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[AiPS] perplessità dei miei amici e difficoltà durante il Pitch
Luca Maiorani:
Moreno grazie dei consigli, anche se su alcune cose ti sbagli perché non conosci la persona.
M. sicuramente ha spesso avuto un pessimo atteggiamento in gioco, ma fuori dal gioco è tutta un'altra cosa. Siamo amici per la pelle (giochiamo assieme perché siamo amici, e quindi non siamo amici perché giochiamo assieme) ed è una delle persone più oneste ed altruiste che conosco. Solo che quando gioca a GDR spesso si trasforma e tende sempre a fare questi personaggi che definire sadici e perversi è riduttivo. Quindi direi che il problema è solo nei GDR, ma non sempre. Ci sono state giocate dove si è dimostrato collaborativo, brillante e un giocatore anche migliore di altri. Mentre altre volte proprio non ne voleva sapere e ci ha rovinato il divertimento. Siccome è una persona polemica, credo che spesso lo faccia proprio perché una cosa non gli va giù e la la deve demolire a tutti i costi. Quando una cosa gli piace invece è una fucina di idee. Quando gioca a Sine Requie infatti è così che gioca: bene.
Ad esempio, quando ha interpretato un suo personaggio nel gioco che avevo creato io in stile Manga, non ci sono stati problemi perché gli avevo fatto capire che il tono del gioco richiedeva certi comportamenti e non altri. Li allora si è calmato, anche se la tendenza a "giocare per vincere" c'era sempre ma non era fastidiosa e comunque aveva un personaggio molto interessante. Ma credo che si sia comportato bene anche perché era consapevole che ci tenevo molto. Per AiPS ha detto che si impegnerà di più proprio per questo. Quindi dire che vuole solo rovinarci le giocate credo sia sbagliato. Quando sa che ci teniamo si attrinza.
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Per quanto riguarda i problemi dei protagonisti in AiPS.
Il personaggio A come problema ha: "riuscire a dimenticare la mia amata". Dobbiamo decidere se è morta o meno proprio perché non abbiamo ancora iniziato la serie e lui voleva ripassare ancora un po il personaggio prima di iniziare.
il personaggio B (ossia M.) come problema ha: "devo vendicare la mia squadra" (che non so quanto possa essere un buon problema, io ero più propenso a fargli mettere: "la vendetta mi darà davvero sollievo?")
Il personaggio C ha come problema quello che hai detto tu: "perché non provo emozioni?.
Il personaggio D ha come problema: "voglio cancellare il mio oscuro passato".
Per quanto riguarda la serie, è vero, è problematica ma era l'unica che è piaciuta. In ogni caso l'organizzazione proibisce di cambiare il passato (e la nostra idea era che cambiandolo si creano universi paralleli e non si cambia il passato del "tuo" universo) quindi non c'è molto pericolo di cambiare la backstory. Loro volevano più che altro seguire come traccia l'esplorazione dei secoli proibiti per scoprirne il mistero più che fare missioni episodiche, e comunque nel caso l'idea di dovermi inventare nuove minacce ad ogni episodio non mi spaventa. Tutt'altro.
Comunque, mai letto Fritz Leiber. Ci siamo basati molto sulla tempolizia del fumetto di PK e sul romanzo di Asimov "la fine dell'eternità".
--- Citazione da: Claudia Cangini - 2012-09-24 01:34:33 ---Secondo me devi assolutamente leggere questo link
Mille volte più piacevole e produttivo che stare a convincere chi non ci crede. Poi, se cominci a divertirti tu, potrebbero venire a imitarti.
--- Termina citazione ---
Grazie del consiglio Claudia, ma già partecipo agli Hangout :)
Ezio:
Moreno, occhio.
I consigli sull'ambiente di gioco sono doverosi e la tua opinione è assolutamente protetta, ma non allargarti dare consigli per la vita sociale extra-gioco, per favore.
Non è questo il luogo per farlo.
Grazie.
Lavinia:
Ciao Luca, se davvero con questo tuo amico dipende dal gioco, allora la risposta è semplice: non sei (siete) obbligati a giocare a tutto con lui ;-) immagino che tu e i tuoi amici non abbiate tutti gli stessi gusti in fatto di film, e che quindi certe volte si decide per un certo film e Tizio o Caio decide di stare a casa, o magari chiedete voi che non venga durante un film romantico perché sapete che passerebbe tutto il tempo prendendo in giro la protagonista innocente o cose simili e quindi l'esperienza sarebbe nel complesso peggiore per tutti.
