Autore Topic: Tu non puoi insegnare nulla al tuo gruppo. Ma c'è una soluzione.  (Letto 6742 volte)

Mattia Bulgarelli

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Questo post è un "salvataggio" modificato da un altro thread.

Una cosa che salta fuori ogni tanto, con chi ha un gruppo "storico" (anche solo un paio di anni bastano), è che l'introduzione di un gioco con regole e meccanismi diversi non viene imparato, viene "mandato in vacca" giocandolo demenziale, ecc. ecc.

- C'è un motivo.
- Tu che ti disperi a far provare il gioco nuovo non puoi farci nulla.
- C'è una soluzione.

IL MOTIVO E PERCHÉ NON PUOI FARCI NULLA

Per imparare qualcosa da qualcuno, bisogna cedergli autorità, dargli la fiducia che lui, su quella cosa specifica, ne sa più di te.

Imparare un gioco da uno che gioca con te da anni fa scattare il meccanismo di "ma se abbiamo iniziato insieme a giocare, cos'avraii da insegnarmi che non so già?" e l'apprendimento non passa.

Nessuno è profeta in patria: io ho imparato sulla mia pelle, con lacrime e sangue (quasi letterali le prime) che non puoi insegnare qualcosa al tuo gruppo... sanno che possono fare pressione e ignorare quello che gli stai dicendo perché è ovvio che siete "tra parigrado".

LA SOLUZIONE

L'idea è di metterlo "al tavolo" con qualcun altro: finché gioca solo con voi, che siete amici-amici e vi conoscete da parecchio, non c'è nessuno al tavolo che ha l'autorità di dirgli "non si fa così, si fa cosà" perché lui sa già "come si gioca con voi" e può fare pressione, implicita o esplicita perché visto che siamo amici "te la lasci passare".

Con un semisconosciuto, invece, con un gioco che non ha mai visto, con un Facilitatore (della partita, non del forum XD) come me o Ezio, che conosce dove il gioco XYZ "si rompe" se non segui le regole e che dice "no" in modo gentile ma fermo quando si passano i confini, allora può imparare qualcosa di nuovo.

Mi è successo un paio di giorni fa: un paio di volte ho dovuto dire ad una giocatrice "attenta, in questo gioco c'è un muro: non puoi dire come il [questo personaggio secondario] risponde a quello che dice [il tuo protagonista]. In un altro gioco avresti potuto dirlo, questo invece funziona così".

Non si è offesa, ha corretto l'errore (che sì, in quel gioco in quel momento era una "mossa non valida", un errore), perché implicitamente aveva accettato, un paio d'ore prima, che fossi io a spiegare a lei come si gioca quello specifico gioco.


In questo thread: esperienze in argomento "quali condizioni favoriscono o sfavoriscono l'apprendimento di tecniche e stili di gioco diversi", e mi raccomando che siano esperienze reali (sennò cestino senza preavviso).
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Naethel

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Io al mio gruppo ho fatto provare Cani nella Vigna. Non è stato facile far capire il perchè del mio entusiasmo, ed in effetti un paio di momenti in cui rischiava di "finire in vacca" durante le prime sessioni ci sono stati.
La svolta è stata far provare anche ad altri a fare il master: dopo che il manuale è passato di mano e un paio di città sono state gestite da altri del gruppo, il gioco è stato promosso a "gioco vero".
Stasera si comincia con il Mondo dell'Apocalisse: il muro ormai è stato infranto quindi non c'è lo scetticismo della prima volta. L'unica obiezione è stata: "la prossima volta che decidi di andare a Lucca ti foro le gomme della moto, te ne torni sempre con idee strane"...  8)
Duccio L.

Ivano P.

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Per imparare qualcosa da qualcuno, bisogna cedergli autorità, dargli la fiducia che lui, su quella cosa specifica, ne sa più di te.


No, basta considerarsi alla pari, è il principio su cui si basa l' apprendimento di tipo "seminariale", che è più attivo e più efficace del tipo di apprendimento "il vaso vuoto viene riempito dalla fonte".


La soluzione è buona in certi casi, inutile in altri secondo me (in cui magari l'estraneo da solo problemi e risulta antipatico per l'atteggiamento da maestrina) .


Nel mio ultimo caso, ho cercato di far provare qualche gioco nuovo per un pezzo è la rottura di schema è stata l' assenza di un giocatore ad Ars Magica (gioco che adoro, beninteso) e così abbiam provato Cuori di mostro (versione Tokyo), ed è andata da dio ^^
D'altro canto era una serata in cui tutti erano particolarmente ricettivi, perfino il ragazzo solitamente più "classicheggiante" aveva voglia di provare cose nuove.
« Ultima modifica: 2012-12-03 17:15:24 da Ivano P. »

Mattia Bulgarelli

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Per imparare qualcosa da qualcuno, bisogna cedergli autorità, dargli la fiducia che lui, su quella cosa specifica, ne sa più di te.

