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Piacere di Testa

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Matteo Suppo:
Dal mio precedente Thread Manuale di Sopravvivenza è scaturita una riflessione interessante.


"Io mi diverto anche quando gioco con i guanti" mi disse -Spiegel-
"Sì, succede anche a me, non è che giocare senza guanti è meglio a prescindere" risposi io.


Parlando un po' di giocate e di quello che ci era piaciuto siamo arrivati a qualcosa di interessante. Vi racconto un breve Actual Play. Non metterò i nomi dei personaggi per chiarezza, ma sappiate che me li ricordo: Clyde, Iris, Lucrezia.


Ultimamente ho fatto una campagna a Cuori di Mostro, in cui c'era un Dottore, un Fatato e un Fantasma. L'abisso del Fatato (e Faerie) era ipercolorato e ipersaturo. L'abisso del Fantasma era in toni di grigio. A un certo punto nella giocata si è stabilito in qualche modo che i due mondi, della morte e di faerie, erano in contrapposizione, e il Dottore ha suggerito di usare i "Vasi Comunicanti" per riportare in vita il Fantasma e far diventare umana il Fatato.


Successivamente Faerie ha cominciato a invadere il mondo, e tutto si stava trasformando in una opera shakespeariana. Con una mossa dura avevo rivelato un segreto a qualcuno, facendo diventare il Fantasma in bianco e nero, e successivamente con un guardare nell'abisso si è stabilito che Faerie stava consumando e affogando il Fantasma. Erano incompatibili. Naturalmente il Fatato, che si opponeva all'invasione, ha aiutato il Fantasma.


Ha usato la sua mossa Guida per farle passare incolume le parti invase della città, dicendo come sembrava seguire vie conosciute soltanto a lei, facendo cose all'apparenza inutili come girare tre volte attorno a un albero.


Successivamente, allo scontro con Oberon, il Fantasma ha tentato il tutto per tutto: ha lasciato la mano del Fatato, si è lasciata dissolvere e ha attaccato Oberon secondo il principio che "se loro fan male a me, io posso far male a loro". Per l'occasione abbiamo usato una mossa personalizzata improvvisata lì per lì che era praticamente una versione su Oscuro di Scagliarsi Contro Qualcuno.


Questa cosa ha abbastanza funzionato, anche se poi il culmine di tutto è stato un altro. Ma questa è un'altra storia. Quello che mi preme dire è che ho avuto un gran gusto in questa giocata, a vedere gli altri giocatori prendere quello che avevo pensato e costruendoci sopra, fino ad arrivare a qualcosa che io non avevo pensato.


Quando il Dottore si è ritrovato il laboratorio dentro Faerie io gli ho comunicato che le normali leggi della fisica non avrebbero funzionato, ma che un genio come lui avrebbe senza dubbio capito subito come funzionavano le leggi di questo nuovo mondo, ed è stato così: le sue successive meraviglie sono state cose simboliche, disegni su carta, mandala, un registratore da riavvolgere per andare indietro nel tempo. Ed è stato fighissimo.


Questo tipo di gusto lo chiamo un piacere della Testa. E' un gusto intellettuale, che ti fa guardare in maniera diversa al mondo di gioco, a volte anche analitica. E' il gusto di costruire le regole del mondo e di costruire sulle regole degli altri, e a volte anche di infrangerle, perché no?


E non è un tipo di gusto incompatibile con quello del Cuore e delle emozioni. Ho provato delle emozioni fortissime in quella giocata, è stato un rollercoeatser emotivo. Il sacrificio detto prima del Fantasma, che mi ha dato un forte piacere di Testa, mi ha dato un altrettanto forte piacere di Cuore.


E' questo che alla fine siamo arrivati a concludere io e -Spiegel-


Non sono cose contrapposte, non c'entrano niente i guanti. Però vale la pena di esplorare anche questo tipo di piacere. DI trovare quali sono le procedure che lo provocano, di quali lo inibiscono, di sapere anche se è un piacere che provano in molti o in pochi, perché no?


Mi piacerebbe sapere un paio di cose. Intanto da chi giocava con me vorrei la loro versione, perché può essere benissimo che una cosa che abbia fatto piacere a me abbia lasciato loro indifferenti o addirittura infastiditi, e siamo qua proprio per capirlo.


E poi mi piacerebbe sapere anche dagli altri se hanno capito di cosa parlo o se devo elaborare in maniera migliore.

Patrick:
Io credo di aver capito: praticamente il tuo "giocare di testa" è un "costruire sui contributi degli altri, prendendoli, capendoli ed evolvendoli, creando nuovi spunti su cui gli altri a loro volta potranno nuovamente costruire"?

Istintivamente mi fa venire in mente Microscope: quel gioco è fatto apposta per giocare in questo modo. Ho fatto una bellissima giocata durante GiocaTrento, i contributi di tutti erano interessanti, tutte le idee geniali, e ogni nuovo spunto apriva mille possibilità ed implicazioni. è stato davvero un'esperienza meravigliosa.

Una componente fondamentale però di quella partita (oltre al gioco stesso) è stata "l'alchimia": le persone con cui ho giocato (Rafu, Vincenzo e Giby) erano persone con cui non avevo praticamente mai giocato di ruolo, ma le nostre idee e i nostri gusti erano perfettamente allineati (forse anche grazie alla fase di pitch? boh). Insomma, eravamo perfettamente sintonzzati, e questa è una cosa difficile da riprodurre, anche se Microscope aiuta :)


(scusate il post forse contorto e senza un vero punto, sto facendo brainstorming ^^')

Claudia Cangini:

Matteo, sono d'accordo con te nell'identificare il tipo particolare di piacere e nel riconoscere che in quella giocata ce n'è stato a pacchi. Tutti quanti ci siamo sbizzarriti a contribuire dettagli che rendevano la fiction complessiva particolarmente colorita, caratterizzata e memorabile.


Ho qualche dubbio sul chiamarlo "di testa" perché un nome simile mi fa pensare a qualcosa di razionale e pianificato.
Invece, quello che abbiamo fatto noi è stato applicare la nostra creatività in modi che a tratti sono stati quasi poetici.


Un altro importante elemento di quella giocata è stata la fortissima sintonia che si è creata tra tutti noi quando si è stabilito che gli spunti inseriti da tutti venivano apprezzati dagli altri, tanto da incorporarli e costruirci sopra del proprio (che è il massimo attestato di apprezzamento che si può dare).


Sono però d'accordo che questo tipo di creazione condivisa sia un piacere diverso da quello del giocare senza guanti anche se finisce per supportarlo.
Voglio però sottolineare come secondo me tutto si tiene: in quella giocata abbiamo messo molta creatività nel colorare la fiction, quindi si è creato un mondo affascinante e una sintonia nel gruppo quindi, con questa atmosfera tra i giocatori, si sono potuti usare guanti più sottili.

Matteo Suppo:
Sono prontissimo a cambiargli nome, ovviamente ^^ Abbiamo un sacco di organi da utilizzare.

Patrick:
sì, una cosa che giustamente dice Claudia e che anche io accennavo nel mio post è: i due modi di giocare hanno bisogno di una importante componente a livello di gruppo, ovvero la "sintonia" (per costruire sulle idee altrui), e la reciproca fiducia (per aprirsi e condividere le emozioni). Affinché io costruisca sui contributi altrui, mi devono piacere. E per aprirmi agli altri giocatori, mi devo fidare. E se c'è sintonia di gusti, è più probabile che si stabilisca un rapporto di fiducia. Non sono certo del contrario

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