Ecco, è la stessa cosa. Se davvero siete amici e lui è una persona sensata, con cui puoi parlare, spiegagli che non deve sentirsi obbligato a giocare anche a cose che sa non si godrebbe come gioco, esplorandone le premesse, ma che finirebbe per prendere in giro (e se lo fa, mi sembra chiaro che il divertimento non lo ricavi dal gioco in sé...). Magari rassicuralo dicendogli che se una volta capita di giocare a qualcosa che lui non sente nelle sue corde e per cui sarebbe meglio non partecipasse, la volta dopo magari si sceglierà qualcosa che gli piace molto.
Non giocherei mai a D&D4 con qualcuno che detesta giochi tattici perché finirebbe per annoiarsi e fare casino e battute come "riempitivo", non giocherei a Il gusto del delitto (gioco che ricrea l'atmosfera dei gialli inglesi) con qualcuno che so che userebbe la scusa dello humour inglese per sparare cavolate tutta sera e buttarla sul ridicolo.
Non tutte le persone sono adatte a tutti i giochi, è una realtà ^_^
Arioch:
--- Citazione da: Lavinia - 2012-09-24 02:35:47 ---Ciao Luca, se davvero con questo tuo amico dipende dal gioco, allora la risposta è semplice: non sei (siete) obbligati a giocare a tutto con lui ;-) immagino che tu e i tuoi amici non abbiate tutti gli stessi gusti in fatto di film, e che quindi certe volte si decide per un certo film e Tizio o Caio decide di stare a casa, o magari chiedete voi che non venga durante un film romantico perché sapete che passerebbe tutto il tempo prendendo in giro la protagonista innocente o cose simili e quindi l'esperienza sarebbe nel complesso peggiore per tutti.
Ecco, è la stessa cosa. Se davvero siete amici e lui è una persona sensata, con cui puoi parlare, spiegagli che non deve sentirsi obbligato a giocare anche a cose che sa non si godrebbe come gioco, esplorandone le premesse, ma che finirebbe per prendere in giro (e se lo fa, mi sembra chiaro che il divertimento non lo ricavi dal gioco in sé...). Magari rassicuralo dicendogli che se una volta capita di giocare a qualcosa che lui non sente nelle sue corde e per cui sarebbe meglio non partecipasse, la volta dopo magari si sceglierà qualcosa che gli piace molto.
Non giocherei mai a D&D4 con qualcuno che detesta giochi tattici perché finirebbe per annoiarsi e fare casino e battute come "riempitivo", non giocherei a Il gusto del delitto (gioco che ricrea l'atmosfera dei gialli inglesi) con qualcuno che so che userebbe la scusa dello humour inglese per sparare cavolate tutta sera e buttarla sul ridicolo.
Non tutte le persone sono adatte a tutti i giochi, è una realtà ^_^
--- Termina citazione ---
Sottoscrivo in tutto e per tutto il consiglio di Lavinia: giocate insieme solo ai giochi che piacciono veramente a tutti. Alternate i giochi se avete paura di lasciar fuori qualcuno, ma non forzatevi a giocare a qualcosa che non vi piace, rovinando la serata tanto voi quanto agli altri.
Simone Micucci:
Ciao Luca,
io cercherò di evitare di darti consigli sociali. Non ho abbastanza AP per stabilire se i tuoi amici daranno problemi oppure no. Giocando vedrai se ci sono problemi oppure no, magari se riterrai opportuno in futuro ne parleremo.
Mi concentro invece sulla parte relativa ad AiPS.
1° complimenti per la serie, mi intriga un casino (PS: Tempo Zero è una citazione da PK? Se lo è: FAN MAIL ^^ ).
2° i personaggi mi sembrano tutti contenere ottimo spunti di gioco, ma vanno incanalati bene. Come? Attraverso i problemi. Ma non è che sia una cosa automatica. Vanno saputi gestire.
Buona parte di questa gestione dipende da te Produttore, che ci costruisci sopra tutta la tua backstory, e dal singolo giocatore, che gestisce il suo personaggio e che crea un problema che lo interessa davvero e che secondo lui è la chiave di lettura del personaggio.
A questo proposito ti dico come affronterei io alcune situazioni che emergono da quei personaggi:
--- Citazione ---Il personaggio A come problema ha: "riuscire a dimenticare la mia amata". Dobbiamo decidere se è morta o meno proprio perché non abbiamo ancora iniziato la serie e lui voleva ripassare ancora un po il personaggio prima di iniziare.