No, basta considerarsi alla pari, è il principio su cui si basa l' apprendimento di tipo "seminariale", che è più attivo e più efficace del tipo di apprendimento "il vaso vuoto viene riempito dalla fonte".

Quello che intendo io è che in quello specifico momento il discente si affida all'altro, riconosce che "ne sa di più".
Se io ed Ezio parliamo tra di noi, che so, di medioevo, siamo amici e ci consideriamo alla pari. Ma sulla Storia (fatti, avvenimenti, implicazioni di questi, vita quotidiana, ecc. ecc.) mi fiderò ciecamente che lui ne sappia molto più di me.
Se però parliamo della crisi economica in corso e delle sue origini, confido che lui mi riconosca il "cappello del maestro" per l'argomento specifico.

Quando, sabato ad arCONate, abbiamo spiegato Montsegur 1244 a giocatori nuovi, io gli ho lasciato campo libero (pur conoscendo già il gioco) perché sapevo che gli avrebbe fatto piacere essere lui a spiegare un gioco su cui ha lavorato e che ama tanto... due maestri che si interrompono non fanno un bel lavoro.

A costo di dire un'ovvietà: se io voglio imparare come si gioca il gioco XYZ, e me lo faccio spiegare da un amico, farò domande, certo, chiederò esempi, l'apprendimento sarà interattivo... ma devo comunque partire dall'idea che Tizio conosce il gioco e io... no! ^_^


EDIT: cestinato un post per mancanza di esempio concreto.
« Ultima modifica: 2012-12-03 18:45:32 da Mattia Bulgarelli »
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Patrick

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Io un tentativo voglio farlo, avete qualche consiglio?
split? ^^
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Mattia Bulgarelli

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Sì, Davide, è meglio se copi-incolli il tuo post in un nuovo thread.
Poi, se vuoi, metti al Thread nuovo il link a questo, e viceversa.
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Callido

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La soluzione che proponi mi sembra ottima ma pecca di una cosa: i giocatori fortemente tradizionalisti NON si sposteranno per andare a provare un "bombolone alla crema" che si rifiutano di provare fra gente già conosciuta

Per fortuna la gente che conosco io non ha tutto questo rifiuto al gioco new wave però, ugualmente, non si sposteranno per venire a provarli, probabilmente proveranno qualcosa di nuovo al PLAY ma perchè si troveranno già lì per altro!
Già a Lucca, per dire, non hanno provato nulla!

Allora la vera domanda è: come fare a portarceli?
Altra domanda: sei sicuro che mettere 4 (per dire) persone abituate ad un certo tipo di gioco davanti ad un unico facilitatore cambi le cose? Se dell'interesse c'è credo che la risposta sia piuttosto ovvia, ma se NON c'è?

Simone Micucci

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il meglio sarebbe davvero giocare con persone totalmente nuove.
Ma anche io ho provato più di una volta maggiori benefici quando non ero conosciuto.

Luca (di Stasio), vedo un'errore logico nella frase "come fare a portarceli". Già il fatto che devi "portarceli" è indicativo di una mancanza di passione. Non gli interessa davvero giocare, e sicuramente non con altre persone. Gli interessa continuare il loro rituale di gioco sempre con lo stesso gruppo.

PS: non leggete "rituale" in senso negativo. È proprio una questione di ritualità sociale. Non c'è un vero desiderio di provare qualcosa di nuovo, è molto più importante che sia sempre lo stesso gruppo a giocare.
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Callido

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Nel mio caso non credo... Cioè siamo molto particolari!
Principalmente ci sono due gruppi di cui parlo:
Il più facile da descrivere è il TreEmme Carpi, non so bene quali siano le vicende che hanno allontanato così tanto dai GdR ma tant'è che a parte qualche esperimento e qualche playtest di avventure da portare ad eventi stile GiocaCarpi non si gioca più se non al massimo due-tre sessioni e buttare via tutto
La gente qua ormai ha "imparato" che è più facile organizzare tavolate di boardgame (anche per via dell'irregolarità della gente)

L'altro gruppo invece è composto da una decina di persone, ci si trova  e si propongono giochi con partite dimostrative poi ci si divide in due gruppi e si fanno due campagne in parallelo (durata variabile, finora mediamente 3-4 mesi)
Qua il problema è che esiste già un periodo in cui si provano giochi, credo che nessuno sia invogliato a provare i giochi anche al di fuori, per mia incapacità/inesperienza faccio fatica a presentare decentemente un qualche gioco new wave

In realtà poi al PLAY abbiamo provato NCaS e ne sono rimasti affascinati nonostante non siamo quasi andati oltre la compilazione della scheda... Poi io è un altro abbiamo fatto quella partitella in extremis ad AW, con Simone, Giulia e Katia (io ero Arsenale, Simone MC, Giulia Operatrice, il mio amico Sapientesta, Katia Strizzacervelli)

Giulia Cursi

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Secondo me proporre le CON non è un'idea malvagia Luca, perché alle fiere non puoi provare davvero i giochi a volte, a causa della confusione o del poco tempo. Invece alle CON stai più rilassato; certo magari dicendo che sono tipo una mini vacanza ludica e non un evento per provare giochi e basta.

