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Pathfinder Dragonero a Lucca 2013.
Mattia Bulgarelli:
Su segnalazione di Michela Da Sacco, direttamente dal blog di Roberto Recchioni:
http://prontoallaresa.blogspot.it/2013/05/piccola-esclusiva-su-dragonero.html
Mr. Mario:
Non sapevo che Dragonero diventasse una serie Bonelli. Mi era piaciuto molto il romanzone, il cambio di formato non so come mi fa sentire.
Pathfinder, invece, so perfettamente come mi fa sentire.
Moreno Roncucci:
Mah, parlando adesso dal punto di vista del gioco di ruolo (e non come appassionato di fumetti - in cui sarei forse più cattivo su Dragonero) e comprendendo che tanti anche qui non sono d'accordo su questo... io non la vedo come una cosa positiva.
Il mio ragionamento è semplice:
1) I sistemi di gioco per gdr tradizionale sono diventati nel corso degli anni sempre più esoterici, pesanti, incomprensibili, in una "pornografia delle regole" sempre più fine a sé stessa, mentre incoraggiavano una delirante cultura in cui un "padrone del gioco ti racconta la storia e le regole non contano"
2) L'editoria che ha dato vita e sostiene questo tipo di mercato punta a spacciarti tonnellate di supplementi, non un gioco che funziona in un libretto di 20 pagine.
3) I due fattori precedenti non solo hanno fatto crollare il numero di giocatori, ma sono una barriera suicida all'arrivo di nuovi giocatori.
4) I giocatori che comunque iniziano con quei sistemi, hanno poi maggiori difficoltà a giocare con altri sistemi rispetto a chi non ha mai giocato.
Quindi, "diffondere" il gdr con Pathfinder, è come pensare di "diffondere" il gusto della lettura costringendo i bambini a leggersi la Bibbia.
Non è solo inutile: fa danni.
Almeno, di positivo c'è:
- È una "diffusione" in un mondo ormai molto ristretto (quanto vende Dragonero? Per me, qualche decina di migliaia di copie al massimo. Quanti di questi anche solo leggeranno il gdr? Il gdr di Dylan Dog anni fa poteva contare su un bacino potenziale di mezzo milione di lettori ma non se lo filò quasi nessuno, ed era un periodo in cui i gdr vendevano di più), e quindi farà pochissimi danni.
- il "fantasy" di Dragonerop è già in realtà "narrativa di D&D" più che fantasy, quindi è probabile che già molti suoi lettori giochino.
Alla fine comunque mi pare una mossa positiva (economicamente) per chi fa il gdr, che ha il traino della Bonelli, e non per la Bonelli, che avrebbe più traino da una bocciofila ormai che dal mercato dei gdr...
Da una parte dispiace per l'ennesima occasione perduta, di dare un sistema funzionante e giocabile di poche pagine che potesse davvero avvicinare al gdr sano più gente. Dall'altra, come ho detto Dragonero era già D&D, non so quanto ci si poteva fare di diverso...
Antonio Caciolli:
credo che per Bonelli sia un modo per avere pubblicità a gratis per tutta Lucca Games ... mi immagino che molti diranno ... "uh guarda la bonelli ha fatto un nuovo fumetto, proviamolo!", piuttosto che dire "ehi guarda che questo gdr è basato su un fumetto Bonelli, proviamolo"
Fino all'uscita di DW in Italia però mi sembra di poter dire che il settore del GDR hack and slash fantasy sia un po' carente e per molti ancora Pathfinder è una buona soluzione
aggiungo: io personalmente non conosco nessuno (ma ammetto che io conosco poche persone) che ha iniziato con il GDR comprando un manuale e leggendolo (forse Rafu?!?). Questo mi porta a pensare che alla fin fine non sia il numero di pagine ma chi ti insegna (anche solo una demo ad un CON fa il suo perché elimina il dover partire da zero). Non so quanto un regolamento piccolo o grande sia veramente uno spartiacque ma piuttosto un regolamento più o meno accattivante come ambientazione e usufruizione da parte di un gruppo relativamente numeroso e variegato.
imbrattabit:
La notizia di una serie fantasy abbinata a un gdr, edita da un grande gruppo italiano, mi aveva suscitato un certo entusiasmo che è andato via via calando conoscendo i dettagli.
Anche a me la notizia lascia un retrogusto amaro, di occasione perduta per entrambi i media: sembra un insieme di vecchi stereotipi (praticamente Tex con la spada) senza la minima innovazione (molto italiana come cosa).
La scelta di pathfinder è molto criticabile, per le considerazioni che ha fatto Moreno (sull'accesso al gdr) ma probabilmente dall'altra parte del tavolo avrei fatto la stessa scelta per sfruttare dinamiche di cross-selling attingendo dal bacino di giocatori attuali, attrarre nuovi giocatori con il fumetto mi sembra più difficile come obiettivo (visto anche il tipo di fumetto).
PS. il gdr di dylan dog all'epoca non andò malaccio come vendite, anche se non è stato una pietra miliare del settore :)
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