Come giocatore, io tendo sempre ad avere personaggi con obiettivi ben precisi (a volte, addirittura ossessionati, o comunque "estremi"), ma a volte nonostante questo mi capita a volte di estraniarmi dal gioco
In genere si tratta di due situazioni, una che migliora col tempo durante la partita e una che peggiora.
1) Quello che è già stato descritto dagli altri, il momento iniziale in cui ancora non sai chi è il personaggio, in cui devi ancora "indossarlo". L'esempio più eclatante (perchè è terminato davvero all'improvviso) che ricordo è stata una partita a Trollbabe, con GM Claudia. Non sono abituato a giocare a Trollbabe come giocatore (capitato solo 3 volte...), e forse anche per questo all'inizio in quella partita mi trovavo in difficoltà, ero esitante e indeciso (cosa che in Trollbabe NON PUOI essere). Però come abitudine al tavolo ci facciamo disegnare i personaggi (da Claudia o da un altra giocatrice), e quando ho visto il personaggio disegnato ho capito di colpo chi era e cosa voleva.
Ecco, in quel caso lo stacco fra "non so" e "so" è stato tanto repentino che me lo ricordo ancora, ma anche in generale, il discorso è lo stesso: il personaggio lo devi avere "disegnato". Non nel senso di farne il disegno (anche se aiuta) ma nel fatto che devi visualizzarlo,immaginartelo. Tutto quello che aiuta ad immaginarlo e a visualizzarlo aiuta: dettagli concreti, descrizioni, le decisioni che prende durante il gioco, etc.
Noto che ci sono un sacco di "tecniche" usate dai giocatori per aiutarsi in questo (anche durante la fase di creazione del personaggio: mi rendo conto che il mio creare spesso personaggi ossessionati da qualcosa è una di queste), che si imparano col tempo.
Chi è abituato ai gdr tradizionali, spesso ha interiorizzate tecniche diverse, che non servono tanto per "crearti" il personaggio, quanto a "capire cosa vogliono che sia il tuo personaggio per il bene del gruppo". Spesso aspettano l'imbeccata, per "capire cosa devono fare". E ci vuole un po' per sbloccarli.
2) Il secondo motivo per cui a volte mi è capitato di estraniarmi è sociale: non mi piace sgomitare al tavolo.
Con il senno di poi è capitato a volte ad altri al mio tavolo, ma ora che finalmente non faccio sempre io il GM sono più consapevole del problema e spero che non capiti più. (e questo è uno dei motivi per cui uno NON PUO' FARE SEMPRE IL GM, è deleterio, non solo per la disparità di lavoro ma anche perchè diventa un peggiore GM, non ricordando più com'è da giocatore). A me invece è capitato a volte giocando in altri gruppi o a convention. Quando c'è qualcuno che parla sempre. Qualcuno che interviene in tutte le scene parlandoti sopra. Quando ci si sgomita per agire prima degli altri (e per questo preferisco i giochi con scene a turno..). In quei casi mi estraneo, ma non solo dal personaggio, proprio dal gioco. Sono quelle le volte che se qualcuno mi chiede cosa faccio (ma in quei casi capita di rado, se qualcuno chiede di solito non lascia sgomitare) posso rispondere "vado a dormire"
Non è un caso raro né limitato ai tradizionali: ogni gdr dove non ci sia una rigida struttura a scene per ogni giocatore è a rischio. A me personalmente è capitato in una partita ad Apocalypse World, per esempio: essendo un gioco dove spesso si agisce in gruppo e "per mosse" e non "per scene", è facilissimo che i giocatori iperattivi faccia una mossa dopo l'altra non lasciando giocare gli altri. In quei casi non sgomito, mi estranio dal gioco e basta.
Per il GM/MC in questi casi la soluzione è molto più difficile: se il problema (1) si risolve spesso da solo e comunque il GM ha una chiara strada per aiutare, qui ti trovi di fronte a due cose da evitare, come fra Scilla e Cariddi: da una parte non vuoi che il giocatore passivo sia prevaricato, ma dall'altra non vuoi nemmeno bloccare i giocatori più attivi. Devi vedere caso per caso, e in generale quello che aiuta (e molto) è mantenere un rigidissimo senso di "chi sta facendo cosa" e del tempo che ci mette e cosa stanno facendo gli altri in quel momento.
E non è nemmeno sempre colpa di qualcuno: per esempio, nella partita di It Was a Mutual Decision che abbiamo fatto a Lucca, descritta come bellissima da chi ha giocato e ne ha postato (compreso Ron), io mi sono estraniato completamente. Credo di aver detto una frase in tutta la partita e non l'ha sentita nessuno. Ma se fai mente locale a come eravamo messi attorno alla stanza e quanti eravamo... come poteva essere altrimenti? Io ero a due metri dal tabellone e dal casino che c'era non si sentiva ad un metro senza urlare (e io parlo generalmente a voce bassa). E se urlavamo tutti, il casino sarebbe pure aumentato... e comunque ero troppo stanco per mettermi ad urlare. Non ho nemmeno sentito cosa succedeva in diverse scene, ero troppo distante. Quella sera in realtà credo abbiano giocato metà, forse tre quarti delle persone presenti, non tutte. Sarebbe stato impossibile. Quindi, a volte sono cose su cui non puoi farci niente (nel caso di una partita in hangout, magari è che il giocatore ha avuto problemi di lavoro e non riesce a concentrarsi sul gioco, per esempio, le cause possono essere tante)
Insomma, fare il GM/MC non è una scienza esatta. Fai del tuo meglio, e se non hai dei bambini viziati al tavolo, apprezzeranno comunque i tuoi sforzi.