Poi arrivati lì sempre dividendosi si provano cose nuove, ma il dividersi è fondamentale.
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Patrick

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Ma caspita, Luca e il suo gruppo sono di Carpi: e se una manciata di noi andasse a GiocaCarpi per far provar loro qualcosa?
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Matteo Suppo

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Dannazione, se solo ci fossero giocatori di ruolo in Emilia
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Mattia Bulgarelli

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La soluzione che proponi mi sembra ottima ma pecca di una cosa: i giocatori fortemente tradizionalisti NON si sposteranno per andare a provare un "bombolone alla crema" che si rifiutano di provare fra gente già conosciuta
[...]
Allora la vera domanda è: come fare a portarceli?

"Fortemente tradizionalisti"? "Si rifiutano di provare"? "Portarceli"?

Ecco, quella gente lì lasciala a casa, perché sono già "in trincea".
Hanno capito un cazz che c'è "un nemico" al loro gruppo di gioco invece di "un gioco nuovo".

La soluzione è lasciarli "riposare" qualche mese, poi quando sono tranquilli dire cose tipo "c'è il posto XYZ dove si mangia, si beve, e fanno demo di giochi. Io ci vado, chi viene?"

MAI parlare di "novità", di "cambiare modo di giocare" o, peggio "di teorie nuove" (che poi, dopo 10 anni... vabbè... >_< ).

Citazione
Altra domanda: sei sicuro che mettere 4 (per dire) persone abituate ad un certo tipo di gioco davanti ad un unico facilitatore cambi le cose? Se dell'interesse c'è credo che la risposta sia piuttosto ovvia, ma se NON c'è?

Se non c'è dell'interesse, che non vengano a farmi perdere tempo, per buona educazione. ^^;

Io parlo di un modo per "rompere la resistenza all'apprendimento", e, forse non sono stato chiaro, non devi prendere il tuo "gruppo storico" e metterlo in blocco di fronte ad un Facilitatore di un gioco che ti interessa...

...se hai 4 persone le devi mettere a 4 tavoli diversi! Così si spezzano gli automatismi "di gruppo".


In ogni caso, se sei di Carpi, a metà strada tra casa mia e Carpi c'è Mirandola, e da quelle parti ci dovrebbe essere anche il Circolo Multiverso... se organizziamo una mini-Con (singolo giorno) per giocare, poi pizza o piada o che so io?
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Lavinia

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Ciao Luca, a parte i saggi consigli di Mattia (non farli sentire sotto pressione, è deleterio!), leggendo la tua descrizione del gruppo di Carpi potresti proporre loro giochi da 1-3 sessioni, puntando appunto sul "dai, facciamo una serata diversa, poi se non piace non abbiamo impegnato tantissimo tempo!". Inoltre l'idea di giochi veloci e senza preparazione = facili da organizzare potrebbe piacergli.

E ribadisco quanto detto su G+, io a Carpi ci arrivo in 20 minuti ;-)

Callido

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Mattia, parlavo in generale, magari un gruppo nemmeno così trincerato ma senza spinta (è già sufficiente); quando la gente HA voglia il problema non esiste nemmeno, non ci sarebbe nulla da discutere ^^
Ecco, i miei gruppi non sono trincerati, non hanno spinta! Un gruppo l'ha persa per strada, l'altro non ne sente il bisogno perchè fra una campagna e l'altra chi vuole propone quello che potrebbe essere il prossimo gioco e i "playtest" vengono fatti direttamente fra noi
Il Multiverso non so come sia messo, non lo conosco ma ne ho sentito parlare in club, mi sa che dopo il Terremoto potrebbe avere dei problemi

Patrick, sarebbe molto bello ma la GiocaCarpi di quest'anno è praticamente impossibile farla, non c'è stato il tempo di organizzarla bene perchè abbiamo cambiato sede (ora è ancora un po' disastrata perchè nelle stanze non nostre stanno lavorando), non abbiamo gli spazi adatti ad un "evento misto" ma proveremo ad organizzare vari eventi separati se possibile
Quest'anno ci ho provato Piombo, il mio primo avvicinamento a giochi diversi da D&D

Se siete d'accordo io posso spingere per organizzarci una CON in club (appena si leva un po' di schifo), l'ambiente non è adattissimo a stare insieme ma ha mille stanzette (ora inutilizzate) che possono essere usate per i tavoli di gioco

Lavi, sìsì lo so, non so quante volte ce lo siamo già detti ormai XD solo che tu ed Ezio mi risultate come ultraVIP ultraimpegnati senza molti buchi liberi a disposizione

Tags: uando