un gdr (che usano le regole come quelle di un boardgame, e in caso di dubbio tornano alla lettera del testo per capire meglio) mentre gli unici problemi insorgono con i soliti espertoni del gdr che pensano di sapere già come fare tutto.
A causa dei miei traumi con i parpuzienti ho trovato molto affascinante l'approccio essenziale dei nanogame.
Sicuramente questo mio gioco deve ancora essere ben rifinito... ma ho visto che
è possibile realizzare un testo minimale ma anche disambiguo che, se usato alla lettera, fornisca tutte le cose
importanti e al diavolo ( FOTTESEGA! XD ) chi traviserebbe le regole anche se fossero scritte per esteso con tanto di testo esplicativo ed esempi pratici
- - -
@ Daniele ho già praticamente risposto a tutto
E l'articolo dovrebbe uscire a giorni, ormai >_>