Nick, ci hai preso, ma non ricominciare tu a parlare di "creare fiction" proprio adesso che stiamo parlando più concretamente...
Io per "non tira la fiction" intendo che non sei obbligato a descrivere ciò che succede, ma ti limiti a fare una specie di cronaca di quello che accade, o anche meno, ti limiti a spostare le pedine. La narrazione che prima era fluida, ora viene interrotta e si gioca su un campo di battaglia con delle pedine. è effettivamente un gioco nel gioco.
OK. Quindi abbiamo definito meglio il problema:
1) la narrazione si sposta da quello che avviene nel mondo di gioco a quello che avviene sul tavolo, magari fra miniature e righelli, con l'effetto di ridurre tutto ad una serie di "mosse" tipo boardgame.
2) la narrazione è discontinua, spezzata, si smette di stare in character mentre si gioca con le miniature, e poi si torna in character, e così per tutto il gioco
Ho individuato bene i problemi?
Se sono questi i problemi, non si può parlare di "non fare fiction", perchè la "fiction", lo svolgimento degli eventi, non viene minimamente intaccato. C'è un combattimento, qualcuno vince, qualcuno perde, anche se la telecamera fa uno stacco fra il prima e il dopo, non è un problema per la fiction più di quanto non lo sia il montaggio in un film.
Il problema non è nella fiction, è nel combattimento. E' il combattimento che è insoddisfacente. Per i due motivi visti sopra.
E allora si vede subito che è un problema di tecniche, di sistema di gioco: perchè è SEGUENDO IL SISTEMA DI GIOCO che ti trovi sbalzato da una scena di un film ad un tavolo con miniature. Certo, c'entrano anche i gusti dei giocatori, ma tramite la scelta il sistema di gioco.
In altre parole, se a D&D non vuoi fare qual balzo dal film al tavolo, non stai giocando con quelle regole.
Se hai un sistema così, non è che quella che chiamavi "fiction" è discrezionale: è proprio una gran rottura di balle che interrompe il gioco! E' come se, a Monopoli, tu tutte le volte che vai in prigione senza passare dal via volessi interpretare una scena con i poliziotti che ti arrestano! Sai che rottura di scatole giocare con te...
Ma come mai avviene? Prendo il tuo esempio:
Come dice Alec, per non fiction intendo:
DM: un goblin davanti a te si prepara ad attaccarti, hai tu l'iniziativa
P: vedo se riesco a colpirlo (tira dado)/ok attacco riuscito (tira dado per danno) .....etc.
DM:bene è morto trovi 5 monete d'oro e un pendente di legno dalla forma inusuale
Mentre per fiction intendo:
DM: un goblin corre sbavante verso di te, mazza ferrata in mano. Tocca a te, che fai?
P: estraggo la spada velocemente, lancio un grido di battaglia e tento di colpirlo dritto dritto al cuore. <tira per colpire>. L'ho preso, ora vediamo quanto gli tolgo <tira i dadi per i danni>
DM: Accidenti, che danno! Ok, la spada lo infilza dritto al petto, vedi che si contorce sulla lama, il sangue che cola. Ti ringhia qualcosa contro, tanto da sentire il puzzo del suo fiato, e poi si accascia contro di te, morto.
Quello che vedo nel secondo esempio, è che hai fatto una lunga pappardella che NON CONTA NIENTE. E' come recitare l'arresto a monopoli.
La fiction prodotta E' LA STESSA. E' quella descritta nel primo esempio: hai ammazzato un goblin. Nel primo esempio lo hai fatto rapidamente, efficacemente E LA STORIA VA AVANTI, nel secondo caso hai fatto una specie di lungo monologo, che NON CONTA NIENTE, che agli altri BNON DICE NIENTE e alla fine è TOTALMENTE INUTILE.
E se sei come me, alla fine quando l'hai detto, rendendoti conto di quanto sia stato futile, non è nemmeno minimamente soddisfacente.
Perchè? Perchè hai recitato l'arresto a monopoli. Hai bloccato il gioco, l'hai rallentato e hai prodotto MENO fiction (perchè se non lo facevi la storia andava avanti)
Il tuo amico ha perfettamente ragione, perchè, con evidenza, LE REGOLE DEL GIOCO LO DIMOSTRANO.
Quindi, sbagli tu a volere combattimenti più epici e dettagliati, e sei deluso dal combattimento con le miniature? Assolutamente no. Dove sbagli, è nel non vedere che quello che te lo impedisce (o lo rende difficile o futile) è il sistema di gioco che stai usando.
Stai usando un sistema di gioco in cui il tuo amico ha ragione. Per avere ragione tu, devi cambiare sistema di gioco.
Cosa che stai già facendo, da quello che dici (quindi quel "dove sbagli" qualche riga più sopra non è giustificato, ma mi serviva per generalizzare la risposta al di là del tuo caso). Cosa succederà quando userete un sistema di gioco in cui la descrizione che hai fatto nel secondo esempio conterebbe, avrebbe effetto nel gioco e quindi sarebbe stata soddisfacente? Lì si vedrà se il tuo amico non voleva dettagliare per colpa del sistema, o se invece davvero non gli piace in assoluto rimanere sui personaggi e preferisce il combattimento di miniature. Nel primo caso con un cambio di sistema avete risolto, nel secondo caso mi sa che è meglio che non giocate insieme...
Cosa ci vuole in un sistema che spinga a narrare durante i combattimenti, tanto quanto D&D spinge a non narrare? Due cose soprattutto: la prima è che QUELLO CHE DICI DEVE CONTARE. La narrazione non deve essere inutile e superflua. E in secondo luogo...
Solo che come dite voi fare descrizioni per ogni singola azione, in un combattimento che spesso ne prevede molte, è massacrante.
...NON DEVE ALLUNGARE IL GIOCO O FARTI FARE PIU' FATICA.
Come? Semplice. Combattimenti più corti. Invece di tirare venti volte per colpire (e se narri ogni volta i tuoi amici ti strangolano alla decima volta), stringi in meno tiri e meno descrizioni. Così alla fine la fiction non viene rallentata dall'interpretare i combattimenti, e il farlo non comporta tanta fatica.
Luca, secondo me se fai mente locale a quello che tu manca veramente (non è la fiction), al sistema di gioco e al rapporto fatica/soddisfazione, l'associazione la vedi subito. (o almeno, hai posto meglio il problema)
Ciao Moreno, puoi approfondire?
Vedi sopra.
L'ho espresso sotto forma di una arringa tipo Perry Mason con il dito accusatore, ma già dal tuo ultimo post si vedeva che, smettendo di ragionare in termini di "fare fiction" e andando sul dettaglio e sul sistema, queste cose già le avevi viste, giusto?