Perchè non riesco a conciliare Build e Fiction e altri sì?
Perchè per il tuo personaggio (con quelle restrizioni) non esiste una buona build. Quelli che hanno un bel personaggio E una buona build hanno avuto fortuna (o semplicemente hanno scelto un pg per cui esiste una buona build). Renditi conto che ti devi basare su materiale scritto da terzi, e adattarlo alle tue esigenze. Se tra quel materiale non c'è esattamente quello che fa per te, devi arrangiarti mettendo insieme alla bell'e meglio quello che hai a disposizione.
Ti faccio un esempio di personaggio creato da altra persona e che a me piace molto.
Gli elfi delle stelle sono elfi che hanno vissuto per secoli isolati in un semipiano protetto dove vivere pacificamente. Questo semipiano è stato invaso da una razza aliena, i Nilshai, che approfittando della poca propensione al combattere degli elfi delle stelle li hanno sterminati, costringendo i superstiti alla fuga.
Un'elfa è stata catturata, torturata, affamata e costretta a sfamarsi con i corpi dei suoi familiari (alla Hannibal Lecter insomma). Ha perso tutto quello che c'era di gentile ed elfico in lei (e le hanno insegnato a rubare la magia agli dei), poi è stata lasciata scappare dal semipiano.
Si è lasciata accudire da ignari villaggi elfici per poi raderli al suolo appena era abbastanza potente da farlo senza rischi.
Infine si è stabilita in una città piuttosto grande che ha intenzione di conquistare lentamente nel corso dei secoli.
Ha imparato la lingua comune dalla gente del porto, con relative espressioni non proprio forbite.
Ogni volta che impara nuovi incantesimi divini viene richiamata e riprogrammata dai suoi aguzzini - finché non si ribellerà loro quando sarà arrivata al massimo livello di incantesimi divini.
Ora, a me questo sembra esattamente quello che dici tu, hanno scelto un PG per cui esiste una buona build (per la cronaca: rodomonte 1 mago 4 sacerdote ur 2 teurgo mistico 7 al momento).
Il capo della gilda in cui voglio entrare l'ha definito "un papocchio di classi giocato come un umano con le orecchie lunghe".
Sull'essere forte... il mio scorso personaggio faceva parte di un'organizzazione militare, avevo delle idee chiare su quello che volevo che quell'organizzazione fosse e ne conoscevo i segreti (quindi non potevo facilmente smarcarmene). Arriva la detta elfa, che è del mio livello ma è diverse volte più forte del mio personaggio e per meriti viene dunque promossa ad un grado superiore. L'elfa in questione ha un metodo per nulla amichevole di trattare con le reclute, le prove di ammissione sono "c****, colpiscimi!" quando ha CA a contatto 30 e 52 normalmente... parte del mio voler essere più forte potrebbe voler essere avere più influenza in fiction in questo senso, più che in combattimento.
Credo però che sia possibile costruire un personaggio (la sua personalità, più che la sua build) che risolve questi problemi tramite la politica o che di questi problemi se ne frega... per questo mi domando se davvero essere così forte sia essenziale per me per poter giocare un personaggio più divertente.
Altrimenti ha ragione una mia amica che ieri sera mi scrive "adesso ho capito tutto, tu ti diverti solo se hai il pisello più lungo. Cresci.".
Sono molto ignorante di land ma nei parpuzi menare è spesso il modo più efficace di incidere sulla fiction lasciando al master il minimo della discrezionalità. E' naturale che si voglia dire la propria sulla storia che si sta giocando, in questi giochi essere forti nel combattimento spesso è il modo più efficace di farlo.
Gran parte del tempo il Land si passa a fare scene di dialogo o di allenamento o di trattative tra PG, senza intervento dei master.
Vedi sopra sull'essere più forti.
Certo che di tutti i modi di giocare a D&D 3.5, farlo via chat è uno dei modi più scomodi che posso concepire (confrontato con un hangout), un setting che va avanti indipendentemente dal gruppo è un ottimo modo per de-protagonistizzare i PG (altra cosa che rema contro il tuo "desiderio di fiction").
Ti offro una soluzione "zen": fingi che sia un videogioco in cui le classi non sono le Classi, ma le Build.
Scegli una Build tra quelle fattibili/efficaci e poi te la giochi "in fiction" come ti pare...
...s'intende, finché qualcuno non ti vbiene a dire che "il tuo personaggio non lo farebbe mai"... >_<
Il vantaggio della land, dal mio punto di vista, è di poter giocare quando c'è anche solo uno degli altri giocatori. Lo svantaggio del mondo che va avanti lo conosco bene, è quello che mi ha bloccato quando, qui su GcG, avevo provato a sviluppare un regolamento funzionale.