--- Termina citazione ---
Non decidetelo se è morta oppure no. Lui fa parte di un'associazione che lo fa viaggiare nel tempo. Se quando affronta il suo problema emerge finalmente che lui non l'ha dimenticata....può tornare in un qualsiasi punto del tempo per rivederla. Oppure può tornarci senza problemi. Oppure può mettere il suo set personale in "l'attimo in cui ci siamo incontrati per la prima volta", e tornare a vedere loro due che si parlano in modo da riflettere su se stesso (ricaricare i tratti).
E se un giorno morirà (perché se si viaggia nel tempo tutto è già successo, no?)...bè magari lui potrebbe decidere di volerla salvare (alterando il tempo) oppure di lasciarla morire (e questo la direbbe lunga sul suo PG).
Non mettete nel problema la risposta alla domanda. Il problema è "ho lasciato il mio grande amore". Punto. Il personaggio ruota intorno a questo. E questo ti lascia libero di prepararci un sacco di materiale sopra (cosa farà quando scoprirà che un cronopirata l'ha rimorchiata dopo la sua partenza? E cosa farà quando scoprirà che quel cronopirata è un lui da un futuro alternativo? Magari di ritorno dai secoli proibiti?).
--- Citazione ---il personaggio B (ossia M.) come problema ha: "devo vendicare la mia squadra" (che non so quanto possa essere un buon problema, io ero più propenso a fargli mettere: "la vendetta mi darà davvero sollievo?")
--- Termina citazione ---
idem con patate. DEVO VENDICARE LA MIA SQUADRA è prenarrazione. Il giocatore si è dato una quest da solo. E cosa fa se scopre che non è colpa di nessuno se la sua squadra è morta?
Il suo problema è: "la morte della mia squadra", altro lo giustifica con i tratti "Vendicativo" e "Tengo ai miei compagni" sono ottimi tratti. O anche "Legionario" e "Arrabbiato". O qualsiasi altra cosa esprima questi significativi aspetti del PG.
--- Citazione ---Il personaggio C ha come problema quello che hai detto tu: "perché non provo emozioni?
--- Termina citazione ---
Anche qui non decidete col giocatore perché il personaggio non prova emozioni. Può semplicemente essere una persona chiusa, o magari è un robot e non lo sa (magari è un cyborg ed ha un cervello elettronico fatto con tecnologia proveniente dai secoli proibiti). Quello che non è specificato è nelle tue mani, ed una parte interessante del gioco è scoprire quali sono le idee del produttore. Ogni particolare che decide il giocatore è qualcosa che si toglie il gusto di scoprire sul suo PG.
Ricordatevi che deve essere un problema che al giocatore interessa. Il giocatore deve essere interessato a far vedere questa assenza di emozioni (e in genere è noioso, per mia esperienza. Io ho visto una valanga di gente che faceva solo vedere il suo personaggio freddo, distaccato e in genere pseudoscienziatopazzo. Ed è abbastanza noioso). È difficile far vedere un personaggio preoccupato perché non prova emozioni, visto che non prova emozioni. ^^
--- Citazione ---Il personaggio D ha come problema: "voglio cancellare il mio oscuro passato".
--- Termina citazione ---
Insomma un altro giocatore che si è dato una quest. "Voglio" è già un vincolo. No, il personaggio ha come problema "Passato da criminale". Se lo vuole cancellare o no lo scopre in gioco, perché magari accadono delle cose che gli fanno desiderare di non farlo.
Ma anche questo deve essere un problema. Le sue scene saranno davvero incentrate intorno a questo? Se gli interessa ok, ma è lui che deve chiamarle. Per te costruirci sopra sarà semplice, visto che hai un'intera continuity da usare. Per lui non so.
Proprio per questo esiste il pilota. Assicurati, nel pilota, che ogni giocatore chiami delle scene incentrate sul problema. Se non lo sono è sintomo che qualcosa non quadra. Nel pilota guarda con quanta facilità entrano in gioco tratti e legami. Se un tratto non si riesce a farlo entrare in gioco probabilmente stona col personaggio o con il tono della serie.
Idem per un legame (una giocatrice che giocava ad una serie insieme a me non è riuscita, per 5 episodi, a giustificare la presenza di una sua relazione. Nel pilota avremmo dovuto accorgerci che questa relazione non entrava mai in gioco, ma ci è sfuggito...risultato? Un intero aspetto del PG non esplorato).
Spero sia tutto chiaro, altrimenti sono disponibile ad approfondire.
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