Almeno quando si tratta di missioni queste non vanno avanti senza i giocatori. Nel senso che per far andare avanti la trama di una quest si aspetta che ci siano le persone che devono affrontarla... il che risolve parzialmente la protagonistizzazione dei PG. Per fortuna va'.
Ovviamente il problema è che in un gioco del genere dove ci sono N decine di utenti, ci si aspetta che uno prenda determinati livelli solo se ne rispetta il role.
Rispetto alla land precedente, dove ti valutavano e se secondo lo staff non eri abbastanza fedele ad una classe ti obbligavano a cambiarla, le cose sono molto migliorate. Gente che si gioca il nano che si diverte ad andare nei bordelli degli umani non viene obbligata a giocarsi un umano ma di sicuro l'opinione che hanno di lui molti dei giocatori più bravi (stilisticamente ed interpretativamente, secondo i miei canoni) decresce assieme alla voglia di coinvolgerlo nelle proprie giocate, immagino perché diminuisce l'immersione nell'ambientazione di riferimento introducendo incongruenze insopportabili ai fan della stessa.
Quindi potrei tranquillamente farmi un chierico di Mystra e non rispettarne i dogmi ma mi guadagnerei l'antipatia della gente con cui voglio giocare. Insomma, una bella etichetta di Pauerpleier da aggiungere a quelle di Rompiballeasfissiante, di Troppoimmedesimatonelpiggì e di Metagamer che ho già. (Metagamer è sorta perché non volevo farmi nemici dei PG anche se ne avevo buoni motivi on-game. E' andata a finire che non devo mai più in vita giocare con quei personaggi, nominarli in gioco o parlare con quei giocatori).
A questo aggiungi che quando su una chat IRC con i ragazzi di Rule of Cool (quelli che stanno scrivendo Legend) ho chiesto consigli su una build mi domandano "ottimizzazione teorica o pratica?". Spiego i miei problemi e mi dicono "ah... ottimizzazione ossessivo-compulsiva".
In pratica ho l'ossessione di costruire il PG nel miglior modo possibile all'interno dei vincoli che mi impongo per ragioni di role. Se i accorgo più tardi di aver messo troppo alto qualcosa che non mi serve a scapito di qualcosa che mi serve mi deprimo. (Allo staff non piace, in genere quando succede mi dicono "gioca a un mmorpg, ti conviene".)
D&D è un gioco che al suo cuore consiste nel superare le sfide poste e nel diventare sempre più forti nel combattimento. Più in generale di esplorazione di luoghi ostili e combattimento.
Tutto nel regolamento urla questo concetto: il livello, la quantità di punti ferita, la necessità di accumulare oggetti magici, il modo in cui prendi i punti esperienza.
In una land si prendono punti esperienza anche solo inviando post. Quindi il paradigma non è propriamente il medesimo di D&D da tavolo. Le avventure che si vivono costituiscono dal 10 al 50% dei punti esperienza di ogni livello, a seconda del rapporto tra numero di giocatori e numero di DM e dalla disponibilità di tempo di questi ultimi.
Gran parte della storia del personaggio si forma quindi al di fuori del classico modello EUMATE di D&D.
Tuttavia, per quando c'è da combattere, avere a disposizione un asset potente (dominio della fortuna o talenti di fortuna, metamorfosi, fato fortunato per tornare a 150 pf quando vai a 0, un buon punteggio di costituzione) è essenziale. E' per questo che non voglio giocare un guerriero barbaro ma un chierico o un mago. Per permettere al DM di turno di non doversi frenare quando mi mette contro dei mostri (D&D premia di design la system mastery, no? E allora impariamo questa system mastery!*)
In genere essendo un gioco di stampo abbastanza narrativo, dove il combattimento è solo una piccola parte, i DM cercano di non ammazzare la gente. Avevo un PG di 13° e sono andato con due PG di 5° ad ammazzare un lich. Ogni turno il lich scaricava un dardo incantato rapido su di loro e qualcosa di più grosso su di me, per tenerci sulle spine e non farci morire, io spendevo turni a buffare gli alleati più di me per permettere loro di partecipare all'incontro senza sentirsi inutili e insomma, si collabora tutti... ma se un personaggio può lanciare interdizione alla morte ci si aspetta che lo faccia, per esempio.
Alcuni DM pensano di tamponare questa cosa imponendo loro decisioni fuori dal regolamento, introducendo eccezioni o semplicemente barando e ignorando alla bisogna le regole. L'effetto di questo è rendere completamente ininfluenti le tue scelte di creazione del personaggio e quelle in gioco. I giocatori inconsciamente o no se ne accorgono e subentra la noia e/o la passività totale con il DM. E questo nella mia esperienza avviene nella maggioranza dei casi.
Proprio per questo io voglio fare un personaggio che non costringa i DM a barare per farlo vincere.